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25-08-2023, 19:30
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Ho iniziato un percorso di psicoterapia circa da un mese. Ho già affrontato questo tipo di percorso diverse volte ma ho sempre interrotto. Ho 48 anni, sono single e, sembra, sempre con gli stessi problemi di sempre.
Uno di essi è non riuscire a comunicare parlando del più e del meno con gli altri ( in questo caso con i colleghi di lavoro, dato che è l' unico posto che frequento in cui vengo a che fare con altra gente).
A volte sento persone raccontare dei fatti (che io non racconterei mai perchè visti come superflui) e farlo cn enfasi, muovendosi con tutta la scioltezza del mondo. Io, invece, evito di raccontare e di attirare l' attenzione, ritrovandomi spesso in silenzio ad ascoltare in difficoltà. Difficoltà e disagio, sensazioni che accompagnano gran parte della mia vita. Disagio se si parla di calcio, disagio se si parla di politica, disagio se si racconta qualcosa sentita al telegiornale, disagio se si parla di un programma televisivo. Molti dicono la loro. Io, spessissimo, sembra che non abbia un' opinione, mi limito ad ascoltare ed emettere versi si approvazione.
Ho iniziato questo percorso di psicoterapia e sto affrontando il mio passato di bambino. La cosa, però, non mi fa stare bene ancora. Forse sbaglio a pensare che affrontando i proprio problemi la paura debba scomparire. Cred che questo sia il mio errore: più dico alla paura di andarsene, più diventa forte e si attacca alla mia anima. credo, inoltre, che devo abbracciarla e vederla come una parte di me. ma come si fa? E' davvero difficile tutto questo.
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25-08-2023, 20:10
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 959
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Forse è proprio l'obiettivo della psicoterapia che hai iniziato
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25-08-2023, 21:48
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#3
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,819
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Sembra che tu dia molta importanza alla capacità che hanno gli altri di chiacchierare. Sicuramente è uno strumento importante perché ci permette di farci conoscere e di legare con il gruppo ma considera che quel tipo di comunicazione può essere anche "di circostanza", non per forza racchiude significati particolari. Dipende dalle situazioni e dagli interlocutori.
Per migliorare potresti osservare come fanno gli altri, oppure allenarti ad esprimere opinioni. Ad esempio se guardi la tv o leggi qualcosa ti puoi allenare da solo a pensarci su e ad esprimere opinioni semplici, usando come punto di partenza varie domande (mi piace oppure no? mi sembra interessante o noioso? ci sono elementi che ho apprezzato? cosa mi è rimasto impresso? ci sono collegamenti con altre cose che conosco, oppure era una cosa completamente nuova?). Come se stessi analizzando un testo o un'immagine. Così ti alleni a raccontare, descrivere ed esprimere opinioni.
La paura ha una sua utilità a scopo di sopravvivenza, ti avverte che esiste un potenziale pericolo (questo è anche il meccanismo di funzionamento dell'ansia), quindi è utile di per sé, però se è troppo presente finisce per inibire l'azione. La paura in verità agisce a tuo favore ma per qualche ragione ha preso troppo spazio e ti vuole proteggere troppo, per qualche motivo entra in azione troppo presto e anche quando non ne avresti bisogno. Tutti la provano ma ognuno la gestisce e reagisce in modo diverso.
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Ultima modifica di dystopia; 25-08-2023 a 21:52.
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26-08-2023, 09:41
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Piemonte
Messaggi: 539
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La paura può essere buona, perché ci permette di evitare di dire cose di cui magari ci pentiremmo, o cattiva, se è tale da limitare l'espressione per il timore del giudizio altrui o di un confronto in caso di opinioni discordanti (quest' ultimo è il mio caso).
Stai seguendo un percorso di terapia, e credo a molte risposte giungerai parlando con la terapista, però credo che già il fatto che parli dell'accettare la paura come parte di se sia un passo importante e, se continuerai su quella strada imparando a distinguere la buona dalla cattiva, vedrai aiuterà e ridurne l'impatto nella vita di tutti i giorni.
L'unica cosa che mi sento di consigliare è di non copiare lo stile di comunicazione degli altri, ma di sfruttare le sedute anche per capire quale sarebbe il tuo se non fosse bloccato dalla paura. Sono infatti dell' idea che solo essendo se stessi si riesca davvero a sviluppare un rapporto con gli altri
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26-08-2023, 14:00
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
Forse è proprio l'obiettivo della psicoterapia che hai iniziato
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Lo spero. Grazie
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26-08-2023, 14:04
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Quote:
Originariamente inviata da dystopia
Sembra che tu dia molta importanza alla capacità che hanno gli altri di chiacchierare. Sicuramente è uno strumento importante perché ci permette di farci conoscere e di legare con il gruppo ma considera che quel tipo di comunicazione può essere anche "di circostanza", non per forza racchiude significati particolari. Dipende dalle situazioni e dagli interlocutori.
Per migliorare potresti osservare come fanno gli altri, oppure allenarti ad esprimere opinioni. Ad esempio se guardi la tv o leggi qualcosa ti puoi allenare da solo a pensarci su e ad esprimere opinioni semplici, usando come punto di partenza varie domande (mi piace oppure no? mi sembra interessante o noioso? ci sono elementi che ho apprezzato? cosa mi è rimasto impresso? ci sono collegamenti con altre cose che conosco, oppure era una cosa completamente nuova?). Come se stessi analizzando un testo o un'immagine. Così ti alleni a raccontare, descrivere ed esprimere opinioni.
La paura ha una sua utilità a scopo di sopravvivenza, ti avverte che esiste un potenziale pericolo (questo è anche il meccanismo di funzionamento dell'ansia), quindi è utile di per sé, però se è troppo presente finisce per inibire l'azione. La paura in verità agisce a tuo favore ma per qualche ragione ha preso troppo spazio e ti vuole proteggere troppo, per qualche motivo entra in azione troppo presto e anche quando non ne avresti bisogno. Tutti la provano ma ognuno la gestisce e reagisce in modo diverso.
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Si, purtroppo osservo troppo gli altri invidiando il loro modo di fare. Io mi sento inadeguato e costantemente agitato. Spero che la psicoterapia mi aiuti.
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26-08-2023, 14:17
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Quote:
Originariamente inviata da Charles D. Ward
L'unica cosa che mi sento di consigliare è di non copiare lo stile di comunicazione degli altri, ma di sfruttare le sedute anche per capire quale sarebbe il tuo se non fosse bloccato dalla paura. Sono infatti dell' idea che solo essendo se stessi si riesca davvero a sviluppare un rapporto con gli altri
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Grazie per il consiglio. Vorrei proprio scoprire come sono fatto davvero, quali sono le mie regole e seguirle.
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01-09-2023, 12:53
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Mercoledì scorso siamo tornati a parlare del rapporto con mia madre e del fatto che mi ha trasmesso messaggi contrastanti, messaggi che dominano il mio cervello rendendomi incapace soprattutto di relazionarmi con gli altri. Per mia madre non andavo mai bene. Se ero vivace si arrabbiava e diceva che dovevo calmarmi, se non facevo niente mi vedeva come un malato di apatia (lo fa tutt' oggi tanto è che quando mi telefona, sempre dico bugie dicendo che sono uscito con amici e sono appena tornato). Durante la seduta, quindi, è uscita la rabbia nei confronti di mia madre. Anche capendo questo, però, l' ansia non se ne va. Ho appena riflettuto sulla rabbia e mi sono accorto che dentro ho molto odio. Si, perchè ho pensato al luogo che frequento di più e cioè il lavoro e mi sono reso contro che io odio il 99% se non il 100 % di quelli che ci sono. Nei rapporti superficiali si diventa falsi, opportunisti, si alza la voce per spostare l' attenzione, insomma ci sono comportamenti non veri. Io, di fronte tali comportamenti, ho sempre pensato di non saperli attuare ed ho invidiato le tecniche utilizzate da molte persone nei rapporti superficiali. Oggi, però, tra me e me, ho deciso di cercare di non dire bugie quando sono solo ed ho espresso il mio odio nei confronti di diverse persone. Mi è concesso farlo proprio perchè lo faccio con me stesso al di là di chi dice che certe affermazioni non si fanno.........dove è scritto. Credo che se anche quando siamo da soli, continuiamo a pensare di non dover parlare male di chi ci fa star male e che dobbiamo perdonare, commettiamo un grandissimo errore, diventiamo falsi nei confronti di noi stessi perchè c'è la nostra anima che vuole ribellarsi a determinate situazioni ed il nostro cervello che ci dice che non si fa. Viene così ridisegnato lo schema io con mia madre, con proprio lei che mi dice che non si fa. Non so dove mi porterà questa cosa e quanto durerà ma cercherò di tener a mente di cercare di essere sempre sincero con me stesso.
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13-02-2024, 20:03
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 794
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Eccomi di nuovo qui a scrivere di me. M rivolgo al forum ogni volta che non mi sento in forma (per non dire che sto male). Forse non so gestire le emozioni. Ho un senso di agitazione che pervade tutto il mio petto. Non sono più sereno da tanto tempo, ma ricordo di esserlo stato pochissime volte in vita mia. E' brutto di pensare di star facendo passare solo il tempo. Evito. Mi rendo conto di aver passato una vita ad evitare i rapporti con le persone, i rapporti più stretti. Come sarebbe bello frequentare qualcuno e poter essere completamente se stessi. Sono solo. Sono qui in casa a far passare un' altra serata, aspettando che passi un altro mese, un altro anno, per poi ritrovarmi in pensione. Che schifo eh? Sperare che arrivi la pensione per non avere neanche più il fastidio di andare a lavoro e rinchiudersi in casa per uscire solo a fare la spesa. Questo è uno schifo di vita. Eppure sento di avere diverse capacità. Ma che me ne faccio se non riesco a vivere. Ho una buona macchina ma non ho la benzina.
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