dintei166

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rocketmail_89

Perchè ci piace e basta non c'è un perchè

Claudio93

Penso che dipenda da reazioni sensoriali positive. Cioè, determinati periodi storici possono evocarti, anche inconsciamente, immagini piacevoli, la musica che ti piace suoni piacevoli, e così via.
E' estremamente difficile risalire alla causa/origine dei gusti, non c'è dubbio però che alcuni, soprattutto i gusti alimentari, siano influenzati/determinati anche dal proprio patrimonio genetico, quindi in un certo senso innati (ma sempre evolvibili), mentre altri si determinano nel corso della vita, forse anche secondo le sensazioni piacevoli che qualcosa ci ha dato durante un periodo di stress o altro, comunque qualcosa di positivo in un periodo negativo. Dopotutto se fai, se mangi o se ascolti tantissime volte qualcosa che ti piace, dopo un po' ti "sdegna" e perdi interesse.

Kody

Ci piace ciò che ci piace perchè mentre lo facciamo abbiamo sensazioni piacevoli.

Keith

forse perché attraverso i sensi e l'immaginazione avviene una forte produzione di neurotrasmettitori positivi

dintei166

E perché sono proprio quelle cose e non altre a trasmetterci sensazioni picevoli?
Lo so, è un serpente (o era un gatto ) che si morde la coda...

interessante, dovrei approfondire.
Perché i sensi scatenano la produzione in determinate circostanze ma non in altre...

Keith

è un campo molto vasto, entrano in ballo i circuiti cerebrali, neuroni, sinapsi..un bel casino

dintei166

Mazza, tutte cose che devo studiare per il prossimo esame!

Blue_Moon

Secondo me, i nostri gusti sono strettamente connessi alla nostra personalità, alla nostra età e al nostro stato d'animo. Inoltre, vengono influenzati da altri fattori esterni: persone, magari importanti per noi; letture, film che magari non c'ispiravano per niente e poi...; esperienze di vita che ci portano a sentirci emotivamente coinvolti da una cosa piuttosto che da un'altra, ecc...

Io, invece, non capisco perchè ci piaccia qualcosa che non provoca esattamente sensazioni piacevoli

Clend

Le ragioni per cui ci piace una cosa piuttosto che un'altra sono sicuramente molto complesse e dipendono da fattori interni (predisposizione del cervello per come è strutturato) ed esterni (esperienze di vita che ci influenzano in qualche modo). Al livello più fondamentale possibile penso che ci si riduca a parlare di processi fisici/chimici del cervello.

dintei166

Ecco sì, i processi fisici e chimici cerebrali mi ispirano parecchio come soluzione, molto più del fattore esperienza o influenza esterna.

Loner

Questioni di genetica e di condizionamenti.

Clend

In realtà anche le esperienze si riducono a processi fisici e chimici del cervello. È il modo in cui esse vengono codificate e memorizzate in esso

Dedalus

Domanda davvero ottima per il tarlo che insinua, oltre che per il pregio di porsi sempre un passo più in là rispetto ad ogni risposta (per il fatto di reitare ad ogni replica la questione di fondo, di non accontentarsi), ed aprire alla possibilità che anche quel che non piace o che è indifferente possa piacere. Ma anche rischiosa come ogni cattivo infinito, che non può altro che radicarsi (arrestarsi) nel reale per il tramite di un mito.

nellamerda

bella domanda

dintei166

In teoria qualsiasi cosa si riduce a un processo cerebrale, nel senso che l'essere umano è prima mente che corpo. Le esperienze, quindi, sono senza dubbio un processo anch'esse, ma ci sono esperienze che ci piacciono, altre che non ci piacciono, esperienze non ancora esperite che sappiamo già a priori se ci piaceranno o meno...

Clend

Io intendo come esperienza questo: accade un fatto, il corpo recepisce il fatto attraverso i sensi, la mente riceve gli input dei sensi e crea una "immagine" del fatto. Ecco l'esperienza è questo, non il fatto in sé ma il fatto nella mente. In questo senso codificazione e memorizzazione sono tra le parti costitutive dell'esperienza