Ciao a tutti.
É dal lontano 2004 che seguo il vostro forum, fin ad ora mi sono limitato solo a leggere le discussioni. Ad essere sincero, mi ci ritrovo in molte dellle storie degli utenti. Mi piacerebbe condividere e scambiare opinioni sulle tematiche trattate nelle discussioni.
Il mio nick name è il nome del protagonista del romanzo "I lavoratori del mare" di Victor Hugo. Personaggio in cui in parte mi ci rifletto (essendo come lui molto introverso), ma di cui non vorrei fare la fine..
Ho superato da un bel pò i 40 anni (anche se apparentemente nè dimostro più di dieci in meno), anzi tra pochi anni passerò (ahimè...) nella successiva decade. Fin da piccolo, causa un temporaneo allontanamento dalla famiglia, ho sviluppato un forte carattere introverso. Ho vissuto male tale separazione dai genitori (in particolare da mia madre), avevo solo due anni, ma ricordo perfettamente quel periodo. Vicenda che ha cambiato per sempre il mio carattere e la mia storia personale...chissà poteva anche andarmi peggio!
Fino alla tarda adolescenza raramente uscivo di casa, se non per andare a scuola, far compere o passeggiare in bicicletta la domenica. Il solo interesse era lo sport, il calcio in particolare, ma come spettatore televisivo/radiofonico non da praticante. Nessun amico, solo conoscenze in ambito scolastico. Negli ultimi anni della scuola superiore frequentai il gruppo giovanile della parrocchia dove feci alcune amicizie. Poi lasciai il mio paese (del sud italia) per trasferirmi in una città del nord per intraprendere gli studi universitari (ingegneria). I primi mesi furono duri per un introverso come me. Ero l’insicurezza personificata, mi vergognavo a chiedere qualsiai tipo di informazioni, ad esempio dovevo farmi violenza per entrare in un bar o tabacchino per comprare i biglietti dei mezzi, ecc... ero completamente fuori, un dis-adattato! forse alcuni hanno avuto esperienze del genere e capiscono cosa intendo dire. I rapporti interpersonali si limitavano a conoscenze in facoltà, solo con un paio di persone ci fu amicizia. Pensavo solo a studiare, divertimenti e uscite zero. Comunque tenni duro e mi laureai. In quel periodo svolsi il servizio civile, come obiettore, in un ente impegnato nel sociale. Senza ombra di dubbio fu l’anno più bello della mia vita: trovavo soddisfazione ad aiutare gli altri, conobbi molta gente e, udite udite, feci anche conoscenza con alcune ragazze! I coordinatori di tale ente erano soddisfatti del mio lavoro, alcuni si affezionarono a me. Senza dubbio l’esperienza di obiettore migliorò il mio carattere, ma non abbastanza: restavo comunque un introverso con difficoltà interpersonali/relazionali, un borderline fortemente critico verso una società di cui non mi sentivo parte, non condividendone la maggior parte dei valori. Insomma di fatto un asociale e fobico.
Devo dire di essere fortunato, ho un lavoro (anche se non mi piace, di questi tempi è meglio non lamentarsi), una famiglia (genitori,fratello, sorelle,nipoti) che mi vuole bene e qualche amico fidato. In questi anni sono migliorato ulteriormente, grazie ad un’incessante introspezione e alla forte determinazione di non mollare, ma... mi sento ancora un alieno.
Fatico a conoscere gente nuova, in gruppo (anche insieme a quei pochi amici) faccio scena muta: non ho mai nulla da dire, sono assente, sempre perso nei miei pensieri. Sapete bene cosa si prova...Inoltre vivo da solo in una città dove non mi sono mai completamente ambientato. In questo scenario, la solitudine si fa sentire amplificata e, insieme al senso di inadeguatezza, alla poca autostima, scava un vuoto interiore che sembra non aver fine. Nulla, nemmeno la lettura, mia grande passione, riesce a colmarlo...
Come avete intuito, non ho mai avuto (pur desiderandola ardentemente) una relazione affettiva con una donna. Ho rimediato solo visite dentististiche, causa le randellate sui denti prese quelle poche volte che ci ho “provato”. Oltre ad essere introverso, non sono affascinante e non posseggo le phisique du role (sono bruttarello insomma...). Attualmente sono innamorato di una ragazza conosciuta ad un corso serale. La partita è ancora aperta (lei conosce i miei sentimenti), ma in quanto a vincerla sarà dura...molto dura.
Scusate la lunghezza della presentazione. Spero di essere accettato nel forum e di dare un piccolo contributo.
Grazie.