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Capisco come ti possa sentire nei confronti dell'atteggiamento di tua mamma.
Forse soffre di dipendenza affettiva, alla base ci sará qualcosa, crederá magari di non poter stare da sola o di non meritare niente di meglio. O può essere che non vuole ammettere a se stessa che il matrimonio è fallito perchè questo significherebbe mettere in discussione se stessa e le proprie scelte,che l'uomo che ha scelto non era quello che credeva e lei non ha saputo capirlo in tempo, e spera in fondo di poter riaggiustare . O che la cosa della separazione le generi vergogna sociale. Speriamo non ceda mai. |
Re: Donne succubi dell'uomo
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Non posso che ribadire che quando ci sono determinate notizie di cronaca (violenze su donne da parte del partner) su questo forum specie negli ultimi tempi è quasi immancabile che salti fuori il post in stile "Sempre accoppiata 'sta gente, LE donne preferiscono i delinquenti a noi". Mentre i post che prendano spunto da quei fatti per narrazioni di senso inverso tipo "LE donne sono vittime DEGLI uomini" mi paiono molto ma molto meno frequenti. |
Re: Donne succubi dell'uomo
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Per me invece è proprio il contrario; in nessuno dei casi citati la persona vuole stare nella rispettiva situazione di disagio, non nel senso comunemente dato alla parola "volere", almeno. Il sociofobico "sceglie" di evitare le compagnie perché gli provocano disagio. Il drogato "sceglie" di drogarsi perché non riesce a seguire un altro percorso per far fronte al proprio disagio. Alcune donne problematiche "scelgono" uomini violenti perché è il loro disagio interiore a indirizzarle verso quello che vedono come l'unico tipo di relazione possibile per loro. Pensiero disfunzionale così come lo è quello di evitare la socialità in quanto tale o di drogarsi per alleviare il proprio malessere esistenziale. |
Post interessante. Non ho letto tutto ma mi interessa l'argomento. Prima di tutto concordo con "ondine"... è troppo facile giudicare... anzi, talvolta siamo proprio noi, pensando di essere migliori, ad assumere comportamenti dannosi verso gli altri. Sofferenza genera solo sofferenza e la grande domanda dovrebbe essere: esiste davvero la vittima e il carnefice? Oppure entrambe queste figure convivono dentro di noi? Io credo più in questa seconda ipotesi... Tant'è vero che il disagio psicologico non lo si riesce mai ad affrontare con la solida razionalità... Io stesso ci provo e forse ho solo peggiorato la mia ossessività. I corto circuiti mentali sono conseguenze purtroppo che vengono aggravati solo dalla possibilità stessa della mente di esprimere un giudizio... e gli "altri" non aiutano. Nessuno giudicherebbe mai le difficoltà di un bambino senza un arto... ma tutti sono pronti a scagliarsi sui comportamenti disfunzionali degli altri. Giudizio... che sia dentro di noi o fuori... a segarci la vita è solo questo. E se anche a parole sembra che io l'abbia capito, in realtà il giudice a molto potere su di me. Allora significa che sono scemo?
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