Salve a tutti,
Sono qui per cercare un confronto sui temi della fobia sociale e dell'autostima, problemi che ho identificato alla base di tutti i miei trascorsi.
Sono sempre stato problematico. Il mio primo ricordo, avevo circa 3 anni, è di me nell'angolo di una grande stanza piena di giochi mentre osservo altri bambini che giocano e si divertono insieme. Non ricordo di aver avuto paura, solo non capivo come dovessi comportarmi.
Questo riassume un po' la mia vita: in eterna attesa di capire le regole d'ingaggio.
Ho avuto un'infanzia più o meno equamente divisa tra momenti di spensieratezza e scoperta, del mondo e delle altre persone, e periodi di grande paura e confusione, sempre incapace di parlare con gli altri, di essere all'altezza e di capire cosa volessero gli altri da me. Le persone che mi hanno conosciuto da bambino mi hanno spesso detto che io, bambino, non lo sono mai stato.
Intorno agli otto anni è cominciata l'insonnia che non mi ha più abbandonato. Qualche anno dopo ho scoperto il caffè ed è diventato il mio carburante.
L'adolescenza segue a ruota, con i due stati della mia vita che cominciano a perdere di simmetria: sempre meno i momenti di serenità e scoperta, sempre più numerosi i periodi di grande fatica di stare a galla.
Per gioco ho cominciato a scrivere. Per caso ho scoperto il circo e il teatro e ho scoperto di essere bravo e che lì dentro, sapevo cosa dovevo fare e stavo bene. È diventato il mio mestiere. La conseguenza è stata una carica di sicurezza e risultati positivi... Che hanno successivamente reso il primo vero fallimento un calcio in bocca che mi ha tolto il fiato per un po'. Quella che avevo sempre minimizzato come apatia giovanile si è rivelata per quello che era: depressione. Ho scoperto in fretta che per stare in piedi serviva un carburante nuovo... L'alcol.
Da quel momento, circa dieci anni fa, i periodi depressione e quelli di spensieratezza si sono alternati, interrotti saltuariamente da momenti di tranquillità, senza grandi cambiamenti, sempre con grandi problemi nei rapporti con le altre persone e con me stesso. Circa due anni fa ho deciso di provare la strada della terapia psicologica e farmacologica. Ho avuto finalmente una diagnosi ufficiale: disturbo bipolare complicato da questo e da quello. Ho visto la situazione da nuovi punti di vista, ho trovato nuove strategie utili ma contemporaneamente i farmaci (diverse terapie) hanno peggiorato il mio stato fisico e mentale. Ho interrotto tutto.
Da luglio sto in piedi di nuovo con la sola forza di volontà (e qualche bottiglia di vino, quando serve) e continuo il processo di analisi da solo.
Ciò che ho capito è che per stare un po' meglio devo andare a fondo, o meglio tornare indietro: devo trovare strategie per sopportare e trasformare i due mali che mi hanno accompagnato sin da bambino... La bassa autostima e l'incapacità di stare con le altre persone.
Mi sono iscritto qui perché è un luogo dove potrei trovare qualche risposta. Nel frattempo, con la discussione, spero di poter dare qualche risposta a mia volta.