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Vecchio 31-08-2008, 12:32   #81
Esperto
L'avatar di UltraFobic
 

Quote:
Originariamente inviata da Joker3
Tu, Cali, accenni spesso (ti vanti ) a come ti sei fatto strada. Che ne pensi?
non ho capito la domanda
Vecchio 31-08-2008, 12:48   #82
Principiante
L'avatar di Joker3
 

Quote:
Originariamente inviata da UltraFobic
Quote:
Originariamente inviata da Joker3
Tu, Cali, accenni spesso (ti vanti ) a come ti sei fatto strada. Che ne pensi?
non ho capito la domanda
Fa niente ^ ^. Diciamo che qui sarebbe OT, magari apro un altro topic sull'inattività cronica 8) .
Vecchio 01-09-2008, 13:01   #83
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
in questo forum si parla più per luoghi comuni e sensazioni proprie erronee piuttosto che sul proprio vissuto (per quanto possa essere minimo per un un qualche utente di questo forum fobico).
Leggo un concetto della società spesse volte statico e irreale...
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
L'unico modo per conoscersi del tutto è
sperimentare sé stessi.
Quote:
Originariamente inviata da clizia
per comprendere a fondo i propri stessi sogni, è necessario metterli alla prova nella realtà per vagliarne la resistenza
Tanto per fare chiarezza...

Qui, su questo poliedrico forum, ci sono parecchie persone che hanno un
NON VISSUTO, che NON POSSONO SPERIMENTARE SE' STESSI, che VIVONO FUORI DALLA REALTA'.

Ed il motivo per cui versano in questa condizione, non risiede in qualcosa di esclusivamente volontario, ma in limiti psicologici e fisici (perchè l'ansia si somatizza nei modi più svariati), che impediscono la stragrande maggioranza di esperienze reali.

Cominciate a capire che vi leggono persone che hanno abilità sociali pari a zero.
Cominciate a capire che il semplice parlare (azione per voi tanto naturale), è per altri tanto impegnativo, a livello fisico e mentale, da essere quasi preferibile il mutismo.
Cominciate a capire che se l'ansia viene somatizzata in forme gravi, stare a contatto con le persone fa esplodere il cuore, togliere il respiro, sudare anche se ci sono -10°, tremare come foglie, perfino svenire...

Costruirsi un vissuto, sperimentare sè stessi, mettersi alla prova nella realtà, sono tutte situazioni che in passato e nel presente, vi è stato concesso di fare, non solo per una scelta dettata dalla vostra volontà, ma anche perchè vi trovavate/trovate in una condizione privilegiata rispetto a tante persone che frequentano questo luogo.


Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
chi non risica non rosica...

è inutile...qui molta gente si lamenta che non sa come rendersi simpatico agli altri, non sa come farsi notare dagli altri...
Ti rispondo prendendo in considerazione ciò che tu stesso hai scritto di te:

Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
partendo dal presupposto che sono un ragazzo con poche fobie nella vita di ogni giorno.
Partendo dal presupposto che sei un ragazzo con poche fobie nella vita di ogni giorno, ti chiedo di fare lo sforzo di immaginare di essere una persona diversa da te.

Immagina di essere un ragazzo per il quale parlare è la cosa più difficile in assoluto.
Di aver passato tutta la vita ad osservare gli altri (a scuola, al supermercato, per strada, in autobus, in palestra, ecc...) e vederli parlare, la cosa che per te è in assoluto più difficile e che per loro è tanto naturale.
Di provare il fortissimo desiderio di interagire con gli altri, di pensare di poter dare il tuo contribuito nelle conversazioni, di pensare di avere un punto di vista interessante o più semplicemente di voler fare una battuta...tutti questi pensieri che ti ruotano in testa, ma restano lì perchè non riesci a verbalizzarli.

Non pensi che quelle che tu chiami "lamentele" e che in realtà sono grida di esasperazione, sarebbero in gran parte giustificate?

Se il non riuscire a rendersi simpatico agli altri o farsi notare dagli altri, non dipendesse da qualcosa che la pura volontà possa controllare, non credi che ti incazzeresti?
Non pensi che la tua frustrazione e la tua rabbia avrebbero bisogno di una valvola di sfogo, come appunto le "lamentele"?


Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
Però è da "inconscienti" lamentarsi se persone che hanno fatto il primo passo ce ne sono state ed invece siamo stati noi a ritirare la nostra gamba.
Non è da "incoscienti" lamentarsi se delle persone hanno fatto il primo passo verso di noi e poi siamo stati noi stessi a ritirare la gamba...

Continua ad immaginare di essere il ragazzo di cui ho scritto prima.
Se avessi vissuto la tua vita come spettatore della stessa e non come il suo protagonista, se avessi fatto in continuazione paragoni tra te e gli altri, trovandoti sempre in difetto di abilità...anche se il tuo desiderio di conoscere gli altri fosse fortissimo, sarebbe accompagnato dalle idee "MA PERCHE' DOVREBBERO INTERESSARSI A ME?", "COSA PENSERANNO DI ME?", "NON HO NULLA DA RACCONTARE", "SI STUFERANNO DEI MIEI LIMITI" e da miriadi di altre ipotesi/domande, tendenzialmente pessimistiche (e come non potrebbero esserlo dato il passato), che riuscirebbero a travolgere anche la tua spinta notevole verso l'esterno.

Se poi tutti questi pensieri e timori prendessero anche forma fisica, se tremassi visibilmente, se avessi conati di vomito, se arrossissi o impallidissi, se ti mancasse il fiato, se la tachicardia ti sfinisse, se avessi capogiri o la sensazione di svenire...non pensi che saresti terrorizzato dall'idea di conoscere qualcuno?

Ho un'amico con una grave forma di ansia sociale e continua a ripetermi che, se qualcuno gli avesse detto che saremmo diventati amici e che ci saremmo incontrati dal vivo, all'inizio di quest'anno, gli avrebbe dato del pazzo...
Ma per poterlo incontrare, ho dovuto sudare 14 camicie ed insistere, nonostante lui desse per scontato che mai avrei potuto trovare gradevole la sua compagnia.
Vecchio 01-09-2008, 14:12   #84
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da Pride6
Non vi sposate,il matrimonio è una truffa,vi può rovinare la vita.
Vecchio 01-09-2008, 20:32   #85
Intermedio
L'avatar di calivelo
 

grande laice
qui il problema di fondo è che c'è gente che ha tutt'altro che la fobia, quindi non può manco immaginare i vari blocchi psicologgggici
ed è per questo che avevo anche scritto che il post era per un determinato target, perchè chi vuole ma non può
gli altri possono dire quello che vogliono, fare le loro ipotesi psicologiche più interessanti, ma tanto la si pensa diversamente, e si disperde la discussione in parole che non c'entran nulla con quello che volevo sapere da chi si trova nella situazione di avere una tappa evolutiva considerata indispensabile ma irraggiungibile
Vecchio 02-09-2008, 02:50   #86
Esperto
 

@Lice:

Il fatto che ci siano persone più o meno impossibilitate dalle loro paure a vivere certe esperienze non cambia di una virgola la realtà delle cose.
Nemmeno se lo scrivi tutto colorato e con un carattere grande.
L'unico modo per conoscere a fondo sé stessi è sperimentarsi. Se qualcuno non è in grado di superare le sue paure e mettersi alla prova, che sia o meno giustificato, che abbia più o meno colpa per la propria situazione, non arriverà mai a conoscersi completamente. Punto. Come chi non ha più gli occhi non arriverà mai a vedere.

Diresti mai ad una persona che ha gli occhi perfettamente funzionanti che non è vero che con gli occhi si vede, solo perchè ci sono persone che sono cieche e quindi non potrebbero farlo nemmeno se lo volessero?

La situazione di impotenza, reale o presunta, di taluni, non cambia il modo in cui l'essere umano può arrivare a conoscere sé stesso. Di questo si stava parlando.

Rispondo ad ogni topic in cui credo di avere qualcosa da dire sull'argomento. Essendo un forum pubblico, ogni discussione appartiene a me quanto a chi l'ha aperta, l'unica regola è non andare off-topic. Parlando del desiderio di farsi una famiglia, cercare di ricostruire la genesi di tale sogno mi sembra alquanto inerente.
Vecchio 02-09-2008, 03:11   #87
Avanzato
L'avatar di Joker
 

@bardamu:

La realtà non cambia neanche facendo esempi a effetto.

Qui non stiamo parlando di tanti Dott. Faust che vogliono conoscere i segreti di anima, corpo e mondo. Stiamo parlando di persone che vorrebbero fare cose che alla maggior parte delle persone riescono pressocchè normalmente.

Se a queste persone è richiesto un lavoro maggiore per raggiungere lo scopo, è perchè hanno un problema. Non perchè è la loro missione. Non penso che tutti quelli che parlano con gli altri, hanno amici, ridono, scherzano e si sposano sentano il dovere o il bisogno di immergersi così tanto dentro se stessi.
Vecchio 02-09-2008, 03:42   #88
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Joker
La realtà non cambia neanche facendo esempi a effetto.

Qui non stiamo parlando di tanti Dott. Faust che vogliono conoscere i segreti di anima, corpo e mondo.
Anche questo è un esempio ad effetto, meglio conosciuto come "iperbole".
Non sono un Dr. Faust, sono un essere umano, e in quanto tale aspiro a comprendere quanto più possibile la realtà che mi circonda.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Stiamo parlando di persone che vorrebbero fare cose che alla maggior parte delle persone riescono pressocchè normalmente.
Si, ma ciò non dovrebbe esimerle dal chiedersi PERCHE' vogliono fare proprio quelle cose.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Se a queste persone è richiesto un lavoro maggiore per raggiungere lo scopo, è perchè hanno un problema. Non perchè è la loro missione. Non penso che tutti quelli che parlano con gli altri, hanno amici, ridono, scherzano e si sposano sentano il dovere o il bisogno di immergersi così tanto dentro se stessi.
Tipo una miriade di filosofi e pensatori di ogni tempo?
Vecchio 02-09-2008, 04:37   #89
Avanzato
L'avatar di Joker
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
o conosciuto come "iperbole".
Non sono un Dr. Faust, sono un essere umano, e in quanto tale aspiro a comprendere quanto più possibile la realtà che mi circonda.
Per me ti sta a pennello, altro che iperbole .

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Si, ma ciò non dovrebbe esimerle dal chiedersi PERCHE' vogliono fare proprio quelle cose.
Lo vedi che sei faustiano? Concepisci che un essere umano possa aspirare per natura a comprendere la realtà che lo circonda...ma non altrettanto facilmente che per natura possa volere una vita sociale, o se preferisci a cercare un modo comune per essere sereno o felice .

E comunque credo che molti se lo chiedano, perchè le vogliono quelle cose. Ma questa difficilmente è una soluzione. Ancora meno se, della fobia sociale, si considera anche il lato considerato dalla medicina oggettivamente patologico.

Pensare, ad esempio, che noi siamo fatti in un certo modo e che questo non ci rende malati o sbagliati, può alleviare il nostro malessere. Però questo non ci rende più capaci di ottenere ciò che vogliamo. Non se, oltre che capirlo, non facciamo altro.

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Tipo una miriade di filosofi e pensatori di ogni tempo?
Infatti ho detto non tutti. E mi riferivo all'immergersi in se stessi in relazione alle tematiche relative alla fobia sociale, non ho detto che chi cucca non può pensare.
Vecchio 02-09-2008, 07:32   #90
Avanzato
L'avatar di Quinzio
 

Quote:
Originariamente inviata da cali
Per quelli che hanno o avevano il sogno di metter su famiglia, di sposarsi, ci pensate mai? (gli altri, raus, fora di qui)

Per me è sempre stato un sogno fin da quando ero piccolo (cit.)

Pensavo che volevo avere un figlio, pensavo che volevo fidanzarmi x anni (perchè giustamente non è che ti sposi subito con la prima che capita), convivere e poi sposarmi x fare anche un figlio da giovane, magari a 20 anni, in modo da essere un padre giovane e capire meglio il pargolo.

Ma giorno dopo giorno ho visto questo sogno sfumare, mi sono detto "ok, sarà x l'anno prossimo, c'è tempo, ma devo sbrigarmi" e intanto gli anni passavano, e io son rimasto sempre al palo...
che dolore quando vedo gente che da giovane era una testolina di casso, con 2 figli e sistemato, e io ancora qui a postare

quello x me è il punto d'arrivo finale, la famiglia, il lavoro, la casa, stop, basta stronsate, uscite, locali, divertimenti, sono stufo di ste cose, io vorrei costruire qualcosa di solido, ma già il sogno del figlio da giovane lo vedo semi sfumato...
ora ho paura che la prima che trovo che mi va bene, corro come un purosangue e la sposo frettolosamente, xchè l'età avanza casso, non voglio diventare uno scapolo di bronzo!

ma più mi guardo e più mi vedo in alto mare x realizzare questo sogno, non riesco manco a partire
a parte trovare solo gente libertina, a molte che andrebbero bene non piaccio, di altre ho paura e alla fine sono sempre qui
gli anni passano e io son praticamente sempre single, non riesco ad avere alcuna stabilità, eppure dentro di me un po' mi sono stabilizzato

a me piaciono i progetti, odio le incertezze, la superficialità, chi non si prende mai impegni, eppure sulla mia strada incontro spesso queste girl, e mi chiedo se sono su un altro pianeta, il pianeta fuffa

ogni anno che passa sono sempre più lontano dalla meta, mi trovo a contatto con gente che ha convissuto, che magari è divorziata o ha cmq un background non indifferente, mentre io non so un cacchio di niente, il mio curriculum fa skifo

alla fine trovare la moglie è come trovare il lavoro, dopo un po' sei fuori dal mercato e o ti accontenti o stai solo
ma io non voglio accontentarmi, cazzen, io valgo, perchè non mi so vendere? (il famoso mercato del pesce citato dalla saggia jeanne)
perchè ormai i miei valori non valgono più un piffero per le sbarbatelle di oggi? (lavoro, serietà, stabilità) ma ke kakkio vogliono?
alla fine tutta st'incertezza mi fa sbarellare completamente, e alla fine non so più manco cosa voglio io!!!

scusate la sfiga, ehm, lo sfogo

qualcuno ha questo genere di crisi esistenziale che ogni tanto riaffiora?
i sogni non son facili da affossare!

Lascia perdere.
Purtroppo il mio consiglio e' questo.
Lascia stare questi sogni di famiglia moglie e figli. Per noi non ci sono.
Non so quanti anni hai tu, io ho un'eta' dove dovrei gia' essere con 2 figli invece non ho neanche un'amica.

Lascia perdere queste idee perche' si finisce solamente per adagiarsi nella disperazione. Pensa a fare qualcosa che ti diverte, impiega il tuo tempo a fare qualcosa che ti piace.
Io lascerei perdere anche la ricerca della fidanzata tanto per noi non arriva mai.
Vecchio 02-09-2008, 08:00   #91
Avanzato
L'avatar di Quinzio
 

Quote:
Originariamente inviata da andreattt
Quote:
Originariamente inviata da tino
io ormai a 34 anni sono fuori tempo,se una ragazza vede uno single alla mia eta come si dice dalle mie parti in dialetto di danno del "intardec"
fuori tempo per cosa? non esiste un tempo limite per innamorarsi e costruire una famiglia, almeno per come la intendo io...
hai 34 anni, non hai 80. tu non puoi sapere cosa ti succederà magari tra un mese,5 mesi un anno, la vita è un costante cambiamento di situazioni sociali,personali ecc....
non porti un tempo limite... perchè non esiste.
I soliti discorsi. Hai 34 anni non 80.
Ma se uno fino a 34 non ha mai avuto una fidanzata, ci sono altissime probabilita' che non la trovi neanche nei prossimi 15 anni.
Quando avevo 15 anni mi dicevano che ero giovanissimo, a 20 che avevo tanto tempo davanti, a 25 "di che cosa ti preoccupi" a 30 che sono sempre in tempo, adesso a 35 qualcuno comincia a dire che non sono poi cosi' giovane.

Grazie al caxxo, se fosse per loro finisco diretto nella tomba, con i loro preziosissmi consigli.
Vecchio 02-09-2008, 10:15   #92
Intermedio
L'avatar di 1897
 

Quote:
Originariamente inviata da Quinzio
Quote:
Originariamente inviata da andreattt
Quote:
Originariamente inviata da tino
io ormai a 34 anni sono fuori tempo,se una ragazza vede uno single alla mia eta come si dice dalle mie parti in dialetto di danno del "intardec"
fuori tempo per cosa? non esiste un tempo limite per innamorarsi e costruire una famiglia, almeno per come la intendo io...
hai 34 anni, non hai 80. tu non puoi sapere cosa ti succederà magari tra un mese,5 mesi un anno, la vita è un costante cambiamento di situazioni sociali,personali ecc....
non porti un tempo limite... perchè non esiste.
I soliti discorsi. Hai 34 anni non 80.
Ma se uno fino a 34 non ha mai avuto una fidanzata, ci sono altissime probabilita' che non la trovi neanche nei prossimi 15 anni.
Quando avevo 15 anni mi dicevano che ero giovanissimo, a 20 che avevo tanto tempo davanti, a 25 "di che cosa ti preoccupi" a 30 che sono sempre in tempo, adesso a 35 qualcuno comincia a dire che non sono poi cosi' giovane.

Grazie al caxxo, se fosse per loro finisco diretto nella tomba, con i loro preziosissmi consigli.
Le occasioni bisogna crearle, nulla accade per caso.... Io la vedo così.
Vecchio 02-09-2008, 13:58   #93
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
o conosciuto come "iperbole".
Non sono un Dr. Faust, sono un essere umano, e in quanto tale aspiro a comprendere quanto più possibile la realtà che mi circonda.
Per me ti sta a pennello, altro che iperbole .
Opinione tua :wink:

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Si, ma ciò non dovrebbe esimerle dal chiedersi PERCHE' vogliono fare proprio quelle cose.
Lo vedi che sei faustiano? Concepisci che un essere umano possa aspirare per natura a comprendere la realtà che lo circonda...ma non altrettanto facilmente che per natura possa volere una vita sociale, o se preferisci a cercare un modo comune per essere sereno o felice .
E tu non capisci che le due cose non si escludono a vicenda e anzi, possono talvolta coincidere. Per quel che mi riguarda la chiarezza e la consapevolezza mi forniscono gli strumenti per costruire dei legami solidi con gli altri, per essere cosciente delle mie azioni e per poter correggere i miei sbagli.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
E comunque credo che molti se lo chiedano, perchè le vogliono quelle cose. Ma questa difficilmente è una soluzione. Ancora meno se, della fobia sociale, si considera anche il lato considerato dalla medicina oggettivamente patologico.

Pensare, ad esempio, che noi siamo fatti in un certo modo e che questo non ci rende malati o sbagliati, può alleviare il nostro malessere. Però questo non ci rende più capaci di ottenere ciò che vogliamo. Non se, oltre che capirlo, non facciamo altro.
Si, ma capirlo rimane comunque una delle cose da fare. Non ho mai detto che sia l'unica via, che escluda tutto il resto. Il lato patologico non ho mai detto che si possa curare esclusivamente con l'autoriflessione.
Prima di essere persone con paure e problemi di tipo sociale, siamo innanzitutto esseri umani, e in quanto tali cerchiamo delle risposte. Non è detto che esistano o che le troveremo mai, ma non possiamo comunque fare a meno di cercarle e di rincorrere la consapevolezza.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Tipo una miriade di filosofi e pensatori di ogni tempo?
Infatti ho detto non tutti. E mi riferivo all'immergersi in se stessi in relazione alle tematiche relative alla fobia sociale, non ho detto che chi cucca non può pensare.
Ma tipo anche chiunque aspiri ad essere una persona consapevole delle proprie azioni, che per molti coincide con l'essere sereni e in pace con sé stessi. La cosa che stai negando è che la consapevolezza in sé non dia serenità, e questo semplicemente non è vero. Te lo posso dire per esperienza diretta, ma come me tantissime altre persone non possono fare a meno di cercare risposte e chiarezza, perchè ciò dona loro stabilità e serenità.
Vecchio 02-09-2008, 14:07   #94
Esperto
 

ma sto Faust ha scritto qualke post?
Vecchio 02-09-2008, 14:41   #95
Principiante
L'avatar di Joker4
 

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Lo vedi che sei faustiano? Concepisci che un essere umano possa aspirare per natura a comprendere la realtà che lo circonda...ma non altrettanto facilmente che per natura possa volere una vita sociale, o se preferisci a cercare un modo comune per essere sereno o felice .
Quote:
Originariamente inviata da bardamu2
E tu non capisci che le due cose non si escludono a vicenda e anzi, possono talvolta coincidere. Per quel che mi riguarda la chiarezza e la consapevolezza mi forniscono gli strumenti per costruire dei legami solidi con gli altri, per essere cosciente delle mie azioni e per poter correggere i miei sbagli.
E tu non capisci che lo capisco benissimo , perchè credi ti stia rinfacciando qualcosa. Penso solo che tu abbia interessi più specifici rispetto alla "norma".

Quote:
Originariamente inviata da Joker
E comunque credo che molti se lo chiedano, perchè le vogliono quelle cose. Ma questa difficilmente è una soluzione. Ancora meno se, della fobia sociale, si considera anche il lato considerato dalla medicina oggettivamente patologico.

Pensare, ad esempio, che noi siamo fatti in un certo modo e che questo non ci rende malati o sbagliati, può alleviare il nostro malessere. Però questo non ci rende più capaci di ottenere ciò che vogliamo. Non se, oltre che capirlo, non facciamo altro.
Quote:
Originariamente inviata da bardamu2
Si, ma capirlo rimane comunque una delle cose da fare. Non ho mai detto che sia l'unica via, che escluda tutto il resto. Il lato patologico non ho mai detto che si possa curare esclusivamente con l'autoriflessione.
Lo so che non hai mai detto un sacco di cose.

[quote"bardamu2"]Prima di essere persone con paure e problemi di tipo sociale, siamo innanzitutto esseri umani, e in quanto tali cerchiamo delle risposte. Non è detto che esistano o che le troveremo mai, ma non possiamo comunque fare a meno di cercarle e di rincorrere la consapevolezza.[/quote]

Non sono così fiducioso di questo lato dell'essere umano. Sono più portato a credere che l'essere umano cerchi il modo migliore per sopravvivere, compresa in questo una stabilità che gi permette di farlo senza scossoni.
Essere veramente consapevoli potrebbe significare essere consapevoli anche di questo.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Infatti ho detto non tutti. E mi riferivo all'immergersi in se stessi in relazione alle tematiche relative alla fobia sociale, non ho detto che chi cucca non può pensare.
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Ma tipo anche chiunque aspiri ad essere una persona consapevole delle proprie azioni, che per molti coincide con l'essere sereni e in pace con sé stessi. La cosa che stai negando è che la consapevolezza in sé non dia serenità, e questo semplicemente non è vero. Te lo posso dire per esperienza diretta, ma come me tantissime altre persone non possono fare a meno di cercare risposte e chiarezza, perchè ciò dona loro stabilità e serenità.
Sto dicendo che per alcuni essere sereni, consapevoli delle proprie azioni, e soprattuto nel campo della vita sociale, può essere più semplice e naturale che per noi. Poi non è che uno non si fa mai domande o non cerca mai risposte. Solo che possono essere cose a parte rispetto alle questioni che mettono noi più in difficoltà.
Vecchio 02-09-2008, 14:42   #96
Principiante
L'avatar di Joker4
 

Quote:
Originariamente inviata da icek
ma sto Faust ha scritto qualke post?
...roba da intellettualoni consumati 8), maneggiare con cura ...!
Vecchio 02-09-2008, 15:10   #97
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da Joker4
E tu non capisci che lo capisco benissimo , perchè credi ti stia rinfacciando qualcosa. Penso solo che tu abbia interessi più specifici rispetto alla "norma".
Lo accetto, anche se la norma dovrebbe essere di scendere tutti nello specifico. E' per questo che dico la mia.

Quote:
Originariamente inviata da Joker4
Lo so che non hai mai detto un sacco di cose.
Credo nella frase che ho in firma.

Quote:
Originariamente inviata da Joker4
Non sono così fiducioso di questo lato dell'essere umano. Sono più portato a credere che l'essere umano cerchi il modo migliore per sopravvivere, compresa in questo una stabilità che gi permette di farlo senza scossoni.
Essere veramente consapevoli potrebbe significare essere consapevoli anche di questo.
Essere consapevoli del fatto che non serve essere consapevoli? Mi sembra un po' contraddittorio.

Quote:
Originariamente inviata da Joker
Sto dicendo che per alcuni essere sereni, consapevoli delle proprie azioni, e soprattuto nel campo della vita sociale, può essere più semplice e naturale che per noi. Poi non è che uno non si fa mai domande o non cerca mai risposte. Solo che possono essere cose a parte rispetto alle questioni che mettono noi più in difficoltà.
Così sono d'accordo.
Vecchio 02-09-2008, 15:16   #98
Principiante
L'avatar di Joker2
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Essere consapevoli del fatto che non serve essere consapevoli? Mi sembra un po' contraddittorio.
Penso lo sia meno di quanto credi o di quanto possa sembrare a chiunque.

Caaaaaaliiii...! Scusa per il leggero OT ...
Vecchio 02-09-2008, 15:52   #99
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Lice
Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
in questo forum si parla più per luoghi comuni e sensazioni proprie erronee piuttosto che sul proprio vissuto (per quanto possa essere minimo per un un qualche utente di questo forum fobico).
Leggo un concetto della società spesse volte statico e irreale...
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
L'unico modo per conoscersi del tutto è
sperimentare sé stessi.
Quote:
Originariamente inviata da clizia
per comprendere a fondo i propri stessi sogni, è necessario metterli alla prova nella realtà per vagliarne la resistenza
Tanto per fare chiarezza...

Qui, su questo poliedrico forum, ci sono parecchie persone che hanno un
NON VISSUTO, che NON POSSONO SPERIMENTARE SE' STESSI, che VIVONO FUORI DALLA REALTA'.

Ed il motivo per cui versano in questa condizione, non risiede in qualcosa di esclusivamente volontario, ma in limiti psicologici e fisici (perchè l'ansia si somatizza nei modi più svariati), che impediscono la stragrande maggioranza di esperienze reali.

Cominciate a capire che vi leggono persone che hanno abilità sociali pari a zero.
Cominciate a capire che il semplice parlare (azione per voi tanto naturale), è per altri tanto impegnativo, a livello fisico e mentale, da essere quasi preferibile il mutismo.
Cominciate a capire che se l'ansia viene somatizzata in forme gravi, stare a contatto con le persone fa esplodere il cuore, togliere il respiro, sudare anche se ci sono -10°, tremare come foglie, perfino svenire...

Costruirsi un vissuto, sperimentare sè stessi, mettersi alla prova nella realtà, sono tutte situazioni che in passato e nel presente, vi è stato concesso di fare, non solo per una scelta dettata dalla vostra volontà, ma anche perchè vi trovavate/trovate in una condizione privilegiata rispetto a tante persone che frequentano questo luogo.


Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
chi non risica non rosica...

è inutile...qui molta gente si lamenta che non sa come rendersi simpatico agli altri, non sa come farsi notare dagli altri...
Ti rispondo prendendo in considerazione ciò che tu stesso hai scritto di te:

Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
partendo dal presupposto che sono un ragazzo con poche fobie nella vita di ogni giorno.
Partendo dal presupposto che sei un ragazzo con poche fobie nella vita di ogni giorno, ti chiedo di fare lo sforzo di immaginare di essere una persona diversa da te.

Immagina di essere un ragazzo per il quale parlare è la cosa più difficile in assoluto.
Di aver passato tutta la vita ad osservare gli altri (a scuola, al supermercato, per strada, in autobus, in palestra, ecc...) e vederli parlare, la cosa che per te è in assoluto più difficile e che per loro è tanto naturale.
Di provare il fortissimo desiderio di interagire con gli altri, di pensare di poter dare il tuo contribuito nelle conversazioni, di pensare di avere un punto di vista interessante o più semplicemente di voler fare una battuta...tutti questi pensieri che ti ruotano in testa, ma restano lì perchè non riesci a verbalizzarli.

Non pensi che quelle che tu chiami "lamentele" e che in realtà sono grida di esasperazione, sarebbero in gran parte giustificate?

Se il non riuscire a rendersi simpatico agli altri o farsi notare dagli altri, non dipendesse da qualcosa che la pura volontà possa controllare, non credi che ti incazzeresti?
Non pensi che la tua frustrazione e la tua rabbia avrebbero bisogno di una valvola di sfogo, come appunto le "lamentele"?


Quote:
Originariamente inviata da 8giova88
Però è da "inconscienti" lamentarsi se persone che hanno fatto il primo passo ce ne sono state ed invece siamo stati noi a ritirare la nostra gamba.
Non è da "incoscienti" lamentarsi se delle persone hanno fatto il primo passo verso di noi e poi siamo stati noi stessi a ritirare la gamba...

Continua ad immaginare di essere il ragazzo di cui ho scritto prima.
Se avessi vissuto la tua vita come spettatore della stessa e non come il suo protagonista, se avessi fatto in continuazione paragoni tra te e gli altri, trovandoti sempre in difetto di abilità...anche se il tuo desiderio di conoscere gli altri fosse fortissimo, sarebbe accompagnato dalle idee "MA PERCHE' DOVREBBERO INTERESSARSI A ME?", "COSA PENSERANNO DI ME?", "NON HO NULLA DA RACCONTARE", "SI STUFERANNO DEI MIEI LIMITI" e da miriadi di altre ipotesi/domande, tendenzialmente pessimistiche (e come non potrebbero esserlo dato il passato), che riuscirebbero a travolgere anche la tua spinta notevole verso l'esterno.

Se poi tutti questi pensieri e timori prendessero anche forma fisica, se tremassi visibilmente, se avessi conati di vomito, se arrossissi o impallidissi, se ti mancasse il fiato, se la tachicardia ti sfinisse, se avessi capogiri o la sensazione di svenire...non pensi che saresti terrorizzato dall'idea di conoscere qualcuno?

Ho un'amico con una grave forma di ansia sociale e continua a ripetermi che, se qualcuno gli avesse detto che saremmo diventati amici e che ci saremmo incontrati dal vivo, all'inizio di quest'anno, gli avrebbe dato del pazzo...
Ma per poterlo incontrare, ho dovuto sudare 14 camicie ed insistere, nonostante lui desse per scontato che mai avrei potuto trovare gradevole la sua compagnia.
Ok Lice io se parlo così è perchè vedo l'ansia, timidezza e la fobia sociale in un modo differente da come la vive qualcuno qui dentro.
Se parlo così è perchè c'è gente che su sto forum ci sta perdendo la vita a paingersi addosso (e posso capirla...posso capire il disagio che prova dovendosi confrontare ogni giorno con i giudizi degli altri, temerli fino al totale silenzio) e tutto sommato sembra usare la questione dell'ansia/fobia sociale quasi come scusa: sono ansioso/fobico? ottimo...sono malato e non sono curabile...l'unica mia possibilità e starmene a "frignare" maledicedo il Padre Eterno per avermi creato con una capoccia tanto sensibile quanto debole.
Io come avevo detto altre volte (facendo un paragone con la forza di volontà che occorre per dimagrire per un obeso ecc...ecc...) vedo questo "problema" in modo differente.
Per me la fobia sociale, l'ansia sono delibitanti, ma non sono malattie incurabili...anzi per me non sono nemmeno malattie...sono stati psicologici...finchè si sta rannicchiati sul letto a ripetersi "io sono fobico...io sono fobico...non posso cambiar enon posso cambiare" Lice sta sicura che nessuno ti darà un pezzo di vita indietro e nemmeno la vita futura.
Non ci sarà nessun principe o Padre Eterno che scenderà dalla Croce a darti forza con lo Spirito Santo. Si tratta di te...di voi...che dovete mettervi e ripetervi "vero....sono fobico?...questa esperienza la faccio a costo di tremare davanti a tutti".

Parlandoci chiaramente e senza falsi pudori...è vero ero estroverso...ma ho raccontato anche che sono diventato molto introverso...beh non so bene cosa prova ognuno di voi nei momenti di ansia o quando è a contatto con gli altri, ma quando ho attraversato quel periodo di introversione totale...silenzi...e mi limitavo ad ascoltare gli altri coetanei chissà per quale assurdo motivo.
Non so come batta il vostro cuore pe i vostri stati ansiosi e fobici (probabilmente ognuno di voi addirittura reagirà diversamente, pensando a frasi differenti), ma il modo in cui batteva il mio in quelle circostanze non so se definirla fobia sociale o meno (perchè appunto le etichette non mi sono mai piaciute e poi con il tempo ci si abitua ad essere etichettati e non ne esci più), ma se non lo era si avvicinava e di molto.
E' stato un periodo breve (qualcosa che è durato si e no 1 anno....temporalmente quindi non paragonabile a chi si sente questo peso addosso da anni o addirittura per quasi la sua intera esistenza), ma stai certa che se mi fossi impigrito (e anzi oserei dire se avessi avuto la "sfortuna" di trovare un forum come questo allora in cui la gente sembra arrendersi davanti alle proprie fobie a quest'ora avrei una vita sociale uguale alla vostra, esperienze uguali alle vostre (cioè 0) e mi etichetterei anch'io come "fobico").
Invece, così come è arrivato il giorno in cui ho detto "stomaco qui comando io e a costo di morire di fame i 25kg li butto giù, altrettanto ho fatto per la mia totale introversione "qui comando io...un tempo ero estroverso e ben amato da tutti, mi sforzo inizialmente di riaprire la bocca e ritornerò ad essere quello che ero".

La differenza tra me e un fobico di questo forum è stata solo la forza di volontà che io ci ho messo e ch molti di voi (senza offese e con il massimo rispetto per voi) rinuncia a mettere in partenza preferendo ripetersi "sono fobico".
Se quando senti la tremarella...se quando diventi rossa...se quando senti i conati di vomito salire rinunci fai la stessa cosa che fa un obeso in dieta al primo morso di fama (va e corre a svuotare il frigo).
In questo modo nè perdi i kg di troppo, nè riacquisti un minimo di sicurezza a livello sociale.

Non so se capisci cosa intendo Lice...quando intendo dire "che ho poche fobie" non intendo dire che sono impassibile a tutto: leggere una mia poesia ai miei stessi amici e a maggior ragione alle amiche mi fa tremare (così tanto che non riesco a tenere in mano un foglio velendo); quando ero a scuola guida e mi ritrovavo seduto a fianco una ragazza avevo il cuore che mi saltava in gola accompagnato quasi da conati di vomito; quando me ne stavo in passato molto più in silenzio di ora sotto sotto era perchè non mi sentivo più "simpatico" come ero un tempo....anzi abituandomi a starmene nel mio dolore e nel mio silenzio ci avevo perso del tutto l'abitudine (era quasi come voler reimparare ad andare in bicicletta o nuotare...); quando più volte mi si è avvicinata una ragazza tante e tante volte mi è passato per la testa "e cosa dirò? che impressione le farò? e se l'annoio e non riesco più ad essere quello spiritoso di 3 anni fa?e se come mi capita ultimamente arriva il punto, dopo 5 minuti di discussione, che non so più di cosa parlare? Chi lo sopporta l'imbarazzo del silenzio?"....

Quando dico che ho poche paure voglio dire che qualsiasi paura per quanto forte ho imparato (con un forte allenamento mentale) a sopraffarla nel lungo tempo....dapprima sopportandone i sintomi e addirittura in molte situazioni ad arrivare al punto di eliminare quasi la paura (staccando su quel punto il cervello...ripetendomi che sono il migliore...che sono gli altri a dover aver "timore" e disagio per me....fino al punto di sopportare i momenti imbarazzanti di silenzio e riderci su).

Ho poche paure perchè le ho sempre volute combattere....perchè mi sono messo in testa che non mi dovevano rovinare l'esistenza Lice...perchè ero stato un estroversone e simpatico a tutti e perchè la mia maturazione e il mio totale aumento di sensibilità non dovevano farmi diventare assolutamente un completo asociale, fobico, timidone poco loquace.

Piano piano ho imparato a far passare la mia poca loquacità per sicurezza, misteriosità...
ed ora quando non ho nulla da dire non dico nulla (rimango a chiedermi tra me e me..."come la sto facendo divertire con questo silenzio")...e poi quando mi viene qualcosa di intelligente (ma volendo anche una stupidata) la dico...e così automaticamente continuano ad essere gli altri a cercarmi....
Ho imparato a fare della mia timidezza e della mia sensibilità DOLCEZZA e altruismo nei confronti degli altri (e che ne dicano...quando difendi una giusta causa o una persona che se lo merita la riconoscenza la ricevi). E anche in questo caso la sensibilità è diventata un'arma a mio favore (perchè anche in questo caso oltre che farmi definire come sensibile e sentimentale, mi fa definire dagli altri come sicuro delle mie idee e dei miei principi così tanto che sono pronto a tutto per difenderli).
Ho imparato a fare dei miei enormi difetti (di cui in quel periodo me ne facevo una disgrazia) una virtù: con ironia e simpatia (così come sapevo farlo a 14 anni).
Ho imparato ad alternare silenzi assoluti alle provocazioni.

Se credi Lice che se parlo in questo modo è perchè sono un gran bell'estroversone senza problemi e che non posso capire il disagio ti sbagli di grosso (senza offese).

http://www.fobiasociale.com/postx5862-0-0.html
i miei ultimi 3 post in quel thread in cui ho scritto in 1 pomeriggio solito di immersione tra i miei pensieri sono del tutto sinceri.

Probabilmente sono un ragazzo con una sua vita sociale....ma non perchè sono un estroversone spensierato....ma perchè sono arrivato al punto di voler iniziare a combattere anche la più piccola delle mie fobie.

Io mi immedesimo in tutto....se amo stare da solo è proprio per questo...perchè usi la testa e pensi...pensi "e se fossi il completo estroversone di ieri senza pensieri?", "e se mi fossi arreso?", "e se facessi questo?", " e se questa persona dicesse questo o fosse così?"
E tutte quelle domande che hai scritto me le faccio ora e me le sono fatte a maggior ragione in passato quando mi sentivo distante dagli altri anni luce e non mi sentivo più stimato e accettato.

E se ogni tanto me ne esco fuori con affermazioni del tipo "siete fobici perchè non "volete" (semplificando molto il concetto)" non è per offendere, ma perchè credo realmente che un'ansia o una fobia sociale essendo uno stato mentale/psicologico ha l'unica guarigione in se stessi.
Perchè credo che la differenza tra la mia vita sociale e la mia persona e la vostra sia stata in quel giorno in cui ho detto con forza "ritorno a vivere".
Da lì ho riniziato a fregarmente gradualmente di cosa pensavano gli altri (e se ci pensavo cavolacci miei erano e peggio per me che non riuscivo a cambiare pensiero), ho iniziato a non sentire più quel disagio, ho iniziato a non essere più una mummia e anche quando mi capita di non avere niente da dire (perchè tutto sommato è diventato quasi un aspetto del mio carattere) so prenderla con scherzo o facendo passare la cosa per altro non creando disagio nè in me, nè negli altri.

Perchè tutti quei pensieri e quei disagi sono passati nel mio cervello sia in passato e volendo lo sono anche ora ( se non avessi imparato a tenerli a bada).
La differenza sta nel fatto che io mi sono detto " se devo "morire" lo faccio combattendo e non arrendendomi"....e poi combattendo mi sono reso conto che non sarei morto, ma sarei vissuto molto meglio.

Non sai ogni volta che incontro una nuova persona (soprattutto coetanei da cui ti aspetti sempre quei giudizi pungenti in più) come mi ripassano per la testa quei pensieri "cosa penserà di me? e se arriva il minuto di silenzio imbarazzante con che faccia non mi sotterrerei? e se per questo mi valutasse una "mezza cartuccia"?".
E magari volendo queste stesse domande a volte, ancora oggi, mi fanno desistere dal conoscere quella persona in più , quella ragazza in più.
Però in altrettanti momenti mi dico con forza "qualsiasi cosa ti passa per la testa andrai da quelle persone e parlerai...parlerai....e se stari zitto non starai facendo una figura di M...e se la stai facendo e dentro ti batte il cuore fai finta fuori di essere non curante della cosa...prima o poi qualcuno rinizierà a parlare...prima o poi ti ritornerà in mente qualcosa di intelligente da dire o una stupidatà per risbloccare il ghiaccio".

Sono quei momenti che mi hanno permesso di crearmi una vita sociale, di sentirmi apprezzato da molti amici e amiche, di avera avuto una ragazza in passato. E nonostante tutto, nonostante io mi ritenga , volendo, "superiore" ai coetanei solamente perchè sono consapevole che nascondo (ormai molto bene al punto che passo per misterioso, freddo ecc...ecc...) tratti molto sensibili che al momento giusto so però mostrare, nonostante sia apprezzato da molti, comunque ad ogni conoscenza nuova inizialmente mi viene da chiedermi e arrovellarmi su cosa ne penserà di me ecc...ecc...
Vecchio 02-09-2008, 20:03   #100
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io ormai a 34 anni sono fuori tempo,se una ragazza vede uno single alla mia eta come si dice dalle mie parti in dialetto di danno del "intardec"
fuori tempo per cosa? non esiste un tempo limite per innamorarsi e costruire una famiglia, almeno per come la intendo io...
hai 34 anni, non hai 80. tu non puoi sapere cosa ti succederà magari tra un mese,5 mesi un anno, la vita è un costante cambiamento di situazioni sociali,personali ecc....
non porti un tempo limite... perchè non esiste.
I soliti discorsi. Hai 34 anni non 80.
Ma se uno fino a 34 non ha mai avuto una fidanzata, ci sono altissime probabilita' che non la trovi neanche nei prossimi 15 anni.
Quando avevo 15 anni mi dicevano che ero giovanissimo, a 20 che avevo tanto tempo davanti, a 25 "di che cosa ti preoccupi" a 30 che sono sempre in tempo, adesso a 35 qualcuno comincia a dire che non sono poi cosi' giovane.

Grazie al caxxo, se fosse per loro finisco diretto nella tomba, con i loro preziosissmi consigli.
grande quinzio
il senso di realtà prima di tutto
altro che sperimentarsi, realismo e razionalità sono le uniche cose che ci distinguono dagli animali che si lascian travolgere solo dalle passioni
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