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16-01-2007, 11:32
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#1
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Questo topic è rivolto agli ultratrentenni come me presenti in questo forum (naturalmente anche gli interventi dei più piccoli saranno graditi).
Il motivo principale per cui mi sono iscritto a questo forum è perché ho da tempo perso la voglia di guarire.
Anni fa, quando internet era ancora agli albori, la prima keyword che digitai su Google (subito prima di "foto erotiche" :roll: ) fu "Timidezza".
Naturalmente non trovai molto.
Nel frattempo la mia situazione non è molto cambiata (sempre vergine, sempre tappato in casa), tranne che per l'età.
Giorni fa ridigitai la stessa keyword su Google, così per curiosità... e ci trovai un sacco di roba, tra cui anche questo forum. Decisi di iscrivermi, un po' per inerzia. Ma la prima difficoltà da superare per me è per l'appunto quella di riuscire a ritrovare gli stimoli.
Voialtri "vecchietti" come fate a volere ancora migliorare? Voglio dire, noi alieni ci siamo persi gli anni migliori della vita, quelli fatti di spensieratezza, libertà, amori disimpegnati, anni in cui si pensa a godere del presente, e non a pianificare la nostra pensione o a decidere che scuola far frequentare ai nostri figli.
Io non concepisco come si possa a un certo punto della propria vita decidere di "suicidarsi" virtualmente e farsi una famiglia. Non lo concepisco perché dal punto di vista delle esperienze di vita sono rimasto un adolescente, e se fosse possibile vorrei ancora divertirmi. Ma alla nostra età gli altri (quelli "normali") sono già sazi di divertimenti.
Per travare un ambiente consono alle mie aspettative, potrei inserirmi in comitive di ventenni, ma stare in mezzo a persone più piccole di me non risolverebbe il problema, mi darebbe solo l'impressione di regredire.
Insomma, voialtri come fate a sperare ancora? Dove li trovate gli stimoli?
Vorrei un aiuto in questo senso.
Grazie.
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16-01-2007, 12:15
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 1,034
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chi spera piu' di vivere , forse di sopravvivere
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16-01-2007, 14:05
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2005
Messaggi: 692
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Credi a me figliolo la vostra vera sfortuna non fu certo perdervi qualche notte selvaggia ma bensi` nascere in un mondo senza dio, che non sa attribuire il minimo valore alla vita.
Non e` forse vero che la vostra disperazione e` il risultato di una frenetica idolatria di sesso, lussi e divertimento mondani?
Non e` forse vero che per tutta la vita non avete desiderato niente piu` intensamente che il poter commettere ripetutamente adulterio, ed ogni genere di sodomia, cosi` come facevano quelli che vi circondavano?
E non e` forse vero che trovandovi nell'impossibilita` di farlo, invece che ringraziare dio per avervi allontanati dal peccato, vi siete disperati e avete persino implorato dio stesso di concedervi ai piaceri!!
Siete dei pazzi! Convertitevi finche` ancora potete, che il giudizio e` prossimo, o bruciate per sempre nella fiamma eterna, finalmente uguali ai sodomiti che avete invidiato!
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16-01-2007, 16:26
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#4
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Intermedio
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 201
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Quote:
Originariamente inviata da Maibaciato
Insomma, voialtri come fate a sperare ancora? Dove li trovate gli stimoli?
Vorrei un aiuto in questo senso.
Grazie.
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io trovo gli stimoli proprio perche' non ho fatto ancora praticamente niente,e ho voglia di vivere,se tu hai voglia di vivere,visto che non sei vecchio,mi sembra strano che non hai stimoli...ad esempio dici di essere vergine,gia questo potrebbe essere un forte stimolo,poi se hai un lavoro e' gia molto,se non ce l'hai puo' essere un'altro stimolo,cercarti un lavoro,crearti un'indipendenza economica,poi farti la casa...anche se in ritardo in confronto ai "normali",non dovresti pensare agli altri,ma concentrarti su te,come si dice...meglio tardi che mai...devi solo fare ordine nella tua testa e lasciarti alle spalle gli anni andati...io ho deciso di vivere alla giornata e fare le cose che mi piacciono,con le persone poi posso vivere felice anche solo con un amico e la mia fidanzata (che non ho),simili a me...finche' nn succede sto da solo e penso a me,a prendermi soddisfazioni x me ecc.
dipende comunque in che situazione uno si trova,se ad esempio il tuo problema e' che nn riesci a uscire di casa,be' allora devi prima lavorare su quello...
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16-01-2007, 17:17
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 512
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è dura avere 30 anni ed essere soli ...essere timidi ...paurosi ...insomma è quasi + "giustificato" esserlo a 20 anni ....
alla mia età ..si deve saper affrontare la vita nel male e nel bene e se si è ancora deboli e bloccati dalle paure della timidezza si rimane soli per sempre!!
...è anche umiliante vedere ragazzi + giovani che sono + in gamba di te!!
...secondo me c'è solo una cosa che a 30 anni migliora per un uomo ...la possibilità di piacere di + alle donne!! ...ci sono + occasioni ...le divorziate ..le separate ..ti cercano come il miele
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16-01-2007, 17:38
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#6
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Giordano, è proprio questo ultimo punto che dà la maggiore frustrazione.
Perché non è vero che si hanno più occasioni, ma di meno!
Non lo so, sarà forse che vivo nel sud, dove certi costumi sono difficili a morire, ma gran parte dei miei vecchi compagni di scuola che ogni tanto per mia sfortuna e con mio grande imbarazzo incontro per strada è già bella che sposata.
Tra l'altro le donne si sposano molto prima che i maschi. Trovare una donna della mia età che sia libera è già una piccola impresa. Poi devo farmela piacere (e non è sempre detto che sia facile: essere disperati è un conto; essere animali è un'altro). Infine devo conquistarla, come se lei stesse aspettando proprio me.
Tra i ventenni è diverso. I legami sono molto più instabili. Hai più possibilità di farcela.
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16-01-2007, 17:52
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#7
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Intermedio
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 289
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Sembra la crisi dei trentanni .E' un po' come se tu non volessi accettare il peso delle responsabilta' e volessi tornare indietro a recuperare quello che non hai fatto perche' solo adesso ti sei reso conto di aver vissuto le cose non rientrando nei tempi giusti.Ci sono ancora tante cose che puoi fare e non necessariamente ora dovresti essere padre di famiglia se mentalmente tu non ti senti di accettare questa responsabilita'.Quindi il contesto è cambiato,i compagni che ora rivedi si sono responsabilizzati ,hanno messo su famiglia e ti senti spiazzato.Ma invece di guardare loro e le tappe che hanno percorso e gli obiettivi che hanno raggiunto dovresti cominciare a vivere anche tu anche se determinate cose non le hai fatte.
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16-01-2007, 19:32
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Ma perche intendi la vita matrimoniale come un suicidio?
Anche io come te non ho avuto esperienze e sono a metà strada per arrivare ai 30.Mi mancano i divertimenti che non ho fatto, ho vuto una ragazza per quasi tre anni, e stare con me non era stare con uno di 20 anni ma era stare con uno di 40......non ho esperienze e non so divertirmi come uno di 20 anni.Ma mi sono divertito a modo mio con lei per questo non vedo cosi tremenda la vita matrimoniale.
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16-01-2007, 20:50
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#9
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Intermedio
Qui dal: Jan 2006
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 199
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Ciao...io da ultratrentenne (da poco cmq) posso dirti che in parte condivido la tua opinione ma non sono completamente d'accordo che ci siano sfuggite tutte le cose che hai detto...Certo non si possono fare cose da 16enni, questo no ma nemmeno sentirsi vecchietti da bastone! :lol:
Secondo me, prescindere dall'età, l'importanteè sentirsi "giovani dentro" e in pace con se stessi prima di tutto... :wink:
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16-01-2007, 21:04
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#10
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Vedi, Zivago, non pretendo che tutti la pensino come me, perché altrimenti il genere umano si sarebbe estinto da tempo...
(in questo c'è qualcosa che mi lega a Pard...)
Il fatto è che c'è gente per la quale il massimo della vita consiste nel ritirarsi a casa alle otto di sera e vedere in videocassetta l'ultimo film Disney col proprio marmocchietto sulle ginocchia (di solito non si tratta mai di persone sotto i trent'anni).
E c'è gente per cui questo quadretto è una visione da incubo.
Io appartengo alla seconda categoria. Certo, non dipende solo dalla mancanza di esperienze, e dalla comprensibile voglia di rifarmi, ma anche dalla predisposizione genetica.
Mio fratello per esempio è un sociofobico come me, solo ha quattro anni di più. Per opera dello spirito santo trovò una ragazza a 32 anni. Dopo un fidanzamento di appena un anno si è sposato, e adesso è felice e sereno nella sua casetta, in attesa dei bambini.
Ma quanto a me, non lo invidio affatto.
Se riuscissi a convincermi che perdere definitivamente la possibilità di mettersi in gioco, abdicare alla propria vitalità in favore dei figli, farsi crescere una panza da bevitore di birra, perché tanto non hai più interesse ad apparire in forma sono obiettivi che un uomo dovrebbe cercare per essere felice, allora forse vincerei la mia depressione, e magari anche la mia timidezza.
Ma temo che non riuscirai mai a convincermi.
PS. Riguardo al matrimonio, la mia contrarietà non ha una radice solo emotiva, ma anche ideologica. Per spiegartelo, ti racconto la favola del famoso scrittore Vittorio Alfieri.
Questo signore, che aveva fatto in gioventù studi tecnici, desiderava ardentemente rifarsi una cultura "umanistica", così si mise a studiare latino e greco in tarda età. E siccome mettersi a studiare le lingue antiche a 40 anni non è proprio come andare in bicicletta, costui si fece legare alla sedia da un suo servitore, con l'ordine di non slegarlo neanche a seguito di accorate suppliche.
A questo episodio della sua vita si riferisce il famoso adagio "Volli, sempre volli, fortissimamente volli" (sicuramente l'avrai sentito qualche volta).
Bene. Chiunque abbia frequentato una qualunque scuola di ogni ordine e grado sa bene che la sottrazione della libertà di circolazione non garantisce affatto un maggiore impegno nello studio, perché se proprio non ti va, finisce che passi ore e ore a farti seghe, piuttosto che leggere un solo rigo del libro che hai davanti, e che a furia di guardarlo hai imparato ad odiare.
Il matrimonio è questo. Due persone si impongono di convivere per sempre e di darsi reciprocamente degli obblighi economici, come se questo assicurasse loro di prolungare il loro amore.
Questo per me è assurdo. E' solo un'illusione. Ma soprattutto è illogico. Non razionale.
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16-01-2007, 22:03
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Guarda che tu vedi tutto nero o tutto bianco, ma chi t'ha detto che deve essere in quel modo la vita matrimoniale?
Conosco sposi che a 50-60 anni escono i week end a ballare, vanno a scuola di ballo, girano per il mondo e si divertono.
Altri 30 enni o 25 enni sposati che si ritagliano uno spazio importante per gli amici e i suoi hobby e con la loro moglie stanno da dio.
Consoco ragazzi che sono stati anni e anni con una ragazza e poi si sono lasciati, sono tornati a fare casino con gli amici ma dopo qualche mese sono in cerca di una donna perche vivere un rapporto di coppia ti fa sentire un altra persona in positivo.
Dall'altra parte si parla di film.
La tua idea si rifa molto a qualche film dove c'è il quarantenne single figo che trova donne a destra e a manca e sta bene sol ocome un cane.
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16-01-2007, 22:29
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#12
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Intermedio
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 158
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...
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16-01-2007, 23:25
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
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Quote:
Originariamente inviata da ignotus-
sono condannato ad una condizione di... sofferenza
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Di possibilità ce ne sono molte, strade che forse non hai percorso o che addirittura non hai nemmeno preso in considerazione, parlo di psicoterapia. Forse non portano a nulla, o forse sì... Naturalmente tutto dipende da noi.
Ogni occasione determina una sofferenza comunque la si affronti, è giusto. Ma il bilancio dopo anni? Sono due sofferenze uguali o paragonabili? La risposta è soggettiva. Io non riesco più ad evitare, basta voglio vivere, anzi rinascere. Dovrò affrontare le mie paure? Devo vivere le crisi di ansia? Solo l'idea mi terrorizza, ma lo devo fare.
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17-01-2007, 11:33
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#14
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Ignotus, ti ringrazio per il bellissimo post. Naturalmente le tue sensazioni sono le mie, e forse di tutti gli altri. La difficoltà di leggere un libro, di guardare in tv un programma più impegnativo di una candid camera o di paperissima...
il tempo che abbiamo a disposizione potrebbe essere sfruttato per gli scopi più nobili, e invece lo sperperiamo nell'inerzia ad oltranza. L'ultima volta che ho letto un libro intero...bah... paleolitico! Sarà stato quindici anni fa.
Tutto ti sembra inutile alla fine. Perfino coltivare il tuo spirito ti appare fine a se stesso se non hai la possibilità di mostrarlo agli altri.
Mi è di grande sollievo essere in contatto con persone della stessa mia specie, credimi.
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17-01-2007, 12:16
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#15
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Principiante
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 86
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Abbiamo un mondo emotivo diverso, su questo non ci piove. All'ansia si sommano demotivazione e stanchezza. Io vorrei sottoporvi il mio problema che non è solo di ansia (controllata grazie ai farmaci) ma è di vera e propria alienazione emotiva. Mi spiego: ogni volta che provo emozioni (gioia, orgoglio, motivazione, pace interiore ma anche commozione) subito interviene come un censore interno che le uccide sul nascere. Non capisco cosa è: quando si presenta una stimolo emotigeno, la sensazione che ne segue dura pochi decimi di secondo, poi è soffocata dal pensiero: "beh tutto qui? Cosa c'è da emozionarsi tanto?". Il tutto accompagnato da una sorta di disgusto verso me stesso. Sospetto che l'emozione, in quanto mi distoglie dall'ansia, mette a repentaglio tutto quell'equilibrio che sull'ansia è fondato. Il pensiero che segue credo sia solo una razionalizzazione automatica. Siccome dai vostri interventi (la scarsa reattività agli stimoli) mi è sembrato di cogliere questa problematica, vorrei che mi raccontaste se provate qualcosa di simile a quello che sperimento io.
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17-01-2007, 12:34
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#16
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Guest
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Ciò che manca è credo:
usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo.
Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga...
Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere)
Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.
Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri.
Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma in generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani.
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17-01-2007, 14:04
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#17
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Principiante
Qui dal: Aug 2006
Messaggi: 86
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tutto giusto ma perchè noi, che eseteriormente non abbiamo niente di diverso dagli altri non siamo in grado di fare queste cose? Cosa ci blocca a livello emotivo?
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17-01-2007, 14:34
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#18
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Quote:
Originariamente inviata da mefiori
Ciò che manca è credo:
usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo.
Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga...
Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere)
Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia.
Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri.
Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma in generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani.
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No. Non mi piace che si banalizzi così. Scusami, non la prendere come una cosa personale, ma il tuo post non mi piace. Associare le gioie della giovinezza alle frivolezze del consumismo e della vacuità di certi ambienti lo giudico grossolano e superficiale. Non è quello che descrivi il mondo che rimpiango, anche se non ci sarebbe niente di male a preferire il disimpegno e la leggerezza al niente nel quale tutti noi siamo immersi.
Il problema è di prospettiva, di come interpretare il presente, di come intendere i rapporti.
Ciò che rimpiango è l'anarchia dei rapporti fra i giovani. I campus universitari sono ambienti dove nessuno si sente ospite di alcun altro, dove non si passa una serata a parlare della piscia e la cacca del proprio poppante, dove non sai mai come passerai la serata, e dove è possibile pure fare conversazioni alte, importanti, profonde che magari da adulto non farai mai, accecato come sei dal materialismo delle responsabilità, dalla pressione delle bollette di gas e luce, dalla difficoltà di godere del presente.
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17-01-2007, 18:38
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#19
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Guest
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non ho associato proprio un bel niente...ho solo fatto un' osservazione attraverso una normale stralcio di vita quotian sociale, leggi meglio.
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17-01-2007, 20:05
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#20
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Intermedio
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 173
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Vabbè, ho riletto. Però, scusa, continuo a non capire: parlare di coatti che c'entra? Che se pure ci sforziamo di uscire dal guscio ci aspetta una generazione di stron.i che vanno avanti a macchine e telefonini? Per cui non vale la pena?
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