Ebbene sì, anche il buon qwerty93 ogni tanto ha dei problemi!
A scuola non ho mai avuto particolari problemi. Ho sempre fatto il mio dovere e non me la sono cavata mai male. I miei sono stati soddisfatti, e pensavo che per l'università dovesse essere la stessa cosa.
Il primo anno è filato tutto liscio, sono arrivato alla fine con soli 2 esami indietro, voti alti e genitori contenti.
Il secondo è stato una merda. Attualmente ho 6 esami da recuperare, i voti sono calati e probabilmente perderò un anno di studio.
Ma quello che mi fa incazzare è il comportamento dei miei genitori. Oggi ho avuto il risultato di biochimica: 20. L'ho rifiutato, e mia madre è andata in escandescenze. Ha detto che sono egoista, che non faccio un cazzo dalla mattina alla sera, mi ha buttato un quantitativo enorme di merda in faccia tutto in una volta. Dice che ho bisogno di uno psichiatra, neanche dello psicologo, dello PSICHIATRA, e a questo punto ho smesso completamente di ascoltarla. Sono rimasto zitto tutto il tempo, mentre lei ha passato una buona mezz'ora a sparare stronzate. Mi ha rinfacciato il fatto che compiono sacrifici per mantenermi all'università (e io questo lo so, e gliene sono immensamente grato), ma è proprio questo atteggiamento a mettermi un'ansia pazzesca. Il primo anno non esisteva questo terrorismo psicologico, ma dal secondo (a causa di quei 2 esami che ho portato indietro per un po') hanno iniziato a innervosirsi, a chiedermi costantemente come andava la mia preparazione, a dirmi di studiare di più, con toni sempre peggiori via via che accumulavo esami. E più si incazzavano più io mi bloccavo. Oggi è stato il culmine.
E la cosa bella è che loro non hanno torto. Potrei impegnarmi di più, questo lo so, ne sono consapevole. Ma non riesco. Non so il motivo. Non è più come l'anno scorso, qualcosa è cambiato. E intanto i miei continuano a pressare.
Viva l'ottimismo