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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Semplicemente per me si ha a che fare poi con un male del quale non puoi disfarti, ma non è un bene, resta male. E' come quando perdi una persona cara, la perdi e basta, muore e non puoi far nulla di sensato per impedirlo. Io non dico "va bene lo stesso", non va bene per niente alla fine, la realtà è che si è impotenti di fronte a 'ste cose. Questo è, è inutile raccontarsi altro. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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E poi bisogna non considerare chi guarda ai soldi, chi guarda alla bellezza, alla simpatia, all'estroversione.. mi spiegate chi rimane? Io a questo punto ho deciso di scegliere di rimanere solo, anche nel caso miracoloso dovessi trovare una tizia che sta con me.. per lei sarebbe cmq un'accontentarsi.. e a meno che non nasce una speciale comunione di anime o una complicità fuori dal normale.. anche io sarei in parte scontento.. perché una che si mette con me qualche grossa lacuna ce l'ha. Alla fine siamo tutti e due scontenti.. quanto può durare? E anche se dura.. come dura? |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Dato il numero di pagine suppongo che in pratica questo topic sia (chissà se a causa di come è stato affrontato o di come è stato impostato) il corrispettivo in termini di discorsi psicologici di quelli maschi vs femmine.
Almeno una volta chi voleva parlare in libertà lo faceva sul calcio, e fra bandiere e cori il tutto aveva comunque un senso complessivo e sicuramente risultava meno frustrante. I discorsi esistenzialistici e spicologici riscattano se fatti seriamente, se fatti perché anche nello sbraco e nello svacco bisogna darsi un tono perché altrimenti si fa la figura dei conformisti è pure peggio, e infatti lagne e rancori si radicalizzano. Quote:
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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È proprio vero che un bel tacer non fu mai scritto |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
A me il punto sembra sempre lo stesso.
Qualità, difetti, caratteristiche hanno un'importanza relativa, come hanno detto molti. Ad avere un valore determinante è l'atteggiamento che si ha, in primis nei confronti delle relazioni. Le persone che scrivono qui hanno, chi più chi meno, un atteggiamento evitante, frustrante, rifiutante, non hanno molta voglia di essere vivi, hanno (a volte) poco da condividere (perché vivono poco), e non sono comunque disponibili a farlo. Oppure, in alternativa, sono disponibili ad essere "presenti", ma solo a precise condizioni, tanto irrealistiche da essere irrealizzabili. Se si impegnano a mostrare il contrario, è spesso per conformismo. Che non è una malattia o un difetto, ma desiderio di nascondersi nella massa, per non mostrare la propria indisponibilità a vivere. Anche perché, se lo facessero, già starebbero vivendo. Sul piano delle relazioni, ovviamente trovare qualcuno adatto è impossibile, a meno che non si accontenti davvero di poco. Poco non in termini di pancetta, timidezza, scarsa assertività (che non è una competenza acquisibile andando a scuola di ballo o facendo le flessioni, ma espressione di un modo di porsi generale) o quant'altro, ma in termini di condivisione del proprio tempo con una persona che è presente fisicamente, ma poco più. E' anche vero, comunque, che la diffusa incapacità o indisponibilità a comprendere gli altri non aiuta. Frequentare persone che ci identificano con la maschera che proponiamo (irrealisticamente positiva o negativa che sia), è piuttosto scoraggiante. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Poi se non si è neanche attraenti le due cose si sommano. Chi è piacente se la può giocare un po' meglio. A volte vorrei essere un cesso ripugnante e un cretino totale, in modo da essere ignorato completamente da ogni essere femminile, anche come amico, come confessore.. perché finché invece c'è un minimo di rapporti.. persone che ti cercano.. rimani sempre col dubbio.. "se mi fossi comportato così, chissà.." A volte ho come l'impressione che alcune situazioni me le sono giocate male.. mentre invece semplicemente sono andate come dovevano andare. Tipo io che non capisco una mazza di dinamiche flirtarecce e una collega mi invita a colazione.. inizio subito a pensare "che vorrà? ha secondi fini?" mentre per lei è una semplicissima colazione.. e se voleva altro mi invitava a cena.. ma la mia mente non riesce a discernere. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Se io desidero essere amato, magari desidero affermare la mia persona in certi sensi e non diventare l'oggetto del desiderio di qualcun altro. Faccio per l'ennesima volta lo stesso esempio. Se scrivo una certa poesia desidero che venga apprezzata "questa poesia", non è che poi ottengo lo stesso soddisfazione nel caso in cui la riempio di parolacce ed espressioni scurrili e tutti si divertono. Alla fine io non ho ottenuto comunque nulla perché il successo senza quel che volevo davvero affermare (se la mia intenzione non era comporre un testo scurrile) non serve. Per me servono entrambe le cose, non perdere la propria anima, ed essere amati proprio in base a questa, una cosa senza l'altra risulta inutile. Per me sarebbe anche facile scrivere certe cose che scrivono altri e ricevere diecimila ringrazia, ma dei ringrazia in sé non me ne frega nulla se poi non esprimo quel che io voglio esprimere. A cosa mi serve un ringrazia per un pensiero o un modo di essere che non mi sta bene e che io non riconosco? :nonso: Io non sono credente, ma qua e là nei vangeli mi hanno sempre colpito certe frasi... "Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?" |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Ho letto il primo post saltando da punto a punto. Le altre 11 pagine manco morto.
Però in teoria l'OP aspira a diventare un tipo come Corona? Look/abbigliamento, fisico, sessualità, linguaggio del corpo, arroganza. Il giudice gli dice chiaramente che se riferisce conversazioni testuali di altri può e deve usare i termini originali ma se descrive qualcosa a parole sue deve essere educato, essendo in un'aula di tribunale. E lui se ne sbatte... Espulsione dall'aula ed ergastolo ostativo solo per questo. Così prossima vita magari nasce dritto. A chi legge: resta come sei e apriti con chi pensi se lo meriti. Se ti tradisce mandalo affanculo, in caso contrario buona vita con la persona che ti accoglierà a braccia aperte. |
Scusate non ho letto tutte le pagine ma volevo comunque esprimere la mia opinione dato che comunque, anche se non sono un uomo, il discorso mi riguarda in quanto sono consapevole di essere una beta woman ( esiste anche una pagina fb che si chiama cosi?ahahhah).
I consigli che ha dato Palmiro sono tutti corretti e sono in pratica quelli che i pua danno sul web. Da qui sorge la domanda: è possibile metterli realmente in pratica e ottenere dei risultati? È possibile un cambiamento così radicale della persona fobica e incapace nei rapporti umani? È un po' quello che mi sono chiesta leggendo la storia dell'utente Clark Kent. La lettura della sua storia mi ha appassionato tantissimo, a tratti mi sono pure commossa e presa dall'entusiasmo ho pensato che anche io vorrei cambiare come ha fatto lui. Poi però ci ho riflettuto un attimo e mi sono cominciata a porre delle domande. In questo tipo di racconto si riportano tutti i concetti teorici del tipo "ho cominciato a mettermi in discussione, ho cominciato a uscire di casa, mi sono iscritto a tali corsi ecc." e poi si passa immediatamente alla descrizione dei risultati ottenuti ma non si dice mai come in PRATICA è avvenuto il cambiamento. Cioè si dà quasi per scontato che facendo determinate cose si ottengano un tot di risultati in maniera quasi matematica. Ad esempio nel suo racconto riporta la stessa esperienza che Palmiro ha scritto di Andrea cioè questo ragazzo si scrive a corso di ballo, impara a diventare più disinvolto e al contatto fisico e trova pure una ragazza. Ma nella realtà succede realmente cosi? Forse a volte. Di solito le persone a questi corsi si iscrivono a gruppetti, molto spesso sanno già qualcosa di ballo e non sono interessati a conoscere altre persone perché hanno già una vita sociale e sentimentale piena. Quindi l'inetto sociale, impacciato nei movimenti e totalmente privo di capacità a muovere in maniera coordinata i propri arti, si iscrive speranzoso di ottenere un certo risultato ma alla fine riuscirà realmente ad averlo? Ovviamente il ballo è solo un esempio. Quello che mi fa dubitare è il fatto che non vengano mai riportate esperienze personali nello specifico e inoltre mi sembra abbastanza strano che una persona possa farcela da sola senza un forte sostegno delle altre persone. Perché secondo me il problema è anche quello, cioè le persone che ci stanno intorno nel bene e nel male hanno una grossa influenza su ciascuno di noi e possono davvero contribuire a far cambiare una persona. Io sinceramente le volte che ho visto dei cambiamenti notevoli nelle persone erano determinati da particolari eventi del tipo l'incontro con una persona, nuovi amici, un nuovo posto di lavoro stimolante ecc. Il problema è se tutto questo non avviene casualmente spetta alla persona farlo capitare. E allora bisogna essere più forti del destino avverso e si ritorna a cercare di mettere in pratica quei fatidici consigli difficili che si scontrano però con la dura realtà di tutti i giorni. A me pare una sorta di circolo dalla quale è difficile uscire così molti finiscono per arrendersi e dire io non posso far nulla per cambiare la mia vita. PS Ho voluto solo esprimere la mia opinione, non è una critica a Palmiro anzi apprezzo moltissimo il suo ottimismo ( se ti avanza potresti darmene un pochino? Il mio scarseggiaXD ) e i consigli che mi ha dato insieme agli altri utenti che sto cercando di mettere in pratica. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Io credo che bisogna essere portati di natura per fare determinate cose e comportarsi in un determinato modo. Se non sei portata ma forzi il tuo modo di essere e di fare per uniformarti agli altri, è come andare contro se stessi. E poi secondo me il mettere in pratica tutta quella serie di cose non equivale ad avvalorare la tesi che allora è vero che conta l'apparire più che l'essere?
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Ma infatti, un timido ipercomplessato timoroso del giudizio altrui, specialmente femminile, difficilmente di mette in gioco iscrivendosi di qua e di la.... tentando robe in cui sa già che è impedito...io per dire al massimo mi faccio l'abbonamento in piscina...mica mi sogno corsi di ballo o gruppi per escursioni (altra roba che va di moda).
Conoscevo uno che era abbastanza sfigato...ha iniziato con queste robe ed effettivamente ha cambiato vita: viaggi, morosa etc...MA ERA CARATTERIALMENTE PREDISPOSTO. A lui piaceva stare in mezzo alla gente, organizzare etc... era solo un po' goffo e fisicamente fuori forma. Risolti questi aspetti ha iniziato a vivere. Diverso è se uno ha dei blocchi, ha paura del nuovo, della gente, di tutto quello che non fa parte della sua routine...e ha di conseguenza un atteggiamento evitante. Io appartengo a questa categoria, ed è bruttissimo, perché vorresti veramente cambiare la tua vita..ma sei ostaggio di te stesso. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Bello eh snaturarsi completamente per sentirsi come gli altri. E parlo per esperienza personale , dato che per almeno 2 anni sono uscito totalmente dalla comfort zone, creandomi io le uscite con gli altri. Risultato? Era una patetica recita in cui ero iper complessato e non ho imparato proprio niente. Poi ci sta che uno ci prova eh, ma sempre cosciente dei propri limiti
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