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Originariamente inviata da muttley
Perché spesso la ricchezza nasce da una mancata o errata ridistribuzione delle risorse...è giusto che certa gente faccia i miliardi con delle speculazioni borsistiche in un giorno e ci campi per tutta la vita mentre altri vadano a fare lavori manuali usuranti ogni giorno senza sapere se camperanno l'indomani? In quel caso l'astio è giustificato, non altrettanto si può dire del rapporto tra estroversione e fobia: a te qualche estroversone ti ha mai rubato la parola o è qualcosa che nasce da te e dal tuo vissuto?
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l'astio sulla ricchezza fa incazzare xke c'è sfruttamento. 2 uomini liberi (il secondo magari per natura pure umanamente migliore -e ke ke se ne dica è un valore, non qui non oggi ma nell'essere umano è un valore-) nascono liberi muoiono uno mezzo incatenato l'altro totalmente. fa incazzare xke te ke hai cervello non puoi usarlo xke mettono dei paletti sociali evidentemente svantaggiosi ed evidentemente orientati allo sfruttamento. Ti fanno penare ciò ke non lo è: se ho l'intelligenza e la pazienza per farlo, io domani mattina scendo nel mio cortile, pianto un seme di mela e tra 2 anni inizio a mangiare mele gratis. ho inventato ricchezza. il discorso è lunghissimo e mi fermo qui, ma questo dimostra come non sia un fatto di solo denaro, ma di organizzazione sociale. il denaro è un mezzo per un fine ke noi desideriamo, il ke fa pensare ke su questo mezzo si possa giocare, se si allontanano le persone dai beni o dal modo di raggiungimento per il benessere/bene. in regime di totale autoproduzione, il denaro non avrebbe senso (Se non per i servizi, per tutto il settore terziario)
l'altro pure fa incazzare xke in un certo senso anche li sei se non sfruttato per lo meno ricattato: o così o niente. il mondo, la vita, gli affetti ke pure io ne faccio parte
E CHE DOVREBBERO ESSERE GRATIS perché l'amore lo si impara come ogni altra cosa, come la matematica anke se per vie cerebrali diverse, sono fondamentalmente questione di fatica e svendita:
se nascondo la mia vera natura sopravvivo, se la tiro fuori vengo schiacciato. Peccato che l'essere umano è UNO dei primati che ha una vita basata sulla dignità: la sopravvivenza fisica è quanto meno paritaria a quella dello spirito (dello stile "avrete il mio corpo ma non la mia anima").
cioè ciò ke a tutti e di più prezioso (l'integrazione, la progettualità, l'unione, il calore...la vita, in riassunto) necessita, alla persona schiva (riservata, non chiusa caratterialmente in maniera volontaria, xke ne ho visti tantissimi di
introvertiti, non di introversi in senso di caratteristica di introversione) viene negato come se fosse un criminale, facesse schifo o fosse una falla in una società ke, senza sapere il xke, si comporta in un dato modo (che io ritengo
ABOMINEVOLE E ASSURDO, soprattutto nell'ultimo decennio). la cosa peggiore è ke persino chi rifiuta totalmente un modo di vivere così accetta e persegue di buon grado le sue pratiche (gli introversi o sensibili o alternativi, kiamateli come volete, che finiscono nell'
estroversismo). martin luther king diceva: "Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti"
in termini di ottica loro li capisco, ma non posso fare altro ke notare ke sono pieni di limiti e di ottusaggini ke io non capisco neanke per sbaglio e ke neanke voglio tentare di emulare. loro hanno più torto di me in molte cose e su questo non si discute pena sbattere nel cesso tutti gli anni della mia vita (sto spiegando qualcosa di abbastanza ovvio, al livello di "ricordatevi di non tagliarvi le gambe con la motosega nel dolore assoluto perché non ce n'è motivo").
posto questo rimarrebbe di vivere una vita degna visto che siamo solamente differenti per alcune caratteristiche. la riprova di questo è ke un mondo fatto di introversi per introversi (sensibili per sensibili, alternativi per alternativi) andrebbe avanti comunque, probabilmente anche meglio sotto molti aspetti: meno suv, meno Lime light e più centri culturali dove sicuramente può anke capitare di ballare. discoteche si xke non c'è niente di male, sono pure belle, ma sempre nel rispetto dell'altro. + comunicazione tra uomo e donna, meno differenze sociali. meno poligamia, più riflessività, più conoscenza. probabilmente in un mondo di introversi saremmo tutti più acculturati.
Molto lenti, probabilmente avremmo ancora la topolino o il cavallo (e su questo avrei da ridire)
Ragazzi è la quinta volta ke vi dico le stesse cose vere e funzionanti: LEGGETE!
gli introversi ke ho visto stare bene su questo forum come nella vita hanno univocamente riconosciuto sé stessi senza tentare di seguire il folle mondo ke, folle o no, comunque non fa per loro. hanno seguito quello ke sono,
si sono rimboccati le maniche nell'unico senso ke funzioni: quello della pazienza e della sensibilità, cercando di trovare una via alternativa a quella comune per vivere xke non si può fare altro, non stando bene nel mondo così com'è. siamo esseri particolari, vivremo da esseri particolari: serate tranquille, impegni lenti e molto approfonditi, affetti veri, tendenzialmente pochi sfottò in compagnia etc etc. Secondo me sforzarsi per trovare una tipa da scopare vale come cercare di scavare la terra e mangiarsi vermi e bitume. ho reso l'idea.
Io vi ho avvisati, posso assicurare ke questa è l'unica via per realizzarsi, altrimenti la pratica di ognuno e quello ke qui dentro oltre ke sul sito dedicato all'introversione ke ho trovato dicono: in altro caso si finisce a stare male a diversi livelli. ricordo ke qui dentro ci sono molte persone ke prendono psicofarmaci o dallo psicologo
fate voi...
Chiudo dicendo ke non sono superman né gandhi. quello ke scrivo è frutto di studi e prove su me stesso e ne sono sinceramente sfibrato. non intendo convincere + nessuno, da ora in poi ki ho trovato ho trovato e ki mi ama mi segua, ho bisogno di costruirmi una vita
ho faticato come kiunque altro facendomi pure male, solo ke ho tentato di farlo in una maniera ke mi riesce, cioè quella del mio carattere: studio, ironia, sensibilità e tutto quello ke d'altro ho. tentando di snaturarmi mi sono solo quasi ucciso