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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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ma siamo nel 2010 e per me è superata io credo che siate più voi a chiudetevi in questi obblighi, ve la suonate e cantate da soli così. questo non è costuttivo. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Io credo che il generale sia più utile del particolare. La legge generale mi serve, il particolare, come ad esempio l'esperienza non ripetibile, potrà interessare ma di meno, perché non mi serve personalmente. Uomini e donne sono differenti, altrimenti non ci sarebbe bisogno di distinguerli tra loro. C'è differenza tra introversione e estroversione; c'è differenza tra intuizione e senso; c'è differenza tra logica e sentimento; c'è un forte collegamento tra genere e scala logica-sentimento (thinking-feeling). Anepeta dice di rispettare le diversità, ma se facciamo finta che non esistono, o non le analizziamo perché sono tutte dovute a differenze individuali, il nostro processo verso la tolleranza si rallenta. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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non mi pare, quelle sono le mie idee, punto la vostra mi sembra una retorica anzi un bel disco incagliato vedi che non sapete accettare critiche? |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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NOI scegliamo di avere l'obbligo dell'iniziativa? Ora mi risponderai che sono misogino, vero? |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Per te misoginia è essere in disaccordo con le donne, hai un'idea sbagliata, fattene una ragione. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Io non ho ancora visto le tue idee, solo considerazioni generali che potrebbero appartenere ad un qualunque utente di passaggio. Sei tu che ad ogni post rispondi sempre con le stesse indispettite parole, con lo stesso atteggiamento sprezzante... Se io scrivo che per me è un problema la cultura del "primo passo" e tu replichi con il classico "siamo nel 2010 bla bla...", sarei io quello che non accetta il punto di vista altrui? |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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quello che voglio dire, è che vedi siamo diversi non esiste oggettività in certe cose |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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COME LO FANNO IL PRIMO PASSO? In che modo, con che parole, con quale tipo di atteggiamento? Parliamo di cose oggettive ed esperienze individuali, esponi... |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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ma se era una cosa sterile che ci fai ancora a parlà con me? invece ho risposto se non volete capire non capite. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
ci sono quelle che ti saltano addosso, quelle che ti chiedono il numero, un'uscita chessò
ci sono ci sono perchè vi rifugiate sempre nei soliti clichè? a War: se avessi voluto sentirmi considerata avrei scelto altri modi. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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insomma stavamo facendo un discorso e lo avete portato su altro(perciò dicevo che l'argomento era superato) le mie convizioni non sono giuste, sono solo diverse dalle vostre. |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Inoltre: com'è possibile che io non sia stato mai approcciato in vita mia? |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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qui a milano convivono nella stessa persona (la ragazza) 2 orientamenti: uno che pretente il maschio, l'uomo forte, protettivo (cosa che mi fa girare le balle), l'altro che invece dice alla ragazza di essere bella, aitante, propositiva. di fatto poi le persone libere dal giudizio della "compagnia" sono poche, maschi e femmine pagano in ugual misura mi sembra, però le femmine sensibili (in maggioranza rispetto ai ragazzi sensibili) e i ragazzi sensibili (quelli che saprebbero rispettare l'amico/a ragazzo/a) pagano maggiormente dentro questa cosa. secondo quello che ho visto, le ragazze integrate e sicure (intendo quelle che non si martoriano l'autostima) tendono ovviamente a essere le donne del loro tempo: le famiglie dicono di non darla via, di stare attenti, di farsi valere...nel frattempo, penso, le donne sono persone e quindi avranno le loro idiosincrasie come tutti. oggi c'è anche la crisi economica, quindi se le ragazzine di 18 anni non ci pensano, quelle di 30 iniziano a usare l'arma impropria in maniera remunerativa (potrei citare diversi esempi. alcune ragazze comunque si salvano, GRAZIE A DIO, da questo). insomma, le ragazze senza esagerate paturnie tendono a rendersi difficili. però se trovi quella sensibile e le mostri quello ke sei e a lei piace, è facile ke si apra: magari non ci prova (rarissimissimissimamente si), però ti dà chiari segnali e te senti che diventa tutto più facile, come se ci fosse un fiume che ti porta naturalmente verso la cosa giusta da fare che io riesca ad avere un rapporto è rarissimo, almeno per me e non so ancora il perché. comunque quando si è abbastanza sicuri di sé (dentro, non con l'atteggiamento, cioè sai chi sei, cosa ti piace, hai fatto tanta esperienza negli anni in diversi campi senza stressarti, metti i paletti a "quello che si pretende dagli altri"), automanticamente viene tt più facile e tt questi discorsi cadono |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Non hai letto bene la mia richiesta... |
Re: Motivazione biologica dei privilegi femminili (cit.)
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Farsi avanti è tutt'altra cosa. Tenere una conversazione brillante mentre si approccia è tutt'altra cosa. Chiedere il numero è tutt'altra cosa. In definitiva, avere iniziativa in tutto (durante l'approccio e le fasi iniziali del rapporto, s'intende) è qualcosa che spetta quasi sempre a noi. |
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