Salve a tutti, mi chiamo Giovanni, ho 39 anni e lavoro nel settore pubblico da diversi anni.
Mi sono iscritto a questo forum perché vorrei avere un confronto con persone che vivono il mio stesso disagio e che siano quindi in grado di comprendermi.
Il mio problema è sempre stato la "timidezza" (uso le virgolette perché potrebbe trattarsi di un disturbo d'ansia) che mi ha ostacolato nella vita di relazione, impedendomi ad esempio di approcciare ragazze che mi piacevano o di inserirmi in un gruppo di persone con cui uscire nel fine settimana.
Durante l'adolescenza la mia incapacità di creare legami di qualunque tipo mi causava una fortissima sofferenza che cercavo in qualche modo di manifestare ai miei genitori ma di nascondere ai miei compagni di classe per paura che mi etichettassero come un debole.
Negli anni ho consultato diversi psicoterapeuti per affrontare il problema ma, a giudicare dal mio stato attuale, non ho riportato grandi successi.
Oggi, alla vigilia dei 40 anni, mi ritrovo a vivere da solo, a uscire da solo (passeggio nella speranza di avere interazioni sociali), e andare in vacanza da solo. Quasi tutto come 25 anni fa.
Ciò che è cambiato è il mio stato mentale: se prima ero in preda a rabbia e tristezza perché non ero in grado di vivere la mia vita, oggi sono rassegnato e abituato alla solitudine.