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11-11-2010, 18:12
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#21
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Calabria/Umbria
Messaggi: 1,014
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Benvenuto dottore. Avrà notato, leggendo vari post, la sfiducia che molti utenti nutrono nei confronti della psicoterapia e il frequente ricorso agli psicofarmaci come soluzione più rapida ed efficace nel breve termine, bistrattando invece lunghe e tortuose forme di psicoterapia che però, più che agire sui sintomi, mirano ad agire sulla causa del problema. per questo mi auguro che lei possa riuscire, in qualche modo, nell'intento di far acquisire fiducia nella psicoterapia. grazie.
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11-11-2010, 18:42
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Ravenna
Messaggi: 1,415
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Siete il benvenuto, e grazie per l'interessamento.
Tra l'altro sono giusto in cura da un suo collega, proprio a Ravenna.
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11-11-2010, 22:59
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#23
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: milano
Messaggi: 929
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benvenuto dottore
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11-11-2010, 23:39
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#24
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Intermedio
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 179
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grande rocker
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15-11-2010, 23:23
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#25
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Di nuovo salve a tutti,
oltre a scusarmi per il ritardo con il quale rispondo, voglio anche ringraziarvi per il vostro caloroso benvenuto, davvero inaspettato.
Finalmente l'account è attivo e nei prossimi giorni cercherò di dare il mio piccolo contributo partecipando a qualche discussione sul forum.
Ancora grazie e a presto
Dott. Liverani
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15-11-2010, 23:30
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#26
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Avanzato
Qui dal: May 2010
Messaggi: 323
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ringrazio il dottore, rifiuto e vado avanti
su dai scherzo...
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17-11-2010, 01:44
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#27
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Se darai un qualunque contributo interessante e costruttivo diverso dall'autopromozione, sarai sicuramente benvenuto in questo forum.
Così...almeno uno tra gli svariati psicologi che stanno sicuramente studiando il forum è uscito allo scoperto... (mi ricordo di un altro, in passato, che su questo forum ci stava facendo tipo una tesi di laurea... ).
L'unica cosa che mi lascia perplesso, Dr.L., è il fatto che tu sostenga di poter chiarire alcune errate convinzioni circa ansia e "fobia sociale". Spero che questo non si traduca nelle solite osservazioni stereotipate e nei soliti inviti ad "essere se stessi" eccetera eccetera.
Te lo assicuro: nessuno può capire un disagio sociale meglio di chi ha vissuto un tale disagio.
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17-11-2010, 09:43
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#28
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
L'unica cosa che mi lascia perplesso, Dr.L., è il fatto che tu sostenga di poter chiarire alcune errate convinzioni circa ansia e "fobia sociale". [/b]
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Probabilmente deve esserci stato un fraintendimento circa le mie intenzioni, che, ripeto, sono di fornire informazioni più precise e non modificare convinzioni errate. Non è mia intenzione suggerire strategie o fornire consigli "per vincere l'ansia". Non mi sembra questa la sede e nemmeno lo strumento adatto.
Dott. Liverani
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17-11-2010, 16:06
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#29
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Avanzato
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 391
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Te lo assicuro: nessuno può capire un disagio sociale meglio di chi ha vissuto un tale disagio.
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Non sono del tutto d'accordo. Sarebbe vero nel caso in cui quella determinata persona avesse vissuto il disagio, e poi ne fosse guarito, o almeno fosse migliorato. Ma finché uno c'è dentro, non vede le cose in maniera obiettiva come potrebbe farlo lo psicologo che osserva dall'esterno e si suppone abbia avuto un adeguato training per affrontare certe problematiche.
Potrebbe essere positiva la presenza di qualcuno che non ragiona all'interno del nostro solito circolo vizioso. Soprattutto per l'aspetto informativo, ma l'avete letta la parte descrittiva di questo sito?? Si direbbe tradotta con un traduttore automatico su internet...
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Ultima modifica di Nói; 17-11-2010 a 16:09.
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18-11-2010, 16:57
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#30
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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Quote:
Originariamente inviata da Nói
..... Soprattutto per l'aspetto informativo, ma l'avete letta la parte descrittiva di questo sito?? Si direbbe tradotta con un traduttore automatico su internet...
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può essere, il web master è spagnolo ...
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18-11-2010, 17:11
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#31
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Intermedio
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Roma
Messaggi: 157
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Benvenuto
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18-11-2010, 18:34
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#32
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da Nói
Potrebbe essere positiva la presenza di qualcuno che non ragiona all'interno del nostro solito circolo vizioso.
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Io ho dei dubbi sul fatto che si tratti di circoli viziosi di ragionamento. Sono dinamiche molto concrete e oggettive invece:
comunichi male---> gli altri reagiscono con l'isolamento o l'aggressività ---> ti senti a disagio con gli altri (paura)---> eviti ---> gli altri si spazientiscono presto e non ti considerano più---> solitudine---> salti certe esperienze della vita ---> comunichi peggio...
Cose del genere [Edit: liberi di modificare questo schemino da situazione a situazione e da persona a persona, però sempre di dinamiche oggettive si tratta]. Non c'è niente di soggettivamente ingigantito dalla nostra mente in tutto questo.
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Ultima modifica di Who_by_fire; 18-11-2010 a 21:33.
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18-11-2010, 21:05
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#33
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Banned
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 1,924
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Ehm, Who stai scherzando vero?
Come sarebbe a dire che non sono cose soggettive? Certamente quello schema può essere valido ma è tutt'altro che oggettivo, tante e tante altre dinamiche psicologiche possono esserci che variano da persona a persona.
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18-11-2010, 21:28
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#34
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII
Ehm, Who stai scherzando vero?
Come sarebbe a dire che non sono cose soggettive?
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No, non sto scherzando.
Sono gli psicologi che enfatizzano a dismisura l'aspetto delle "seghe mentali" (leggi pensieri disfunzionali, che pure esistono) rispetto alla cruda realtà di certe dinamiche sociali.
Quote:
Certamente quello schema può essere valido ma è tutt'altro che oggettivo, tante e tante altre dinamiche psicologiche possono esserci che variano da persona a persona.
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E' ovvio: infatti ho detto "Cose così". Mica quello schemino è uguale in ogni situazione e per ogni persona: era solo per fare un esempio.
Forse qui l'aggettivo "soggettivo" lo intendi come "variabile da persona a persona"? Io qui per "soggettivo" (credevo che si capisse dal contesto, ma non sono un genio per cui forse mi ero espresso male) intendevo qualcosa che è un semplice "parto della nostra mente", magari persino un' esagerazione che non ha aderenza alla realtà...
Se ti escludono non è un fatto oggettivo? ["tu" generico]
Se non ti invitano, non è forse un fatto oggettivo?
Se le donne ti scartano a priori senza fare lo sforzo di conoscerti, non è un fatto oggettivo?
Se parli poco non è un fatto oggettivo?
Se devi passare il sabato sera a casa perché non hai nessuno, non è un fatto oggettivo?
Se agli altri ( tutti gli altri) dai l'impressione di essere "strano", repellente, non è un fatto in qualche modo anch'esso oggettivo?
In definitiva, la sensazione di essere uno straniero in mezzo agli altri, in base a tutti i molteplici dettagli di comportamento e di interazione, non è forse qualcosa di sì "soggettivo" (nel senso che è una sensazione del soggetto) ma anche terribilmente aderente alla realtà dei fatti e quindi "oggettivo"?
Ciò che -forse- è un fatto soggettivo è quando per esempio ti senti solo e a disagio pur nel mezzo di un insieme di persone che ti hanno invitato lì e nominalmente sarebbero tuoi "amici". Ma anche qui si potrebbe dire che magari oggettivamente non fanno molto di attivo per metterti a tuo agio (supponendo che tu sia uguale agli altri ecc.)... [anche qui "tu" generico ovviamente]
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Ultima modifica di Who_by_fire; 18-11-2010 a 21:39.
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19-11-2010, 00:09
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#35
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Banned
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 1,924
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Ho una sensazione di deja-vu who.
Sicuramente quello che dici è vero, certamente la stragrande maggioranza delle sgradevoli sensazioni che dici sono oggettive, come quella di essere escluso, quella di essere scartato, ecc.
Io infatti penso che il campo di indagine su cui lavorare in una psicoterapia sia relativamente ridotto, e sono appunto situazioni come quella che hai scritto in carattere piccolo, e ti faccio un altro esempio: mai provato ansia prima di un incontro o di un colloquio? Da cosa deriva quest'ansia se non dal fatto che si proietta nel futuro una sensazione spiacevole? Ora il futuro può essere oggettivo? Si potrebbe obiettare: ma io mi conosco, so già che mi sentirò a disagio. Però comunque anche non fosse mai capitato, nulla esclude che si possa incontrare quella persona capace di mettere a proprio agio. Il futuro non può essere oggettivo!
Ora penso che questo margine su cui agire serva quanto meno a non far sì che un circolo vizioso come quello che hai scritto tu sopra si trasformi in una spirale le cui spire si riducono sempre di più. Perché altrimenti si potrebbe arrivare a un punto in cui si può avere di fronte anche Madre Teresa di Calcutta, voglio dire la persona più bendisposta di questo mondo, e di non riuscire a rendersene conto.
Se il dott. si potesse esprimere sulla questione ne sarei lieto.
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Ultima modifica di MoonwatcherII; 19-11-2010 a 01:13.
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19-11-2010, 10:34
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#36
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Principiante
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 84
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benvenuto! penso che possa essere molto utile il consiglio e parere di una persona più competente di noi..
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19-11-2010, 18:37
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#37
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Forse non ho capito molto bene il senso della discussione. In tal caso mi scuso per il fraintendimento.
In sintesi, se non sbaglio, per Who gli psicologi attribuiscono eccessiva importanza ai cosidetti pensieri disfunzionali quando invece è la realtà oggettiva ad essere la vera causa del problema. Per Moon invece i pensieri svolgono un ruolo importante.
Premetto che ognuno è libero di esprimere la sua opinione e che di seguito riassumo a grandi linee i principi del cognitivismo, con il quale personalmente mi sento in linea.
L'approccio cognitivista, come si può intuire dal nome, attribuisce grande importanza al ruolo dei pensieri (convinzioni, valutazioni, credenze) di un individuo ritenendoli responsabili delle emozioni provate, comprese quelle spiacevoli come ansia, rabbia, senso di colpa e tristezza.
I pensieri disfunzionali e gli errori di pensiero (biases) sono pertanto visti come responsabili del disagio e della sofferenza psichica delle persone. Tali errori di ragionamento sono difffusi in tutta la popolazione senza che questo significhi automaticamente sofferenza emotiva. Quest'ultima sarà tanto più presente quanto più tali errori saranno sistematici, frequenti e coinvolgeranno più aspetti della vita di una persona.
Ne deriva una teoria della cura che prenderà in esame i pensieri che un individuo fa nelle situazioni che gli creano disagio e una "messa in verifica" finalizzata a correggere le modalità di ragionare ritenute disfunzioanli, nel senso di non funzionali per il benessere della persona.
Inoltre, le stesse convinzioni possono essere responsabili del nostro comportamento, guidandoci nelle nostre scelte e in taluni casi influenzando anche la realtà che ci circonda. Un semplice esempio può chiarire quest'ultima parte.
Se penso di non aver nulla d'interessante da dire (pensiero disfunzionale) con molta probabilità eviterò di parlare o d'intervenire in una discussione tra amici (comportamento di evitamento) e a fine serata proverò tristezza e rabbia per aver passato tutto il tempo in silenzio. Questo copione se ripetuto potrebbe (condizionale) inoltre indurre le altre persone a pensare che io sia una persona poco simpatica e interessante e di conseguenza a preferire un'altra persona di maggior compagnia. Di fronte a questo epilogo potrei convincermi di essere davvero poco interessante dal momento che anche i miei amici mi hanno escluso e questo potrebbe contribuire a convincermi che le persone siano inaffidabili e poco comprensive nei miei confronti.
Questo è solo un esempio di un possibile circolo vizioso che nasce dal pensiero iniziale "non ho nulla d'interessante da dire".
Spero di aver risposto in modo esaudiente e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott. Liverani
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19-11-2010, 19:17
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#38
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: L'Universo
Messaggi: 1,118
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Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani
L'approccio cognitivista, come si può intuire dal nome, attribuisce grande importanza al ruolo dei pensieri (convinzioni, valutazioni, credenze) di un individuo ritenendoli responsabili delle emozioni provate, comprese quelle spiacevoli come ansia, rabbia, senso di colpa e tristezza.
I pensieri disfunzionali e gli errori di pensiero (biases) sono pertanto visti come responsabili del disagio e della sofferenza psichica delle persone. Tali errori di ragionamento sono difffusi in tutta la popolazione senza che questo significhi automaticamente sofferenza emotiva. Quest'ultima sarà tanto più presente quanto più tali errori saranno sistematici, frequenti e coinvolgeranno più aspetti della vita di una persona.
Inoltre, le stesse convinzioni possono essere responsabili del nostro comportamento, guidandoci nelle nostre scelte e in taluni casi influenzando anche la realtà che ci circonda.
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Mi sento in sintonia con l'approccio cognitivista, penso che davvero i pensieri e le convinzioni interiori (che poi sono soprattutto inconsce e rimosse a livello razionale) siano responsabili dei nostri comportamenti e delle nostre reazioni a certe situazioni che rientrano in nostri schemi di pensiero corrispondenti.
Bisognerebbe lavorare sulle nostre credenze inconsce e capire i nostri schemi di comportamento per poi esporsi gradualmente a situazioni che possano far mutare il nostro atteggiamento...
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21-11-2010, 13:23
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#39
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Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Deck 35
Messaggi: 385
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Benvenuto fra noi, ci metta tutto il suo impegno per resistere a stare quì e darci una mano, sicuramente troverà una feroce opposizione da parte di qualche iscritto al forum, da parte mia nessuna!
Di nuovo benvenuto.
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