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Vecchio 17-01-2007, 20:18   #21
Principiante
L'avatar di Vitto
 

Quote:
ogni volta che provo emozioni (gioia, orgoglio, motivazione, pace interiore ma anche commozione) subito interviene come un censore interno che le uccide sul nascere. Non capisco cosa è: quando si presenta una stimolo emotigeno, la sensazione che ne segue dura pochi decimi di secondo, poi è soffocata dal pensiero: "beh tutto qui? Cosa c'è da emozionarsi tanto?"
Io ho 28 anni non a volte mi capita proprio questo. Quando provo qualche emozione forte mi sforzo a soffocarla e ad autoconvincermi che è "tutto a Posto... non ti agitare"
Non capisco neanche io questo questo mio atteggiamento. Forse perchè voglio mostrarmi tutto d'un pezzo e non voglio far trasparire le mie emozioni... (non mi riescie mai perchè le persone che mi conoscono mi leggono tutto in faccia).
Non prendo farmaci e nelle situazioni d'ansia resisto bene perchè il mio organismo mi fa venire o sonnolenza o voglia di reagire.

Quote:
mette a repentaglio tutto quell'equilibrio che sull'ansia è fondato. Il pensiero che segue credo sia solo una razionalizzazione automatica. Siccome dai vostri interventi (la scarsa reattività agli stimoli) mi è sembrato di cogliere questa problematica, vorrei che mi raccontaste se provate qualcosa di simile a quello che sperimento io.
eppure non ho disgusto per me stesso e mi piace fare il duro. Mi dimostro sicuramente più tranquillo proprio nelle situazioni di stress (anche se dentro friggo). Non dimostro aggressività e così gli altri non sanno come prendermi... il proverbio dice: can che abbaia non morde e V.V.
Nello stesso tempo però non esprimo il mio carattere e forse è un bene perchè chi mi conosce dice che sono "troppo sensibile". La fregatura è nei rapporti con le ragazze (alla fine il discorso cade sempre li). Io passo come il leone saggio, non come il leone che ruggisce per ristabilire l'autorità o per scegliersi la leonessa per procreare. Se non alzi la voce queste "leonesse" non ti notano proprio. Il soffocare le emozioni alla fine mi viene automatico e mi fa perdere occasioni preziose. Penso che quando si fa il lavoro che piace non si ha motivo di soffocare le emozioni che si provano e proprio in quel caso ci si dimostra per quello che si è!!!
Per esempio ieri sono andato in provincia a cercare lavoro e ho parlato con molte persone che avevano i miei stessi interessi. Nel parlare con le persone di lavoro sono apparso brillante e coinvolgente.
Vecchio 17-01-2007, 20:21   #22
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Quote:
Originariamente inviata da liveandletlive
Abbiamo un mondo emotivo diverso, su questo non ci piove. All'ansia si sommano demotivazione e stanchezza. Io vorrei sottoporvi il mio problema che non è solo di ansia (controllata grazie ai farmaci) ma è di vera e propria alienazione emotiva. Mi spiego: ogni volta che provo emozioni (gioia, orgoglio, motivazione, pace interiore ma anche commozione) subito interviene come un censore interno che le uccide sul nascere. Non capisco cosa è: quando si presenta una stimolo emotigeno, la sensazione che ne segue dura pochi decimi di secondo, poi è soffocata dal pensiero: "beh tutto qui? Cosa c'è da emozionarsi tanto?". Il tutto accompagnato da una sorta di disgusto verso me stesso. Sospetto che l'emozione, in quanto mi distoglie dall'ansia, mette a repentaglio tutto quell'equilibrio che sull'ansia è fondato. Il pensiero che segue credo sia solo una razionalizzazione automatica. Siccome dai vostri interventi (la scarsa reattività agli stimoli) mi è sembrato di cogliere questa problematica, vorrei che mi raccontaste se provate qualcosa di simile a quello che sperimento io.
A me succede spesso.

Se mi capita di prendere un bel voto in un esame difficile, sapere l'ultimo pettegolezzo che non sa nessuno, partire per una vacanza, festeggiare la vittoria della squadra di calcio, un vittoria in una partita di calcetto......lo vivo tutto in modo meno intenso rispetto agli altri all'ennesima potenza.
E' come se ci fosse una vocina che dice "che festeggi?di cosa ti entusiasmi? la tua vita è uno schifo e dopo questa piccola cosa tornerà un piattume come sempre, non puoi paragonarti agli altri"

Bella domanda maibaciato purtroppo è cosi spesso mi trovo nel mezzo a persone che valgono 1/10 di me ma hanno carisma piu di me solo per le loro esperienze.c'è poco da fare è cosi.....bisogna essere abilissimi a superare questa situazione.
Vecchio 17-01-2007, 20:41   #23
Esperto
L'avatar di gio1
 

Quote:
Originariamente inviata da mefiori
Ciò che manca è credo:

usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo.

Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga...

Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere)

Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.

Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri.

Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma in generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani.
Tra le tante cose, di sicuro non sento la mancanza di cio che ha riportato mefiori (che ha ironizzato molto, e al limite potrebbe essere uno stralcio di vita quotidiana al bar dello sport)...
Vecchio 17-01-2007, 22:47   #24
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Quote:
lo vivo tutto in modo meno intenso rispetto agli altri all'ennesima potenza.
E' come se ci fosse una vocina che dice "che festeggi?di cosa ti entusiasmi? la tua vita è uno schifo e dopo questa piccola cosa tornerà un piattume come sempre, non puoi paragonarti agli altri"

Bella domanda maibaciato purtroppo è cosi spesso mi trovo nel mezzo a persone che valgono 1/10 di me ma hanno carisma piu di me solo per le loro esperienze.c'è poco da fare è cosi.....bisogna essere abilissimi a superare questa situazione.
Anch'io ricordo che pian piano ho iniziato a festeggiare con meno enfasi ma penso che cio' dipenda dal nostro stato d'animo ..Se siamo sereni e siamo felici di come stiamo vivendo parteciperemo di piu' ad un'evento e le nostre emozioni avranno maggiore intensita'.


Quote:
Bella domanda maibaciato purtroppo è cosi spesso mi trovo nel mezzo a persone che valgono 1/10 di me ma hanno carisma piu di me solo per le loro esperienze
Quant'è vero!
Vecchio 18-01-2007, 10:44   #25
Intermedio
L'avatar di Maibaciato
 

Ascolto con molto interesse questo vostro discorso sul blocco delle emozioni.
Per fortuna per quanto mi riguarda non avverto questo disturbo, però una cosa è certa: a trent'anni non ci si emoziona più come a venti. Ed è questo uno dei motivi per i quali i rimpianti e il senso di sfiducia montano.

Forse la vostra sensazione di rimanere imbrigliati a una catena censoria che vi impedisce di manifestare appieno l'emotività non è altro che la disillusione dell'età adulta.
Vecchio 18-01-2007, 12:38   #26
Esperto
 

Quanto conta il passato . Vi capita di voltarvi indietro , vedere il nulla e trasfigurare questa visione anche sul futuro . Immaginare che quello che non è mai accaduto non accadrà mai . Che se fino ad oggi non siamo stati in grado di porre le basi o di creare qualcosa , perchè ce la dovremmo fare in fututo . E come ? Con un aiuto divino ? Scusate il mio pessimismo cronico ma è tipico di chi non vede oltre il muro che lo separa dagli altri . Trattiene dentro di sè emozioni e pensieri così forti . Al contrario appare come apatico , indifferente , nessuno vede quante lacrime piangiamo nel cuore , quante cose mai dette , solo pensate , immaginate , volute . Ma la cosa peggiore risiede nel fatto che vediamo gli altri , anche le persone infime ed assolutamente peggiori di noi , crearsi un futuro , una famiglia , uno scopo di vita . Mentre noi , che potremmo avere tutte le possibilità , rimaniamo inermi ad osservare il mondo che gira , per tutti , a volte si ferma un istante , ci osserva di sfuggita e ci abbandona come sempre . Fatico a creare nella mia mente la convinzione che oramai il passato è passato , l'orologio non può tornare indietro , non si possono recuperare molte delle cose o delle situazioni che vorremmo vivere ora . Ci aspettano altre prospettive dalle quali guardare la vita . Ci si potrebbe anche accontentare di queste se perlomeno si riuscisse ad affrontarle ed ottenerle . Personalmente non desidero la luna , non ho grandi aspettative , ma intravedo la solitudine , lo schernire dei conoscenti , il vociare dei petulanti , lo svanire degli impegni lavorativi che , ancor di più oggi , sembrano destinati a nessuno . Lavoro forse per sola beneficienza , sopravvivo , ma non riesco a prendermi responsabilità , ad affrontare me stesso obbligandolo a scegliere tra il vivere od il morire . A volte il confine tra queste esistenze trascolora così pesantemente da divenire impalpabile . Come osservare la realtà che ci circonda con gli occhi di un piccolo ragazzino indifeso incastrato in una mente ed in un corpo non più così giovane . Ma l'età conta fino ad un certo punto . La vita non finisce per tutti . Finisce solo per coloro che si abbandonano , come me , ad un destino che credono segnato ma che , in verità , dipende solo da noi , da quello che vogliamo o non vogliamo fare . O non ci riusciamo . Io non voglio nascondere i miei mali , camuffarli con psicofarmaci , relegarli in un angolo della mente , ingerire un virus che cancelli temporaneamente la mia memoria ed i miei pensieri negativi . Purtroppo ritornano . Sempre . Come adesso . Scusate lo sfogo .
Vecchio 18-01-2007, 13:02   #27
mefiori
Guest
 

Quote:
Originariamente inviata da Maibaciato
Vabbè, ho riletto. Però, scusa, continuo a non capire: parlare di coatti che c'entra? Che se pure ci sforziamo di uscire dal guscio ci aspetta una generazione di stron.i che vanno avanti a macchine e telefonini? Per cui non vale la pena?
La realtà è più o meno questa. Il resto è solo cercare di vivere felici, al di là delle alternative di vita.

Comunque si in generale è prorpio così...Sono un buon osservatore.

Ma uno la vita se la crea da sè, le situazioni sociali pure quindi.
Vecchio 18-01-2007, 13:03   #28
mefiori
Guest
 

Quote:
Originariamente inviata da gio1
Quote:
Originariamente inviata da mefiori
Ciò che manca è credo:

usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo.

Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga...

Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere)

Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.

Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri.

Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma in generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani.
Tra le tante cose, di sicuro non sento la mancanza di cio che ha riportato mefiori (che ha ironizzato molto, e al limite potrebbe essere uno stralcio di vita quotidiana al bar dello sport)...

Beh cho ho ironizzato mi sembra ovvio, non c'era neanche bisogno di riportarlo.
Vecchio 18-01-2007, 14:16   #29
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Quote:
Lavoro forse per sola beneficienza , sopravvivo , ma non riesco a prendermi responsabilità , ad affrontare me stesso obbligandolo a scegliere tra il vivere od il morire . A volte il confine tra queste esistenze trascolora così pesantemente da divenire impalpabile . Come osservare la realtà che ci circonda con gli occhi di un piccolo ragazzino indifeso incastrato in una mente ed in un corpo non più così giovane . Ma l'età conta fino ad un certo punto . La vita non finisce per tutti . Finisce solo per coloro che si abbandonano , come me , ad un destino che credono segnato ma che , in verità , dipende solo da noi , da quello che vogliamo o non vogliamo fare . O non ci riusciamo . Io non voglio nascondere i miei mali , camuffarli con psicofarmaci , relegarli in un angolo della mente , ingerire un virus che cancelli temporaneamente la mia memoria ed i miei pensieri negativi . Purtroppo ritornano . Sempre . Come adesso . Scusate lo sfogo .
:cry:
Vecchio 18-01-2007, 17:22   #30
Principiante
L'avatar di liveandletlive
 

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Quote:
Originariamente inviata da liveandletlive
Abbiamo un mondo emotivo diverso, su questo non ci piove. All'ansia si sommano demotivazione e stanchezza. Io vorrei sottoporvi il mio problema che non è solo di ansia (controllata grazie ai farmaci) ma è di vera e propria alienazione emotiva. Mi spiego: ogni volta che provo emozioni (gioia, orgoglio, motivazione, pace interiore ma anche commozione) subito interviene come un censore interno che le uccide sul nascere. Non capisco cosa è: quando si presenta una stimolo emotigeno, la sensazione che ne segue dura pochi decimi di secondo, poi è soffocata dal pensiero: "beh tutto qui? Cosa c'è da emozionarsi tanto?". Il tutto accompagnato da una sorta di disgusto verso me stesso. Sospetto che l'emozione, in quanto mi distoglie dall'ansia, mette a repentaglio tutto quell'equilibrio che sull'ansia è fondato. Il pensiero che segue credo sia solo una razionalizzazione automatica. Siccome dai vostri interventi (la scarsa reattività agli stimoli) mi è sembrato di cogliere questa problematica, vorrei che mi raccontaste se provate qualcosa di simile a quello che sperimento io.
A me succede spesso.

Se mi capita di prendere un bel voto in un esame difficile, sapere l'ultimo pettegolezzo che non sa nessuno, partire per una vacanza, festeggiare la vittoria della squadra di calcio, un vittoria in una partita di calcetto......lo vivo tutto in modo meno intenso rispetto agli altri all'ennesima potenza.
E' come se ci fosse una vocina che dice "che festeggi?di cosa ti entusiasmi? la tua vita è uno schifo e dopo questa piccola cosa tornerà un piattume come sempre, non puoi paragonarti agli altri"

Bella domanda maibaciato purtroppo è cosi spesso mi trovo nel mezzo a persone che valgono 1/10 di me ma hanno carisma piu di me solo per le loro esperienze.c'è poco da fare è cosi.....bisogna essere abilissimi a superare questa situazione.
Come è nato tutto questo? Io devo riandare ai primi anni del liceo. A un certo punto provai irresistibile il bisogno di compiacere gli altri, pena il sentirsi un indesiderabile, un'escluso , uno sfigato. In altre parole dovevo recitare, cancellare il mio io e sostituirlo con uno ad uso e consumo altrui. Iniziai a provare vergogna per le mie emozioni spontanee, la mia vera natura. E questo meccanismo inesorabile dura tuttora, soltanto che oggi mi coglie anche in solitudine. Un giorno una ragazza con cui stavo me lo disse: non ero capace di piangere per più di pochi secondi. Poi irresistibile, arrivava una sorta di straniamento. All'improvviso mi vedevo piangere come se stessi guardando un altro e subito l'emozione si estingueva. E poi il disprezzo verso me stesso: per non essere capace di essere spontaneo, naturale, VIVO. E' terribile sentirsi così. L'unica emozione capace di fluire più liberamente è la rabbia (grazie al rivotril).
Vecchio 18-01-2007, 18:22   #31
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Anche per me è successo alla fine dell emedie e inizio delle superiori......da quando ho cominciato ad essere considerato una sfigato......cercavo di stare nell'ombra il piu possibile e per non snaturare questa immagine rimanevo sempre calmo non facevo mai trapelare niente.
E pensare che alle elementari ero un casinista......niente di esagerato ma di quei 20 bambini ero uno dei 3-4 "capi branco"

Anche ora mi considerano tutti, e lo sono, un tipo super tranquillo ma questa immagine non mi si addice piu di tanto da come mi sento dentro io ma mi sono abituato e non ho nessun interesse a smentire gli altri.
Questa cosa mi ha reso anche incredibilmente cinico.....rido poco alle battute, non mi esalto, non faccio sorrisi o il gentile in situazioni di circostanza ecc....
Io non mi incazzo nemmeno piu.....un piattume assoluto anche se questo puo essere un vantaggio.
Proprio oggi su yahoo c'era un aticolo dove si diceva che le donne amano i tipi cinici e insensibili stile "dr house"......mah sarà!
Vecchio 18-01-2007, 18:32   #32
Intermedio
L'avatar di andrea870
 

Quote:
Anche ora mi considerano tutti, e lo sono, un tipo super tranquillo ma questa immagine non mi si addice piu di tanto da come mi sento dentro io ma mi sono abituato e non ho nessun interesse a smentire gli altri.
Ma se fai emergere quello che hai dentro cosa succede?Ci hai mai provato?[/quote]
Vecchio 18-01-2007, 18:36   #33
Esperto
 

sogno di far emergere quello che davvero sono , fregandomene di tutto e di tutti , che hanno condizionato la mia vita , più o meno inconsciamente , libero di essere quello che sono , sfigato o non sfigato , fallito o non fallito , capace di vivere o morire , vincere o perdere , credere od abbandonare . Anche se con grave ritardo , spero di scoprire come farlo . Oppure come non farlo .
Vecchio 20-01-2007, 02:17   #34
Esperto
L'avatar di Lilith
 

bello questo topic...

comunque... secondo me ad un certo punto della vita si fa un bilancio realistico e si cerca di scremare ciò che conta veramente
ll che per me più o meno è:

sezione machissenefrega: mondanità, telefono che squilla in continuazione, obbligo di essere sempre carina gentile e in forma smagliante, pensare sempre a ciò che è giusto dire o fare, avere frequentazioni da ostentare

sezione importante: ciò che mi fa stare bene: la mia casa e i cavolacci miei (i miei libri, i miei animali, la mia musica, il PC) un compagno con cui scambiare affetto e sessualità, un minimo di stipendio per vivere, qualche persona a cui tengo

sezione rimpianti: occasioni lavorative sprecate per la mia timidezza e il mio pessimo carattere, tutte le volte che mi sono vista passare davanti qualcuno con metà delle mie competenze ma faccia tosta da vendere, così come studi rallentati e parzialmente abbandonati per paura e paranoia, progetti iniziati e non portati a termine magari solo per paura di fallire, o di confrontarmi con altri, o addirittura perché stavo andando così bene che ero finita al centro dell'attenzione e questo mi terrorizzava

Voglio sopravvivere o tirarmi un colpo? se voglio sopravvivere, difendo con tutte le mie forze la sezione importante e cerco di non lasciare che la sezione rimpianti mi travolga...

Alcune cose che ho imparato: sforzarmi di sorridere a chi mi sorride; non aver troppa paura di essere cattiva con chi è stato palesemente strxxxx con me; provare a mettere in mostra le mie qualità e soprattutto cercare di sbattermene delle lacune, tanto tutti ne hanno, rendermi conto che se non si può piacere a tutti, è anche vero che è statisticamente impossibile stare sul cxxx a tutti, e soprattutto fare molta, moltissima autoironia
Vecchio 20-01-2007, 03:21   #35
Esperto
L'avatar di pisendlav
 

Quote:
Originariamente inviata da Lilith
sezione importante: ciò che mi fa stare bene: la mia casa e i cavolacci miei (i miei libri, i miei animali, la mia musica, il PC) un compagno con cui scambiare affetto e sessualità, ...
Hai detto nulla! Più che la mancanza di una compagna quello che non sopporto più è non essere indipendente, non avere il mio spazio dove mi sento libero di essere...libero!
Le case e gli affitti sono proibitivi. Tranne per chi eredita (culo!), oggi senza una compagna con cui dividere le spese è praticamente impossibile andare a vivere da solo...almeno dove sto io chiedono 250 mila euro per un bilocale 8O, e anche a voler rinunciare a tutto per il lavoro che faccio le banche mi ridono dietro. Poi arriva il governo e dice che io sono ricco e mi aumenta le tasse :evil: . Pard mi procuri uno di quelle bombe per favore, mi è venuta voglia di lanciarne su un posto...
Vecchio 21-01-2007, 11:16   #36
Principiante
L'avatar di Riccio
 

Quote:
Originariamente inviata da mefiori
Ciò che manca è credo:

usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo.

Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga...

Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere)

Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.

Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri.

Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma i
n generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani.

Questo post mi piace. Sono d'accordo.
Ci manca la spensieratezza, la frivolezza, perche' non riusciamo a stare in compagnia degli altri senza essere angosciati e terrorizzati.
Quando siamo con gli altri non riusciamo a ridere, a far ridere, non sappiamo imbastire una conversazione di una mezz'ora.
A me poi personalmente fa schifo quasi tutto cio' che si vede in televisione, Grande Fratello, film vari, delle modelle non mi frega niente, il calcio non mi interessa, eccc.

Ma come cazzo posso pretendere che qualche donna o qualche amico mi trovi interessante ?

MEFIORI ha proprio ragione. E non e' che sono un suo fans. Pero quello che ci manca e' davvero questo:
Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.


Ah dimenticavo, vado per i 34, per la cronaca.
Vecchio 21-01-2007, 11:25   #37
Intermedio
L'avatar di Maibaciato
 

Quote:
Originariamente inviata da Lilith
bello questo topic...
Modestamente, l'ho cominciato io... 8)

Quote:
Originariamente inviata da Lilith


sezione machissenefrega: mondanità, telefono che squilla in continuazione, obbligo di essere sempre carina gentile e in forma smagliante, pensare sempre a ciò che è giusto dire o fare, avere frequentazioni da ostentare

sezione importante: ciò che mi fa stare bene: la mia casa e i cavolacci miei (i miei libri, i miei animali, la mia musica, il PC) un compagno con cui scambiare affetto e sessualità, un minimo di stipendio per vivere, qualche persona a cui tengo
Vabbè, mi pare di poter tirare le fila della discussione, che ormai credo stia per volgere alla fine.

C'è una parte di voi che ha le mie stesse sensazioni, e che in effetti considera con rammarico ormai perduta per sempre una certa stagione della vita, forse la migliore di tutte.
C'è un'altra parte di voi che invece ritiene più importante la fase della maturità, perché sarebbe caratterizzata da valori e rapporti autentici, saggezza, etc. etc.

A questa seconda scuola di pensiero, vorrei chiedere:
come mai nel linguaggio comune si usa una certa terminologia che rende il vostro discorso un po' troppo... come dire... inamidato?

Mi spiego. Perché a chiunque venga rivolta la fatidica domanda "hai intenzione di sposarti?" viene data più o meno sempre la seguente risposta:
"Sì, ma NON PRIMA dei 30/35 anni... prima voglio DIVERTIRMI..."

Che interpretazione dare a queste parole?
Quella che dò io è che il cosiddetto "metter su famiglia", proprio dell'età matura, sia vissuto più come un "dovere" verso la società che come un "piacere" (probabilmente non è solo un prodotto delle convenzioni, ma anche di un istinto darwiniano... in questo senso io mi sento un mutante).

Orbene, dal mio personale punto di osservazione, libero da sensi del dovere (col problema della sovrappopolazione poi...) e da istinti di conservazione della specie, mi viene da dire: perché non DIVERTIRSI tutta la vita? Se si cerca di ritardare il più possibile un appuntamento, vuol dire che quell'appuntamento non lo vuoi (Freud insegna), dunque perché cercare di slittare il più possibile, quando invece si può stralciare del tutto quell'appuntamento dalla propria agenda?

La mia idea è che l'età matura non sia affatto l'età della saggezza, ma quella del sacrificio. Si smette di scoprire, si smette di cercare esperienze, si delega tutto il bagaglio di aspirazioni perdute ai propri figli, come se i figli avessero i nostri occhi e il nostro cervello.
Vecchio 21-01-2007, 11:35   #38
Principiante
L'avatar di Riccio
 

Quote:
Mi spiego. Perché a chiunque venga rivolta la fatidica domanda "hai intenzione di sposarti?" viene data più o meno sempre la seguente risposta:
"Sì, ma NON PRIMA dei 30/35 anni... prima voglio DIVERTIRMI..."
Devi pensare che chi ti da questa risposta non ha i nostri problemi e spesso hanno vissuto una vita normale dal punto di vista sociale/affettivo.

Anch'io a 15 anni credevo che la mia vita sarebbe stata: studio poi lavoro, poi un po' di divertimenti grazie ai soldi del lavoro, poi fidanzamento, poi matrimonio, poi figli.

E se non ci fosse stata di mezzo la FS penso che sarebbe andata cosi' davvero.
Poi mi sono reso conto che la fidanzata non la trovo neanche a pagarla, una casa non te la puoi permettere a meno che te la paghino i genitori ed e' saltato tutto quel bello schemino che ti dicevo.

Adesso non ne voglio piu' sapere. Ne' matrimonio ne' figli.

La gente si sposa e fa figli perche' lo fanno tutti. Fine.
Vecchio 21-01-2007, 15:31   #39
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Quando ero normale a 19 anni sono uscito per un annetto con una compagnia di ragazzi e ragazze e tutto questo divertimento non mi sembrava cosi fantastico.Ne ero rimasto assuefatto e appena ho trovato la ragazza ho mollato tutti (sbagliando).
Le giornate erano sempre le stesse, si usciva dalla scuola ci ritrovavamo al bar il pomeriggio e la sera a cazzeggiare, il giovedi partita di calcetto, il venerdi e il sabato si faceva tardi nei soliti locali dove c'era sempre la stessa gente.
Forse facevao questa vita monotona perche vivo in un piccolo paese ma avevamo la possibilità di andare in città e le cose non cambiavano, non cambiano nemmeno per chi vive in città, dopo anni sei assuefatto da questo divertimento.O vivi in un posto tipo Holliwood o hai copsi tanti soldi da toglierti qualsiasi sfizio che vuoi.
Cosi è normale che uno a una certa età decide di mettere su famiglia......non si diverte meno o di piu cambia il modo di divertirsi e di trovare nuovi stimoli, puo essere felice una vita matrimoniale e non deve essere come l'hai descritta tu per forza.
E in piu a quell'eta si ha(o si dovrebbe avere) una certa stabilità economica e lavorativa che ti fa fare il grande passo
Poi ci sono quelli che non vogliono sposarsi...e li vedi nei locali pieni di teenagers che cercano di mimitezzarsi credendosi dei gran fighi......quelli mi fanno abbastanza pena anche se è una loro scelta.
Poi ci siamo noi (meglio dire io) che a 26 anni vorrebbe divertirsi ma anche trovare una ragazza seria non mi dispiacerebbe.
Facendo un ragionamento realista credo che sia piu facile trrovare una ragazza seria anziche trovare un gruppo di amici per fare casino,per la seconda ipotesi cerco di fare il possibile ma non ci riesco....quindi se mi arriva una possibilita di instaurare una relazione seria non mi tirer in dietro e ne sarei felicemente soddisfatto.........bisogna trovare sempre un compromesso.
Eppoi è possibile trovare un equilibrio tra relazione seria e amici e divertimento.........se qualcuno ha entrambe le possibilità
Vecchio 21-01-2007, 19:41   #40
Esperto
 

non so se avrei amato i divertimenti persi . un po' li rimpiango ma in realtà non li conosco . il fatto è che ti mettono un muro davanti alle tue possibilità . ora il mio sogno , spero non rimanga un'illusione e che alla mia età non sia tardivo , è quello di trovare una brava ragazza che ami la famiglia e che mi possa apprezzare per quello che sono . il problema è però sempre il solito . come ? dove ? per uno che come me non conosce nessuno e passa il suo tempo solo tra casa e lavoro ? suggerimenti ? ed anche se fosse come ci presentiamo ? buongiono , sono un sociofobico che tenta di uscire dal tunnel ?
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