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Vecchio 10-01-2011, 16:24   #21
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Originariamente inviata da Woland12 Visualizza il messaggio
A me invece la gggente (senso dispregiativo del termine) sta sul cazzo e quindi ho problemi a relazionarmici. Sono molto più coerente di te
Oddio Woland, non ti facevo un very rancorous anti-social...
Vecchio 10-01-2011, 16:34   #22
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L'avatar di Woland12
 

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Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio
Oddio Woland, non ti facevo un very rancorous anti-social...
Nemmeno io.... Bella definizione cmq, sa molto da CambridgeUniversity
Vecchio 10-01-2011, 16:44   #23
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Questa estrema voglia di fare le cose come gli altri e come le fanno gli altri. Non la sopporto.
Dobbiamo per forza moltiplicarci e fare tutti appassionatamente le stesse cose per vivere bene? Perchè, se a me non piace la vita sociale devo farne parte per forza? Esperienza, dite? Ma esperienza di cosa? Di una cosa che non apprezzeremo mai, fino in fondo.
Gli psicologi fanno a gara per convincerci a buttarci insieme agli altri, però loro in cambio guadagnano bei soldini... noi cosa guadagniamo? Spesso e volentieri una bella minchia!
Bisogna essere sempre se stessi, non inseguire la mandria. Se non mi va di andare a quella festa, non ci vado! Se so che una volta tornato a casa starò peggio, non ci vado!
Io ho più stima per quelli che sono coerenti con se stessi e se ne fregano di quello che pensano gli altri, piuttosto che quelli che a costo di sembrare simili agli altri, fanno di tutto e di più. Spesso scendono anche a compromessi, a mio parere, evitabili.
Detto questo, penso che ognuno abbia la possibilità di fare quello che vuole.
Questo è solo il mio orgoglioso pensiero.

Io mi pongo a metà tra queste due grandi filosofie di vita, che corrispondono guarda caso con quelli che Anepeta chiama bisogno di appartenza e bisogno di individuazione.
Siamo tutti, estroversi compresi, costretti a vivere nel dilemma tra queste due polarità.

Chi è fuori, vorrebbe stare dentro, anche se si comporta come se non lo volesse. Chi è dentro, dice che vorrebbe essere meno pressato e meno schiavo delle regole, anche se si comporta in maniera opposta.

Premesso che di patologie non voglio metterci bocca, l'introverso necessita di stimoli adeguati di direzione ed intensità, per uscire dall'introvertimento.

In pratica, non credo molto a quelli che si vantano di fregarsene del giudizio altrui, perché c'è un bisogno di appartenenza in ciascuno di noi.
Vecchio 10-01-2011, 17:05   #24
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Io mi pongo a metà tra queste due grandi filosofie di vita, che corrispondono guarda caso con quelli che Anepeta chiama bisogno di appartenza e bisogno di individuazione.
Siamo tutti, estroversi compresi, costretti a vivere nel dilemma tra queste due polarità.

Chi è fuori, vorrebbe stare dentro, anche se si comporta come se non lo volesse. Chi è dentro, dice che vorrebbe essere meno pressato e meno schiavo delle regole, anche se si comporta in maniera opposta.

Premesso che di patologie non voglio metterci bocca, l'introverso necessita di stimoli adeguati di direzione ed intensità, per uscire dall'introvertimento.

In pratica, non credo molto a quelli che si vantano di fregarsene del giudizio altrui, perché c'è un bisogno di appartenenza in ciascuno di noi.
molto bella questa analisi, mi ci ritrovo anche io nel ruolo di "equilibrista" tra queste due filosofie di vita
Vecchio 10-01-2011, 17:23   #25
Esperto
 

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Io mi pongo a metà tra queste due grandi filosofie di vita, che corrispondono guarda caso con quelli che Anepeta chiama bisogno di appartenza e bisogno di individuazione.
beh, è Jung prima di Anepeta, credo.

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In pratica, non credo molto a quelli che si vantano di fregarsene del giudizio altrui, perché c'è un bisogno di appartenenza in ciascuno di noi.
il bisogno di appartenenza però per forza di cosa diventa un prb politico.
su questo mi pare che ancora non ci si capisca e si faccia estrema
confusione nel forum.
noi viviamo in un mondo che costruisce le identità attraverso ruoli fittizi.
ruoli del tutto individualisti che non hanno nessun collegamento con la comunità.
sono stati via via cancellati i ruoli di genere, i ruoli di clan, i ruoli di comunità.
fra un po' toglieranno i ruoli di specie dicendo che non è politicamente corretto mangiare carne se si posson mangiare fagioli.
oggi uno può essere, sulla carta, quello che vuole.
col risultato però che non è nessuno: perché viene identificato SOLO col suo lavoro, con il suo stipendio, con il suo aspetto.
figli di nessuno e cittadini del mondo.
invece da sempre le cose più importanti della vita non erano scelte dall'individuo: la propria famiglia, il proprio nome, il proprio paese, anche la professione erano spesso scelte pregresse.
oggi non gli viene riconosciuta nessuna identità pregressa, il suo senso di appartenenza quindi è minimo.
troppa libertà gli si è ritorta contro.
puoi fare quello che vuoi, ma sei sempre da solo.
l'esistenza è relegata ad una progettualità materiale tesa all'appagamento
individuale, ed anche la famiglia ormai è vissuta nell'immediato, slegata
da una visione che vada oltre se stessi.
una volta hai detto che i genitori erano la cosa più importante per te.
bene, credo che la cosa valga per molti, oggi.
più scompare ciò che sopperisce alla perdita dei genitori, più questa
perdita diventa intollerabile.


l'individuo è però frustrato da questo bisogno insoddisfatto e rincorre quindi le luci della ribalta, oppure si rifugia in comunità virtuali, associazioni politiche, tifoserie organizzate, movimenti underground, per sopperire ad un senso di appartenenza che gli viene tolto.

perché all'uomo la pancia piena non basta, come non basta fare un figlio se non ne capisce il senso (lo vedo sempre più spesso come un prb).

noi siamo così adesso come adesso. tutti noi.
nessuno di noi rinuncerebbe alla propria libertà di scelta, ma tutti ci sentiamo alienati dal mondo.

Ultima modifica di LordDrachen; 10-01-2011 a 17:25.
Vecchio 10-01-2011, 17:52   #26
Intermedio
L'avatar di Memole88
 

bravo...mai inseguito la mandria!!!!!!!!!!!solo ke da un pò di tempo non mi interessa più nessuno...sn tutti uguali ogni persona ogni cosa è noiosa e qst mi porta inevitabilmente a kiudermi nel mio mondo...e qst è un male!
Vecchio 11-01-2011, 14:19   #27
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Originariamente inviata da Memole88 Visualizza il messaggio
bravo...mai inseguito la mandria!!!!!!!!!!!solo ke da un pò di tempo non mi interessa più nessuno...sn tutti uguali ogni persona ogni cosa è noiosa e qst mi porta inevitabilmente a kiudermi nel mio mondo...e qst è un male!
Un male? dipende, dipende.
è inutile, a mio modo di vedere, sforzarsi di stare con delle persone con cui non ti ci ritrovi. Non è che credo molto al "buttati lo stesso, tanto non hai nulla da perdere" : Mi sembra un pò banale come cosa. Se sai badare a te stessa-o. E io sto imparando a farlo.

Comunque anch'io sono un pò succube dei giudizi, ma è normale. Sono pur sempre umano, non un robot.
però ritengo che l'importante sia comunque non lasciarsi condizionare troppo e proseguire per la propria strada. Per quanto sia tortuosa e complessa.


Grazie a tutti per le risposte.
Vecchio 11-01-2011, 15:22   #28
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

@ LordDrachen:

In effetti ho fatto un discorso simmetrico rispetto ai due bisogni citati, ma ovviamente le pressioni della società non sono simmetriche, tant'è che qui non ho mai letto di persone che invidiano la serenità dell'eremita, privilegiando la felicità più pubblicizzata, quella dell'estroverso scopatore seriale.
Vecchio 11-01-2011, 22:42   #29
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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Hai fatto bene... mai seguire la mandria... perchè bisogna sempre omologarsi ad atteggiamenti spesso stupidi?
ti posso dire che la paura di rimanere soli a volte gioca brutti scherzi.
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