Salve a tutti, mi chiamo Lorenzo e ho 21 anni, abito in provincia di Asti nel freddo e nebbioso Piemonte.
Apparentemente non ho problemi, sono in salute, ho una famiglia che mi vuole bene e che non mi ha mai fatto mancare nulla. Esteticamente non mi considero bello ma ritengo essere nella norma, forse non molto curato per la poca fiducia che ho in me ma credo che complessivamente sia di aspetto gradevole.
E quindi cosa mi ha spinto qua?
La chiusura in me stesso rispetto a chiunque abbia tentato di avvicinarsi con conseguente auto-isolamento, la dipendenza emotiva, la ripetitività di ogni giornata nella sua soffocante routine dalla quale non riesco a distaccarmi.
Credo che questi comportamenti possano essere nati nel periodo in cui ho frequentato il liceo in cui per la prima volta mi sono sentito "discriminato" per non appartenere al gruppo dei "forti", quelli che se volevano qualcosa lo prendevano. Ho provato a integrarmi, a uscire assieme, ma oltre a essere quello sempre muto, il fantasma della compagnia a cui le parole andavano cacciate fuori con la forza mi accorsi che venivo sfruttato per le discrete possibilità economiche e poi deriso alla prima occasione utile.
Mi rifugiai nel mondo virtuale, dove ognuno può apparire forte quanto lo desidera, smettendo di uscire e limitando al minimo i contatti sociali e li conobbi quella che divenne la mia prima ragazza(che giustamente doveva abitare nella parte opposta dell'Italia).
Per la prima volta mi sentivo felice, nonostante la distanza e tutte le conseguenze che ne nacquero. Litigai sovente con i miei a causa dei soldi usati mensilmente per andarla a trovare, per l'andare tanto lontano da casa quando ai loro occhi ero ancora un ragazzino, rischiai di perdere un anno scolastico per le assenze(legate a queste "trasferte") e per la poca attenzione allo studio, persi tutti i pochi legami che avevo ancora per dedicarmi unicamente a lei. Poi tutto fini'.
Da allora ho provato diverse volte a "ricostruirmi" un motivo di vita ma tutto mi sembra banale e privo di interesse, non ho concentrazione e costanza nei propositi, sono tornato a rinchiudermi nel mio guscio virtuale.
Sotto obbligo di mia madre ho provato a seguire una terapia ma non ha sortito effetto, tutto ciò che mi veniva detto lo sapevo e serviva solo a far riaffiorare momenti dolorosi e a farmi sentire un malato.
In conseguenza di questo auto-isolamento e perenne infelicità mia madre si è sentita in colpa per la mia infanzia, rimpiangendo di non avermi fatto frequentare uno sport, un centro estivo o qualunque sorta di gruppo per rendermi emotivamente più forte e ha rischiato una crisi di nervi.
Probabile che in minima parte abbia anche influito questa iperprotettività nei miei confronti, o i compagni cafoni, o il brutto modo in cui si è chiusa la mia relazione a rendermi come sono, ma dalla mia autoanalisi non sfugge che il motivo cardine sia la mia visione delle cose, il mio carattere e perchè no la mia passività nei confronti del mondo(giustificandola come timidezza magari).
Ed è per cambiare questi aspetti che mi sono iscritto al forum, non penso di poter contribuire attivamente a molte discussioni o comunque dare un apporto significativo ma mi pareva sbagliato leggere solo senza lasciare una traccia di me.