Ciao a tutti, sono un essere di sesso femminile e di età compresa tra i 30 e i 35 anni, soffro di depressione, ansia, bassa autostima, insicurezza, senso di inadeguatezza, inconcludenza, pigrizia, inettitudine nei rapporti sociali e nella vita, blocchi vari, pessimismo; ho frequentato l'università ma non mi sono laureata, ho fatto dei corsi e ho delle qualifiche che non ho mai sfruttato, ho lavorato per diversi anni senza aver saputo costruire una carriera solida (infatti ora sono disoccupata), non ho amici, non ho relazioni, non ho nemmeno la patente di guida.
Ma, naturalmente ho anche dei difetti.
Quest'anno è stato particolarmente difficile per diversi motivi. Ho perso tanto.
Mi sento così come cantavano i Beatles "I'm half the man I used to be", dimezzata, sento di aver sperperato quasi tutto il mio potenziale e di essere ormai sulla curva discendente della vita.
Ho passato quasi un anno in psicoterapia, senza fare grossi progressi a dire il vero, ho parlato molto del mio passato, un po' del presente, e del futuro quasi niente... conclusione? La psicologa mi ha consigliato di fare terapia cognitivo-comportamentale perché potrebbe essere più adatta alle mie esigenze.
Quindi, mi ritrovo al punto di partenza.
Credo che se dovessi parlare un'altra volta tutto da capo della mia infanzia, mi metterei a vomitare (non so se lo scopo dell'analisi è questo).
Non sto facendo nessuna terapia al momento, anche se probabilmente dovrei, almeno per avere uno stimolo e un sostegno.
Quello che vorrei capire, è perché sono così repellente per le altre persone.
Non parlo quasi mai con nessuno, e quelle poche volte che capita, mi sembra di essere strana, fastidiosa, di spaventare o infastidire o annoiare il povero interlocutore.
Vorrei conoscere qualcuno, di persona. Ho ormai perso le speranze di avere degli amici, di essere amata addirittura, ma almeno mi piacerebbe poter scambiare qualche parola con una persona, ogni tanto.
Purtroppo sono molto stupida, oltre che poco attraente e anche poco simpatica "a pelle". Ad esempio, oggi ho parlato un poco con un ragazzo. Ho esordito con una battuta idiota, ma così idiota che mi sono stupita del fatto che il ragazzo non se ne sia andato all'istante, e poi non ho certo recuperato, anzi, ho fatto sicuramente la figura della povera cretina o della disperata.
Quando parlo con le donne, invece, di solito dopo poche frasi mi piantano in asso e basta, mettendosi a parlare con qualcun altro oppure semplicemente ignorandomi, se non ci sono altre persone con cui parlare (per fortuna, esistono i cellulari, non mi stupirebbe scoprire che li abbiano inventati apposta per avere una scusa per evitare persone moleste e situazioni imbarazzanti!).
Ecco, avete presente quelle persone anziane che parlano a ruota libera senza freni inibitori? Io sto su quella strada.
Prossima tappa: tornei di burraco, e dopo dritta dritta al centro accoglienza per anziani. Sempre che non finisca prima alla neuro (non lo escludo, dal momento che quest'estate ero a un passo così dal tso).
Bene, penso che vi siate fatti un quadro piuttosto chiaro del tipo di sfigata che sono. Non ho scambiato questo forum per un rifugium peccatorum o per un bidone dell'umido, dove scaricare i casi umani che la società non vuole, per cui non ho la pretesa di essere accettata. Inoltre, il contributo che potrei dare sarebbe davvero minimo.
Mi iscrivo per avere l'illusione di essere meno sola, forse.
Infatti, nonostante il tono un poco vittimista, sono molto triste.