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-   -   Ma perchè? (https://fobiasociale.com/ma-perche-18559/)

krool 10-02-2011 17:38

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 483786)
A questo punto il reportage di Moon sull'effetto del mio mp "originale" sui siti d'incontri non sarebbe più OT, anzi :D

Che mp? :cool:

Winston_Smith 10-02-2011 17:39

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da krool (Messaggio 483787)
Che mp? :cool:

Questo:
http://www.fobiasociale.com/ma-perch...14/#post483268

krool 10-02-2011 17:41

Re: Ma perchè?
 
Ahah, bella. :D

missim 10-02-2011 17:46

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 483784)
ommioddio ma era un topic sugli mp di Dekker :eek:
la questione sta sfuggendo chiaramente di mano :D

gira gira... in quasi tutti i post, si finisce sempre a parlare di:

uomini e donne
bellezza e carattere

Inosservato 10-02-2011 17:50

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 483788)

:laugh::laugh::laugh:
ahahahah bello, ma è roba toppo fine per i siti d'incontri....:D

krool 10-02-2011 17:50

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da missim (Messaggio 483798)
gira gira... in quasi tutti i post, si finisce sempre a parlare di:

uomini e donne
bellezza e carattere

La discussione di alcuni utenti si è portata parecchio più avanti del solito, invece.

ciarliera 10-02-2011 17:58

Re: Ma perchè?
 
Si è vero ci abbiamo un po' dato dentro, contro Winston e Lord non c'è storia mi sa :blushing:
Depongo le armi e mi ritiro :tt2: e scusate l'OT :tongue_smilie:

LordDrachen 10-02-2011 18:13

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da ciarliera (Messaggio 483779)
Le stesse cose si pretendono dalle donne.

entrambi i sessi hanno bisogni che proiettano sull'altro.
il problema è che quelli maschili sono considerati patriarcali, quelli
femminili tutti legittimi (siano essi di stampo vecchio o di stampo moderno). è questo il nocciolo.

Quote:

Parli come se la donna avesse tolto all'uomo l'egemonia di ruolo nella società. E cmq parli come se l'uomo dovesse averla necessariamente, tale egemonia.
egemonia è una parola che non ha senso nel discorso.
c'erano ruoli e son stati tolti. per me i ruoli potrebbero essere anche capovolti se funzionassero. è l'assenza di ruolo che è disfunzionale.
è la perdita di identità.
alla domanda "io chi sono?" la società deve dare una risposta.
la risposta può anche essere rifiutata, ma la deve cmq dare.
altrimenti è la fine, perché come posso costruirmi un'identità anche nuova
se non ho un punto di riferimento iniziale?
se la risposta è implicitamente "sei quello che possiedi" tu mi
puoi davvero parlare di cultura? no, è acultura.

Quote:

Parli come se etica e morale non possano esser soggetti a cambiamento, e dovessero necessariamente essere elementi ristagnanti nella cultura, punti fermi da non smentire mai.
assolutamente no.
etica e morale si riformulano ma o sono elementi socialmente condivisi o sono parole vuote (relativismo morale: ciò che domina oggi).

Quote:

Beh anche la donna ha una funzione di protezione. Nel mondo animale è la femmina che accudisce la prole e ne garantisce la sopravvivenza. Quindi la funzione di protezione è ascrivibile a entrambi i sessi.
e che c'entra? tu stavi parlando del fatto che l'uomo debba abituarsi a non
fare il cavaliere. diresti ad una donna di disabituarsi a fare da madre?
è aberrante dal mio punto di vista.

Quote:

E anche qui il relativismo culturale di cui ti fai paladino viene un po' a mancare. Perchè trapela un concetto di morale come entità stabile e ferma. La morale può cambiare nel tempo, anzi, guai se rimanesse sempre ferma!
tu non capisci che la morale ha senso se è condivisa dagli individui della società. l'individualismo non è morale, è relativismo morale.
è cosa ben diversa dal relativismo culturale.
il relativismo morale è anticamera del nichilismo.
ergo, se una morale è ascrivibile al solo individuo e non alla società, quella morale non ha nessun valore tranne per chi la esercita.
ha valore solo nel momento in cui si assume la responsabilità di difenderla
anche contro il pensiero altrui.
nel nostro mondo invece ognuno ragiona con l'idea del tornaconto personale.
nn c'è affatto una morale mutevole, c'è un'assenza di morale.
le persone non si assumono la responsabilità, anzi le rifuggono soprattutto sul piano emotivo. d'altronde è ovvio: se tutto è lecito, chi me lo fa fare?

Quote:

Queste donne che fanno gli uomini e uomini che si dedicano ad attività prima prettamente femminili (lavare, stirare, preparare la merenda al figlio etc.) sono il futuro roseo della nostra società.
l'uomo senza ruolo è un uomo mancato.
la donna ha un ruolo per nascita, l'uomo deve costruirselo.
a questo serve la cultura in primis, che infatti è sempre stata
fatta di riti di iniziazione, elementi psicologici che servivano a costruire
una sovrastruttura indispensabile per il maschio.
le donne domani dovranno fare da madri anche agli adulti, anzi
lo stanno già facendo, perché manca quell'elemento.

Quote:

Il concetto stesso di ruolo è limitante. Io vedo un futuro in cui uomini e donne non sono poi così ben definiti nel loro ruolo, in cui un uomo può piangere senza vergognarsi guardando un film, la donna può parlare liberamente di sesso senza essere tacciata come volgare o fare il primo passo nel corteggiamento (contenti voi)
anche adesso lo possono fare.
sei tu che confondi un giudizio sociale che ci sarà sempre (può cambiare il tipo di giudizio, ma ci sarà sempre) con il piano del potere o non poter fare.
se piango al cinema nessuno mi dice niente, subirò un giudizio certamente, allo stesso modo in cui potrei subirlo se mi mettessi a ridere davanti ad
una scena drammatica.
tu vorresti una società di atomi scollegati che è impossibile anche solo
per via dei processi di identificazione/differenziazione.
senza contare che proprio il fatto che la reazione possa essere positiva, neutra o negativa non fa altro che sottolineare la preminenza di un relativismo morale.
questo pone l'individuo e i suoi desideri indotti al di soprà di qualsiasi
giudizio sociale e morale, salvo che rispetti la legge.
ma questa è acultura (bis!). la cultura ti dice cosa è giusto che tu sia
fin da quando nasci.
è cmq curioso (sempre per via della femminilizzazione) che un uomo debba
mostrarsi sensibile (piangere al cinema) e non possa invece mettersi a ridere davanti ad una scena strappalacrime.
come vedi il giudizio in realtà potrebbe anche essersi ribaltato cadendo
nel pregiudizio precedente.

Quote:

Io vedo uomini che sembrano donne e donne che sembrano uomini.
pie illusioni. andiamo verso l'indifferenziazione?
l'indifferenziazione porta all'inedia. per questo dico che duriamo poco.

Quote:

Una società a-culturale? Per me non esiste l'assenza di cultura. Anche la civiltà più semplice, priva di scrittura e di tecnologia, ha un sistema culturale alla base.
quali sono le basi riconoscibili della ns. cultura?
quali sono i valori universalmente condivisi che delineano l'identità della
nostra società?
(la libertà non è un valore, per la cronaca, ne è anzi le negazione: i valori
sono paletti comportamentali rispetto ad una visione di Bene)

Quote:

Perchè pensi che manchi un senso dell'esistenza? Solo perchè questo senso è soggetto a cambiamenti nelle varie epoche storiche?
no, perché non è un senso condiviso.
che sia un senso di stampo animista o di stampo islamista è sempre un senso.
qual'è il senso del nostro tempo? non c'è. non ci sono tratti culturali.
è relativismo morale che fa si che non vi sia una cultura.
la società non ti da delle regole morali ed etiche univoche, mi autocito:
la nostra società è
multietnica e aculturale poiché poggiata sul consumo di merci e non ha un'identità. il cittadino non appartiene ad una cultura definita, ma tenta
di crearsene una fittizia attraverso i beni.


poi Taylor:
la moralità [odierna ndLD] affronta il problema di che cosa è giusto fare, non di che cosa è bene essere. Conseguentemente l’obbiettivo della teoria morale viene identificato nella definizione del contenuto dell’obbligo [le leggi], non nella natura della vita buona […] Al centro dell’attenzione ci sono i principi, gli imperativi o i criteri guida dell’azione, mentre la preoccupazione di mettere a punto delle visioni del bene è completamente assente. La morale si occupa esclusivamente di quello che dobbiamo fare, trascurando il problema di che cosa sia apprezzabile in sé o di che cosa dovremmo ammirare o amare

Quote:

Da come parli sembra che tu voglia paralizzare la cultura, la morale, l'etica. Un po' come i conservatori che si sono susseguiti nelle varie epoche, un po' come i tolemaici che denigravano i copernicani. Ma la cultura non ristagna. Per fortuna.
ti sto solo facendo notare che sono concetti che non esistono più ed è talmente interiorizzato questo modello sociale che si fa fatica anche a
definirli e comprenderli.
già il fatto che ti sia spostata con l'esempio sulla scienza non è casuale.
è un sintomo di progressismo....come se i valori possano essere messi in scala.
ma non è così. cultura, morale ed etica certamente si modificano e si trasformano secondo una visione di Bene che a sua volta si modifica.
oggi la visione di Bene manca completamente.
Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso. (cit.)

ciarliera 10-02-2011 18:50

Re: Ma perchè?
 
@Lord.
MI citi Tylor, l'antirelativista per eccellenza, ponendo la cultura di alcune civiltà su un piano evolutivamente inferiore. Cmq anche la sua concezione sulla moralità per me non è totalmente condivisibile e mi risulta anacronistica, anzi mi rimanda anche un po' a kant in un certo senso, come se la morale fosse universale, imperativo categorico, dunque immutabile.
L'assolutismo morale non ha molto senso: la morale è negoziabile! Non si fonda su ideali assoluti e soprarattutto non può prescindere dal dal grado di consenso. NIOn si può assolutizzare la morale! Il non uccidere, non è una legge morale condivisibile in tutte le culture. Gli standard morali non solo mutano nel tempo, ma variano di cultura in cultura. La moralità è dinamica e mutevole.
Scusa non sono sicura di aver recepito bene il tuo messaggio: stai forse dicendo che il relativismo morale, nel giustificare qualsiasi forma storica e culturale di condotta morale, conduce di fatto a svuotare di senso il concetto d'immoralità, perchè così tutto diventa morale, e che quindi anche le atrocità totalitarie più efferate possono essere legittimate, se viste da QUEL punto di vista morale?
Beh se la pensi così non rendi giustizia al fatto diritti e doveri possano differire di cultura in cultura.
Ah, un'altra cosa, anche l'individualismo è una forma di cultura, alla stregua del collettivismo delle culture orientali.

Redman 10-02-2011 21:16

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da ciarliera (Messaggio 483810)
contro Winston e Lord non c'è storia mi sa :blushing:

...devi solo avere molto tempo libero :D

nsssp 10-02-2011 21:33

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da missim (Messaggio 483798)
gira gira... in quasi tutti i post, si finisce sempre a parlare di:

uomini e donne
bellezza e carattere

Non sempre, non tutti (cit.)

ciarliera 10-02-2011 21:36

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da Redman (Messaggio 483894)
...devi solo avere molto tempo libero :D

Ahahah si infatti getto la spugna, anche perchè non ho idea di dove andremo a parare :D

MoonwatcherII 10-02-2011 23:23

Re: Ma perchè?
 
Ma voi non avete proprio mai mai un c**** da fare? :D

LordDrachen 11-02-2011 10:00

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da ciarliera (Messaggio 483839)
@Lord.
MI citi Tylor, l'antirelativista per eccellenza

Taylor lo conosco in quanto propugnatore del comunitarismo (ed io son
comunitarista).
e cmq non mi pare non sia relativista:
"e’ ragionevole supporre che quelle culture che hanno dato un orizzonte di significato a un gran numero di esseri umani, dai caratteri e dai temperamenti piu’ diversi, per un lungo periodo di tempo - che hanno, in altre parole, dato espressione al loro senso del buono, del santo, del degno di ammirazione - possiedano quasi certamente qualcosa che merita da parte nostra ammirazione e rispetto, anche se e’ accompagnato da molte cose che dobbiamo aborrire e respingere. Ma forse possiamo dirlo anche in un altro modo: ci vuole una suprema arroganza per scartare a priori questa possibilita’"

credo che tu confonda il relativismo morale e quello culturale.

Quote:

come se la morale fosse universale, imperativo categorico, dunque immutabile.
non mi pare che ci sia niente di tutto ciò in quello che ho quotato.
non si parla di un'unica morale, ma di cosa è e cosa non è "una" morale
non "la" morale.
si parla che una società come la nostra non ha un'idea di Bene, ma solo
di giustizia. quella non è morale. tu puoi credere che il Bene stia da un'altra parte (relativismo culturale) come popolo, ma non puoi negare l'esistenza di un Bene (relativismo morale-nichilismo) o che il Bene sia negoziabile.

Quote:

L'assolutismo morale non ha molto senso: la morale è negoziabile!
si vende al mercato o adesso aprono dei portali su internet dove fanno
buoni prezzi?
Quote:

Non si fonda su ideali assoluti
sono assoluti in un contesto relativo ed anche quando questa morale viene rifiutata uno può farsi la propria.
se credi che ognuno debba avere la propria morale o anche nessuna morale,
allora fai relativismo morale.
Quote:

e soprarattutto non può prescindere dal dal grado di consenso.
ed io cosa ho detto? non ho mai affermato nulla di diverso.
Quote:

NIOn si può assolutizzare la morale!
mai detto questo. ogni morale è differente ma a livello individuale o ti assumi
le responsabilità di essere immorale oppure ti adegui.
la riformulazione dei valori implica un assumersi una responsabilità verso il contesto che invece oggi è rifiutato in nome dell'universalità dei diritti della
persona.
quindi se io sono immorale in un contesto, mi appello all'inviolabilità umana, non
sono disposto a pagare il prezzo delle mie azioni.
difatti amoralità e immoralità son concetti diversi.
Quote:

Il non uccidere, non è una legge morale condivisibile in tutte le culture.
è una idiozia. basta leggere la storia.
la stessa Bibbia giustifica stragi di massa se fatte secondo la volontà di Dio.
senza contare innumerevoli culture in cui vigevano sacrifici umani.
e questi son solo i primi esempi che mi son venuti.
il non-uccidere ha sempre trovato innumerevoli eccezioni di carattere culturale,
ed è ovvio che sia così. l'uomo è il nemico naturale dell'uomo.
gli stessi bonobo' utilizzano il pharmakos cioè il capro espiatorio.
non so se rendo.
Quote:

Gli standard morali non solo mutano nel tempo, ma variano di cultura in cultura. La moralità è dinamica e mutevole.
e chi ha mai detto il contrario?
Quote:

Scusa non sono sicura di aver recepito bene il tuo messaggio: stai forse dicendo che il relativismo morale, nel giustificare qualsiasi forma storica e culturale di condotta morale
il relativismo morale non è il relativismo culturale.
cerchiamo di non far confusione.
relativismo culturale: ogni società è unica e diversa da tutte le altre, mentre i costumi hanno sempre una giustificazione nel loro contesto specifico.

relativismo morale: i giudizi di valori, le regole di condotta adottate da un determinato gruppo sociale (o anche da singoli individui) sono legati ai loro specifici bisogni e non hanno quindi alcun fondamento di assolutezza o necessità.
(wiki, per comodità).

il relativismo morale considera lecita qualsiasi cosa poiché intimamente legata ai bisogni umani, quindi non da nessun valore intrinseco a determinati valori.
i valori, nel relativismo morale, sono interscambiabili (per questo dicevi che Taylor non è relativista...).

il relativismo culturale accetta solo la differenza dei valori da cultura a cultura, cioè il rispetto della diversità dei popoli, non ammette affatto
che i valori siano tutti negoziabili. ammette valori differenti ma non-negoziabili all'interno del contesto e della fase storica.
la mia visione di Bene, che appartiene alla mia cultura, non è negoziabile con l'idea di Bene di un'altra cultura. l'unica cosa ammessa è il rispetto della differenza altrui, cioè il non propugnare (vedi Islam, vedi Cristianesimo, vedi Capitalismo, vedi Comunismo) un modello unico cercando di imporlo al prossimo.

dire che la ns. società ha una sua morale vorrebbe dire che c'è una scala di valori ed un'idea di Bene comune a tutti, o largamente condivisa da tutti.
non importa che questa visione sia valida oggi e domani no.
ci deve cmq essere.
e siccome non è così, e lo vediamo ogni giorno.... noi siamo in una società aculturale proprio per questo motivo.

Quote:

Beh se la pensi così non rendi giustizia al fatto diritti e doveri possano differire di cultura in cultura.
possono eccome. chi ha mai detto il contrario.

Quote:

Ah, un'altra cosa, anche l'individualismo è una forma di cultura, alla stregua del collettivismo delle culture orientali.
no. semmai è una posizione filosofica.
è anzi in perfetta antitesi alla cultura:
tipicamente viene supposta l'esistenza di una cultura per ogni gruppo etnico o raggruppamento sociale significativo, e l'appartenenza a tali gruppi sociali è strettamente connessa alla condivisione di un'identità culturale.

dove la cultura (intesa come cultura di popolo) è un elemento collettivo, l'individualismo scardina la cultura ponendo il primato del singolo.
nell'individualismo non si accettano i limiti culturali imposti dal collettivo, come
tale la cultura viene relegata a carattere del singolo, atomizzato rispetto al contesto. l'individuo ha quindi sempre più diritti del collettivo in nome della sua unicità.

Yesman 11-02-2011 16:18

Re: Ma perchè?
 
:laugh: Beh Dekker, evviva la sincerità! Di sicuro non mi hai mai contattato.
E se mi chiamavo Yeswoman? :D
Comunque un 80% di risposte, visto il forum, è una percentuale altissima!

ciarliera 11-02-2011 18:43

Re: Ma perchè?
 
@Lord

In sintesi ho capito che su molti punti abbiamo, in realtà, detto quasi la stessa cosa.
Ma ti invito a rileggere la mia frase sul non uccidere. Non ho assolutamente detto che il non uccidere è una legge universale e condivisibile da tutte le morali, da tutte le culture!!! Ho esattamente detto il contrario!!! e te lo ripeto, senza dover necessariamente andare indietro nel tempo pensando al vecchio testamento :P ti posso anche fare degli esempi riferiti ad alcune civiltà odierne in cui l'omicidio è moralmente accettabile: i dinka (sudan meridionale) seppelliscono vivi gli anziani sotto la merda per farli soffocare, gli eschimesi portano gli anziani in zone polari deserte per farli morire, oppure come non ricordare l'infanticidio di bambine in alcune zone dell0India. Dunque stiamo esattametne dicendo la stessa cosa!!!!!!!!!

A differenza tua io sostengo il relativismo morale. Nel 1948 l'associaizione degli antropologi americani si rifiutò di firmare la carta mondiale dei diritti umani. sai perchè? perchè non esistono diritti universali, così come doveri validi in ogni cultura. dunque perchè non ammettere che la morale possa giustamente e legittimamente differire di cultura in cultura. O dobbiamo abracciare un'ottica di fondamentalismo morale? che poi è la stessa che ha ispirato le crociate e i kamikaze.

Riguardo cultura e individualismo vs collettivismo, la pensiamo in maniera diametralmente opposta. diciamo che entrambi possono esser definiti valori (idiocentrici ed allocentrici), ma come fai a dire che le culture in cui vige l'individualismo (idiocentrismo) non siano definibili come culture???? Bah, secondo me ci scontriamo sulla definizione del concetto di cultura. Voglio riportarti la definizione di un autore che mi piace molto, L. Anolli. è semplice ed efficace.

[U]cultura=[/U Realtà invisibile in cui siamo completamente immersi, seconda natura, rete di credenze, di simboli, di pratiche e di valor. Essa dà forma e sostanza alla nostra esistenza attraverso un incrocio di differenze, rapprensentando una formidabile sfida cognitiva ed emotiva per tutti.

Tu forse hai un concetto di cultura ben diverso. Quando parli delle società individualistiche come società a-culturali sembra quasi che tu concepisca la cultura come assenza di valori collettivi, di condivisione. BOh. L'individualismo in occidente è un valore condiviso: il senso della competizione, il valore dato all'IO anzichè al NOI. rappresenta cmq sempre una "realtà invisibile in cui siamo immersi", e dunque perchè considerarla come a-cultura?

inconstant_moon 21-02-2011 19:47

Re: Ma perchè?
 
magari semplicemente non ce la fanno a rispondere a tutti...io sono qui da pochissimo e mi hanno già scritto in molti, per ora sto riuscendo a rispondere a tutti ma non è detto che sarà così sempre...è una semplice questione di disponibilità di tempo. :)

krool 21-02-2011 19:56

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da inconstant_moon (Messaggio 489917)
magari semplicemente non ce la fanno a rispondere a tutti...io sono qui da pochissimo e mi hanno già scritto in molti, per ora sto riuscendo a rispondere a tutti ma non è detto che sarà così sempre...è una semplice questione di disponibilità di tempo. :)

http://www.fobiasociale.com/per-le-d...ugli-mp-18570/ :D

inconstant_moon 21-02-2011 20:21

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da krool (Messaggio 489929)

sono sul forum da sì o no 4 giorni, non posso ancora fare una media settimanale :tongue_smilie:

krool 21-02-2011 20:30

Re: Ma perchè?
 
Quote:

Originariamente inviata da inconstant_moon (Messaggio 489959)
sono sul forum da sì o no 4 giorni, non posso ancora fare una media settimanale :tongue_smilie:

Ti aspettiamo dopo i 7 giorni. :D


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