Salve a tutti anime perse, sono una ragazza...e sono in quell’età che ha superato i 25 anni, ma ancora non ne ha compiuti 30. In quell’età in cui hai paura di buttare via gli ultimissimi anni di gioventù e più perdi tempo a pensarlo e più è proprio questa paura a compiersi, per non parlare della consapevolezza, perché purtroppo un cervello ce l’hai, che non sta scritto da nessuna parte che a 30 anni non si è più giovani, e men che meno che la vita finisce e cominciano i doveri; eppure, non sono piu neanche in quella fase in cui..me lo dimentico, sono ormai nella fase della doppia personalità: una sa cosa è giusto fare e pensare, l’altra sbaglia costantemente. E tu vivi i tuoi errori, ma vivi anche i rimproveri che tu stessa ti fai.
Ho lasciato due anni fa il mio ragazzo dopo 5 anni. Ad oggi sono pentita, mi manca, forse è l’unico amore che mai avrò, ma non ho mai avuto il coraggio di informarlo di questo mio piccolo cambio di programma, perché mi vergognavo dei miei sentimenti, della mia vulnerabilità sentimentale e perché non volevo farlo soffrire ancora, con la mia pesante e angosciante presenza nella sua meritevole vita.
Con mia madre ho un rapporto più che conflittuale. Dipendo da lei economicamente in maniera vergognosa e ne dipendo anche emotivamente. Lei mi fa sentire sempre inadeguata e ancora non sono in grado di capire se lo sono davvero o lo sono solo quando lo penso.
Potrei chiaramente smettere di dipendere economicamente da lei ma ho fatto la scelta di farlo per terminare gli studi che tanto ho patito, sofferto, e per cui tanto mi sono sacrificata. E per farlo ho dovuto smettere di pretendere di lavorare e studiare insieme, cosa che ho fatto, al contrario, per anni.
Sono totalmente inadatta alla vita, inadatta ad avere un uomo, inadatta alle feste, ai contesti sociali, inadatta al mondo del lavoro, alla società capitalista.
Anche con gli amici ho un problema, perché benchè in fondo sia consapevole che tutti soffriamo dello stesso problema “generazionale”, siamo tutti distanti, così tanto, l’uno dall’altro. Non siamo disposti ad essere indulgenti, tanto meno nei giudizi, e non siamo disposti a fare qualcosa con disinteresse.
A questo si unisce che non appena qualcuno sembra davvero interessato a conoscere chi io sia, e cosa ci sia dietro quegli occhioni sempre lucidi e tristi e quel sorriso brillante quando una battuta cinica mi fa ridere..beh, in verità, è solo interessato a mentire su qualsiasi esistenza di una qualche empatia pur di creare un contesto malizioso, malizia che io non vedo, che a volte trasudo ma, vi giuro, non lo faccio apposta perché fondamentalmente sono molto ingenua, e quando smetto di essere ingenua e divento sospettosa, finisco per divenire acida, fredda e per soffrire moltissimo. Quando creo, involontariamente, ambiguità, finisco per sentirmi dire che è colpa mia, per sentirmi davvero in colpa, ed evitare di uscire di casa per evitare di fare altri danni.
Penso al suicidio spesso, penso a come vorrei correre in un campo di grano, fare un bagno in una cascata, piangere e poi morire con gli auricolari a palla ed una bella canzone che suona il suo ritornello.
Penso che non valgo poi molto, né vale la pena che io viva, ma poi mi rimprovero quando mi rendo conto che fare questo pensiero equivale ad essere deboli, ingrati alla vita, egoisti..perché probabilmente qualcuno, poi, in fondo, ne soffrirebbe tutta la vita e sarebbe rovinata non solo la tua di vita, ma anche quella altrui.
Mi sento sbagliata ogni cosa che faccio e che penso. Vorrei solo abbraccio a volte e piangere liberamente, senza che la persona che mi abbraccia mi giudichi ridicola per quella faccia accartocciata e rigata dal mascara.