Ciao a tutti, sono un adulto di 34 anni. Da qualche anno lavoro e ho una casa dove vivo in autonomia e vi assicuro che conquistare questi "traguardi" non è stato per nulla semplice, dato il mio background.
Ho avuto un'infanzia abbastanza tranquilla, anche se sono sempre stata da che ho memoria un bambino introverso e fortemente insicuro. L'adolescenza invece è stato un vero e proprio trauma. Purtroppo ho dovuto trasferirmi e perdere tutti gli amici che avevo per trovarmi catapultato in una realtà ben differente, passando dalla provincia alla grande città. Mi sono trovato solo, senza nessuna amicizia, con notevoli difficoltà a scuola e in un contesto in cui con i compagni di scuola sembrava non si potesse essere amici ma in continua competizione. Mi sono trovato quindi a passare questi anni quasi completamente solo, apparte alcune eccezioni durante le vacanze estive in cui riuscivo a tornare a contesti più aperti e che sentivo più adatti a me.
Con l'università le cose sono andate inizialmente bene, per poi pian piano ritornare in un contesto di solitudine. E questa cosa mi sono accorto che continua a ripetersi a cicli nella mia vita. Anche quando riesco a conoscere persone nuove, non riesco mai ad instaurare delle relazioni soddisfacenti. Arrivo sempre ad un punto in cui vengo abbandonato oppure sono io ad allontanarmi. E tutte le volte il dolore è immenso perchè va a toccare una ferita evidentemente aperta. Non soffro di attacchi di panico ma ho difficoltà ad uscire senza che ci sia qualcuno da incontrare, per cui resto molto tempo in casa anche quando non ne avrei voglia. Trovo i cosidetti estroversi piuttosto noiosi e banali, il più delle volte. Non credo di essere invidioso di queste persone, anche se forse una base c'è, visto che sono sicuro che se non avessi avuto questa introversione così forte, avrei potuto ottenere risultati migliori.
Riguardo i miei genitori, fortunatamente non mi hanno mai fatto mancare la loro presenza, ma da un punto di vista caratteriale in età adulta ho capito che hanno avuto delle mancanze. Nonostante fossi così introverso, non mi sono mai sentito dire che dovevo avere fiducia in me stesso, anzi, molte volte hanno sminuito il mio stato d'animo e il più delle volte esattamente con gli altri non facevano che ripetermi che ero io il problema, che dovevo adeguarmi al contesto, essere più aperto etc...il che mi faceva sentire soltanto peggio ed inadeguato.
Non so se può essere questo il posto adatto, ma leggendo i commenti ho trovato persone dotate di forte sensibilità con cui mi sento di empatizzare fortemente, e devo dire mi sono ritrovato in determinati stati d'animo qui descritti. Non so bene cosa aspettarmi, ma non mi dispiacerebbe fare conoscenza e conversazione con persone con sicuramente maggiori capacità di capire determinate sensazioni.