Ciao! Ho letto le linee guida, non sono molto brava con presentazioni e riassunti; ci provo, spero di essere abbastanza esauriente.
Sono Anna, ho diciassette anni e vado al liceo. Ho sempre avuto un rapporto amore odio con la scuola. Se la mia invalidante ansia non mi impedisse di pensare al futuro con propositività, penso che mi piacerebbe lavorare nel sociale, magari a contatto con i bambini. Mi piace anche scrivere, mi piace moltissimo, ma non penso di poterne fare un lavoro, e poi sono scostante: scrivo quando ne ho bisogno.
Perché sono qui? Perché sento la necessità di confrontarmi con qualcuno che possa comprendere ciò che sto vivendo. Le persone che amo minimizzano, oppure si preoccupano eccessivamente. Non mi sento compresa per il problema che ho (non sto bene, ma non sono neanche "pazza") e non c'è nessuno a cui dare la colpa.
Sono sempre stata una ragazzina ipocondriaca: da bambina ero convinta di avere un problema al cuore; poi sono passata al terrore di avere un cancro, me ne sono diagnosticati almeno sei nel corso di questi anni, tutti naturalmente infondati. Al momento, ho una tonsillite recidiva e sono terrorizzata all'idea di una possibile operazione, temo che l'anestesia possa uccidermi. Questi pensieri sono così irrazionali e intrusivi che, quando si presentano, non so come gestirli. In ogni caso, l'ipocondria va a fasi, e per quanto sia avvilente e fastidiosa di fatto non mi ha mai impedito di vivere. Mi spavento, faccio le visite e mi fido, passa.
Ciò che mi ammazza la qualità della vita è l'ansia. Sono sempre stata una persona nervosa, e ho sempre pensato troppo. E, c'è da dire, ho sempre avuto una vita complicata, fra separazioni, malattie, morti delle persone che più amavo, figure di riferimento instabili, la sensazione di dover provvedere a me stessa fin da piccolissima. Questo mi portò al mio primo attacco di panico, un anno e mezzo fa, a cui ne seguirono molti altri per il primo mese. Non dormivo più, non riuscivo più a mangiare, non riuscivo più a studiare, a stare in classe. Ho avuto paura di impazzire, giuro. Mi prescrissero lo xanax, in dose molto blanda e per un tempo limitato. Paradossalmente, mi sentii così umiliata che trovai la forza di reagire, lo xanax lo presi due volte, imparai piuttosto in fretta a gestire il panico vero e proprio, gli attacchi si ridussero notevolmente e molto in fretta (non me ne viene uno da agosto). Tuttavia, questo mi segnò profondamente, forse indelebilmente. Il panico lasciò il posto all'ansia e alla paura di tutto. Dovetti riconquistare tutto: stare a casa da sola, prendere un mezzo pubblico, stare in classe, affrontare una discussione. Era diventato tutto enorme e pericoloso. Questa situazione si è in parte ridimensionata... Ma nella mia testa, dio nella mia testa l'ansia regna sovrana: non mi sento libera di fare esperienze nuove perché "tanto l'ansia me lo impedirà", non mi sento libera di conoscere persone nuove in contesti non protetti, non mi sento libera di accettare un lavoro o fare il volontariato che tanto amo perché ho il terrore che la mia ansia mi renderebbe più d'intralcio che d'aiuto, se penso al mio futuro mi viene da piangere: non riesco più a sognare perché mi sento ancorata alla mia condizione di persona ansiosa, limitata e schiava di sé stessa. Ho paura per me stessa, per il mio futuro, ho paura di non realizzarmi mai come persona, di rimanere così per sempre: una ragazzina con tanto potenziale che però non riesce a metterlo a frutto. Ho paura e sono arrabbiata, sono arrabbiata come una iena perché io so chi sono, io so chi voglio essere e mi dà un'ira tremenda il sentirmi in trappola, il non poter essere me stessa a 360 gradi. Io desidero ardentemente vivere una vita piena, non rimanere indietro, ma non vedo vie d'uscita.
Mi rendo conto di essere stata fin troppo prolissa, quindi spero possiate perdonarmi per l'eccessivo numero di parole e l'eccessiva drammaticità: non sono sempre così, anzi, ciò che mi tiene in vita è il riuscire nonostante tutto a ridere di gusto, voler bene e farmi volere bene. Oggi, però, è decisamente una giornata NO.
Grazie a chi è arrivato fin qui, per il vostro tempo e la vostra attenzione. Spero di essere la benvenuta e poter scambiare esperienze, pareri, consigli e chiacchiere con voi del forum!