alvin

dipende... se sei sempre stato fobico va bene tutto...

se lo diventi in un paesello ti fanno a pezzi... in una città passi inosservato...

Gummo

Credo anch'io che la periferia di una città sia la cosa "migliore"... fuori dal caos, ma non completamente isolato, poi oltretutto io vivo in un piccolo condominio di tre piani, sono all'ultimo, e i vicini sono tutti anziani, quando scendo mi fanno tutti solo e sempre complimenti... i vecchi in generale sono sempre gentili

Da un lato mi piacerebbe vivere in pace in montagna, ma poi mi vengono in mente scene claustrofobiche alla Shining e mi inquieto... diventerei un eremita allucinato

Keith

mmh,studia bene però,su questo mi trovi preparato
ottimo direi

Tribe

Quando ero giovane pensavo che mi sarebbe piaciuto avere una barca a vela.

Acciaio

Avendo vissuto sia in una realtà molto grande che in una piccola...dico che entrambe sono deleterie per un sociofobico anche se per motivi diametralmente opposti...la prima troppo dispersiva al punto di far sentire un nulla tra la gente...la seconda per l'inevitabile mancanza di occasioni di socializzazione ex novo e per la sensazione di sentirsi perennemente osservati...l'ideale a mio avviso, sarà banale, è la città di medio-grandi dimensioni che ha dei ritmi più a misura d'uomo ma al contempo permette di conoscere nuove persone almeno potenzialmente

Blur

io andrei volentieri ad abitare a new york, barcellona, insomma grandi metropoli

lupo-solitario

io farei un eccezione solo per tokyo........ma credo di averla idealizzata troppo.....finirei sotto un ponte o rispedito in italia

Pablo's way

In città ti puoi fare sostanzialmente i caxxi tuoi.

Perdonatemi il francesismo ma volevo rendere bene l'idea. Chi viene da centri urbani più piccoli o addirittura dalla campagna, da piccoli paesini di provincia nota subito la differenza quando va in città come Roma e Milano.

Per esempio in queste città capita spesso di trovare gente vestita in maniera "strana" come non capita mai in altri posti, questo anche perché sei meno sottoposto al giudizio e ai pregiudizi degli altri.