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23-10-2016, 00:53
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,679
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Ogni tanto rifletto su questa cosa.
Gli esseri umani tendono a fuggire ciò che è diverso da loro. Ciò che non sanno come affrontare.
Persone particolarmente strane, persone malate...
Credo che si scappi perché non si sa come comportarsi con determinati soggetti.
Ma quando si ha davanti un fobico, una persona super timida, solitaria... perché non ci si vuole avvicinare ad essa?
Ok, posso capire la paura che uno triste ti tiri giù nella sua negatività. Posso capire la paura che uno "sfigato" ti si appiccichi e diventi dipendente da te.
Ma alla fine queste sono cavolate sociali, no?
Se parli con quella persona non cambi ciò che sei. Anzi ti arricchisci, probabilmente. Perché hai la possibilità di fare un discorso con qualcuno di diverso da te. Di confrontarti con una personalità differente. O no?
E quindi perché non lo facciamo?
Perché ci sentiamo a disagio?
E perché addirittura queste persone vengono prese in giro per il semplice fatto di essere loro stesse?
Ci fanno così paura da farci sentire il bisogno di "difenderci" da loro, denigrandole?
...insomma, è un comportamento poco umano.
Come razza dominante sul pianeta facciamo un po' schifo.
Io in primis (pur avendo problemi) faccio fatica ad avere a che fare con persone che mi ricordino i miei lati negativi (quei lati depressi, asociali, "sfigati")... tendo a scansarli, non sono meglio degli altri.
Però guardando la cosa in modo lucido e distaccato, mi sembra una gigantesca stronzata.
Perché vogliamo fuggire dalla negatività? Dalla tristezza? Sono sentimenti umani. Non possiamo pretendere di vivere in un mondo di sole emozioni positive. Abbiamo anche bisogno di scendere nel marcio per vedere meglio il più bello, no?
Ma invece abbiamo paura dei lati bui degli altri.
E di quelli di noi stessi...
Non so dove volevo arrivare con sto discorso, magari qualcuno ha capito cosa volevo dire.
Ho divagato come mio solito. Stasera sono pensierosa e volevo condividere.
Scusatemi.
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23-10-2016, 01:01
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Ogni tanto rifletto su questa cosa.
Gli esseri umani tendono a fuggire ciò che è diverso da loro. Ciò che non sanno come affrontare.
Persone particolarmente strane, persone malate...
Credo che si scappi perché non si sa come comportarsi con determinati soggetti.
Ma quando si ha davanti un fobico, una persona super timida, solitaria... perché non ci si vuole avvicinare ad essa?
Ok, posso capire la paura che uno triste ti tiri giù nella sua negatività. Posso capire la paura che uno "sfigato" ti si appiccichi e diventi dipendente da te.
Ma alla fine queste sono cavolate sociali, no?
Se parli con quella persona non cambi ciò che sei. Anzi ti arricchisci, probabilmente. Perché hai la possibilità di fare un discorso con qualcuno di diverso da te. Di confrontarti con una personalità differente. O no?
E quindi perché non lo facciamo?
Perché ci sentiamo a disagio?
E perché addirittura queste persone vengono prese in giro per il semplice fatto di essere loro stesse?
Ci fanno così paura da farci sentire il bisogno di "difenderci" da loro, denigrandole?
...insomma, è un comportamento poco umano.
Come razza dominante sul pianeta facciamo un po' schifo.
Io in primis (pur avendo problemi) faccio fatica ad avere a che fare con persone che mi ricordino i miei lati negativi (quei lati depressi, asociali, "sfigati")... tendo a scansarli, non sono meglio degli altri.
Però guardando la cosa in modo lucido e distaccato, mi sembra una gigantesca stronzata.
Perché vogliamo fuggire dalla negatività? Dalla tristezza? Sono sentimenti umani. Non possiamo pretendere di vivere in un mondo di sole emozioni positive. Abbiamo anche bisogno di scendere nel marcio per vedere meglio il più bello, no?
Ma invece abbiamo paura dei lati bui degli altri.
E di quelli di noi stessi...
Non so dove volevo arrivare con sto discorso, magari qualcuno ha capito cosa volevo dire.
Ho divagato come mio solito. Stasera sono pensierosa e volevo condividere.
Scusatemi.
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A me non succede.
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23-10-2016, 01:42
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Ogni tanto rifletto su questa cosa.
Gli esseri umani tendono a fuggire ciò che è diverso da loro. Ciò che non sanno come affrontare.
Persone particolarmente strane, persone malate...
Credo che si scappi perché non si sa come comportarsi con determinati soggetti.
Ma quando si ha davanti un fobico, una persona super timida, solitaria... perché non ci si vuole avvicinare ad essa?
Ok, posso capire la paura che uno triste ti tiri giù nella sua negatività. Posso capire la paura che uno "sfigato" ti si appiccichi e diventi dipendente da te.
Ma alla fine queste sono cavolate sociali, no?
Se parli con quella persona non cambi ciò che sei. Anzi ti arricchisci, probabilmente. Perché hai la possibilità di fare un discorso con qualcuno di diverso da te. Di confrontarti con una personalità differente. O no?
E quindi perché non lo facciamo?
Perché ci sentiamo a disagio?
E perché addirittura queste persone vengono prese in giro per il semplice fatto di essere loro stesse?
Ci fanno così paura da farci sentire il bisogno di "difenderci" da loro, denigrandole?
...insomma, è un comportamento poco umano.
Come razza dominante sul pianeta facciamo un po' schifo.
Io in primis (pur avendo problemi) faccio fatica ad avere a che fare con persone che mi ricordino i miei lati negativi (quei lati depressi, asociali, "sfigati")... tendo a scansarli, non sono meglio degli altri.
Però guardando la cosa in modo lucido e distaccato, mi sembra una gigantesca stronzata.
Perché vogliamo fuggire dalla negatività? Dalla tristezza? Sono sentimenti umani. Non possiamo pretendere di vivere in un mondo di sole emozioni positive. Abbiamo anche bisogno di scendere nel marcio per vedere meglio il più bello, no?
Ma invece abbiamo paura dei lati bui degli altri.
E di quelli di noi stessi...
Non so dove volevo arrivare con sto discorso, magari qualcuno ha capito cosa volevo dire.
Ho divagato come mio solito. Stasera sono pensierosa e volevo condividere.
Scusatemi.
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Bellissimo topic.
Forse il motivo è, semplicemente, che non abbiamo mai imparato che lo sguardo sui lati bui possiamo mantenerlo senza venir meno, e che farlo presenta dei vantaggi.
E nel dubbio facciamo quello che abbiamo sempre fatto (iniziando quando forse non potevamo fare altro).
Tra l'altro rifuggire le emozioni negative non significa vivere in un mondo di emozioni positive. Se non si rischia, non si perde mai ma neanche si vince.
Una persona che disprezza altre persone in quanto anormali, non rischia di soffrire a causa di un rifiuto profondo di sé da parte di qualcun altro, ma non è neanche in grado di godersi l'eventuale accettazione profonda che pur potrebbe ricevere.
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Ultima modifica di Angus; 23-10-2016 a 01:45.
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23-10-2016, 02:19
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 989
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
...
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Io la vedo così (ultimamente mi piace ipersemplificare): le persone positive, o che simulano il più possibile positività, sono meno impegnative.
E' relativamente semplice averci a che fare, non le devi salvare da niente. Sono lì, ci interagisci con facilità e ottieni dei riscontri con il minimo sforzo.
Una persona timida è un po' come una bestia selvatica, ci vuole un discreto impegno per averci a che fare. Lo dico da persona timida a mia volta, anche vedendomi con un po' di occhio critico dall'esterno, deve essere sfiancante approcciarmi. Se sono in un periodo particolarmente "no", il classico muro del silenzio argomentativo è simile al K2. E a sta povera anima chi glielo fa fare di armarsi di scarponi, imbragature, rampini e mettersi a scalare?
Senza contare che poi, chi di noi capisce come gira il fumo del "non dire quelle cose che ti fanno passare per strano", inizia a costruirsi attorno un bizzarro castello di bugie "morbide", costituito perlopiù da argomenti evitati, silenzi strategici e allusioni lasciate intendere a gradimento dell'interlocutore. Quindi anche qui, sempre in rappresentanza del timido indisponente medio, mi sento di dire che non è che si arricchisca poi molto la vita del prossimo con il nostro semi-anonimato voluto e difeso con le unghie e con i denti.
Per il fatto di essere presi in giro vabbe, ma la gente è stronza sempre con chi non capisce. E' abbastanza ovvio che molte persone, se avessero a che fare più spesso con le persone con difficoltà relazionali finirebbero per apprezzarle o comunque svilupperebbero una vista sulla loro prospettiva.
Ma in questo caso i "socialmente emarginati" non lo sarebbero più di conseguenza, avendo un maggior interesse relazionale altrui, di conseguenza le carte in tavola cambierebbero notevolmente.
Esposta la mia "analisi non richiesta, n. 72", concludo dicendo che in realtà capisco bene la frustrazione. Ma per avere un cambiamento in merito, l'iniziativa passa sempre all'interessato. C'è poco da fare, anche il 112 se non lo chiami tu, non arriva mica*.
*detto da colui che non ha iniziativa in nulla sia chiaro, quindi ipocrisia +1.000.000
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23-10-2016, 07:46
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 735
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Aggiungo che viviamo in un mondo ovattato, fatto di contrasti eccessivi. Contrasti indotti.
Non c'è il bello e il brutto. Bisogna che ci sia il bello e che sia ben distante dal brutto.
Certe cose sono tabù. Anche se non viene dichiarato. Viviamo scansando il brutto delle persone, abbandonandole a loro stesse, perché ci sono cose belle a cui attingere. Al punto che poi non ci rendiamo neanche più conto noi stessi di quanto la bruttezza faccia parte di noi.
È un gioco degli equivoci nato dall'ignorare ciò che fa meno comodo.
Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
*detto da colui che non ha iniziativa in nulla sia chiaro, quindi ipocrisia +1.000.000
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Io non ci vedo nessuna ipocrisia in questo. E non perché questa constatazione trovi riscontro nella mia persona.
Semplicemente - sì, perché anche a me piace ridurre ai minimi termini - non hai le motivazioni adatte per chiamare il 112.
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Ultima modifica di HDoor; 23-10-2016 a 07:50.
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23-10-2016, 11:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Come è stato spiegato da DeadMan le persone problematiche e fragili sono impegnative e hanno più esigenze, stargli dietro diventa un lavoro.
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23-10-2016, 11:48
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Alla gente non piace sentirsi triste, non piace sopratutto a chi è abituato a vivere emozioni spesso positive o neutrali, li fa sentire a disagio. Ala gente non piace stare negli ospedali, non piace parlare di morte, non piace parlare di aldilà, sono cose che turbano un pò tutti infondo a maggior ragione chi è abituato a vivere la vita in modo positivo. Ricordo che quando toccavo argomenti un pò più ultraterreni con il mio ex (spiritualità, aldilà poichè a volte sento l'esigenza anche di parlare di argomenti un pò più profondi), lui diceva di sentirsi strano, diceva di iniziare a sentirsi piccolo, piccolo e impotente e questo lo turbava, io lo vedevo dall'espressione del viso, si incupiva, allora lasciavo spesso perdere questi argomenti e tentavo di farlo ridere invece...non tutti sono come noi non possiamo pretendere che ci comprendano a pieno e che accettino ciò che per noi invece è normale e naturale.
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Mi sembra che si preservano un po' troppo queste persone da chi è in difficoltà.
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23-10-2016, 12:00
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 735
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Quindi stavi con qualcuno da cui non cercavi comprensione. Non vedo la differenza che ci possa essere tra un compagno così e un conoscente di lunga data.
Sicura che la persona debole fossi tu? A me, la sua, sembra la descrizione di una teca di vetro compatta ma fragile. La rompi... e dentro ci trovi più aria che altro. E tu gli davi corda.
Bel tipo insignificante, il tuo ex.
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23-10-2016, 12:06
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,426
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Quote:
Originariamente inviata da Jupiter
Ogni tanto rifletto su questa cosa.
Gli esseri umani tendono a fuggire ciò che è diverso da loro. Ciò che non sanno come affrontare.
Persone particolarmente strane, persone malate...
Credo che si scappi perché non si sa come comportarsi con determinati soggetti.
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Personalmente le cose non stanno così.
Sono le persone strane e diverse quelle che maggiormente mi attirano. Ma questo probabilmente perché anch'io sono un "diverso"...
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23-10-2016, 12:12
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Mi sembra che si preservano un po' troppo queste persone da chi è in difficoltà.
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Mi riferivo in generale JRose .... una volta una psichiatra mi fece questo tipo di discorso sulle persone che si impaurivano del disagio mentale, la presi male sul personale .. è come se dicesse che ero un'aliena... secondo lei come avrai dovuto reagire? Come avrei dovuto sentirmi visto che ci vivevo dentro al disagio mentale?
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23-10-2016, 12:16
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#11
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Originariamente inviata da HDoor
Quindi stavi con qualcuno da cui non cercavi comprensione. Non vedo la differenza che ci possa essere tra un compagno così e un conoscente di lunga data.
Sicura che la persona debole fossi tu? A me, la sua, sembra la descrizione di una teca di vetro compatta ma fragile. La rompi... e dentro ci trovi più aria che altro. E tu gli davi corda.
Bel tipo insignificante, il tuo ex.
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Ora perché uno rimane turbato da certi discorsi è insignificante?
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23-10-2016, 12:16
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 423
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Le persone che non sono timide\introverse\fobiche non devono nulla nei confronti di chi lo è, e viceversa.
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23-10-2016, 12:24
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 735
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Ora perché uno rimane turbato da certi discorsi è insignificante?
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No.
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23-10-2016, 13:53
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Perché noi stessi non sappiamo come trattare con le emozioni.
Magari ci è stato detto che non erano vere, che dovevamo distrarci o che non erano niente di che...
Però rimangono lì, spesso a sedimentare, non sappiamo che farcene e se non possiamo gestire le nostre è impossibile gestire quelle degli altri.
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23-10-2016, 16:46
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,254
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Perché la vita è già abbastanza difficile e la gente non vuole complicarsela ulteriormente stando dietro a problemi, difficoltà e pare varie degli altri; lo può fare per un certo periodo e se è molto legata a quella persona, ma se è una semi-sconosciuta la lascia cuocere nel suo brodo.
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23-10-2016, 16:54
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Si un po' la gente ha paura di confrontarsi con gli abissi dei problemi altrui, ma c'è anche un'altro fatto, che la vita già è dura di per se, e almeno nel tempo libero vogliono stare con chi è normale o allegro.
A volte anche io mi rendo conto che faccio così, non sempre mi piace stare con i depressoni, mi piace anche la gente un po' allegra.. diciamo che mi piacciono quelli che sono una via di mezzo, gli allegroni contrastano troppo con me e i depressoni (che cmq preferisco) non mi aiutano ad allegerire il mio stato d'animo
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23-10-2016, 18:36
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Alla gente non piace sentirsi triste, non piace sopratutto a chi è abituato a vivere emozioni spesso positive o neutrali, li fa sentire a disagio. Ala gente non piace stare negli ospedali, non piace parlare di morte, non piace parlare di aldilà, sono cose che turbano un pò tutti infondo a maggior ragione chi è abituato a vivere la vita in modo positivo. Ricordo che quando toccavo argomenti un pò più ultraterreni con il mio ex (spiritualità, aldilà poichè a volte sento l'esigenza anche di parlare di argomenti un pò più profondi), lui diceva di sentirsi strano, diceva di iniziare a sentirsi piccolo, piccolo e impotente e questo lo turbava, io lo vedevo dall'espressione del viso, si incupiva, allora lasciavo spesso perdere questi argomenti e tentavo di farlo ridere invece...non tutti sono come noi non possiamo pretendere che ci comprendano a pieno e che accettino ciò che per noi invece è normale e naturale.
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Però siamo passati dalla paura delle persone deboli alla paura verso i discorsi profondi. Non è proprio la stessa cosa.
Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
Ho iniziato la relazione con lui a sedici anni, a quell'età ci si lascia affascinare dalle differenze...a me affascinava il suo essere estroverso e molto sicuro di se a lui il mio lato malinconico e poco pragmatico...
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ah perchè, avviene pure l'inverso?
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23-10-2016, 22:57
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#18
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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io da debole temo le persone forti
volevo rispondere seriamente ma non sono in vena
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