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Vecchio 17-02-2012, 14:07   #1
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

Me ne convinco sempre di più ogni giorno che passa: non ho più voglia di studiare, ho perso qualsiasi interesse nel farlo. E ciò non perché io sia svogliato (non troppo, almeno) o abbia chissà quali impegni che mi tolgano tempo, semplicemente non riesco più a farlo: anche studiare e concentrarsi per un'ora intera ormai è diventata un'impresa, nonostante il fatto che ciò che sto studiando mi piaccia molto.

Questo "rigetto" nei confronti dello studio credo sia dovuto all'involucro di apatia che ho costruito intorno alla mia persona negli ultimi anni, ad assuefazione, ma anche e soprattutto alla mia infelicità latente e continua: è come se mi fossi reso conto che continuare a fare tutto ciò sia alquanto inutile, e che qualsiasi cosa riesca (o riuscirò) a fare non potrà mai portarmi davvero un po' di serenità e soddisfazione.

Ciò che mi preoccupa maggiormente è che neanche l'anno scorso ero la persona più felice e serena del mondo, eppure riuscivo comunque a tener fede ai miei impegni: ultimamente invece non ci riesco proprio.

A qualcuno di voi è mai capitata una cosa simile?
Vecchio 17-02-2012, 14:21   #2
Esperto
L'avatar di Wilfred
 

Presente
Quello che a me dà più fastidio è che io fino all'inizio dell'università studiavo tantissimo e mi veniva naturale. Poi qualche difficoltà ed ho cominciato a rallentare un po' il ritmo finendo poi per perdere l'interesse. Non perché gli argomenti siano noiosi, ma perché ho accumulato diverse lacune che rendono molto faticoso lo studio.
Forse sono anche troppo esigente con me stesso, nel senso che per me esiste tutto o niente: o una cosa la so alla perfezione oppure mi sembra di non aver capito nulla. Però questo sono e non posso evitare di sentirmi tormentato da questo senso di insoddisfazione.
E poi la mancanza di motivazione, di uno scopo preciso per quello che sto studiando, non è certo di aiuto.
Per il problema della concentrazione avevo provato la "tecnica del pomodoro" (esiste veramente ), un po' funziona però non riesco ad essere costante. In pratica devi dividere il tuo studio in unità di 15-20 minuti (= 1 pomodoro) intervallate da una pausa obbligatoria di 5 minuti. Dopo 4 pomodori (4 unità) devi fare obbligatoriamente una pausa di una ventina di minuti. Ogni giorno ti segni i pomodori fatti e cerchi di migliorare

Ultima modifica di Wilfred; 17-02-2012 a 14:24.
Vecchio 17-02-2012, 14:23   #3
Esperto
L'avatar di Trent
 

Sì,mi è successo con gli ultimi esami all'università,immagino per le stesse ragioni che hai detto tu.

Per me,se non si riesce a mantenere la concentrazione forzarsi è inutile e non produttivo.Io ho semplicemente suddiviso lo studio in 5-6 sessioni di mezz'ora al massimo al giorno
Vecchio 17-02-2012, 14:40   #4
Banned
 

è normale, non ci sono più garanzie per il futuro finito il percorso di studio, il lavoro è diventato una chimera, la crisi è sempre devastante, con questi tarli in testa anche il più volenteroso perde colpi, bisogna concepire lo studio alla vecchia maniera, quella che esula dall'aspetto pragmatico del lavoro e farlo solo per sete di conoscenza e basta, questo c'è rimasto purtroppo, io sono fuori corso da una vita oramai e non m'importa più se dopo la laurea non troverò lavoro lo faccio per me stesso ormai, ciao a tutti.
Vecchio 17-02-2012, 14:55   #5
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

Io non ce l'ho mai avuta veramente, però cerco di fare del mio meglio (che non è molto) cercando motivazioni con me stesso, anche io mi sono trovato molto bene suddividendo lo studio in sessioni di 30, massimo 45 (se sto in forma) minuti, in genere gli unici minuti produttivi sono i primissimi poi mi distraggo facilmente e la mia mente vola altrove, quindi per me è totalmente inutile studiare a lungo, anzi è dannoso perché mi viene il mal di testa e mi stresso eccessivamente.

Inoltre studio praticamente tutto l'anno, facendo solo delle brevi soste tra una sessione e l'altra, non aspetto di essere ad un mese dall'esame, sono lento nell'apprendimento quindi comincio a studiare una materia con largo anticipo, i giorni di pausa dallo studio me li prendo quando sono stanco o ho troppi pensieri ossessivi.

Talvolta per calmarmi prima di una sessione di studio mi è stata molto utile la musica classica, che ascolto anche durante per isolarmi se vi sono rumori esterni fastidiosi.
Vecchio 17-02-2012, 15:24   #6
Esperto
L'avatar di very90
 

Sono stata in standby per un anno intero proprio per la tua stessa situazione. Non riuscivo più a studiare, ma non perchè non mi piacesse, ma proprio perchè non riuscivo a trovare la voglia e la concentrazione, l'apatia era più forte. Persino leggere o guardare un film mi è risultato difficile, seppur sono delle attività meno impegnative.
Mi capitano solo periodi come questo, relativamente brevi, in cui mi tocca combattere con tutte le mie forze per poter fare qualcosa.
Vecchio 17-02-2012, 15:26   #7
Banned
 

http://affaritaliani.libero.it/crona...ida170212.html
Vecchio 17-02-2012, 15:42   #8
Intermedio
L'avatar di juju
 

Si pure a me succede principalmente per i motivi che avete elencato voi,ma anche per altri.
Quando c'è la pausa dalle lezioni per la sessione d'esami per me è la fine, perchè le lezioni sono l'unico motivo per uscire un pò di casa. Una volta terminate quelle, perdo il ritmo di studio, comincio a pensare alle solite paranoie,divento tristissima e non combino granchè. Non per niente a febbraio faccio sempre cacà agli esami
Oltre a questo ogni tanto continuo a pensare che quello che studio sia un pò troppo per me,una sfigata come me dovrebbe fare un qualcosa di meno "importante" secondo il mio punto di vista.
Si tratta di un pensiero che ho cercato di allontare e che mi stava frenando all'inizio, ma quando mi lascio sopraffare dai brutti pensieri, riaffiora.
Vecchio 17-02-2012, 17:09   #9
Esperto
L'avatar di monika89
 

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Originariamente inviata da Don Chisciotte Visualizza il messaggio
Me ne convinco sempre di più ogni giorno che passa: non ho più voglia di studiare, ho perso qualsiasi interesse nel farlo. E ciò non perché io sia svogliato (non troppo, almeno) o abbia chissà quali impegni che mi tolgano tempo, semplicemente non riesco più a farlo: anche studiare e concentrarsi per un'ora intera ormai è diventata un'impresa, nonostante il fatto che ciò che sto studiando mi piaccia molto.

Questo "rigetto" nei confronti dello studio credo sia dovuto all'involucro di apatia che ho costruito intorno alla mia persona negli ultimi anni, ad assuefazione, ma anche e soprattutto alla mia infelicità latente e continua: è come se mi fossi reso conto che continuare a fare tutto ciò sia alquanto inutile, e che qualsiasi cosa riesca (o riuscirò) a fare non potrà mai portarmi davvero un po' di serenità e soddisfazione.

Ciò che mi preoccupa maggiormente è che neanche l'anno scorso ero la persona più felice e serena del mondo, eppure riuscivo comunque a tener fede ai miei impegni: ultimamente invece non ci riesco proprio.

A qualcuno di voi è mai capitata una cosa simile?
ti capisco,è uno dei motivi perchè io stupidamente non ho terminato superiori,mi sono data al lavoro,infatti dicono che te ne mentirai,e io rispondo "ma di che?" magari termino studi e poi sono disoccupata,mi pare tutto inutile,e anche lavorare,fare tutto per mandare tutto alla toilette ,per dare tutto lo stipendi in affitto e bollette,che schifo,in quesuto momento non lavoro neanche,non ho stimoli neanche di questo ,di niente........ti capisco,ti mando un abbraccio
Vecchio 18-02-2012, 00:28   #10
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Originariamente inviata da Don Chisciotte Visualizza il messaggio
A qualcuno di voi è mai capitata una cosa simile?
Io non ho mai studiato per periodi continuati. Sono cresciuto abituato a ottenere risultati utilizzando la mia intelligenza, che ai tempi delle elementari e delle medie mi permetteva di ricordarmi ogni cosa semplicemente leggendola, e pertanto non ho mai sviluppato un "senso del dovere". Alle superiori la mia "intelligenza" s'è mostrata fuffazza, nel senso che alla fine non coltivata è diventata una dote sempre più fine a se stessa, e mi ha parato il culo sempre meno spesso. Il risultato è che mi sono diplomato tardissimo, alle serali, quando mi sono convinto che senza un diploma sarei sembrato "caratteriale" ad eventuali datori di lavoro (qualsiasi deficiente in salute può prendere un diploma, quindi monika, lo so le difficoltà che provi, magari prova con le serali che soni più facili e "accondiscendenti" su alcune cose, tipo ad esempio le presenze, ma ti suggerisco di fare lo sforzo, purtroppo serve).
Ho provato l'università svariate volte ma dopo un mese di studio intenso sclero. Credo proprio che ci sia un limite ai limiti che possiamo affrontare, e quindi mi tengo il rosik di sapere che ci sono miei ex compagni di classe a cui potevo spiegare roba di mate o fisica, ché loro non l'avevano capita subito e per me si trattava di sciocchezze, e che adesso si sono laureati e fanno professioni fighissime in tutto il mondo. La ricerca della mia felicità passerà da altre strade. :-)
Vecchio 18-02-2012, 13:49   #11
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senza un futuro assicurato dallo studio nessuno vuole più farlo, non giriamoci intorno additando cause ignote e non spiegabili, oggi non c'è lavoro per chi termina l'università, ovvio che passa la voglia di spendere un buon quarto dell'esistenza sui libri.
Vecchio 18-02-2012, 13:57   #12
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

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Originariamente inviata da LatrinLover Visualizza il messaggio
senza un futuro assicurato dallo studio nessuno vuole più farlo, non giriamoci intorno additando cause ignote e non spiegabili, oggi non c'è lavoro per chi termina l'università, ovvio che passa la voglia di spendere un buon quarto dell'esistenza sui libri.
Sarà, però non è il mio caso: francamente non credo che far nulla per tutto il giorno possa essere più redditizio dello studio, a prescindere dall'utilità dell'ultimo (che comunque per me persiste ancora).
Voglio dire, anche prima (parlo dei tempi più recenti) si sapeva delle difficoltà nel trovare lavoro per chiunque, laureati compresi, eppure non avevo tutti questi problemi.
Vecchio 18-02-2012, 16:30   #13
Banned
 

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Originariamente inviata da Don Chisciotte Visualizza il messaggio
Sarà, però non è il mio caso: francamente non credo che far nulla per tutto il giorno possa essere più redditizio dello studio, a prescindere dall'utilità dell'ultimo (che comunque per me persiste ancora).
Voglio dire, anche prima (parlo dei tempi più recenti) si sapeva delle difficoltà nel trovare lavoro per chiunque, laureati compresi, eppure non avevo tutti questi problemi.
sarà che forse stai diventado adulto anche tu e quelle che magari erano prima parole che non ti toccavano perchè più giovincello adesso attecchiscono non poco invece, tu hai 19 anni dico bene????
Vecchio 18-02-2012, 16:41   #14
Esperto
L'avatar di Don Chisciotte
 

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Originariamente inviata da LatrinLover Visualizza il messaggio
sarà che forse stai diventado adulto anche tu e quelle che magari erano prima parole che non ti toccavano perchè più giovincello adesso attecchiscono non poco invece, tu hai 19 anni dico bene????
Mah sinceramente non saprei dirti, comunque ne ho 20.
Vecchio 18-02-2012, 23:02   #15
Principiante
L'avatar di stellina88
 

Stessa vostra situazione.. è passato praticamente un anno dall'ultimo esame che sono riuscita a sostenere, e i miei stanno perdendo la pazienza.. e pure io, infatti sto cercando di sforzarmi, anche se non è facile.
Non so se sono l'unica, ma io mi blocco anche a causa dell'ansia che mi assale; quando studio non riesco a non pensare già alla situazione ansiogena dell'esame (maledetti esami orali )
Vecchio 18-02-2012, 23:13   #16
Banned
 

Anche io avverto un calo della concentrazione abbastanza notevole che non avevo mai riscontrato in precedenza.
Secondo me le cause possono essere svariate:
- la stanchezza fisiologica dopo anni di studio tra scuola e università (il 3+2 è stata una catastrofe...due tesi, due corsi di laurea, insomma tutto raddoppiato) condotti sempre a certi livelli;
- l'aver avuto sempre una rigida disciplina, quasi militare, che a lungo andare può logorare (come la carriera di un calciatore che, dopo 17-18 anni di attività, decide di smettere...paragone che forse rende l'idea).
- il sopraggiungere di certi pensieri che si acuiscono con il crescere d'età e la maggior consapevolezza che ne consegue;
- la voglia di accantonare il sapere libresco e cartaceo a favore del terreno pratico (ad es. io ho l'impressione di aver trascorso anni ed anni a leggere qualcosa che invece merita di essere vissuto nell'esperienza reale, come se lo studio faccia vivere d'immaginazione e non di concretezza);
- la mancanza di stimoli e prospettive per quanto concerne il mondo post-universitario, mai attuale come in questo periodo
Vecchio 19-02-2012, 01:05   #17
Banned
 

lo studio da solo non basta, bisogna avere pure delle soddisfazioni professionali nel contempo secondo me, perchè come dice niky giustamente si finisce poi per perdere di vista la parte pragmatica di quello che si studia per tutto questo tempo. Ma adesso con il mercato del lavoro che è in grossa crisi è davvero difficile stare tranquilli e concentrati perchè si viene a conoscenza di troppe davvero troppe storie infelici di persone che hanno profuso impegno per anni ed anni collezionando lauree master dottorati che sono in mezzo ad una strada a piangere miseria mentre i figli dei parlamentari sono tutti lì belli piazzati a fare manager di società ricercatrici e professori ordinari..........come si può credere in quello che si fà se gli esempi sono così pessimi???
Vecchio 23-02-2012, 18:44   #18
Esperto
L'avatar di Woland12
 

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Originariamente inviata da Don Chisciotte Visualizza il messaggio
A qualcuno di voi è mai capitata una cosa simile?
Mi unisco alla schiera. Sono nella stessa vostra situazione da almeno 2 mesi. Dopo aver passato un autunno con regimi di studio medio-alti, ho avuto una crisi in piena regola. Le motivazioni? Essenzialmente 2:
1) Interesse scarso e sempre minore per quanto devo studiare. Ma questo è comune (in parte) anche agli anni scorsi, quindi non è stata la causa scatenante...
2) Ho considerato l'idea di aver fatto una scelta sbagliata quando mi sono iscritto all'università, e sono giunto alla conclusione che probabilmente tornando indietro farei una scelta diversa. Da qui il passo successivo è breve: ho valutato l'idea di ritirarmi ed iscrivermi alla facoltà che ora vorrei frequentare buttando al vento anni di studio ed esami passati.

Per quanto mi riguarda quindi, oltre alla fatica dello studiare argomenti per me poco interessanti, è il pensiero sul futuro ad avermi dato il colpo di grazia: il timore non sentirmi attratto dai compiti che dovrò svolgere al termine dei miei studi, la quasi certezza che proverò ben poco interesse anche per i prossimi esami e infine l'idea che forse sarei più a mio agio su un'altro percorso...

Alla fine credo proprio che la "saggezza" prevarrà e che deciderò di continuare per la strada che ho scelto cercando di farmi forza con le motivazioni che mi ero dato all'inizio. Ma così facendo so che rischio di andare incontro a un blocco ancora più grosso, se non avrò una nuova inizione di motivazioni...

Riguardo alle differenze su come affrontano le "crisi di studi" introversi ed estroversi credo che fondamentalmente ce ne sia una: gli estro non vivono l'università solo come studio (come facciamo per lo più noi) ma anche (e forse soprattutto) come un insieme di relazioni sociali. Lo studiare insieme, il formarsi un gruppo di amici in una stessa facoltà, crea delle forti motivazioni per andare avanti che possono arrivare a sopperire allo scarso interesse per lo studio. Ho avuto modo di sentire di più di una persona che se non fosse stato per gli amici, si sarebbe ritirata...
Vecchio 23-02-2012, 21:43   #19
Banned
 

io la sto ritrovando grazie al cielo
Vecchio 24-02-2012, 03:31   #20
bornagain
Guest
 

cambiato facoltà.. ed ora dopo uno sprint iniziale di studio non riesco ad affrontare nemmeno il primo esame. Perdita totale della capacità di impegnarmi nello studio. Nessuna motivazione e mancanza totale di fiducia nel futuro di questo percorso.
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