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19-10-2012, 18:24
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#1
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 580
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Come da titolo, come fate a sopportare tutti i santi giorni il contatto umano tra clienti e colleghi?
Nel senso, ora sto finendo l'università, e obiettivamente non riesco più a tollerare i comportamenti dei colleghi. A volte sembra di stare in una vasca di squali pronti ad attaccarti con frecciatine e battutine per ogni singola cosa.
Inoltre c'è questo spirito di invidia e di competizione: tutti si credono meglio di tutti, chi per i voti alti, chi perchè al di fuori ha una vita interessante e quindi - a loro detta - non ha troppo tempo per studiare, chi perchè è più bravo ad operare.
C'è anche gente che ha il coraggio di dire che passa gli esami studiando pochissimo o il giorno prima (non sono dei geni, mentono solo per risultare tali), ma con i voti bassi perchè "se mi impegnavo di più potevo prendere di più ma non ne valeva la pena".
Fortunatamente non vengo tirato spesso in ballo sulle battutine, perchè in qualche modo sto sulle mie, mi faccio rispettare - non sempre -, e cerco puntualmente di ribattere.
Però la cosa logora, anche se so che la durata con questi qua non durerà poi a lungo, quando arrivo a casa sono inc****o e devo andare a correre o a nuotare solo per sfogarmi. Ma poi ci sarà il lavoro.
Per questo chiedo, riuscire a conciliare a lavoro il fatto di stare in un ambiente "di squali" e a non farvi troppo prendere da tutto quello che i colleghi, il capo, i clienti fanno o dicono di voi? Riuscite a chiudere con tutto quel mondo quando a fine giornata o a fine turno tornate a casa?
Quali sono i consigli per non farsi coinvolgere troppo?
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19-10-2012, 19:21
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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il mio consiglio è solo uno, divertiti a prenderli per il culo quando si comportano così, li farai accusare il colpo che manco hai idea, provare per credere, è la migliore cosa, tu intanto ti fai i fatti tuoi tranquillamente, quando vieni chiamato in ballo rispondi a tono con ironia e facendoli passare per gli idioti della situazione, vedrai che facce!!!! buon divertimento
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19-10-2012, 21:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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la verità? potrei darti consigli di qua e consigli di là......ma ho capito (anche grazie ad esperienze lette in questo forum) che va a fortuna....
il mio ambiente lavorativo è ottimo, i colleghi sono buoni e simpatici, siamo più o meno coetanei e poi siamo in pochi, perciò è più facile, ma soprattutto non ci sono estro, non ci sono impiccioni....in passato ho avuto problemi solo con una collega, ma in realtà era lei che aveva problemi con tutti....per quanto io avessi potuto comportarmi bene o male, con diplomazia o con sfacciataggine, il risultato non sarebbe cambiato....
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19-10-2012, 21:10
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Emilia paranoica
Messaggi: 558
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Ho scelto un lavoro senza colleghi e i miei capi li vedo al massimo un'ora al giorno.
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19-10-2012, 21:40
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#5
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Intermedio
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Italia del Nord
Messaggi: 166
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Ciao leoleo, spero che andrai a fare un lavoro che ti piace. Con i colleghi non ti so dire come comportarti ma sul lavoro impegnati sempre più che puoi, vedila come una disciplina del quotidiano. Cerca di mantenere sempre la rotta, anche con la tempesta......
Bien faire et laissez dire
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19-10-2012, 21:53
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#6
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 580
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Quote:
Originariamente inviata da ivi
Ho scelto un lavoro senza colleghi e i miei capi li vedo al massimo un'ora al giorno.
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Beh, ma qui si passa da un eccesso a un altro!
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19-10-2012, 23:17
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,334
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Per me sono solo 3 le cose più importanti sul lavoro:
- Fare sempre, ogni giorno il proprio lavoro al meglio (così ho la coscienza apposto qualunque cosa succeda).
- Portare a casa lo stipendio a fine mese (ovvio ).
- Farmi i caxxi miei (all'insegna del "vivi e lascia vivere").
Per il resto, di come o quanto lavorano gli altri colleghi, o cosa dicono o pensano su di me... non me ne importa più nulla.
A 30 anni e con tristi esperienze alle spalle, si impara a lasciarsi scivolare via "le peggio cose" e tirare dritto per la propria strada.
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20-10-2012, 11:07
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Come da titolo, come fate a sopportare tutti i santi giorni il contatto umano tra clienti e colleghi?
Nel senso, ora sto finendo l'università, e obiettivamente non riesco più a tollerare i comportamenti dei colleghi. A volte sembra di stare in una vasca di squali pronti ad attaccarti con frecciatine e battutine per ogni singola cosa.
Inoltre c'è questo spirito di invidia e di competizione: tutti si credono meglio di tutti, chi per i voti alti, chi perchè al di fuori ha una vita interessante e quindi - a loro detta - non ha troppo tempo per studiare, chi perchè è più bravo ad operare.
C'è anche gente che ha il coraggio di dire che passa gli esami studiando pochissimo o il giorno prima (non sono dei geni, mentono solo per risultare tali), ma con i voti bassi perchè "se mi impegnavo di più potevo prendere di più ma non ne valeva la pena".
Fortunatamente non vengo tirato spesso in ballo sulle battutine, perchè in qualche modo sto sulle mie, mi faccio rispettare - non sempre -, e cerco puntualmente di ribattere.
Però la cosa logora, anche se so che la durata con questi qua non durerà poi a lungo, quando arrivo a casa sono inc****o e devo andare a correre o a nuotare solo per sfogarmi. Ma poi ci sarà il lavoro.
Per questo chiedo, riuscire a conciliare a lavoro il fatto di stare in un ambiente "di squali" e a non farvi troppo prendere da tutto quello che i colleghi, il capo, i clienti fanno o dicono di voi? Riuscite a chiudere con tutto quel mondo quando a fine giornata o a fine turno tornate a casa?
Quali sono i consigli per non farsi coinvolgere troppo?
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Da quando ho la mansione attuale ho imparato un paio di cose, grazie ad un mio ex capo che mi ha fatto crescere molto professionalmente soprattutto nelle mie capacità di gestione dei rapporti umani.
Ho imparato a "fare squadra". Ho imparato che i panni sporchi si lavano in famiglia. Ho imparato che divisi cadiamo ma uniti resistiamo, e raggiungiamo gli obiettivi.
Ma questa è una cosa che tu, da universitario, non puoi vedere. Il sistema scolastico e accademico sono strutturati malamente con l'idea morbosa della competizione ad ogni costi, dell'individualismo agli estremi e dell'importanza di "farcela da soli".
Poi infatti quando la gente passa dal mondo della scuola o dell'università a quella del lavoro, ci si scorna. Quanti ingegneri ho visto prendere decisioni allucinanti semplicemente perché cercavano di riapplicare i sistemi organizzativi scolastici all'interno del mondo del lavoro!
Ma nel mondo del lavoro, l'azienda ha un obiettivo, che è di tutti. Non è che se uno è più bravo degli altri, l'azienda ci guadagna qualcosa. No.
Ti racconto di uno di questi ingegneri: un tempo quando lavoravo in produzione era il mio capo. All'epoca facevo data entry. Ci fu raccontato che una resa "media" era di 100 inserimenti lavorati a turno, ma che i più bravi (giovani) arrivavano senza sforzo a 150, e poi c'era qualche pazzo che era fissato coi record, doveva raggiungere i 200, 250 ecc.
Il problema era che non tutti gli inserimenti richiedevano lo stesso tempo. Così, iniziò la gara per chi si sceglieva gli inserimenti più agevoli, in modo da fare i suoi 100 pezzi e poter farsi le pause sigaretta e caffé senza assillo.
Il risultato fu che:
quelli meno litigiosi/competitivi si beccavano gli inserimenti più rognosi, e pertanto non raggiungevano la resa stabilita. Venivano spesso redarguiti, e pertanto si scoraggiavano.
Alla fine accettavano con rassegnazione che quel lavoro non faceva per loro, e gli inserimenti effettuati scendevano persino sotto quanto era pretendibile anche considerando l'handicap di avere soltanto inserimenti di tipo "lungo".
Ergo: alla fine il reparto non riusciva ad azzerare le lavorazioni, e doveva continuamente elargire straordinari.
Fossi stato io capo di quel reparto, avrei fatto installare un wallmonitor dove venivano indicati il numero di lavorazioni COMPLESSIVE e avrei detto agli impiegati: "Ragazzi, quando questo numero raggiunge i 5000, ci andiamo tutti a bere un caffé! Quando questo numero raggiunge i 10000, ci facciamo una bella pausa e ci mangiamo la brioche!". Così si incentivava il lavoro DI SQUADRA. E magari erano gli stessi impiegati più veloci che si andavano a scegliere il lavoro meno pregiato, in modo da sottrarlo a quelli più in difficoltà e riuscire a raggiungere l'obiettivo.
Obiettivo collettivo!
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20-10-2012, 21:00
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#9
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Non li sopporto e non riesco a chiudere la sera, infatti rumino e mi ossessiono, non riesco a lasciarmi tutto alle spalle come le persone sane e logiche fanno, invece ci penso abbastanza la qual cosa mi porterà a licenziarmi prima o poi o a sbroccare in alternativa.
Non riesco a recuperare, accumulo rabbia e stress.
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20-10-2012, 21:51
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Roma
Messaggi: 670
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Come da titolo, come fate a sopportare tutti i santi giorni il contatto umano tra clienti e colleghi?
Nel senso, ora sto finendo l'università, e obiettivamente non riesco più a tollerare i comportamenti dei colleghi. A volte sembra di stare in una vasca di squali pronti ad attaccarti con frecciatine e battutine per ogni singola cosa.
Inoltre c'è questo spirito di invidia e di competizione: tutti si credono meglio di tutti, chi per i voti alti, chi perchè al di fuori ha una vita interessante e quindi - a loro detta - non ha troppo tempo per studiare, chi perchè è più bravo ad operare.
C'è anche gente che ha il coraggio di dire che passa gli esami studiando pochissimo o il giorno prima (non sono dei geni, mentono solo per risultare tali), ma con i voti bassi perchè "se mi impegnavo di più potevo prendere di più ma non ne valeva la pena".
Fortunatamente non vengo tirato spesso in ballo sulle battutine, perchè in qualche modo sto sulle mie, mi faccio rispettare - non sempre -, e cerco puntualmente di ribattere.
Però la cosa logora, anche se so che la durata con questi qua non durerà poi a lungo, quando arrivo a casa sono inc****o e devo andare a correre o a nuotare solo per sfogarmi. Ma poi ci sarà il lavoro.
Per questo chiedo, riuscire a conciliare a lavoro il fatto di stare in un ambiente "di squali" e a non farvi troppo prendere da tutto quello che i colleghi, il capo, i clienti fanno o dicono di voi? Riuscite a chiudere con tutto quel mondo quando a fine giornata o a fine turno tornate a casa?
Quali sono i consigli per non farsi coinvolgere troppo?
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l'unico consiglio che mi sento di darti e che mi è stato dato a mia volta è di non basare tutta la propria vita sul lavoro ma crearsi dei propri spazi, valorizzare la vita privata che io ho spesso messa dopo il lavoro.
lavoreremo non so per quanti anni e dunque "incidenti di percorso", al di là dell'ambiente o meno, ce ne saranno. ma se si hanno gratificazioni da altre parti, il tutto passa in secondo piano. questa è la teoria.
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20-10-2012, 22:22
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#11
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Avanzato
Qui dal: Nov 2011
Messaggi: 298
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Beh, ma qui si passa da un eccesso a un altro!
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In generale, meno si vedono le persone, più ci si va d'accordo. Il miglior modo per mantenere dei buoni rapporti con i colleghi e i capi è vederli il meno possibile.
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21-10-2012, 10:50
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Emilia paranoica
Messaggi: 558
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Beh, ma qui si passa da un eccesso a un altro!
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Va bene così: se ho voglia di socializzare lo faccio fuori dal lavoro, laddove posso scegliere io le persone da frequentare.
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21-10-2012, 12:09
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#13
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Ok, grazie delle risposte.
C'è da dire che chi lavora da solo o riesce a ignorare tutti e tutto, è un altro paio di maniche.
L'obiettivo collettivo funziona, ma fino a un certo punto: non vorrei essere l'unico che tira la carretta, o ancora peggio, a dover competere giorno dopo giorno con megalomani.
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Non accadrà. Se si tratta di singoli individui, le persone che non sanno collaborare verranno naturalmente ostracizzate. Se si tratta di un reparto intero, beh è destinato a durar poco.
Ciò che purtroppo non è facile, e dipende tanto dal modo con cui fai ingresso in un'azienda (se dalla base o da ruoli un pochino più prestigiosi), è invece prendere persone che non hanno mai avuto esempi di comportamenti "di squadra", collaborativi e diretti ad un obiettivo comune, e infonder loro la consapevolezza che soltanto dandosi forza gli uni con gli altri si riescono ad ottenere risultati concreti. Specie se la competizione è a livello aziendale: una persona da sola non può nemmeno sognarsi di riuscire ad affrontare un team di persone affiatate.
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