Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Riguardo all'ultima frase, ho perso il conto dei clienti che vedo rivolgere battute alle commesse del market (non fanno i provoloni in maniera viscida, però si capisce che se entrambi volessero la cosa potrebbe benissimo andare avanti). |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Poi non capisco, secondo te tutto quello che non nasce da conoscenze tipo sul posto di lavoro o a scuola è tutto da buttare, tutta roba "non seria" equiparabile a una sveltina nei bagni dell'Alcatraz (cit.)? Libera di pensarla così, ma se vogliamo fare un discorso che un po' vada al di là del caso singolo dobbiamo dire che ci sono molte altre opportunità di conoscenza che molti/e non trovano così disprezzabili. Alla fine il tuo discorso liquida tutta una vasta gamma di occasioni come non proponibili o non opportune: togli qui togli là e alla fine anche le fobiche hanno le stesse occasioni dei fobici. Ma il fatto che non siano congeniali a te non vuol dire che non esistano o che non siano distribuite in maniera non equa tra i due sessi, a parità di modo di interagire e di porsi. E' comunque una conferma che stiamo parlando di due problematiche diverse (supermercato vuoto vs dotato di merce inutile). |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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supermercato non ci devo provare. su internet solo per l'avventura. al lavoro ovviamente no. lavoro e vita privata vanno separati. al parco no, sarei troppo molesto.. rimangono le conoscenze a scuola. ora mi segno al liceo classico, lo scientifico già l'ho preso. si può rifare il liceo? |
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Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Come vedi, se dobbiamo stare appresso alle tue idiosincrasie e a quelle di tutte le altre persone non se ne esce più. Quote:
Comunque OK mettiamo che una persona non spiccichi parola a prescindere e in qualsiasi contesto, se dà l'impressione di rifiutare chiunque allora è penalizzata in maniera praticamente unisex. Quote:
Non è detto che l'imbarazzo sparisca anche se si riesce a scambiare qualche parola. Ed è qui che spesso le possibilità per i due sessi divergono, anche perché l'attrazione deve nascere pur da qualcosa. Il discorso del supermercato era solo per dire che il fobico è più probabile che non trovi letteralmente nessuna interessata anche per molto tempo, la fobica invece è più probabile che incontri qualcuno che sarebbe interessato ma che per una serie di motivi "non va bene" (anche solo perché lei non se la sente, si vede inadeguata, ecc.). |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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- bambino alle scuole medie. All'epoca non me ne poteva fregare di meno di avere un fidanzato; - un ragazzo quando avevo circa 18 anni che non mi interessava e che comunque non ho mai più rivisto; - uno stronzo, di cui mi sono anche innamorata come una cretina, che mi usava solo come passatempo mentre si fidanzava con un'altra; - un tizio che mi ha fermato per strada dicendomi che mi trovava carina ma in quel momento ero di fretta quindi è finita lì. Ho provato con le app ma ho capito che quella roba non fa per me. Questo è stato tutto quello che ho trovato nel mio negozio fino ad ora. Colpa mia? Colpa degli uomini? Colpa dei posti che frequento o che non frequento? Colpa del mondo? Della vita? Di nessuno? Non lo so. I fatti comunque sono questi. |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Comunque grazie per la risposta, anch'io sono fisicamente vincolato ad aspettare che l'altra parte si muova. L'unica differenza tra noi è che tu mi "batti" 4-1 (4-0 fino a 32 anni), senza contare che magari sulle app qualcuno interessato lo avresti trovato, anche se il contesto non ti era congeniale. Questo non perché debba essere gran motivo di gioia da parte tua, solo per notare la differenza tra le diverse dinamiche. |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Potresti mettere nella bacheca della scuola un annuncio tipo "Criminalino efferato, tenebrosa presenza, capo banda di quartiere, X anni, privatista, cerca colleghe per ripasso finalizzato all'esame di maturità. Vandalizzazione giardini di gente nemica a richiesta" :D |
Non me ne frega niente sinceramente...
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1) quando io intendevo molte altre occasioni ovviamente stavo parlando per chi ha già un po' di interazioni sociali, non che provarci al parco sia meno da maniaco che provarci in un supermercato quando si è in fila alla cassa, ma comunque torniamo sempre allo stesso punto: in quel caso il problema non è essere uomo o donna ma sempre quello di non avere interazioni con l'esterno 2) sì, è esattamente quello che dico io, penalizzazione unisex 3) l'attrazione deve pur nascere da qualcosa, certamente, e nella mia visione nasce da due punti: a) un minimo di gradevolezza estetica oggettiva b) una personalità e un carattere che ti piace e che quindi dia risalto agli elementi positivi dell'aspetto fisico dell'altro per fare scattare la leva dell'attrazione e dare equilibrio alle due cose Io parlavo di timidezza lieve, per quale motivo un ragazzo lievemente timido (e non evitante) dopo un po' di imbarazzo iniziale non può riuscire a esprimere la propria personalità che se piace piace, se non piace non piace e si passa ad altro, così come farebbe anche qualsiasi ragazza. 4) sul discorso del supermercato scusa ma non ti seguo perché è un po' fumosa la questione: cosa vuol dire "non se la sente" o "non si sente adeguata"? Per quale motivo? Perché in quanto donna cerca un uomo migliore di qualcuno simile a lei? Ma allora qui entriamo in un discorso puramente redpillato e la vicenda si complica ulteriormente ma non mi sembra questo il luogo adatto per discuterne (non so se è questo ciò che intendevi dire o se penso male io) |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Io parlo di una persona nettamente timida, insicura o ansiosa, poco o per nulla intraprendente, che non ci prova per primo neanche sotto tortura (vedi ad es. post precedente di Trinacria e la mia risposta) e che rimane tale anche dopo l'inizio della conoscenza, pur senza fare completamente scena muta (non è un caso raro, anzi direi che è uno tra i più frequenti escludendo gli estremi di timidezza leggera o completamente bloccante). E no, lì ci sono eccome differenze mediamente in come viene percepita una persona del genere dall'altro sesso. Lo si è notato più volte anche nelle esperienze riportate in questo forum. 4) Semplicemente sto parlando del caso in cui si hanno occasioni (persone interessate) ma per un motivo o per l'altro le si lascia andare (non è che si è tenuti a farsi andare bene chiunque). Non c'entrano nulla i discorsi di superiorità o la redpill. Con inadeguatezza intendevo sentirsi inadeguate per una relazione, una bassa autostima dovuta all'ansia del giudizio altrui e alla scarsa esperienza. |
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4) Per l'appunto se non c'entrano nulla i discorsi di pretenziosità femminile e se consideriamo solo "una bassa autostima dovuta all'ansia del giudizio altrui e alla scarsa esperienza" perché un uomo fobico non potrebbe provare la stessa cosa, anche se poi lui non viene approcciato ma alla fine rimangono single entrambi per lo stesso problema cosa cambia? È un problema per entrambi che produce gli stessi effetti negativi seppur con percorsi diversi... |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Non è così, in molti casi. Non è detto che un timido/sociofobico debba essere per forza evitante, né che debba esserlo per forza in ogni ambito della vita sociale e in ogni contesto al massimo grado, senza essere in grado di offrire nulla in una relazione. Stai parlando di una particolare casistica a fronte di N diverse. E ripeto, se non ci mettiamo in questo caso particolare di un evitamento totale cominciamo a vedere la differenza tra le possibilità di piacere e iniziare una storia. Giusto per la cronaca, avere avuto solo storie durate poco non è la stessa cosa che essere risultati completamente invisibile (non che sia per forza meglio, è solo che è un'esperienza diversa che probabilmente ti fa vedere le cose in maniera diversa). Mai detto poi che i disagi caratteriali si risolvano senz'altro con una qualsiasi esperienza di coppia. Quote:
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Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Non so se sono riuscito a spiegare bene il mio pensiero, spero di non essere stato offensivo. |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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Perché IMO per fare quello step è necessario che almeno uno dei due faccia il salto nel buio e si esponga esplicitamente, e le probabilità che lo faccia per prima la donna non sono le stesse che lo faccia prima l'uomo. Personalmente non sarebbe un problema una persona con scarsa iniziativa, basta che non recrimini contro di me se ne ho poca anch'io. Non è questo ciò che conta di più in una persona per me. |
Re: Invidia per i successi degli altri, rabbia per i miei fallimenti
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che facciano un PPE a freddo è difficile, anche se non impossibile. bisognerebbe che almeno l'uomo però si faccia trovare pronto e colga i segnali.. non sto dicendo che è facile. |
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