Ciao a tutti
Sono un ragazzo ventiquattrenne e frequento l'università da poco. Ecco, in breve, la mia storia. Sono sempre stato timido, troppo timido. Ho trascorso molti anni della mia vita evitando gran parte delle situazioni sociali che mi recavano disagio. Per tanto tempo non ho avuto altri riferimenti al di fuori della mia famiglia (in senso lato) e dell'istituzione scolastica (unica occasione di confronto con il mondo esterno!). Sono cresciuto con la percezione di non essere in grado di affrontare certe situazioni, di non potere avere una vita “normale”; ho scarsa fiducia in me stesso e nelle mie capacità. Per lungo tempo ho investito parecchio sulla scuola perchè i buoni voti alimentavano in me la percezione di essere almeno efficace in qualcosa. Un giorno, però, smisi di cavarmela anche in questo: i miei studi si erano caricati di aspettative troppo elevate per potere affrontare la scuola con il giusto peso. Così mi ritrovai ad abbandonare tutto. La mia ansia sociale si acuì e io arrivai al punto di non volere più neanche affacciarmi dal balcone... Questa condizione, protratta per due anni, mi portò a soffrire di depressione secondaria...
Grazie alla psicoterapia due anni fa arrivarono i primi segni tangibili di qualcosa che stava cambiando e che produssero un effetto valanga: ripresi a uscire, incrementai gradualmente le occasioni di vita sociale, iniziai a coltivare le mie passioni, ripresi a studiare, sperimentai per la prima volta cosa significa avere degli amici, come è possibile conciliare lo studio con tutte le altre attività di un “normale” liceale; parallelamente all'ultimo anno di liceo arrivarono le prime storie sentimentali; mi iscrissi all'università.
L'anno scorso, però, quando gli studi al liceo volgevano al termine, conobbi un ragazzo che piano piano ha trasformato di nuovo il mio modo di percepirmi. Per pura di perderlo ho cercato di essere sempre più accondiscendente e ho tentato di farmi andare giù una condizione del nostro rapporto che in realtà mi faceva soffrire troppo. Ho provato quote di sofferenza elevatissime per questa condizione e ci sono voluti diciotto mesi per capire che quella situazione non sarebbe mai potuta cambiare. Questo disagio ha distolto la mia concentrazione sui miei obiettivi personali, mi ha portato a non mettere più piede all'università dopo le lezioni del primo semestre. Da dicembre ad oggi mi sono cimentato esclusivamente nel ruolo di partner
Mi sono annullato per un'altra persona. Eppure sono sicuro di aver fatto la scelta giusta all'università. Ciò che studio (e che meglio dovrei studiare) è la mia passione. Oggi la mia storia è finita. L'ho lasciato. Ma ora mi sento a pezzi. Ho l'ansia di riprendere da dove ho lasciato.
Mi sono iscritto perchè so di non essere l'unico a portare dentro la cicatrice di una personalità evitante; ho bisogno di confrontarmi con chi ha, più o meno, le mie stesse difficoltà. Chiedo scusa se sono stato troppo prolisso.