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17-01-2008, 15:51
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 112
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Ho quasi 27 anni e ogni giorno che passa mi convinco sempre più che il suicidio sarebbe la mia soluzione ideale..
Vita sociale: non ho amici, a parte 2 ragazzi con cui ogni tanto esco ma sono più le volte in cui non riesco a trovare qualcuno con cui passare un po' di tempo.. Questo perchè dai 15 ai 20 anni circa mi sono isolato un po' dagli altri e continuo a pagarne le conseguenze. Difficile farsi una compagnia dopo i 20 anni.
Lavoro-scuola: l'anno scorso decisi di abbandonare l'università, dopo essermi trascinato per 5 anni. Dopo un buon inizio, ho cominciato a frequentare sempre meno, ero arrivato al punto di provare un'ansia insopportabile tra gli altri universitari. Nel frattempo ho fatto lavoretti deprimenti, ma che mi hanno permesso di non chiedere più soldi ai miei. Quest'anno mi sono nuovamente iscritto. Riparto da zero. Intanto sto finendo un corso di formazione post diploma che spero possa darmi la possibilità di trovare lavori migliori. Quello di cui mi sono reso conto è che non combinerò mai nulla se non riuscirò ad arrivare ad una stabilità mentale. Qualche miglioramento l'ho fatto, ma oggi mi sembra di essere punto a capo.
Per circa 3 anni sono stato "in cura" presso uno psicologo e uno psichiatra. La diagnosi è che non sono depresso. Cmq per un po' ho seguitato ad assumere leggeri psicofarmaci (xanax). Ma per la troppa sonnolenza, li ho abbandonati.
Ho fatto un po' di autoanalisi leggendo molti libri a riguardo. Ho fatto un po' di chiarezza e qualche piccolo miglioramento l'ho avuto.
Per far capire meglio la mia situazione: è da quando sono piccolo che non vado in vacanza, da 5 anni che non faccio sesso, da 2 anni che non esco con una ragazza, da sempre che passo il capodanno da solo, da 4 anni che non do un esame all'università. Il pensiero di queste cose e di tutti gli altri rimpianti che mi porto dietro mi fanno venire voglia di suicidarmi..
Quello che mi fa paura è che mi sento fuori tempo massimo per cambiare sto mio carattere che mi crea un muro tra me e le altre persone, per laurearmi, per farmi degli amici, per diventare adulto (le persone notano le mie insicurezze da dodicenne), per non morire di rimpianti.
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17-01-2008, 15:59
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#2
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Intermedio
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 223
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la risposta è siamo delle seghe
apatici e la vita che fanno gli alltri nn ci soddisfa
ci diciamo ma chi ce lo fa fare
uscire andare aprendere una ragzza
ecc
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17-01-2008, 20:05
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#3
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Ubicazione: Vicino a Padova.
Messaggi: 6
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Originariamente inviata da Unlovable81
Ho quasi 27 anni e ogni giorno che passa mi convinco sempre più che il suicidio sarebbe la mia soluzione ideale.
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Penso esattamento lo stesso...
Dimmi...ti andrebbe di morire con me e, soprattutto, di farlo alla faccia di chi non può comprendere le persone inclini al suicidio...sostenendo, ad esempio, che non sono altro che degli smidollati in fuga dalle avversità della vita (...ed altre, inenarrabili, baggianate)?
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
La diagnosi è che non sono depresso.
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Può darsi ma, se cerchi la morte, è assai probabile che, invece, tu lo sia...e non poco.
Bella diagnosi...
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
Ma per la troppa sonnolenza, li ho abbandonati.
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Esattamente lo stesso è accaduto a me.
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
Ho fatto un po' di autoanalisi leggendo molti libri a riguardo.
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Lo stesso ho fatto io.
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
Ho fatto un po' di chiarezza e qualche piccolo miglioramento l'ho avuto.
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Io no.
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
da 5 anni che non faccio sesso, da 2 anni che non esco con una ragazza,
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Io da 27 anni.
No...non sei adatto a morire con me...come non detto.
Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
Il pensiero di queste cose e di tutti gli altri rimpianti che mi porto dietro mi fanno venire voglia di suicidarmi..
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Prego...accomodati.
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17-01-2008, 20:44
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#4
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,145
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Quote:
che non sono altro che degli smidollati in fuga dalle avversità della vita (...ed altre, inenarrabili, baggianate)?
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scusa lh,ma secondo te uno che si suicida per quale altro motivo lo fà se non per sfuggire alla stessa vita?c'è chi lo fà per dei motivi precisi, c'è chi lo fà in preda a raptus o crisi depressive o psicotiche e non e in grado di ragionare.chi lo fà dopo averci riflettuto per anni.ma il suicidio e sempre e cmnq "sfuggire alla vita"alla sofferenza, al vuoto, insomma per accorciare quella merda di esistenza,c'è chi lo fà per nobili ideali,anche.la gente ti sprona ad andare a vanti , a non mollare, perchè appunto anche se nessuno lo dice davanti al tragico evento.se ti ammazzi sarai cmnq e sempre ricordato come uno smidollato, un debole, meno di un pezzo di merda.un egoista che ha distrutto in parte la vita di chi lo amavano e credeva in lui per misero egoismo.io non sono d'accordo.ma c'è una verità che sarà sempre piu grande della tua , e della mia, ed e la verità del mondo .della massa.del giudizio comune.....il mondo non si cura dei vinti.
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17-01-2008, 20:48
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#5
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Principiante
Qui dal: Feb 2007
Messaggi: 53
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L' idea del suicidio è un pensiero che mi ha sempre affascinato, ci penso spesso...al modo in cui potrei farla finita, alle facce delle persone che verrebbero al mio funerale, al silenzio della cerimonia.
Un po' macabro oggi...
Cmq penso che non lo farei mai, nel senso che non potrei mai premeditarlo, ci vorrebbe troppo coraggio.
La mia paura è che in un momento di grande sconforto potrei perdere la lucidità mentale e compiere l' estremo gesto.
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17-01-2008, 21:10
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#6
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,145
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io l'ho tentato in preda a una forte crisi di ansia e paranoia .sn solo finito all ospedale.ricordo la grande voglia di morire."l'ansia"oserei dire, con una piccola lametta e coltelli infierivo come un pazzo sui polsi,in quel momento pensavo solo di fuggire da quell inferno il piu in fretta possibile, avevo già mollato.per fortuna, o per sfortuna non c'è l'ho fatta, e adesso sono qua e sto sicuramente meglio di allora, molto meglio.adesso non ci penso neanche, piuttosto che suicidarmi mi stordisco con droghe e alcol.almeno mi tengo in piedi con quelle, e magari mi mandano a calci in culo in qualche clinica a riposarmi.
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17-01-2008, 22:19
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#7
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da Unlovable81
Ho quasi 27 anni e ogni giorno che passa mi convinco sempre più che il suicidio sarebbe la mia soluzione ideale..
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Forse stai vivendo la tua vita secondo parametri non tuoi. Guardi alla tua vita con gli occhi di qualcun altro, mentre dovresti invece guardare alla vita con i tuoi occhi e decidere ciò che è meglio _secondo te_ e non ciò che è meglio secondo la società (che, giusto per la cronaca, è solo un fantoccio, una mera astrazione che non indica né rappresenta proprio nulla).
Non paragonare gli altri a te, non etichettarti da solo. È la TUA vita, se agli altri non va bene, bé, chissenefrega.
Secondo me il tuo problema più grosso è la solitudine. Se riesci a lavorare su questo, a trovarti una persona speciale con cui passare il tuo tempo (anche solo online inizialmente) e se riesci a stabilizzare la tua vita lavorativa di modo da non doverti preoccupare per "domani"... vedrai che molti dei problemi che ora sembrano enormi e sembra ti schiaccino, si riveleranno per quello che sono... muri di carta che puoi abbattere quando vuoi.
Questo è un consiglio che do a te ma anche agli altri qui... fate piccoli passi, passi da bambino... è così che si impara a camminare. Se per esempio hai paura degli altri, scegli un momento della giornata... e anche se ti costa... fatti coraggio e vai in un bar, magari poco frequentato all'inizio... prenditi un caffé e mettiti a leggere il giornale, o un libro che ti porti appresso. La prima volta puoi starci poco, giusto per dimostrare a te stesso che puoi riuscirci... ma non ti fermare lì, continua... e le volte successive cerca di affrontare una alla volta le tue paure. Capisci il metodo? Lo puoi applicare anche in molti altri casi.
Se incontrare una ragazza, o un ragazzo, ti fa paura... vai in un forum, o in una chat, e cerca di fare amicizia... da questo punto di vista un piccolo passo lo hai fatto iscrivendoti qui. Poi chissà... magari la cosa si sviluppa in qualcosa di più intimo ed importante... altrimenti pazienza, ci saranno molte altre occasioni nella tua vita.
Per quello che riguarda invece il suicidio... ti sconsiglio di provarci. Uccidersi non è affatto semplice, è molto più facile farsi molto molto male e pentirsene per tutto il resto della vita. La stragrande maggioranza dei tentativi di suicidio finisce in fallimento... e ovviamente ha conseguenze che possono renderti la vita anche più insopportabile di quella che è ora.
Non arrenderti, "non può piovere per sempre" come si dice nel film "Il Corvo".
Ho visto svariate persone rialzarsi dopo anni che stavano davvero male... pensavano di non farcela... pensavano di non avere alcuna speranza pure loro. Ma non vediamo il futuro noi, non possiamo sapere cosa accadrà "domani", e "domani" potrebbe succedere proprio ciò che stai aspettando con ansia, anche se non sai ancora cos'è, e cambiarti la vita completamente.
Abbi speranza, è l'unica "candela" che può accendere tutte le altre "candele" della tua vita, ed è sempre l'ultima a spegnersi.
Ti dedico una piccola storiella così come l'ho reinterpretata e come la postai altrove:
Al centro di una umile e spoglia stanza c'era un vecchio tavolo.
La stanza era buia e fredda e l'unico elemento che desse un po' di calore e luce erano quattro candele accese.
Il silenzio era tale che si poteva ascoltare ciò che le quattro candele si dicevano.
La candela bianca incominciò a parlare: "Io sono la Pace, ma gli uomini non mi vogliono. Continuano ad odiarsi, ad accusarsi, a combattersi fra di loro. Credo proprio che mi lascerò spegnere."
Detto questo, piano piano, la fiamma della candela bianca si affievolì sempre più fino a spegnersi completamente e si trasformò in un lieve filo di fumo.
Ci fu un momento di silenzio nella stanza ed essa divenne più fredda e buia di prima.
Improvvisamente parlò la seconda candela, quella gialla: "Io sono la Fede", disse, "gli uomini non hanno più bisogno di me. Non hanno più fiducia nel loro futuro, non hanno più fiducia negli altri, non hanno più fede in nulla. Credo che farò come la Pace e mi lascerò spegnere anche io."
Così disse e piano piano anche lei si spense. La stanza divenne più fredda e più scura. La luce delle due candele rimaste ora illuminava solo il tavolo e gli angoli della stanza erano oramai svaniti nell'oscurità.
La terza candela, quella rossa, disse: "Io sono l'Amore. Ma senza la Pace e senza la Fede io non posso rimanere accesa. Gli uomini hanno dimenticato quello che sono. Mi hanno trasformata in una cosa sporca, di cui ci si deve vergognare. Gli uomini non hanno più bisogno di me. Non posso fare altro che spegnermi."
Una folata di vento ghiacciato entrò improvvisamente nella stanza, la candela rossa si spense e fece freddo, molto freddo.
La luce della candela rimasta tremolava e le ombre che si proiettavano sui muri si muovevano, quasi fossero vive, quasi a voler coprire e inghiottire tutto.
Scese il silenzio più nero nella stanza, faceva quasi male alle orecchie.
Qualcuno singhiozzò disperato. La candela blu fece luce verso un angolo della stanza. Lì, con la schiena appoggiata al muro, raggomitolato con le ginocchia al petto, sedeva un bambino vestito solo di una coperta bianca.
"Fa freddo qui dentro. Ho paura, ho tanta paura del buio, per favore, non spegnerti candela blu" implorò il bimbo fra i singhiozzi e le lacrime.
La candela blu guardò il bimbo ancora una volta, "quanto triste è quel bimbo" pensò fra sé e sé.
La sua fiamma si fece più forte e disse al bimbo: "non avere paura bambino, io non ti lascio solo al buio, vieni, prendimi in mano e usami per accendere le altre tre candele."
Il bambino obbedì e, ancora singhiozzante e con gli occhi ancora rossi dal pianto, raccolse la candela blu e con essa riaccese l'Amore, la Fede e la Pace.
Un sorriso si disegnò sul volto del bimbo in una stanza che non era più fredda e buia come prima e in cui le ombre non facevano più tanta paura.
"Come ti chiami?" chiese il bimbo alla candela blu.
Essa sorrise e rispose: "Io sono la Speranza piccolo amico mio".
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18-01-2008, 03:36
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#8
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 6
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La grafomania che tipo di patologia sottende? :twisted:
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18-01-2008, 03:52
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#9
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Messaggi: 315
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Quote:
Originariamente inviata da MatthewReed
La grafomania che tipo di patologia sottende? :twisted:
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Narcisismo ed esibizionismo forse :twisted:
ma non è il suo caso dai
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19-01-2008, 02:18
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#10
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 6
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Originariamente inviata da phobos86
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Originariamente inviata da MatthewReed
La grafomania che tipo di patologia sottende? :twisted:
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Narcisismo ed esibizionismo forse :twisted:
ma non è il suo caso dai
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perchè non sai :twisted:
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19-01-2008, 19:48
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#11
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 68
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Originariamente inviata da MatthewReed
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Originariamente inviata da phobos86
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La grafomania che tipo di patologia sottende? :twisted:
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Narcisismo ed esibizionismo forse :twisted:
ma non è il suo caso dai
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perchè non sai :twisted:
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Già non ti conosce
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19-01-2008, 22:27
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#12
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 4
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2 sn i motivi x cui nn mi sn ancora suicidato:
1.dv trovare il modo + giusto x morire senza soffrire(cosa facile)
2.se mi suicido mia madre,mio padre e mia sorella soffrirebbero,e nn voglio k succeda questo(un po + difficile da risolvere)
e poi si,è logico k ki credeva in me rimane deluso e io rimango sempre un coglione,uno sfigato preso x culo da tutti ma ki se ne frega,dopo la morte nn saprò + niente,nessuno mi prenderà + x il culo,nn soffrirò +...finirà tutto,ciò k desidero da molto.Ah...nn c'è bisogno k racconti la mia vita,dico solo k sn uno sfigato,senza amici,kiuso in casa,preso x il culo da tutti e di +, e quando sn cn gli altri faccio finta di messaggiare premendo tasti a cazzo sul cel
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19-01-2008, 23:04
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#13
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da new
Appunto. In questo caso che c'è di male?
Suicidio = smettere di soffrire. Mi pare logico no?
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IMO nessun male. A parte quello che potresti procurare proprio alle persone che ti vogliono più bene. Se lo meritano? Non lo so, io non sono te.
Senza contare che spesso (nella gran parte dei casi) i tentativi di suicidio finiscono malamente... e per "malamente" intendo che sopravvivi, magari pesantemente menomato, o ridotto ad un vegetale... alla "meglio" finisci "solo" sotto stretta osservazione... ti lascio immaginare la qualità della tua "nuova" vita in quel caso.
Ho conosciuto ragazzini che, dopo aver cercato di uccidersi, sono finiti sotto osservazione per qualche mese 24 ore su 24... nemmeno in bagno potevano starsene soli.
Capisci quindi che ci sono parecchi aspetti che ti conviene considerare... certo, potrebbe anche andarti dritta... ma potrebbe anche andarti storta. Il corpo umano è realizzato in modo tale da essere molto resistente oltre che auto-riparante (entro certi limiti). Non è affatto facile uccidersi.
Quote:
Originariamente inviata da new
Quote:
se ti ammazzi sarai cmnq e sempre ricordato come uno smidollato, un debole, meno di un pezzo di merda.
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Un fs è già tutte queste cose per gli altri. Quindi che cambia?
Da vivo e fs sei uno smidollato, debole, e pezzo di merda ignorato. E da ex fs morto, verrai "ricordato" (se sarai ricordato. E massimo per mezza giornata, poi tornerai nel dimenticatoio dove vivono gli sfigati), o compatito, da quelle poche persone che hai conosciuto, come uno smidollato, debole, pezzo di merda, e in più esaltato. Ma non sarai più in vita per soffrirne.
L'aspetto negativo del gesto è che faresti soffrire i tuoi familiari, se in vita ti hanno amato.
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Io non condivido la risposta (per lo meno su questo punto) che ti è stata data. Non ritengo affatto che chi si suicida sia "uno smidollato"... solo una persona stanca di soffrire. Tuttavia è vero che molte persone ignoranti, che innanzitutto non conoscono l'immenso _coraggio_ che ci vuole anche solo a decidere di uccidersi, penseranno. E per "molte persone ignoranti" intendo quasi tutti.
D'altra parte non credo nemmeno che una persona possa essere considerata "uno smidollato/ecc" solo perché ha problemi/paure irrazionali... tutti aspetti che NON dipendono strettamente da quella persona, ma piuttosto da una società ridicola che basa la sua esistenza sulla discriminazione e sull'odio per i diversi, che basa le sue fondamenta sull'isolamento degli individui anziché sulla reciproca comprensione, sull'annientamento di chi non la pensa come il resto delle pecore da pascolo "lì fuori".
Anzi, ti dirò di più... in genere, le persone che non sono capaci di adattarsi/rassegnarsi a questo mondo, sono proprio le persone con un quoziente intellettivo ed una sensibilità al di sopra della media. E spesso, le "stranezze" (per gli altri) vengono interpretate come dei problemi... quando probabilmente sono semplicemente gli altri (ossia la persona media) a non essere in grado di capire.
Per esempio... R. Oppenheimer, che guidò i laboratori di Los Alamos durante lo sviluppo e la messa appunto della prima bomba nucleare, era una persona estremamente intelligente (era una vera e propria celebrità per quanto riguarda la fisica teorica, non per niente era il direttore scientifico nel progetto dell'ordigno), da bambino disse: "Sono il bambino più solo al mondo".
Si dedicò alla fisica e alla matematica escludendo quasi completamente il mondo esterno dalla sua vita... tanto che quando iniziò la "Grande Depressione" [con il crash della borsa del 1929, noto anche come "Martedì Nero"] in cui l'America sprofondò in uno dei periodi più neri (da un punto di vista economico) della loro storia... lui se ne accorse solo molto tempo dopo. Viveva in un mondo tutto suo, fatta di matematica e di fisica, probabilmente per non pensare alla sua ricorrente depressione annegandola nello studio e nella ricerca e per non avere a che fare con persone con cui non riusciva a relazionarsi.
La depressione, così anche come l'isolamento più o meno voluto dalla società, sono molto frequenti nelle persone particolarmente intelligenti.
Come altro esempio, ti posso portare un'esperienza personale. Alcuni anni fa ho avuto il privilegio di contribuire a crescere una persona estremamente intelligente. Lui aveva 12 anni (e io, all'epoca, 21). L'ho conosciuto in un periodo particolarmente difficile della sua vita... spesso tornava a casa da scuola e si lamentava di come si sentisse solo, di come tutti gli altri ragionassero "a rallentatore", di quanto lento il professore spiegasse le cose, di come il professore di matematica gli desse cattive valutazioni perché si rifiutava di scrivere sul compito passaggi che faceva interamente a mente, di come a volte in classe si addormentasse perché o dicevano cose che lui sapeva già oppure dicessero cose prive di qualunque interesse per lui.
Era alle medie quando gli ho insegnato elettronica, informatica, matematica e fisica... si arrabbiava se gli davo le soluzioni ai problemi prima che avesse il tempo di risolverli.
Io all'epoca studiavo fisica quantistica in un corso universitario... i miei testi contenevano derivate ed integrali... quando glie li mostrai volle a tutti costi che gli insegnassi come queste cose funzionano e si mise a studiare fisica quantistica anche lui. Ti dirò... capì tutto. Ovviamente non sino al minimo dettaglio matematico... ma capiva le cose persino più in fretta di me nonostante la sua età e nonostante il fatto che io stesso abbia un QI misurato (e non dai test sulle riviste o online) superiore a 120.
Eppure era infinitamente solo. Oh certo, anche lui ogni tanto andava a giocare sulla spiaggia, o a passare il tempo con i ragazzini della sua età... ma passava gran parte del tempo con me, a studiare e a scherzare, perché ero l'unica persona nella sua vita che lo capisse davvero, una delle poche persone con cui si sentiva "alla pari".
Sono molto contento di averlo incontrato nonostante l'infinita quantità di problemi e preoccupazioni che questo mi provocò (e provocò anche a lui), non cercò più di uccidersi. A 11 anni, prima di conoscermi, scrisse una triste lettera d'addio ai suoi genitori e ai suoi due amici, e la sua amica che per sbaglio lesse l'email subito dopo che l'aveva inviata, corse a casa sua a fermarlo e per fortuna ci riuscì.
Non ho più incontrato persone così intelligenti.
Come vedi, l'opinione della società è spesso completamente sbagliata.
Dunque perché preoccuparsi circa cosa penseranno le pecore al pascolo lì fuori? Meglio pensare con il proprio cervello piuttosto e fare ciò che ci rende più felici e rende più felice le persone che si preoccupano per noi, che ci vogliono bene e a cui noi vogliamo bene.
Vale la pena di vivere? Bé, io non posso darti questa risposta, questo lo devi decidere tu, ma valuta bene tutte le alternative, tieni in considerazione tutte le persone che ne soffriranno e tutte le possibili conseguenze... perché potresti riuscirci davvero... e dalla morte non si torna indietro.
Stai soffrendo, è vero, per questo ti chiedo di fare particolare attenzione. È facile fare scelte sbagliate quando si soffre. Non sai ciò che potrebbe avvenire domani... o dopodomani... o fra 1 mese o 1 anno. Magari scoprirai che la vita non è così brutta come credi ora e i problemi non così grossi come li immagini adesso... ma se muori... non lo scoprirai mai, non credi?
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19-01-2008, 23:30
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#14
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da cruyff
2 sn i motivi x cui nn mi sn ancora suicidato:
1.dv trovare il modo + giusto x morire senza soffrire(cosa facile)
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Permettimi di dubitarne (sulla tua opinione che sia facile).
Quote:
Originariamente inviata da cruyff
2.se mi suicido mia madre,mio padre e mia sorella soffrirebbero,e nn voglio k succeda questo(un po + difficile da risolvere)
e poi si,è logico k ki credeva in me rimane deluso e io rimango sempre un coglione,uno sfigato preso x culo da tutti ma ki se ne frega,dopo la morte nn saprò + niente,nessuno mi prenderà + x il culo,nn soffrirò +...finirà tutto,ciò k desidero da molto.Ah...nn c'è bisogno k racconti la mia vita,dico solo k sn uno sfigato,senza amici,kiuso in casa,preso x il culo da tutti e di +, e quando sn cn gli altri faccio finta di messaggiare premendo tasti a cazzo sul cel
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È l'unica vita che hai, non credi?
Capisco che ti senti male, anche io ci sono passato, e ogni tanto, seppur in modo più lieve, ci ripasso. Penso però che tu nella lista abbia dimenticato una cosa: te stesso.
Quello che vuoi tu è smettere di soffrire, magari smettere di sentirti solo, oppure, girando la frase in positivo... sentirti amato da qualcuno che non siano solo i tuoi famigliari.
Dici che fingi di scrivere messaggini... perché lo fai? Non serve che dimostri nulla a nessuno. Tu esisti per te stesso, non per gli altri. Nessuno ha mai deciso come deve essere la vita, e, nella tua vita, c'è una sola persona che può deciderlo, e quello sei tu.
Hai detto che non vuoi raccontare la tua vita. Bé, a me piacerebbe sentirla, anche in privato se credi sia meglio.
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20-01-2008, 10:44
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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Io pure l'ho tentato,non una volta sola e l'ultima trovata e portata di corsa al pronto soccorso e fatto lavanda gastrica.Bruttissima esperienza e dolorosa!No,non risolve la situazione ma la peggiora...non farlo,io te lo sconsiglio,dopo un pò ci si pente sempre e ci si sente dei cretini ancora più infelici.Oggi non sto tanto bene e ti scrivo da dodicenne anch'io,mi sento spesso così ma sto anche un pò male fisicamente ,quindi scusa la risposta schematica ma la sintesi è questa.Ricomincia da oggi,alla faccia degli altri,può essere un nuovo giorno!
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20-01-2008, 12:53
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#16
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 27
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Quote:
Originariamente inviata da Swathi
Io pure l'ho tentato,non una volta sola e l'ultima trovata e portata di corsa al pronto soccorso e fatto lavanda gastrica.Bruttissima esperienza e dolorosa!No,non risolve la situazione ma la peggiora...non farlo,io te lo sconsiglio,dopo un pò ci si pente sempre e ci si sente dei cretini ancora più infelici.Oggi non sto tanto bene e ti scrivo da dodicenne anch'io,mi sento spesso così ma sto anche un pò male fisicamente ,quindi scusa la risposta schematica ma la sintesi è questa.Ricomincia da oggi,alla faccia degli altri,può essere un nuovo giorno!
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Ciao Swathi,
quindi, se ben ho capito, hai deciso di non riprovarci più?
Come mai ti senti male anche fisicamente se posso chiedertelo? Nulla di grave spero.
Ho letto alcuni tuoi post precedenti (pochi a dire il vero) e sembra tu abbia viaggiato molto. Sei stata persino in India dove, se ho capito bene, hai avuto contatto con l'induismo che sembra ti abbia colpito particolarmente.
Non ho ancora ben capito quanti anni hai ora. Qui sopra dici "e ti scrivo da dodicenne anch'io", hai 12 anni o ho capito male io la frase?
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20-01-2008, 14:42
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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Ciao Chitto!No,non ho 12 anni!In questo periodo e in altri in cui sto un pò così mi sento come se li avessi.In questi giorni sono molto giù di corda ,come si dice posso dire cose in modo anomalo rispetto a quando ci sono di più con la testa.Sì,è vero sono stata in India in un ashram unico al mondo ai piedi dell'Himalaia,ai confini col Nepal dove fu trovato Babaji.E' stata un'esperienza unica e che mi ha toccato molto nel cuore e nello spirito.Quando vedi come vivono gli indiani e quanta dignità possiedano nonostante l'estrema povertà(parlo di quelli poveri e lì esistono o i poverissimi o i ricchi sfacciati ma sempre dignitosi per l'esperienza fatta da me)non si riesce a non esserne estremamente colpiti.Specialmente poi vedendo i bambini che quando ti guardano negli occhi sembra abbiano una saggezza che ti fa credere siano molto più adulti e maturi della loro età e poi ogni indiano quando l'incontri ti sorride e ti saluta col cuore con il loro "namaste"!(tradotto come che tutto ti vada per il meglio più che un semplice ciao se ricordo bene)Torni a casa e rimani in trance per un pò perchè passi da un riuscire a vivere e con gioia con pochissimo al nostro eccesso di tutto,riesco a esprimerlo così oggi,non sto bene perchè ho degli effetti collaterali dei farmaci e faccio fatica a coordinarmi,ho la mente in subbuglio e ho difficoltà coi tasti del pc.Spero di averti chiarito.Un saluto.
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20-01-2008, 16:25
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#18
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 27
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Quote:
Originariamente inviata da new
Se sei deciso ad ucciderti, lo trovi il modo per far sì che questo accada purtroppo.
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Perché? Pensi che coloro che sono finiti in ospedale dopo un tentato suicidio non volessero davvero farla finita? Forse alcuni si... ma sei sicuro che sia un concetto generalizzabile a tutti?
Ci sono molte cose che possono andare storte e non tutte dipendono da te.
Poi, naturalmente, potrebbe anche andarti dritta. Per esempio, non so se hai conosciuto Ciro, io in un certo senso sì.
Aveva un blog, si chiamava "primadipartire". Lo aveva scritto come sua ultima testimonianza al mondo. Aveva deciso di uccidersi, e voleva che gli altri partecipassero a questa sua scelta.
Leggevo di tanto in tanto il suo blog, poi un giorno compare il messaggio post-datato (ovvero inserito ma pubblicato automaticamente solo qualche ora dopo) in cui salutava tutti. Dopo aver scritto il post, e istruito il blog alla pubblicazione postuma, ha preso una sedia. Si è incamminato lungo un ponte del suo paese, è salito sulla sedia e si è gettato nel fiume.
http://www.lucacicca.it/2007/04/17/h...rimadipartire/
È un peccato che quel blog non ci sia più... lo hanno cancellato, quasi a voler cancellare completamente la memoria di Ciro e la sua sofferenza.
Ricordo le cattiverie che gli scrivevano, dicevano che cercava solo attenzione, dicevano che non si sarebbe mai ucciso per davvero. Ma lo ha fatto, davvero, è stato anche sui giornali.
Poi ricordo la disperazione di alcuni di quegli utenti che non gli hanno creduto, di tutti quegli utenti che lo sfidavano ad uccidersi davvero, che lo hanno insultato sino al giorno prima di togliersi la vita. Hanno imparato una lezione importante quel giorno, in un modo orribile, ma forse era quello che si meritavano per come si erano comportati. Penso che passeranno anni prima che possano dimenticarsi di lui.
Ad ogni modo, la morte di Ciro ha avuto conseguenze devastanti anche fra i suoi famigliari e amici. Penso che valga la pena riflettere bene prima di prendere una decisione simile. E bisogna anche stare molto attenti a non farsi influenzare troppo da ciò che la gente ignorante dice. Molti di loro fanno affermazioni senza conoscerne davvero le conseguenze, senza nemmeno sapere davvero ciò di cui parlano.
Il mio consiglio è di pensare un po' più a te stesso, e un po' meno all'opinione altrui. Sembra difficile farlo... quasi impossibile per chi è dotato di una certa sensibilità... ma purtroppo questo mondo e per lo più crudele e quasi mai giusto. In molti soffrono perché per una ragione o per l'altra non si sentono apprezzati/capiti dalla società. Il trucco, sta nel capire che in realtà, che che se ne dica, la società non esiste, è un concetto astratto e nulla più. Come non esiste una morale comune. O un'idea della massa. Esistono solo individui che loro malgrado si trovano a dover condividere spazi e libertà con altri. Individui che a volte si lasciano condizionare dalla stampa o da altri individui che si ritengono in diritto di decidere ciò che è giusto anche per gli altri (questi sì, abusando della libertà altrui).
Pensa a te stesso prima come individuo. Agisci come un individuo. Fai agli altri ciò che vorresti sia fatto a te. Ma non piegarti al volere di qualcuno solo perché è più grande di te, o più forte. Nessuno ha il diritto di dirti come devi vivere. Nessuno, mai! Non permettergli di farlo.
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Originariamente inviata da new
Ecco, io non riesco a fare questo. Non riesco a utilizzare lo studio come metodo di evasione dalla solitudine. Anzi, la solitudine mi fa passare la voglia di studiare.
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Capisco questo. Ma vedi, per lui la fisica e la matematica erano un hobby, qualcosa che amava fare. Non studiava perché era obbligato a farlo, ma perché lo faceva stare bene.
Io per esempio ho sempre amato i computer. Da quando avevo 11-12 anni passo più tempo al computer che a fare altro. Non lo faccio perché qualcuno mi obbliga, ma perché mi piace farlo. Mi fa stare bene. Capisci ciò che intendo? Ognuno di noi è diverso. Magari a te piace giocare a palla piuttosto, o cimentarti in uno sport, oppure postare su un forum, o aiutare qualcun altro, o dedicarti ad una religione. Non ha importanza, fai solo quello che ti fa stare meglio.
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Originariamente inviata da new
Credo che la solitudine del tuo amico, fosse una solitudine interiore, non "materiale", e non dovuta alla fs. Hai scritto che giocava con i suoi amici. Un fs questo non può farlo.
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È vero. Sono cose diverse. Ma il punto in comune è la depressione che ne deriva. Il mio amico aveva bisogno di qualcuno che dimostrasse affetto nei suoi confronti e di qualcuno con cui lui si trovasse a suo agio sia da un punto di vista personale che intellettivo. Quando ha risolto questi problemi, trovando entrambe queste cose in me, non voleva più uccidersi, non stava più male. O meglio, ogni tanto era giù, ma questo è normale. Abbiamo pianto diverse volte assieme. Ma non era più solo, e questo gli bastava per stare bene. Aveva poi anche il bisogno di qualcuno che lo trattasse come persona, e non come un oggetto, come una proprietà privata (i genitori erano esempi di animali di rara stronzaggine), e con me trovò anche questo.
Quindi, se stare insieme agli altri ti fa paura... prova anziché "scappare" da essa ad affrontarla. A gradini. Incrementando il "livello di difficoltà" a piccoli passi. Come ho già suggerito altrove... se ti fa paura stare assieme agli altri, prova magari a costringerti ad andare a bere un caffé in un bar della tua città. Da solo, magari con un libro o un giornale che ti faccia compagnia.
Fa paura? Si, forse un po' si. Ma provaci ugualmente. Scegli un giorno e obbligati ad andare. La volta dopo sarà un pochino, proprio un pelino, meno difficile farlo... provaci, dico davvero, non hai nulla da perdere... a parte gli 80 centesimi del caffé.
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Originariamente inviata da new
E' facile a dirsi... l'uomo, come le altre specie, è un'animale sociale e ha bisogno di interagire con i suoi simili. Di relazionarsi con loro, condividendo pensieri ed esperienze. E quando le pecore lì fuori ti trovano diverso, e ti respingono o ti ignorano, soffri. Non c'è niente da fare. A meno che tu sia privo di sentimenti. Che tu ci creda o no il parere e l'attenzione nei nostri confronti delle pecore lì fuori per noi è importante. L'uomo non è fatto per vivere da eremita.
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È normale soffrire quando si viene respinti. Ma secondo me vale comunque la pena di provarci. Forse arrendersi sembra la scelta più ovvia, meno faticosa... ma alla lunga i problemi, se non li si affronta, tendono a comportarsi come il sassolino che cade dalla cima di una montagna scatenando una valanga.
Più tempo passi isolato dagli altri, e più difficile sarà uscirne.
Bisogna anche avere una certa quantità di menefreghismo secondo me. Non menefreghismo verso gli altri, ma menefreghismo verso quelli che ci vogliono male. Se qualcuno ride alle tue spalle, lascia che rida, dopotutto lo fa perché evidentemente non ha il coraggio di guardarsi dentro, e secondo me una persona simile fa davvero pena... molto più della persona di cui si prende gioco. Ricordati che in genere sono gli stronzi quelli che non stanno mai male, stare male di tanto in tanto... dimostra solo che hai un cuore ed un cervello funzionanti.
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20-01-2008, 16:56
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#19
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Intermedio
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 150
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Condivido in parte quello scritto da molti............. ma dimenticate sempre che stiamo parlando di esseri umani e non di lavatrici...........
l'uomo e la donna "purtroppo" hanno sentimenti,cervello e tutto il resto.......e certe cose come la vita non si possono analizzare così a mente fredda........Proprio oggi un tipo lasciato dalla moglie ha ucciso la figlia e si è suicidato pugnalandosi al CUORE.........fate voi...
ps: chitto hai il record di lunghezza dei post hehe
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20-01-2008, 16:59
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#20
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 27
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Originariamente inviata da Swathi
Ciao Chitto!No,non ho 12 anni!
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Si lo immaginavo, per questo non mi tornava e ti ho chiesto maggiori dettagli.
Comunque ho imparato a non sottovalutare le persone giovani, spesso dimostrano di avere più cuore e buon senso dei così detti adulti.
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Originariamente inviata da Swathi
In questo periodo e in altri in cui sto un pò così mi sento come se li avessi.In
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Non dirlo a me, io sono un 12enne che non è mai cresciuto. Pensa che a volte gioco ancora ^_^
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Originariamente inviata da Swathi
questi giorni sono molto giù di corda ,come si dice posso dire cose in modo anomalo rispetto a quando ci sono di più con la testa.Sì,è vero sono stata in
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Esatto. È "l'inganno" della depressione e dello star male. Quando si sta male spesso si vedono i problemi molto più grandi di quello che sono davvero. È quindi bene ritardare alcune decisioni per quando si sta un po' meglio.
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Originariamente inviata da Swathi
India in un ashram unico al mondo ai piedi dell'Himalaia,ai confini col Nepal dove fu trovato Babaji.E' stata un'esperienza unica e che mi ha toccato molto nel cuore e nello spirito.Quando vedi come vivono gli indiani e quanta dignità possiedano nonostante l'estrema povertà(parlo di quelli poveri e lì esistono o i poverissimi o i ricchi sfacciati ma sempre dignitosi per l'esperienza fatta da me)non si riesce a non esserne estremamente colpiti.Specialmente poi vedendo i bambini che quando ti guardano negli occhi sembra abbiano una saggezza che ti fa credere siano molto più adulti e maturi della loro età e poi ogni indiano quando l'incontri ti sorride e ti saluta col cuore con il loro "namaste"!(tradotto come che tutto ti vada per il meglio più che un semplice ciao se ricordo bene)Torni a casa e rimani in trance per un pò perchè passi da un riuscire a vivere e con gioia con pochissimo al nostro eccesso di tutto,riesco a esprimerlo così oggi,non sto bene perchè ho degli effetti collaterali dei farmaci e faccio fatica a coordinarmi,ho la mente in subbuglio e ho difficoltà coi tasti del pc.Spero di averti chiarito.Un saluto.
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Capisco. Bé, mi fa piacere che hai trovato un po' di conforto nella cultura indiana e soprattutto che hai potuto fare un'esperienza che probabilmente molti di noi non potranno mai fare. Sei fortunata da questo punto di vista. Fanne tesoro, non tutti hanno la fortuna di incontrare persone speciali, e luoghi "magici" come quelli che hai descritto. Quello che hai vissuto mostra che la vera felicità deriva da piccole cose che però per noi sono importanti. La felicità sta dentro di noi, non fuori da noi. A volte ci serve solo qualcuno con cui condividerla per poterla riconoscere. È una di quelle poche cose che più condividi e più ne hai. Una delle poche cose che i soldi, la ricchezza e il lusso non possono comprare né vendere. È una di quelle cose che trovi naturalmente negli occhi di un bambino e che piano piano, crescendo, dimentica di avere.
Ti consiglio un libro se vuoi: L'arte della felicità (Mondadori se non erro)
È un'intervista a Tenzin Gyatso (il Dalai Lama) da parte di uno psichiatra [non amo molto gli psichiatri a dire il vero] sull'argomento. Non so che opinione hai del Dalai Lama, ma penso sia affascinante il modo aperto e sincero con cui pensa.
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