Ciao, sono un ragazzo di 26 anni con una vita abbastanza inetta e anonima. Non lavoro, non studio, non ho amici e nessuna vita sociale.
Mi sono iscritto su questo forum perché voglio darmi una possibilità e scoprire se posso cambiare oppure sono condannato a sopravvivere in questo mondo, con questa dannata routine.
Ho visto che parlare, o meglio scrivere, è d'aiuto per altri e mi sono convinto a compiere questo passo. Leggendo le varie discussioni ho riconosciuto molti dei miei problemi e sono venuto alla conclusione, non definitiva perché so benissimo che spetterebbe ad un medico dirlo, che soffro di fobia sociale.
Più ci penso e più mi convinco che questo mio modo d'essere dipenda in primis dall'educazione che ho ricevuto da piccolo: né severa né scarsa, ma fatta di tanti piccoli gesti e comportamenti indiretti da parte dei miei genitori. Ciò ha fatto di me una persona introversa che ricerca nelle cose che fa la perfezione, pur non riuscendo mai a raggiungerla. Chi mi conosce dice che sono pignolo. Qualcuno che sono sensibile. Insomma, uno sfigatello. Passo moltissimo tempo da solo e non faccio che riflettere o come mi ha detto qualcuno "farmi seghe mentali". Ma il fatto è che per me esiste solo il bianco ed il nero, nessuna sfumatuta. Sono molto materialista e possessivo, nonché geloso. A volte immaginando una relazione giungo alla conclusione che , dando per sconfitti gli altri problemi, rovinerei tutto con la gelosia ed il controllo.
Non mi fido del prossimo e non riesco a capire come si possa arrivare a tradire la fiducia di una persona alla quale si è scelto di donare il proprio tempo. Non parlo per esperienza personale ma da osservatore del mondo non faccio che vedere e sentire di tradimenti, corna e ripicche. Tutto ciò mi getta in uno grandissimo sconforto.