FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Fobia Sociale > SocioFobia Forum Generale
Rispondi
 
Vecchio 09-06-2023, 08:56   #1
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Perché c'è questa cosa di dire "eh io sembro così ma in realtà sono cosà..." "Eh io sembro debole ma in realtà sono molto forte" "eh io sembro scemo ma in realtà sono molto in gamba"...

Ora sicuramente non siamo sempre come appariamo agli altri ma questo modo di fare ripetuto non è un sintomo del non accettarsi per quello che si è? Un modo per ingannare se stessi? Prima di provare a cambiare/migliorare non dovremmo accettare i nostri difetti?
Voi cosa ne pensate?
Ringraziamenti da
SixSamurai (10-06-2023), Xchénnpossoreg? (10-06-2023)
Vecchio 09-06-2023, 09:16   #2
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Per la mia limitata esperienza di vita, ogni volta che sento dire queste frasi c'è lo stesso problema che prende di volta in volta la forma del particolare aspetto del carattere di cui si parla. Uno/a dice di sembrare debole ma è forte? Vuol dire che è debole, anzi forse debolissimo e fa come quegli uccelli che arruffano il piumaggio per mostrare aggressività o come in questo caso, difesa.

Per me il "sembro debole ma sono forte" viene automaticamente tradotto come "mi hai appena detto di essere molto debole, ok ne prendo atto". Non ho nemmeno bisogno di un'elaborazione cosciente delle parole, le recepisco come il loro contrario.

Mi ricordo che da adolescente qualche volta facevo questo e puntualmente arrivava qualche evento a sputtanarmi. Da tempo ho compensato con l'atteggiamento opposto ovvero tengo un profilo basso e quei pochi lati buoni che penso di avere li presento con il loro contrario ed enfatizzandoli molto. Per esempio se fossi forte direi che sono un tipo debolissimo e vorrei tanto non esserlo.

Tutte le rare cose su cui dico il vero le condivido solo sul forum. Sono un'ameba di carattere, noioso e così via. E purtroppo è così.

Si tratta di due modi opposti per chiedere considerazione. Quello diretto che hai enunciato è tipico di chi crede gli altri troppo stupidi, quello mio è un modo per far dire che toh, dice tanto di avere questo difetto ma è il contrario. O meglio è solo un sogno, quello che mi piacerebbe accadesse
Vecchio 09-06-2023, 09:18   #3
Esperto
L'avatar di Trinacria
 

Ci sono delle caratteristiche che vengono maggiormente apprezzate e approvate rispetto ad altre, di conseguenza si cerca di apparire nel modo migliore per farci accettare dagli altri.
Le debolezze di solito vengono sempre nascoste, si evita di mostrarle e di accettarle. Anche se serve a poco. Se uno è fatto in un modo è inutile farsi vedere per quello che non si è o cercare di convincere gli altri del contrario.

Io invece di solito preferisco fare credere di essere più scema e debole di quello che sono. Così ti prendono meno sul serio e si aspettano poco da te. Credo sia molto più semplice.
Vecchio 09-06-2023, 09:30   #4
Esperto
L'avatar di anahí
 

È doloroso essere posti di fronte a certe proprie limitazioni soprattutto se uno ha imparato che ricevere amore dipende dalla propria infallibilità. Quelle considerazioni le vedo come espressione di questa paura
Vecchio 09-06-2023, 09:40   #5
Esperto
L'avatar di Maffo
 

Sì è così
Vecchio 09-06-2023, 10:57   #6
Esperto
L'avatar di CamillePreakers
 

secondo me queste frasi possono essere vere, o possono pure a stare a significare che l'individuo non condivide il significato che viene comunemente dato a quella parola ma gliene attribuisce un altro.
purtroppo non sono molto efficaci nel farsi credere. ma secondo me non lo è neanche il meccanismo opposto di sminuire di proposito le proprie qualità, perché poi la gente ti crede pure.
Vecchio 09-06-2023, 10:57   #7
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Perché non accetta quel che può ottenere essendo quello che è.
Io certe volte ci ho pensato a questa cosa del perché vorrei che certe cose fossero diverse da quello che sono, e sono arrivato alla conclusione che per me rappresentano ostacoli e impedimenti così come sono.
Ora cos'è un ostacolo tra noi e l'oggetto desiderato probabilmente lo percepiamo noi, è più facile percepire come ostacoli enti "distali" dal proprio essere, o "prossimali"?
Dipende.
Io non ho mai fatto piercing, tatuaggi e così via secondo me per certi motivi, mi identifico molto con quel che sono e quindi anche il mio corpo non riesco a "scolpirlo" in funzione di un obiettivo, certo si può modificare mentre faccio altro, ma difficilmente lo modificherei in modo così attivo come fanno altri.
Per questo credo che su di me le psicoterapie attecchiscono poco, tendo moito verso sistemi alloplastici piuttosto che autoplastici.

Io personalmente più che non accettare me stesso, finisco col non accettare il mondo in cui vivo. Anche il suicidio non rappresenterebbe un'azione di disamore verso me stesso, ma è un meccanismo di fuga, almeno per me, poi altri danno un significato di aggressione contro di sé che per me non sta né in cielo né in terra, non mi ammazzo mica perché "non mi voglio bene", credo che comunque sia l'unica modifica autoplastica che accetterei, perché non sarebbe una modifica, io sparirei proprio, non ci sarei più.

Altri vanno nel verso opposto e tendono a volersi automodificare, quanto poi non saprei, perché poi non lo fanno davvero, io almeno nel mio "rincoglionimento", se si vuole chiamare così, sono coerente.

Comunque affinché abbia senso l'idea di automodificarsi bisogna stabilire noi dove finiamo e inizia il resto, un essere che fosse convinto di coincidere con tutto l'universo, vorrebbe automodificarsi qualsiasi cosa desideri cambiare.

Io certe volte mi sono chiesto come facciamo a stabilire i nostri confini, forse dipende da certi apparati percettivi, se sentissimo qualcosa mentre qualcuno tocca il palazzo di fronte, percepiremmo il palazzo come una parte di noi. Anche a livello mentale deve esserci qualcosa di analogo, quando la nostra mente continua ad eseistere? Ci sono anche dei limiti temporali, se la nostra mente venisse stravolta non saremmo più noi domani, non esisteremmo più, esisterebbe qualcos'altro comunque.

Le cose o il mondo continuano ad esistere, ma ci sono delle parti che resistono alla distruzione e il cambiamento. Per resistere una parte al cambiamento deve modificare altre parti, quindi l'ordine di una parte finisce col causare il disordine di altre parti, chi siamo noi? In che modo ci autodefiniamo ed identifichiamo? Secondo me se una persona si identifica con una parte e cerca di modificarla, non riuscirà, è solo quando si innesca forse una sorta di percezione distale dove si vede quella parte come distale o come altro da sé, che si riesce a fare questa cosa.

Per questo poi usano delle tecniche di defusione, ma perché mai uno dovrebbe defondersi da una parte se si identifica con quella parte e la percepisce come ancora struttura sé o più vicina alla struttura sé?

Non riesco mai a persuadermi che ci sono motivi validi poi per abbracciare certe idee.

Qualcosa continua ad esistere sempre e comunque anche quando uno muore, il punto è che una certa strutturazione della materia è andata perduta una volta morti, non ogni struttura, qualcosa continua sempre ad esistere.

Comunque ammetto che non ho le idee chiare sulla questione, ci ho pensato più volte e mi sono addentrato in cose sempre più complicate pensando a cosa noi siamo, dove finiamo e dove inizia il resto, quando continuiamo ad esistere e così via, ammesso che siamo qualcosa e non è tutto frutto di idee folli da rincoglioniti.

Ultima modifica di XL; 09-06-2023 a 11:52.
Vecchio 09-06-2023, 11:38   #8
Esperto
L'avatar di CamillePreakers
 

Questo 3d sta dando il via a tante risposte interessanti. grazie crepuscolo
Ringraziamenti da
Clover (09-06-2023)
Vecchio 09-06-2023, 13:02   #9
Banned
 

Io non mi accetto
Vecchio 09-06-2023, 13:30   #10
Esperto
L'avatar di Clover
 

Perchè c'è chi se la canta e se la suona
Alcune persone hanno bisogno di far finta di essere meglio di come sono perchè non si accettano ,alcuni invece hanno problemi di autostima e non si vedono per quello che sono davvero ( sindrome dell'impostore)
Quindi dipende molto...altri ancora danno dei deboli a tutti quando loro sono i primi a esserlo quindi proiettano la loro fragilità sugli altri . Insomma non c'è un'unica risposta.
Vecchio 09-06-2023, 13:41   #11
Banned
 

Un motivo secondo me è che "come siamo" è una costruzione astratta. Noi facciamo un sacco di cose, ma solo una parte ridottissima di esse ci identifica, con buona pace per l'ansia generale di giudicare e incasellare gli altri.
Vecchio 09-06-2023, 13:42   #12
Esperto
L'avatar di Clover
 

Quote:
Originariamente inviata da Gattaccia Visualizza il messaggio
Questo 3d sta dando il via a tante risposte interessanti. grazie crepuscolo
Lo avevo detto anche io una volta , fa sempre discussioni interessanti
Vecchio 09-06-2023, 13:57   #13
Esperto
L'avatar di Chamomile
 

Avevo aperto un post tempo fa che trattava (anche) di questo argomento, si chiamava tipo "ha senso avere una buona opinione di se stessi se si ha una vita umiliante?". Probabilmente molti di coloro che hanno risposto qui mi avrebbero detto di no. Qui mi sembra comunque che sia dato per scontato che l'opinione che hanno gli altri sia quella giusta, ma non credo che funzioni così in ogni caso. Nel senso: se la gente pensa che tu sia brutto, probabilmente lo sei. La bellezza può essere considerata oggettiva. Se invece pensa che tu non sia interessante, non è detto che sia vero secondo me: molti considerano interessanti persone che a me infastidiscono o semplicemente non mi fanno né caldo né freddo, quindi non avrebbe senso per me considerare la loro opinione. Così come ci sono molti che sei sei timido o solitario automaticamente ti etichettano come ritardato, è giusto "accettare" di avere il QI di un sasso a causa della timidezza, perché se gli altri lo pensano allora dev'essere vero? E chi l'ha detto che abbiano ragione loro?

Resta comunque la domanda iniziale: ha senso avere una buona opinione di se stessi se si ha una vita umiliante?
O dato che siamo destinati ad essere trattati come scarti è meglio adeguarsi all'opinione degli altri per soffrire di meno quando si ha a che fare con loro? Io non ho ancora una risposta.
Vecchio 09-06-2023, 14:06   #14
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Un motivo secondo me è che "come siamo" è una costruzione astratta. Noi facciamo un sacco di cose, ma solo una parte ridottissima di esse ci identifica, con buona pace per l'ansia generale di giudicare e incasellare gli altri.
Per dire, prendiamo l'inossidabile binomio alfa/beta. Descrive in realtà un insieme di atteggiamenti e azioni che è molto riduttivo associare a un modo di essere.

In generale ho l'impressione che siamo abituati a usare il verbo essere molto, molto a sproposito, e che le tassonomie che abbiamo in mente siano versioni solo un po' migliori dell'oroscopo.
Ringraziamenti da
CamillePreakers (09-06-2023)
Vecchio 09-06-2023, 14:15   #15
Esperto
L'avatar di CamillePreakers
 

Quote:
Originariamente inviata da Chamomile Visualizza il messaggio
Avevo aperto un post tempo fa che trattava (anche) di questo argomento, si chiamava tipo "ha senso avere una buona opinione di se stessi se si ha una vita umiliante?". Probabilmente molti di coloro che hanno risposto qui mi avrebbero detto di no. Qui mi sembra comunque che sia dato per scontato che l'opinione che hanno gli altri sia quella giusta, ma non credo che funzioni così in ogni caso. Nel senso: se la gente pensa che tu sia brutto, probabilmente lo sei. La bellezza può essere considerata oggettiva. Se invece pensa che tu non sia interessante, non è detto che sia vero secondo me: molti considerano interessanti persone che a me infastidiscono o semplicemente non mi fanno né caldo né freddo, quindi non avrebbe senso per me considerare la loro opinione. Così come ci sono molti che sei sei timido o solitario automaticamente ti etichettano come ritardato, è giusto "accettare" di avere il QI di un sasso a causa della timidezza, perché se gli altri lo pensano allora dev'essere vero? E chi l'ha detto che abbiano ragione loro?

Resta comunque la domanda iniziale: ha senso avere una buona opinione di se stessi se si ha una vita umiliante?
O dato che siamo destinati ad essere trattati come scarti è meglio adeguarsi all'opinione degli altri per soffrire di meno quando si ha a che fare con loro? Io non ho ancora una risposta.
mi fa un po'strano prendere la bellezza come esempio oggettivo quando le donne considerate bellissime nei primi anni 2000 erano donne praticamente anoressiche e senza forme (le modelle anoressiche, paris hilton etc) mentre invece ora va di moda avere il culone e le tettone come le Kardashian, o quando ora per una donna i peli sotto le ascelle e i baffetti sono l'apice della sciatteria e della bruttezza, ma se ci trovassimo in un paesino italiano degli anni 30 sarebbero la normalità, pure per quelle considerate bellissime
però si è un argomento interessante.

riflettendoci ha sempre un senso avere un minimo di autostima anche se gli altri non hanno la stessa stima di noi perché una volta che riescono a levarti pure quella, si aprono le porte a subire soprusi di ogni tipo, del tipo che magari ci si mette e si resta con un partner violento perché tanto ci si considera già delle merdacce, quindi non ci si indigna o arrabbia manco più...a volte non è possibile stare meglio, almeno non nell'immediato futuro, ma stare peggio invece è sempre possibile

Ultima modifica di CamillePreakers; 09-06-2023 a 14:50.
Vecchio 09-06-2023, 14:20   #16
Esperto
L'avatar di CamillePreakers
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Per dire, prendiamo l'inossidabile binomio alfa/beta. Descrive in realtà un insieme di atteggiamenti e azioni che è molto riduttivo associare a un modo di essere.

In generale ho l'impressione che siamo abituati a usare il verbo essere molto, molto a sproposito, e che le tassonomie che abbiamo in mente siano versioni solo un po' migliori dell'oroscopo.
dipende anche con cosa per te significa ""essere qualcosa "'... cioè ad esempio se io ora in questo momento sono una persona svogliata e pigra non posso dire che lo sono perché ho attraversato momenti della mia vita in cui ero attiva e piena di voglia di fare?
o non mi conviene dirlo, perché dirlo rischia di farmi sentire""frenata"" e rassegnata a una condizione attuale che potrebbe anche cambiare in futuro?
Vecchio 09-06-2023, 15:00   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Gattaccia Visualizza il messaggio
dipende anche con cosa per te significa ""essere qualcosa "'... cioè ad esempio se io ora in questo momento sono una persona svogliata e pigra non posso dire che lo sono perché ho attraversato momenti della mia vita in cui ero attiva e piena di voglia di fare?
o non mi conviene dirlo, perché dirlo rischia di farmi sentire""frenata"" e rassegnata a una condizione attuale che potrebbe anche cambiare in futuro?
Perché non dire semplicemente "ho voglia di oziare senza fare nulla di particolare"?
Dirla come la dici tu mi sembra anticipare e prestarsi a un giudizio, appunto "sei una persona pigra e svogliata!". Ma che c'è da giudicare?
Vecchio 09-06-2023, 15:33   #18
Esperto
L'avatar di Clover
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Per dire, prendiamo l'inossidabile binomio alfa/beta. Descrive in realtà un insieme di atteggiamenti e azioni che è molto riduttivo associare a un modo di essere.

In generale ho l'impressione che siamo abituati a usare il verbo essere molto, molto a sproposito, e che le tassonomie che abbiamo in mente siano versioni solo un po' migliori dell'oroscopo.
Senza contare che ci sono molte sfumature ,non siamo scolpiti nella roccia e col tempo si cambia
Vecchio 09-06-2023, 15:39   #19
Esperto
L'avatar di Varano
 

Sì, hai ragione Angus. Essere, essere, essere...si può anche diventare nella vita, si può cambiare, non siamo entità immutabili.
Da alcuni esperimenti sui topi alfa si può anche diventare tramite un meccanismo chiamato effetto vincitore

Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk
Vecchio 09-06-2023, 15:57   #20
Esperto
L'avatar di CamillePreakers
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Perché non dire semplicemente "ho voglia di oziare senza fare nulla di particolare"?
Dirla come la dici tu mi sembra anticipare e prestarsi a un giudizio, appunto "sei una persona pigra e svogliata!". Ma che c'è da giudicare?
magari non si ha voglia, ma non si riesce fare altrimenti, ma poi a conti fatti cosa cambia?

ma era solo un esempio, non è neanche attuale.
Rispondi


Discussioni simili a Perché la gente non si accetta per quello che è?
Discussione Ha iniziato questa discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Perchè la gente si dimentica quello che ha studiato? Norlit Forum Scuola e Lavoro 26 04-10-2022 16:16
La gente fa più schifo di quello che pensassi. Jupiter Storie Personali 27 25-11-2012 23:27
Quello che mi ha portato ad essere quello che sono, fare quello che faccio Halaster Amore e Amicizia 0 24-05-2011 15:43
perchè sembriamo diversi da quello che siamo veramente? KOBE Timidezza Forum 17 04-06-2008 23:14



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:47.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Powered by vBadvanced CMPS v3.2.2