E' successo Venerdi mattina. Mi chiama un mio caro amico, che sta nella mia zona comfort. Nel senso che lo conosco da tanti anni, e non c'è nessun imbarazzo con lui. Sta facendo un corso per confindustria, gratuito naturalmente, e non crede che porterà a dei risultati concretamente lavorativi, ma intanto lo sta facendo, per esperienza e poi per passare il tempo.
Sono Umbro.
Deve scattare qualche foto a dei luoghi poco valorizzati del nostro territorio, ma che nel profondo costituiscono una fondamentale risorsa, come una certa centrale della Morica, le cui acque sono blu come il fondo, e pulite che sembrano quelle del mare della Puglia.
Lo accompagno. In macchina, guida lui. Con noi c'è un ragazzo che fece il primo insieme a me, che non vedo da tanto, ma anche con lui non c'è nessun imbarazzo, nessuna ansia, perchè non voglio dimostrare niente: e poi, se pure simpatico, non è esattamente il mio tipo di amico ideale, tanto che l'altro giorno, parlando, si è abbandonato a qualche proposizione razzista, dicendo che lui preferiva uscire con gli italiani, perchè c'è un ragazzo straniero mio conoscente, col quale sono andato anche al mare, che non sopporta, col quale ha anche litigato, e ha detto che lo odia. Ma chissene frega?!
Giriamo in macchina diversi paesi per la nostra missione, con l'arietta fresca che ci investe, così frizzante che fa pensare all'inverno non ancora subentrato, e stiamo bene alla fine a parlare. Pure dei vecchi tempi, di quando andavamo a scuola insieme.
Ad un certo punto questo mio amico che sta facendo il corso viene raggiunto da una chiamata: è una ragazza che sta facendo il corso con lui. Sta vicina, con una sua amica, stanno in macchina e fanno foto. Stanno su un altro paesetto, molto carino, dentro il quale in vita mia so stato poco, benchè ce l'avessi avuto sempre vicino. E pensare che in fondo apprezzo il mio territorio e d'adolescente amavo fare il giro immotivato di tutti i paesi Umbri col mio motorini, rimanendo affascinato quando il rumore metallico del mio motorino rimbombava su vie che erano medievali.
L'umbria, fatta eccezzione di Terni col suo inquinamento e le sue tossiche polveri sottili, è davvero il cuore verde d'italia.
Bella l'umbria: non è la toscana dei poveri, come qualcuno pensa...
Ma torniamo al nostro discorso. Raggiungiamo queste ragazze. Sono carine. L'una è piccolina, gli occhi accesi, marrone chiaro, e capelli mossi dello stesso colore, e quando sorride le si arriccia vagamente il naso, e ai lati degli occhi cominciava a intravedersi qualche piccola ruga, appena coperta da un trucco leggero, che la fa sembrare molto bella. L'altra è diversa: altina, più di me, biondissima, con gli occhi slavati, azzurri, e un culetto aggrazziato, che non mi sarebbe dispiaciuto tastare. Sulla parte sinistra della faccia, in basso, appena sopra la bocca, c'ha un pirsing a palletta. Una pacchianata, ma sul suo viso non sta troppo male.
Poi, poco più tardi, arriva un ragazzo, anche lui del corso, con una ragazza stanga dal colorito pallido, i capelli corvini, lisci, che le ricadono sulle spalle protette da un giaccone verde. Il ragazzo è abbastanza simpatico, sembra alla mano, ha l'aria svelta, più tardi scopriamo che ha un anno più di me, ci chiacchero un pò, mi dice che ogni tanto lavora presso qualche agenzia immobilarie.
D'improvviso eravamo un folto gruppo che girava vociante per le vie vuote del paese dove non s'incrociava neanche un cane. Ma di stronzi di cane se ne incontravano a decine, e il ragazzo, scherzando, li fotograva come piccoli monumenti nazionali. Come mi sentivo? All'inizio annebbiato, intorpidito, avvolto in quella sensazione di isolamento sociale che conosciamo così bene. Non è paura questa sensazione, solo una sorta di distacco emotivo verso un esperienza che a tutti gli altri risulta facile, come bene un bicchiere d'acqua, e che invece per noi è l'equivalente di farsi una passeggiatina sui carboni ardenti.
Non mi aspettavo di essere tirato dentro un gruppo così, senza preavviso, e credo che in tutto siamo stati insieme un oretta, che è passata abbastanza veloce, senza grossi problemi. Ripeto: all'inizio mi sentivo imbarazzato, quasi me ne volevo andare, ma poi, come dire?, c'ho fatto il callo, anche se in quel poco tempo, e mi sono rilassato, cominciando a parlare col ragazzo sconosciuto, alto e spigliato, e scambiavo anche qualche battuta con le ragazze, ma niente di che, dato che una era fidanzata e non le conoscevo.
Quando se ne sono andate via in macchina, ho sentito come un senso di perdita. Avrei potuto dirgli qualcosa, provarci, perchè no? Voglio gettarmi nel mare dell'ignoto, galleggiare in esso, senza paura. E ste ragazze erano lì, simpatiche all'apparenza, quasi alla mano, e avrei potuto calcare un pò di più il tratto di penna, se capite cosa voglio dire. Fare qualche battuta arguta, spiritosa, tirandole dentro a una conversazione che le avrebbe attratte, come una mosca sul miele, o sulla merda.
Però la rivelazione è che non mi sono sentito troppo nervoso, forse un filo vulnerabile in mezzo a quelle persone, come se da un momento all'altro potessero scoprire la parte più debole di me. Sega mentale questa, ma con effetti concreti, come ansia e tachicardia.
Voi, che ne pensate? C'è stata una volta di recente nella quale siete come rimasti invischiati per un pò di tempo in un gruppo un pò allargato, e poi avete scoperto che non era sta gran paranoia, e magari allora vi siete come sentiti sollevati dentro, e siete tornati a casa con un leggero senso di auto compiacimento?