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03-02-2010, 01:29
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#1
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 993
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perchè molti pensano che basti andare ad ascoltare uno che parla (e parlare a propria volta confidando le proprie paure) perchè le cose migliorano e non ci mettono invece del loro per far cambiare le cose
è la sensazionale scoperta che ho fatto sta sera
piri pì
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03-02-2010, 01:59
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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Perché se ci mettessero del loro le cose cambierebbero e potrebbero rendersi conto di aver buttato milioni di euro in terapia. Lascerebbero in branco gli studi di psicoterapia e gli psi rimarrebbero tutti a casa, disoccupati, in depressione costretti a farsi curare dagli ex pazienti.
Questa è giustizia sociale
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03-02-2010, 02:08
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 993
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dhehheheh
cmq secondo me ci sono anche quelli bravi
solo che è un problema, perchè nessuno è in grado di valutare il loro livello a priori
qui ho conosciuto diverse persone che sono in terapia da anni e non si sono mossi di un millimetro, alcuni addirittura son sprofondati
però bò, c'è anche il discorso che uno racconta quello che vuole raccontare, quindi è molto difficile capire la verità ed intervenire
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03-02-2010, 02:59
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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bè sai s'insiste tanto sulla fiducia reciproca e sulla relazione medico paziente (in fondo alla base del transfert freudiano) proprio perché non c'è bravo terapista senza paziente collaborativo e soprattutto ci deve essere feeling tra i due, cosa che è un pò a pelle come in qualunque altra relazione umana.
Magari molti restano con un terapista per anni per inerzia, pensando di essere loro il problema, mentre il problema nn è nemmeno lo psi, ma la relazione inesistente tra i due. A volte il problema è che semplicemente il lavoro psicologico ha i suoi limiti su certe persone, le quali dovrebbero chiudere il discorso e affrontare il propri problemi con altri strumenti.
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03-02-2010, 11:39
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#5
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Principiante
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 15
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Perché spesso si incappa nell'errore che gli psi possano risolvere tutti i nostri problemi, quindi ci affidiamo a loro e noi non facciamo niente. Questo detto sinteticamente. Poi è fondamentale il rapporto di empatia e di fiducia che si instaura, questo al di là della tecnica utilizzata dallo psic. Loro ci possono far vedere i problemi da una prospettiva diversa, darci gli imput per migliorare, ma il "cambiamento" siamo noi a doverlo effettuare. Se contuiamo a delegare, a sfogarci senza muovere un passo, rischiamo di andarci tutta la vita come ho fatto io.
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03-02-2010, 11:50
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Molto interessante questo discorso grazie cali per averlo introdotto ( anche se mi hai messa sul rogo.....)
La terapia dipende da molti fattori ma sicuramente tra quelli piu importanti c' è la voglia di aprirsi e mettersi in gioco anche se dall' altra parte c' è un terapeuta diciamo mediocre.
A volte un terapeuta mediocre può avere un effetto positivo nel paziente proprio perchè quest' ultimo ha deciso di dare una svolta alla sua vita, viceversa una persona estremamente chiusa con un terapeuta bravo faticherà molto perchè dovrà prima instaurare un dialogo e capire che la terapia dipende anche dalla sua capacità di mettersi a nudo e di collaborare.
Ovviamente non tutti sono pronti ad affrontare un percorso del genere perchè se si sta tanto male, le cose che ci vengono dette non vengono recepite, occorre prima abbassare di un grado il livello di malessere.
Io ad esempio quando feci la prima terapia ( a pagamento e che pagamento..... ) ho dovuto prima sgomberare il campo da una serie di preconcetti sulla terapia stessa, poi stavo molto male e tutto cio che mi veniva detto lo prendevo nel verso sbagliato. Infine ciliegina sulla torta, avevo una diffidenza estrema oltre ad una sorta di rancore nei confronti del tipo che mi faceva sborsare tanti soldi....Risultati? Ancora oggi mi chiedo a cosa mi sia servita...forse a non crollare del tutto chissà
Infine avviso importante:
La terapia non finisce quando si esce da quella stanzetta (non consideriamo lo studio del doc come un confessionale!) anzi comincia proprio in quel momento. Lo dico anche a me stessa.....
Da lì in poi si dovrebbe cominciare a riflettere su quanto è stato detto, fare in compiti eventualmente assegnati e magari mettere in pratica i principi acquisiti.
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03-02-2010, 11:51
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#7
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Esperto
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: boh non ricordo....
Messaggi: 1,144
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Quote:
Originariamente inviata da citamit
Perché spesso si incappa nell'errore che gli psi possano risolvere tutti i nostri problemi, quindi ci affidiamo a loro e noi non facciamo niente. Questo detto sinteticamente. Poi è fondamentale il rapporto di empatia e di fiducia che si instaura, questo al di là della tecnica utilizzata dallo psic. Loro ci possono far vedere i problemi da una prospettiva diversa, darci gli imput per migliorare, ma il "cambiamento" siamo noi a doverlo effettuare. Se contuiamo a delegare, a sfogarci senza muovere un passo, rischiamo di andarci tutta la vita come ho fatto io.
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si bravo, pure a te ti hanno lavato il cervello, la psicoterapia non serve a niente.
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03-02-2010, 11:52
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Quote:
Originariamente inviata da kocis666
si bravo, pure a te ti hanno lavato il cervello, la psicoterapia non serve a niente.
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Tutto serve se tu vuoi che serva.
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03-02-2010, 11:53
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: boh non ricordo....
Messaggi: 1,144
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Quote:
Originariamente inviata da amarlena
Molto interessante questo discorso grazie cali per averlo introdotto ( anche se mi hai messa sul rogo.....)
La terapia dipende da molti fattori ma sicuramente tra quelli piu importanti c' è la voglia di aprirsi e mettersi in gioco anche se dall' altra parte c' è un terapeuta diciamo mediocre.
A volte un terapeuta mediocre può avere un effetto positivo nel paziente proprio perchè quest' ultimo ha deciso di dare una svolta alla sua vita, viceversa una persona estremamente chiusa con un terapeuta bravo faticherà molto perchè dovrà prima instaurare un dialogo e capire che la terapia dipende anche dalla sua capacità di mettersi a nudo e di collaborare.
Ovviamente non tutti sono pronti ad affrontare un percorso del genere perchè se si sta tanto male, le cose che ci vengono dette non vengono recepite, occorre prima abbassare di un grado il livello di malessere.
Io ad esempio quando feci la prima terapia ( a pagamento e che pagamento..... ) ho dovuto prima sgomberare il campo da una serie di preconcetti sulla terapia stessa, poi stavo molto male e tutto cio che mi veniva detto lo prendevo nel verso sbagliato. Infine ciliegina sulla torta, avevo una diffidenza estrema oltre ad una sorta di rancore nei confronti del tipo che mi faceva sborsare tanti soldi....Risultati? Ancora oggi mi chiedo a cosa mi sia servita...forse a non crollare del tutto chissà
Infine avviso importante:
La terapia non finisce quando si esce da quella stanzetta (non consideriamo lo studio del doc come un confessionale!) anzi comincia proprio in quel momento. Lo dico anche a me stessa.....
Da lì in poi si dovrebbe cominciare a riflettere su quanto è stato detto, fare in compiti eventualmente assegnati e magari mettere in pratica i principi acquisiti.
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puttanate !!! Scusami eh amarlena , ti voglio bene
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03-02-2010, 12:00
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#10
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Principiante
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 15
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Mi sembra che generalizzi un po' troppo, però. Ognuno di noi è un caso a sé. Magari con te non ha funzionato o non ci credi, sei molto categorico nelle risposte. Io non sono né a favore né contro le psicoterapie e credi ne ho fatta davvero tanta e la faccio ancora. Non credo più nei miracoli questo si.
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03-02-2010, 12:04
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Stazione Catania C.le
Messaggi: 2,097
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Quote:
Originariamente inviata da citamit
Mi sembra che generalizzi un po' troppo, però. Ognuno di noi è un caso a sé. Magari con te non ha funzionato o non ci credi, sei molto categorico nelle risposte. Io non sono né a favore né contro le psicoterapie e credi ne ho fatta davvero tanta e la faccio ancora. Non credo più nei miracoli questo si.
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I miracoli?Per quelli c'e' Gesu' Cristo.
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03-02-2010, 12:11
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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L'ho detto più di una volta, ma lo ripeto: avere una persona neutrale con cui parlare è importantissimo. Ma non è la cura, è solo uno strumento con cui rendere efficaci i nostri sforzi. Si, è fondamentale metterci del nostro. Ma da soli è molto difficile perché uno finisce per perdersi.
Quelli che stanno anni in terapia secondo me sono persone che si aspettano che faccia tutto lo psicologo/psichiatra, senza capire che lui fa solo da "levatrice" ma lo sforzo dobbiamo mettercelo noi. Se uno non si sposta di un millimetro forse è perché non vuole farlo realmente..
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03-02-2010, 12:23
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#13
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Principiante
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 15
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
L'ho detto più di una volta, ma lo ripeto: avere una persona neutrale con cui parlare è importantissimo. Ma non è la cura, è solo uno strumento con cui rendere efficaci i nostri sforzi. Si, è fondamentale metterci del nostro. Ma da soli è molto difficile perché uno finisce per perdersi.
Quelli che stanno anni in terapia secondo me sono persone che si aspettano che faccia tutto lo psicologo/psichiatra, senza capire che lui fa solo da "levatrice" ma lo sforzo dobbiamo mettercelo noi. Se uno non si sposta di un millimetro forse è perché non vuole farlo realmente..
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sono d'accordo
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03-02-2010, 19:39
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#14
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Esperto
Qui dal: Feb 2007
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da cali
perchè molti pensano che basti andare ad ascoltare uno che parla (e parlare a propria volta confidando le proprie paure) perchè le cose migliorano e non ci mettono invece del loro per far cambiare le cose
è la sensazionale scoperta che ho fatto sta sera
piri pì
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Saggissime parole.
Peraltro per alcuni(tra cui me) è addirittura sconsigliato "parlarne troppo"(oh,parole dello psi con cui ho giust parlato oggi,eh!E mica un pirla qualunque,uno dei migliori in italia) e sarebe anzi meglio pensarci e rimuginarci il meno possibile(cosa della quale a dire il vero mi ero già accorto per conto mio,senza bisogno dell'"ufficializzazione togata").
Se invece ti riferisci ai farmaci ti posso rispondere che quelli che funzionerebbero o non durano o fanno danni notevoli e quelli che potrebbero durare un po' di più per molte persone risultano semplicemente scarsi,quasi un businness commerciale.
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Ultima modifica di Nichilista; 03-02-2010 a 19:42.
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04-02-2010, 00:11
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#15
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Intermedio
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 176
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Quote:
Originariamente inviata da Nichilista
Se invece ti riferisci ai farmaci ti posso rispondere che quelli che funzionerebbero o non durano o fanno danni notevoli e quelli che potrebbero durare un po' di più per molte persone risultano semplicemente scarsi,quasi un businness commerciale.
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no, non mi riferivo ai farmaci, però quoto il discorso, purtroppo, magari fosse così facile come guarire dal mal di gola prendendo lo sciroppo
cmq si, gionni rosso, molte persone sono in terapie da anni, magari ogni tanto fanno compitini... ma i progressi?
e il terapista non se ne accorge che sta facendo solo perder tempo ed è solo uno sfogo?
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04-02-2010, 01:46
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Nell'Abisso
Messaggi: 1,095
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Quote:
Originariamente inviata da cali
perchè molti pensano che basti andare ad ascoltare uno che parla (e parlare a propria volta confidando le proprie paure) perchè le cose migliorano e non ci mettono invece del loro per far cambiare le cose
è la sensazionale scoperta che ho fatto sta sera
piri pì
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Boh? Forse perchè viviamo nella società dei consumi dove spendere soldi si pensa aiuti ad essere felici. E naturalmente gli psicologi lo hanno capito (anche troppo bene). Tantevvero che si fanno pagare...
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05-02-2010, 00:01
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#17
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Avanzato
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 368
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o perchè la gente è pigra
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07-02-2010, 18:40
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#18
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Principiante
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 21
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Ciao a tutti,
vorrei dire la mia, anche se sono "di parte"
Sono d'accordo sul fatto che il legame che si instaura con lo psicologo è fondamentale, se si va da uno che non ispira nessuna fiducia, meglio cambiare. Dopo di ché il lavoro che si fa, come si è detto, non si riduce all'ora di terapia, perché a volte il terapeuta fornisce degli spunti di riflessione, ma non sempre vengono colti subito ed è necessario che la persona li maturi pian piano. Purtroppo non è che si può aprire la testa di una persona, togliere il "disturbo" e richiudere, tutto viene fatto stando al di fuori e bisogna spesso lottare anche con la resistenza dei pazienti.
Vero è che chi vuol cambiare... ci metterà il suo, chi non vuole... continuerà ad aspettare un cambiamento dall'esterno.
Devo però anche spezzare la lancia a favore dei pazienti, che si ritrovano per anni in terapia senza possibilità di scampo. Sappiate che nel codice deontologico degli psicologi (art. 27) è espressamente indicato che se una terapia non dà i suoi frutti in un tempo ragionevole, lo psicologo ha il DOVERE di avvisare il paziente e di interrompere il rapporto terapeutico.
Se entrambi sono consapevoli e il colloquio funge solo uno sfogo, come suggerisce calicocomero, può anche andar bene, ma deve essere chiaro cos'è.
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07-02-2010, 21:38
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 554
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Se uno non riesce per vari motivi a cambiare le cose con le sue forze che deve fare?
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07-02-2010, 21:51
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#20
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 277
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Quote:
Originariamente inviata da lucapizzonia
Ciao a tutti,
vorrei dire la mia, anche se sono "di parte"
Sono d'accordo sul fatto che il legame che si instaura con lo psicologo è fondamentale, se si va da uno che non ispira nessuna fiducia, meglio cambiare. Dopo di ché il lavoro che si fa, come si è detto, non si riduce all'ora di terapia, perché a volte il terapeuta fornisce degli spunti di riflessione, ma non sempre vengono colti subito ed è necessario che la persona li maturi pian piano. Purtroppo non è che si può aprire la testa di una persona, togliere il "disturbo" e richiudere, tutto viene fatto stando al di fuori e bisogna spesso lottare anche con la resistenza dei pazienti.
Vero è che chi vuol cambiare... ci metterà il suo, chi non vuole... continuerà ad aspettare un cambiamento dall'esterno.
Devo però anche spezzare la lancia a favore dei pazienti, che si ritrovano per anni in terapia senza possibilità di scampo. Sappiate che nel codice deontologico degli psicologi (art. 27) è espressamente indicato che se una terapia non dà i suoi frutti in un tempo ragionevole, lo psicologo ha il DOVERE di avvisare il paziente e di interrompere il rapporto terapeutico.
Se entrambi sono consapevoli e il colloquio funge solo uno sfogo, come suggerisce calicocomero, può anche andar bene, ma deve essere chiaro cos'è.
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chissà in quanti rispettano questo codice
ma dimmi, cosa ne pensi dell'intervento su adolescenti con problemi che magari uno psicologo troppo vecchio fatica a capire (mi viene in mente la scuola, il bullismo, le ragazze, le aspettative, la moda, le richieste del gruppo, e tutto ciò che lo psicologo magari non conosce benissimo perchè cose nuove e che magari il paziente fatica a comunicare)?
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