Due settimane fa mi sono laureato alla specialistica, dopo un anno passato sostanzialmente ad arrancare attorno alla tesi che per qualche strano motivo mi ha portato il massimo dei punti (strano perchè né io né il mio relatore eravamo convintissimi della bontà del risultato finale, e lui stesso mi disse che 5 punti sarebbero stati praticamente impossibili). Sta di fatto che punti alti o non alti mi ritrovo disoccupato lo stesso.
In questi giorni di nullafacenza in attesa della risposta di un servizio civile per il quale avevo fatto domanda e colloquio mi sta prendendo la depressione da post-laurea, post- vita da studente e pre- vita da lavoratore.
In questo momento mi stanno girando per la testa mille pensieri:
- se mi prendessero al servizio civile sarebbe un bene perchè avrei un anno garantito con uno stipendio in grado almeno di coprire un eventuale affitto, ovviemente senza spese varie ma:
- a livello di curriculum non vale molto, rispetto ad esempio a uno stage
- mi bloccherebbe per un anno facendomi perdere occasioni lavorative più importanti
- il serivizio civile partirebbe a marzo lasciandomi 3/4 mesi senza fare niente, dovrei allora cercarmi un lavoretto temporaneo ma non ho mai avuto esperienze di lavoretti temporanei, anzi, non ho mai avuto un'esperienza lavorativa. Questo mi preclude ad esempio, lavoretti come cameriere (verso il quale non mi sento nemmeno portato) oppure commesso. Un paio di mie amiche fanno le promoter e questo io non lo potrei proprio fare.
- dovrei pensare, qualora il servizio civile non andasse in porto, di cambiare anche città. Per il mio settore Milano sarebbe più ricco di opportunità (industria audiovisiva) ma mi spaventa il costo della vita e il cambio di vita che dovrei fare.
Se va male tutto dovrei tornare dai miei e la cosa mi spaventa forse più di tutte perchè a lungo andare ci starei male. Anche se trovassi lì un lavoro mi sentirei di nuovo sconfitto perchè la mia volontà fin quando ho deciso di iscrivermi all'università fuori regione era quella di evadere e dare una smossa alla mia vita.
Voi mi direte: alza il culo e vai nelle agenzie a cercare lavoro. E' quello che vorrei fare ma la mancanza di esperienza lavorativa in ogni settore la sento come un deficit e mi sento perso già in partenza.
Poi mi chiedo che senso abbia avuto studiare tanto per finire a distribuire volantini.
Tempo perso?
Oggi l'"essere studiato" non conta più?
Insomma mi spaventa il fatto di non essere appettibile per un datore di lavoro perchè ahimè, mentre studiavo, non ho mai lavorato.
Come sempre, scusate lo sfogo.