Mio fratello gemello va a lavorare, parla sempre di lavoro mi dice che mi conviene andare fuori dalla mia regione per studiare. Vedo come lui non è che prende con leggerezza, però si fa meno problemi di me in tutte le cose, e più li ascolto, lui e i miei amici, più capisco che io mi perdo in un bicchier d'acqua. Penso alle stupidaggini più assurde. Se devo ascoltare quello che dice la mia mente me ne andrei subito a Camerino, nelle Marche a studiare farmacia per tanti motivi: sicuramente una nuova esperienza, nuovi amici, parenti e amici di vecchia data che ti vengono a trovare, vivere da solo, insomma esperienze che vanno fatte nella vita...poi c'è il motivo principale:qualcosa la devo fare, devo andare all'università per permettermi e crearmi un buon futuro. Non si può aspettare che un giorno diventi ricco o chissà cosa, bisogna costruirselo il futuro. Questo e quello che mi dice la mia mente. Poi però mi parla un'altra parte di me, quella più realista, non i pensieri, ma quella che ti parla guardando come vanno le cose, ovvero, non sto bene con i miei amici di vecchia data, non sto bene con gli amici più stretti che mi conoscono per filo e per segno e che conosco da più di 5 anni, figurati se devo stare bene con altre persone in un paese fuori dalla mia regione da solo.
Quello che penso è che se qui a Bari non mi trovo bene con i miei compagni, la sera posso sempre ritornare a casa e stare nel mio nido con l'affetto dei miei genitori e fratelli, ma se non sto bene li a Camerino da solo, è un demoralizzarsi continuo, perchè rimango veramente solo. Quanto mi sarebbe piaciuto andare in un altra città a studiare, è un esperienza che va sicuramente fatta, ma da un asociale cosa si può chiedere?...Queste cose vanno sempre a finire come meno te lo aspetti, all'inizio non vuoi andarci, hai paura di non trovarti bene, poi magari quando ci vai fai amicizia e capace che non vuoi più tornare nel tuo paese, per esperienza mi è già capitato: alle superiori ero partito con 3 amici del mio paese e il terzo anno sono rimasto da solo...poi però ho fatto amicizia con i compagni di classe, un'amicizia profonda con un mio amico che al tempo era il mio amico più stretto, poi dopo il mio cambio di scuola ci siamo persi di vista, la cosa è andata riducendosi poco alla volta e ho trovato perfino la mia ragazza (ora ex-ragazza) con cui ho vissuto un anno intenso e ricco di sentimenti. Ma il pensiero che ritorna è sempre quello, quello realista che guarda in faccia la realtà: dopo 15 minuti con un amico voglio già tornare a casa, figurati a stringere amicizia con persone che non conosco. Tutto questo mi fa pensare però che la vita va affrontata, non posso permettere che qualsiasi cosa mi deve scoraggiare ma devo essere io l'artefice del mio destino. Ma so che non sarà cosi....vedremo