Ciao a tutti, anche io soffro da anni dello stesso problema mi fa piacere lidea di poter confrontarmi con qualcuno, sapevo dell'esistenza di questo forum pur se non avevo mai pensato di partecipare, in generale posso affermare che stare in mezzo agli altri mi procura ansie e fastidi ma anche io faccio dell'autoironia per esorcizzare la cosa, fortunatamente so anche che è un disturbo comune e sempre più diffuso, so che si cura se ne esce ma con non poca difficoltà. Premetto che sono sempre stata riservata come temperamento portata a evitare occasioni di confronto sociale per quanto possa apparire come una persona normalissima a prima vista, la cosa risale a molti anni addietro (eta puberale come descrivero in seguito) e col tempo è diventato un vero e proprio disturbo a periodi più o meno intenso. Ho assunto qualche volta su consiglio di specialisti farmaci che mi hanno dato una spinta a migliorare e ho imparato ad accettarmi in parte nel tempo, mi sono stati diagnosticati a varie riprese : disturbo da perfezionismo, da evitamento, doc, tendenza alla depressione, attacchi di ansia, crisi di panico, ansia sociale, non sono soddisfatta in buona parte della mia vita che vorrei ancora poter cambiare sotto vari aspetti, vorrei essere soprattutto più comunicativa pur se so che non diverrei un'estroversa per indole non posso costringermi a cambiare testa o personalita ma penso che ci si possa accettare senza però rinunciare a migliorarsi. Anche io ho avuto gli stessi problemi con famiglia e relazioni di vario tipo, tendendo sempre per prima a distaccarmi da certi contesti ma credo che sia una parte "sana"di tutti noi perché fa parte del processo di crescita che è sempre più difficile per chi non vuole rinunciare alla propria unicità e interiorità quindi stima per tutti coloro che sono qui.
Ho ricordi spiacevoli soprattutto della mia adolescenza, da ragazzina tutto filava liscio ero vitale ed estroversa come penso la maggior parte della gente qui, i fastidi sono iniziati in età adolescenziale, sentivo sempre il desiderio di estraniarmi per entrare in un mondo solo mio di cui gli altri non facevano e non potevano far parte, in effetti c'erano sempre pochi argomenti di confronto col mondo esterno e probabilmente era questo il motivo... Pur se provavo a innescare un contatto e un dialogo arrivava sempre un periodo di intolleranza, così è stato per la maggior parte delle mie amicizie al punto da averne sempre pochissime, ero timida e fortemente emotiva, non mi piaceva l'idea di fare gruppo, del branco e atteggiamenti di leadership mi disgustavano fortemente, avevo sempre la sensazione che qualcuno volesse prevaricare ingiustamente su qualcun altro, mi chiedevo il perché di questo mi sentivo perseguitata da questi atteggiamenti e sviluppavo delle ossessioni di persecuzione da parte del mondo esterno ( di fatto però mi autoescludevo e spesso venivo escusa perché notavo questi atteggiamenti da aprte altrui altrui e non ho mai nascosto quello che non mi andava bene), mi piaceva studiare, coltivare degli interessi, scrivere, disegnare, leggere, suonare uno strumento ecc...sono sempre stata una riflessiva e una persona dal temperamento creativo, queste cose non sempre interessavano tutti e andavo d'accordo solo con chi riconoscevo simile a me, tendevo a chiudermi nel mio mondo e mi sentivo nel giusto però allo stesso tempo soffrivo questa angoscia di solitudine che penso sia tipica in persone simili o che hanno un cosiddetto disturbo da perfezionismo perché vorrebbero il mondo come se lo immaginano e devono fare i conti col fatto che non è esattamente così e che forse dovrebbero accontentarsi un po di più purtroppo non sono mai stata una che si accontenta da sempre restia ai comuni criteri e luoghi di aggregazione sociale, come le palestre i luoghi affollati le classiche uscite in comitiva che evitavo sempre, così le riunioni coi parenti, dove c'era sempre qualche zio o zia che aveva qualcosa da dire circa il mio modo di essere la critica sociale scattava sempre così per le uscite scolastiche, insomma evitavo sin da allora e anche più avanti negli anni approcci banali di questo tipo mi sentivo inadeguata perché spesso percepivo che c'erano profonde differenze tra il mio è l'altrui modo di percepire la realtà divenendo sempre più "orsa", a parte tutto mi dava anche non poco fastidio l'essere conformista come la maggior parte della gente spesso "si sforza di essere" per compiacere a qualcun altro, nel tempo ho sviluppato un disturbo cd. evitante a causa di tutto ciò che si manifesta anche spesso nelle più banali occasioni ( andare al supermercato più vicino col dubbio di incontrare persone conosciute dovermi anche fermare per un banalissimo saluto!preferendo andare in posti più lontani dove so già che non capiterebbe) ma di contro ho anche approfondito lati di me stessa di cui fortunatamente vado fiera.
Sono sempre stata ipersensibile, curiosa, attenta a molte sfumature della realtà come molte persone che si dicono introverse, che studiano e osservano l'esterno, cosa che non reputo un difetto ma essendo più sensibili e ricettivi si è anche più perfezionisti e si teme di esporsi maggiormente al giudizio alzando le proprie barriere difensive, senza forse capire che siamo noi i primi giudici di noi stessi e dentro di me vorrei poter esternare quello che sono non chiudermi, so che c'è molta altra gente con gli stessi problemi che io reputo dovuti a una sensibilità raffinata e alla propria conseguente emotività e non a un reale "difetto" per questo mi sono stancata di fare la vittima, se ci unissimo nell'affrontarli sono certa e fiduciosa che se ne verrebbe a capo. Per questo sono qui, per ascoltare, capire e provare a vincere insieme, a tutti un grazie per avermi letta, ciao.