Buon anno a tutti!
Il mio nome - qui - è Sidem e sono un trentenne. Sono una persona allegra, sognatrice, ho un lavoro che mi piace e in cui rendo abbastanza (receptionist in hotel), ho la passione per la scrittura creativa e non, e seguo tutto ciò che fa ridere o che dà emozioni, specialmente la musica.
Tra le caratteristiche che mi distinguono da ciò che la società tende a considerare "normalità", annovero:
- obesità
- fobia legata ai temporali, che sviluppa ansia generalizzata qui e là.
Queste due anomalie, nemmeno gravissime in confronto a quello che può succedere ad un essere umano, portano però con sé degli strascichi poco piacevoli.
L'obesità mi porta difficoltà a relazionarmi con persone nuove o con cui non ho contatti da un po' (sto bene - ma bene davvero - solo con chi frequento spesso e buona parte dei colleghi). Di conseguenza, potete immaginare quanto sia difficile per me iscrivermi ad esempio in palestra, o quando ebbi per un attimo l'idea di volermi iscrivere ad una scuola di ballo, per trovare un sistema divertente e allegro per dimagrire. O se volessi andare a farmi fare un massaggio rilassante come tutti, non riesco nemmeno a contattare un centro, perché ho l'incubo che possano fare la faccia schifata quando mi vedono.
La fobia legata ai temporali, invece, fa sì che io non esca quando è previsto un temporale, o se questo si sta avvicinando. Questo comporta a sua volta il fatto di non riuscire ad avvicinarmi ad una potenziale partner perché non saprei se, quando e come confessarglielo: l'ultima volta è stato faticoso e una serie di incomprensioni ha aggravato la situazione ed è finita.
Ho un'età in cui diventa sempre più difficile fare dei tentativi. E questo fa in modo che non tenti affatto. Ed è sbagliato.
Ho fatto, in maniera un po' discontinua, tre anni di psicoterapia e la terapeuta s'è sparata: a parte gli scherzi, raggiunta la fase della consapevolezza, cioè che sia l'obesità, sia la fobia sono legate a cose del passato...la dottoressa ha detto che c'è bisogno di una svolta forte, importante e che deve partire da me. Da lì in poi il discorso si è impantanato e non ci sono più andato, né lei - approfittando delle vacanze - si è più preoccupata di me. Non ho mai ricorso a psicofarmaci né mi è mai stata riscontrata depressione, per fortuna.
D'altronde i miei sono problemi - sebbene comunque seri - non eccessivamente invalidanti, per adesso. Però mi piacerebbe averla questa svolta, giusto per non dire più: "Ah, questo non posso farlo", cosa che accade spesso.
Spero di aver detto tutto e, di nuovo, che trascorriate un bel 2020.
Sidem