Il mio vissuto di persona costantemente fuori luogo, timida e con difficoltà a farsi rispettare dagli altri mi ha portato a sviluppare una sorta di sistema di allarme che scatta per ogni singola cretinata. Quando, per esempio, sento che ho detto una cosa che può anche solo lontanamente portare a un minimo di ilarità (ma veramente cose sulle quali una persona normale neanche se ne accorgebbe), la mia attenzione si sposta, fra l'altro spesso in modo completamente automatico, su quelle persone del gruppo con le quali non sto parlando, in attesa di captare indizi negativi (sguardi, sorrisini ecc.) sul sottoscritto per quanto ho appena detto/fatto in quel momento. Evenienza che fra l'altro si presente non così poco, anzi... Trovo che questa sia una cosa parzialmente adattiva, nel senso che visti i trascorsi e la consapevolezza di quello che ero e sono ora, e vista forse anche la mia vera e propria incapacità nel discriminare gli attacchi da degli agiti neutri, è giusto che io mi accorga di ogni minima minaccia per poter reagire di conseguenza. D'altra parte la vedo come una cosa molto disadattiva: a parte tutti i falsi positivi che sicuramente becco (esempio: sento delle persone che ridacchiano nella stanza a fianco pensando che si riferiscano a me quando la risata era dovuta a tutt'altro) c'è la costante paranoia di essere sotto attacco dagli altri con tanto di rimuginamenti su rimuginamenti e soprattutto la sensibilità per ogni cretinata che viene detta. Per fortuna ora la vivo in maniera molto più serena rispetto a prima ma tipo anche oggi che avrei una giornata altrimenti serena ho sempre in un angolino della mia mente quel pensiero che mi distrae e mi impedisce di vivere bene il presente.