Sono una ragazza di 19 anni,fin dall'infanzia ho riscontrato problemi di relazione con i miei coetanei e non solo. Penso che la situazione familiare molto problematica e negativa abbia contribuito significativamente al consolidamento e alla cronicizzazione dei miei disturbi fino a renderli parte integrante della mia personalità. Per anni ho sempre pensato di avere qualcosa di sbagliato e di diverso,ciò che più mi pesava era il non riuscire a stabilire relazioni di amicizia durature, intime e insomma normali come i miei coetanei. Ogni volta avevo la terribile sensazione di aver fallito e per buona parte della mia adolescenza ho sofferto di distimia e anche successivamente la mia vita sociale non ha subito svolte determinanti o degne di nota (poche amicizie ma superficiali o malsane). Allo stesso tempo facevo una grossa fatica a capire perchè ciò avvenisse e a capire me stessa. Pochi anni fa ho passato invece un periodo più positivo con miglioramento dell'autostima e dell'umore,seppure senza cambiamenti di vita.
Quest'anno sono entrata nel mondo dell'università dove notoriamente 'tutti fanno amicizia' ma ho riscontrato gli stessi problemi e più precisamente sono finalmente arrivata a comprendere quello che percepisco,grazie anche all'aiuto di ricerche fatte su internet e articoli (e anche di questo forum!)
Ho scoperto così di identificarmi profondamente in quella che è la descrizione del disturbo evitante di personalità,caratterizzato,oltre che da scarse abilità e inibizione sociali,da senso di estraneità nelle relazioni e difficoltà nel decifrare gli stati emozionali propri e interpretare correttamente gli stati mentali altrui. Mi ci sono riconosciuta,per questo nonostante quelli che sono i 'criteri ufficiali' mi sento sicura che questo disturbo sia qualcosa di diverso dalla fobia sociale,anche se sto proprio ora attraversando una fase di fobia sociale,caratterizzata da ansia,timore e paura delle situazioni sociali per cui sto assumendo ansiolitici,ma non è assolutamente stato sempre così. Anzi ho avuto questa reazione proprio dopo essermi riconosciuta nel disturbo. Mi sono iscritta al forum proprio per capire qualcosa in più al riguardo,ricevere consigli,opinioni e supporto da chi è esperto e da chi soffre delle stesse condizioni. Molti descrivono il disturbo evitante di personalità come una condizione in ogni caso più 'pervasiva' della fobia sociale,per questo vorrei capire se le problematiche di chi vi si riconosce sono risolvibili e fino a che punto e,oltre a questo,se cercando di modificarle in modo estremo non si rischi di 'compromettere' in modo eccessivo quella che è effettivamente la propria personalità (anche se comporta grande disagio e sofferenza interiore). Penso che vedrò uno psicoterapeuta dal vivo,ma intanto sono qui per cercare di chiarire i miei dubbi.