Stefania90

Dal punto di vista sociale questa è complessità, i pettegoli sono gli Albert Eistein della socialità, ecco perchè a volte preferisco evitarla la socializzazione.Diciamo che Barbara Durso è la Nicolà Tesla della socializzazione, semplicemente geniale

Takkuri

Secondo me te confondi la complessità con l'irrazionalità/volubilità. Un altro lascito ideologico del femminismo imperante.

Winston_Smith

Questo topic è una miniera per uno stereotype-buster, mi limito ad evidenziare le due cantonate più grosse:


Questa in particolar modo è palesemente smentita dall'evidenza quotidiana, che dimostra come a tante donne non passi neanche per l'anticamera del cervello di capire cosa prova e quale tipo di esperienze viva un uomo di solito.

tersite

sarebbe bello se le donne fossero amanti della birra e del calcio
semplici e dirette e amassero solo scopare
praticamente degli ometti con un corpo da pin-up
ma poi ci piacerebbero dell donne così

Supermanes

A me sì.

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Però ci sono due cose che le donne non possono assolutamente fare: GIOCARE a calcio e PARLARE di calcio.
Poi possono anche andare allo statio e indossare magliette di Pirlow, ma che non osino aprir bocca o tirare un kalkio ad un pallon.





Che intendi dire? c:


*accarezza il pugnale nel giakkone*

Dedalus

Che dire “complesso” un modo di fare che non sa stare ai patti (avrei voluto dire “infantile”, ma i bambini li sanno rispettare gli accordi, eccome), è farne un tratto del carattere, è trattarlo in maniera assolutoria.
Si pensa cioè come “complesso” uno che non si decide mai, il lunatico.
Ma una serie di momenti irrelati non danno luogo alla complessità, come non le dà luogo un mucchio d'immondizia.

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Però cambiare idea è diverso dal cambiare stato d'animo.
Se uno stato d'animo non consente di rispettare un patto bisogna mettere il kuore in pakie.


Ad es.: stiamo per fare sesso duro, io ti eccito fino a che non ti compare un lampione nella mutanda, poi mi tiro indietro perché mi piglia male: io sarò un'arrizzapompini, però non è che se mi stupri è ok.

[non c'entra nulla ma non ho resistit]



No, seriamente: che intendi tu per cambiare idea, non rispettare i patti etc.?
Questi tuoi maledetti patti mi porteranno al manicomio

Dedalus

Semplicemente si rinegozia. Siamo esseri di parola, per fortuna.

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Però può essere difficile rinegoziare nel momento della crisi.
Adesso non mi stabbare colletimologia, diciamo allora: difficile rinegoziare al momento del: panico.
C'è un margine troppo caotico nei rapporti umani che va accettato come tale.
Non sto dicendo che qualunque comportamento akazzodikane va giustificato e incoraggiato, dico che i comportamenti non vanno sempre ad addizione e sottrazione, le regole si possono anche rimescolare, e qualcosa [una sensazione, un momento di vicinanza, di comprensione] può essere più forte del patto.

Dedalus

In alcuni casi la cosa è difficile? Certo, e chi lo nega.
Ma appunto sono alcuni casi, e si impara ad affrontare anche quelli; questi rimescolamenti non sono la norma, a meno che ad uno proprio non gli piaccia vivere in una perenne inquietudine dello spirito*.
Non è possibile porre fondamenta lì dove il terreno trema di continuo.

* E se si è così, perlomeno con me non c'avrà mai a che fare.

Dedalus

Non capisco poi perché separi la vicinanza, la comprensione, la sensazione, dal patto [di nuovo la reciproca esclusione di ragione ed emotività]. Anche questi (già da sempre) concorrono all'incontro. Si tratta di obbedienza, non di servilismo. ; -)

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Mi fa solo male pensare al dolore che la ragione non può contenere o non vorrebbe sopportare, e forse è bene che sia così, e che la ragione consenta di separarsi quando non è più possibile il "patto".

Cos'è la obbedienza?

Come fai a fare le virgolette sexy?

Ciao

Dedalus

A dire il vero no, non si tratta di forzarsi a dei requisiti. Altrimenti uno dei due obbligherebbe l'altro.

(Obbedienza: che io tengo in conto quel che proponi; che se dici no al lampione non è che ti stupro, come l'hai messa giù prima. );
(Ctrl+c, ctrl+v);
(Ciao.)

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Non solo non ho capito, ma nemmeno mi funzionano le virgolette.

Quello che non capisco è dove e quando si sgarra, nel rapporto con l'altro.

Quando una nostra incapacità diventa un torto.

Io ho sempre pensato che NON ESISTE LA MAFIA AMMILANO

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Scherzo, dicevo: ho sempre pensato ai rapporti in maniera troppo aleatoria, forse perché condizionata dalle mie incapacità, allora forse più che dei rapporti vivo degli incontri fugaci, in realtà non ci capisco molto, la responsabilità mi spaventa, ho paura di non poter rispettare nessun patto e allora ho sviluppato questo modo di guardare ai rapporti, faccio quello che posso, no ma lo so che non c'entra niente, però non capisco lo stesso.

Dedalus

L'hai capito, l'hai capito. Già qualche post fa.
Altrimenti non saresti stata in grado di porre alcune domande. ; -)

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Questo discorso mi fa sentire in colpa : (




metto un'immagine rilassante

Winston_Smith

Per prenderlo in considerazione come partner, queste caratteristiche valgono come acqua fresca per la maggior parte di loro (e spesso proprio per il motivo indicato in grassetto: un partner è una cosa, un'amica un'altra). Possono andare anche bene, ma non sono necessarie e ci vuole ben altro in aggiunta.

Se è timido/insicuro/incapace di esprimere e suscitare interesse sentimentale-sessuale, tranquilla che può aspettare anche decenni prima di avere successo. E lo confermi tu stessa, anche se non te ne rendi conto (ma non eravate voi donne gli esseri superiori che capiscono tutto di noi poveri sempliciotti? LOL):

Due noti fobici/insicuri


A tante donne, a giudicare da quanto si vede in giro. Evidentemente la maggior parte di loro giudica meno angosciante questo scenario rispetto a quello di avere accanto uno che magari capisce quando stai male ma ha a sua volta bisogno di essere sostenuto, tirato su, coccolato, confortato... invece si sa "l'uomo non deve chiedere mai", che si arrangi e non faccia la femminuccia (cit.)

Winston_Smith

Problema sorprendentemente analogo a quello di quelle donne che vedono gli uomini come facchini-autisti-idraulici-tuttofare-bancomat.