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Re: 28 anni vergine
Secondo me sicuramente il numero di tentativi aumenta le probabilità, poi quanto sia efficace fare questa cosa dipende da persona a persona perchè le variabili in gioco sono tante.
Per quanto mi riguarda cmq non riesco a puntare sul "buttati il più possibile". Semplicemente non fa per me, non so mai cosa dire, non ho voglia :nonso: Edit: mm no sui tentativi rettifico, leggendo gli interventi prima in effetti non è detto, uno può anche chiaramente scoraggiarsi a lungo andare, per esempio |
Re: 28 anni vergine
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O studi la teoria fino alla nausea così poi ci riesci al primo tentativo? Quote:
se va bene va bene e se va male hai fatto esperienza per la prossima volta :nonso: |
Re: 28 anni vergine
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Premesso che stiamo parlando di persone affette da fobia, fore timidezza ecc, che partono quindi da una situazione ben diversa rispetto a normaloni ed estroversi, è come paragonare uno con le gambe spezzate con uno sano o un grande atleta...si parte gia da meno 1000.... Fare tot tentativi di positivo potrebbe non avere niente , anzi avere anche risvolti molto negativi, perchè se si ricevono sempre irfiuti in modo anche cinico e sprezzante a volte, dopo 10 tentativi con questi risultati si starà forse peggio, dopo altri 10 ancora peggio....alla fine molti optano per il male minore, non ci si prova, non si risolve molto ma almeno non si ricevono bordate tremende ogni volta... L'esperienze non te la fai riprovando 100 volte come capita, ma vedendo bene come sei, vedendo bene cosa vuoi, cercando di risolvere (meglio se cn aiuti esterni) qualche lacuna e poi facendo tentativi man mano |
Re: 28 anni vergine
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Così come correre sul bagnato con le gomme per l'asciutto, anche facendo molte esperienze, non ti aiuterà mai significativamente a correre sul bagnato. Quote:
È una questione mentale! E non la risolvi esponendoti, anzi. Esporsi è forse uno dei modi PEGGIORI per cristallizzare usanze sbagliate. Quote:
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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p.s. integro un po' meglio la risposta. Io penso che i problemi con l'altro sesso non cadano dal cielo. Com'è possibile che uno abbia una vita "normale" in tutto e poi non riesca ad avere relazioni? se sei normalissimo e non hai fobie, cosa ti impedisce di costruire rapporti sentimentali? Capirei questo discorso in casi in cui l'aspetto fisico è fortemente precludente, ma credo che siano casi del tutto eccezionali, e poi non penso che tu ti riferivi a casi di quel tipo. La spiegazione che si può dare all'apparente "normalità" di alcuni è che i problemi hanno diverse intensità e diversi modi di manifestarsi, anche a seconda delle esperienze che uno ha fatto nella vita (come ho sempre detto), e del merito che uno ha avuto ad affrontare certi blocchi, ma certamente non si arriva ai famosi "28 anni vergine" per sfizio. |
Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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alla fine ragionando così mi sa che arrivi a pensar di aver problemi in più solo perché non c'hai la ragazza quando magari sei perfettamente nella norma.. :D semplicemente ti secca esporti troppo e con tale frequenza adesso se una persona secca esporsi troppo per le avances a me non mi va di affligerle chissà che problemi relazionali solo perché molti maschi non si fan problemi a broccolare anche insistentemente... |
Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Pensa anche che x (i tentativi, e il loro eventuale esito negativo che non dipende solo dal loro numero) può far diminuire y (l'autostima necessaria a provarci in maniera coinvolgente e interessante), per cui magari per qualcuno può valere, per certi valori di x: Risultati = f(fattore x) / g (fattore y) ecc. E quindi un numero troppo alto di tentativi, in certi casi, può addirittura ridurre le probabilità di successo. Quote:
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E' così? La accendiamo? Quote:
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Re: 28 anni vergine
Nel mio caso ha contato tantissimo l'ambiente. Sempre e comunque. Un determinato ambiente attira una determinata tipologia di persone. E le probabilità che tra queste persone ce ne sia almeno una interessata a te aumentano anche in base all'afflusso. Per esempio, frequentando il locale adatto a noi nel posto in cui viviamo, le probabilità tenderanno a diminuire, salvo forse in grandi città o in determinati periodi dell'anno. Mentre frequentandolo in una località turistica avverrà per forza un incremento delle probabilità. Questo è senz'altro dovuto all'afflusso continuo di novità. Io ricordo che non facevo manco caso alla ragazze presenti, vuoi per le condizioni pietose, vuoi per carattere, finché queste non si presentavano con un certo interesse. A quel punto ero io a decidere se starci o meno. Di solito ci stavo. Ma questo succedeva solo un paio di volte l'anno, perché in una zona turistica ci vivevo. Scelsi di viverci. Fossi stato un estroversone, strage tutte le sere. Mentre nel paese dove sono cresciuto, una ogni tre o quattro anni. Forse. Per dire che comunque anche senza mettersi in gioco, se non nella scelta dell'ambiente giusto, è possibile combinare qualcosa. Anche senza volerlo.
Via al massacro. |
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Purtroppo, o per fortuna, mi pare che le relazioni ed i sentimenti si instaurino su tutt'altre basi e siano tutto fuorché lineari nel modo in cui si sviluppano. Io stesso ho intrapreso una relazione sia nel periodo in cui ero più fortemente in preda ai miei problemi (ma proprio tanto), sia quando ne sono uscito ed ho sviluppato una personalità più equilibrata. Idem mi pare di vedere intorno a moltissime persone "normali" che non trovano una persona con cui condividere qualcosa. Molte persone che ritengo assolutamente equilibrate sole. E molte che ritengo persone di merda che non faticano ad attrarre altre persone - anche al loro perfetto opposto. Se poi entriamo nel discorso dei disturbi affettivi e delle insicurezze non finiamo più. Io credo che moltissime relazioni in fondo nascano da questi e che semplicemente le persone coinvolte non ne sono consapevoli. O accettano il tutto più o meno consapevolmente pur di avere una forma di affetto, finché dura. |
Re: 28 anni vergine
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Ma l'essere nella norma al quale ti riferisci cos'è? E la normalità di cui parliamo? Una patente che una volta rilasciata valga per tutto e per sempre? E si desumebbe dal fatto che nella nostra vita rientrino gli aspetti che più comunemente facciano parte dell'esistenza di un individuo? Quindi delimitiamo la normalità o quello che realmente siamo e vogliamo? Che si possa entrare e uscire dalla "normalità" come da una stanza, a seconda di quanto si sia in grado di sopportarne il peso in un certo momento - il peso della normalità epidermica ed esteriore chiamata in causa; il fatto che il concetto stesso di normalità sia così inafferrabile, relativo ed ambiguo, perché legato in profondità alla fibra di un individuo; che si possa essere "normali" tutti qualora ci si conformi a certi standard, e nessuno se decidiamo semplicemente di essere noi stessi, perché la mia naturalità è normale per me, altra per te; che questi standard siano spesso imposti, e li si possa vivere anche non credendoci, magari in modo non disfunzionale, ma non per questo meno vuoto, contraddittorio e doloroso; che ci siano circostanze e moventi a contestualizzare un disagio, senza conoscere i quali opererai una semplificazione, la riduzione di una persona e della sua vita ad un insieme di dati oggettivi, che tra l'altro non puoi conoscere se non dalle quattro parole incolonnate sul forum, che restano pur sempre soltanto parole; quale di questi aspetti dovrebbe essere escluso affinché tu possa decidere se lui rientri "nella norma", e in che modo questo potrebbe aiutarvi nella reciproca comprensione e risoluzione dei vostri problemi? Credo che invece sarebbe utile confrontare ed integrare il proprio punto di vista senza chiamare in causa il valore depersonalizzante della sacra Normalità, no? Un dialogo tra voi che non passi per il suo filtro, ma direttamente dall'uno all'altro. Sarà difficile riuscirci su un forum, ma proprio per questo sarebbe il caso di lasciare agli altri almeno il beneficio del dubbio prima di passarli attraverso il setaccio della nostra prospettiva, se non proprio concedergli la fiducia che i loro pensieri ed azioni possano muoversi secondo una logica interna, sebbene non si posseggano in merito informazioni sufficienti per abbracciarla e comprenderla. |
Re: 28 anni vergine
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per norma io intendo che rientra nelle statistiche semplicemente. quindi nessun problema particolare di socialità, aspetto fisico normalissimo se non carino e non brutti veri (che son rarissimi) etc. nulla di che quindi |
Re: 28 anni vergine
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La norma "reale" non esiste, ma esiste la norma esteriore e riduttiva dei vari status simbol, e purtroppo questi hanno il loro peso, perché nella dimensione istantanea ed epidermica che è la forma più comune del sociale l'abito fa il monaco, almeno finché non si sarà smentito incarnandone uno diverso agli occhi degli altri. Per quanto riguarda il tuo modo di intendere "norma" ti chiedo scusa, mi sono fatto prendere la mano e l'ho approfondito fin troppo al di fuori dei suoi confini, ma la mia risposta si rivolgeva non solo e non tanto a te, ma a tutte quelle occasioni nelle quali sul forum salti fuori la famigerata "normalità" per sottovalutare i disagi e le sofferenze di chi stia parlando, sminuendone così le argomentazioni. |
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