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Originariamente inviata da Norbert
Che poi in pratica nelle sette devi uscire solo con loro, fare solo quello che dicono loro e osservare tutta una serie di regole strane e in gran quantità. In pratica hai perso la tranquillità nella vita, per che cosa poi? Per niente. Poi ad ogni persona piace mettersi delle regole addosso e vivere in uno schema strettamente prestabilito, come la nazionale di calcio spagnola di circa 15 anni fa, passaggi a vuoto, possesso palla fine a se stesso e a stento vincevano le partite.
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Questo vale per un osservatore esterno e imparziale. Per le vittime delle sette, ma anche delle otto e perché no, anche nove, è il contrario: sviluppano una forma di tranquillità. Sospetto che la loro mente non sia tanto diversa da quella del complottista, sono accomunati dalla paura dell'ignoto, della mancanza di una spiegazione. Pensa solo al problema della nascita della vita, non è stato facile per me accettare che è tutto spiegabile con leggi fisiche e innumerevoli tentativi "a caso". Eppure sono nato con un atteggiamento abbastanza immune da credenze e superstizioni. Per qualcuno è irrinunciabile l'idea che siamo stati creati o da dio o dagli extraterrestri salvo che però qualcuno deve aver creato anche loro (con buona pace della filosofia tomistica). Ma ovviamente è una contraddizione che eliminano dal loro orizzonte mentale. L'importante è trovare una causa, non indagarne le implicazioni.
Probabilmente gli enormi compromessi e pesanti sofferenze cui sono sottoposte queste persone sono sovracompensate da altri fattori. Se il bilancio non pendesse dalla parte della setta, fosse pure per timori psicologici, non si farebbero accalappiare.