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Vecchio 02-08-2014, 17:25   #1
Principiante
 

In realtà un po' lo sono e anche nichilista in parte però probabilmente è una conseguenza del mio evitamento per la gente.
Una volta lo notavo meno e mi facevo sostanzialmente trasportare dagli amici e vivevo i rapporti sociali passivamente.
Ultimamente (negli ultimi anni) mi son reso conto che quando esco provo sempre più disagio nello stare con la gente (anche con gli amici che conosco da una vita), nel dover interagire, non parliamo poi nelle eventuali nuove conoscenze. Un disastro. Noto come la cosa che mi dia più sollievo sia il ritornare a casa nelle occasioni in cui non posso scappare/evitare.
Ho pensato molto razionalmente di troncare tutte le rimanenti conoscenze/amicizie per poter evitare di dover o inventare scuse per non uscire o subire un martirio mentale uscendo.
Ovviamente non ho perpetrato questo piano suicida, ma non tanto perchè non lo desiravo realmente (anche se obbiettivamente è abberrante anche solo pensarlo) ma perchè la messa in pratica sarebbe stato motivo di ulteriore ansia dato che agli occhi delle persone normali si sarebbe palesata esclusivamente come il delirio di un pazzo.
Purtroppo so che in un modo o nell'altro, i miei comportamenti (che attuo solo per "legittima difesa") porteranno inevitabilmente le persone che ho intorno ad allontanarsi volontariamente da me e allora probabilmente mi lamenterò della solutidine.
Ricapitolando: non vorrei stare solo ma stare con gli altri mi sta sempre più stretto. Evitare è l'unica soluzione che riesce a darmi sollievo ma so che porterà alla solitudine. In sostanza mi sto buttando da un burrone per evitare le vertiggini.
Vecchio 02-08-2014, 17:30   #2
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Sostanzialmente faccio la stessa cosa anch'io. Ho il terrore di perdere l'indipendenza fisica e ho paura delle malattie anche perché so che alla fine nessuno mi verrebbe a trovare aggiungendo la classica ciliegina sulla torta.
Vecchio 02-08-2014, 17:38   #3
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Non è misantropia, è paura degli altri.
Vecchio 02-08-2014, 17:42   #4
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Non è misantropia, è paura degli altri.
Concordo.
Vecchio 02-08-2014, 17:44   #5
Principiante
 

Si ragazzi, è quello che intendevo scrivendo. Pensavo un tempo di giustificare la mia "stranezza" nel rapportarmi con gli altri spacciandola (a me stesso) per misantropia.
In realtà è più simile a un disturbo evitante o a una sociofobia.
Vecchio 02-08-2014, 17:52   #6
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Che pensieri ti vengono in mente mentre stai con gli altri? Credi che i loro discorsi siano superficiali? Colpa tua che non hai nulla da dire? Non ti senti accettato? Prova a spiegare sta cosa qua

Non troncare le relazioni rimanenti. Quando rimarrai veramente solo, ti accorgerai di che cosa hai veramente perso

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Non è misantropia, è paura degli altri.
Molto probabile. Comune in molti di noi

Ultima modifica di Biomotivato; 02-08-2014 a 17:54.
Vecchio 02-08-2014, 18:04   #7
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Biomotivato Visualizza il messaggio
Che pensieri ti vengono in mente mentre stai con gli altri? Credi che i loro discorsi siano superficiali? Colpa tua che non hai nulla da dire? Non ti senti accettato? Prova a spiegare sta cosa qua
No anzi, penso di aver a che fare nella maggior parte dei casi con persone brillanti e quindi non è questione nè di noia nè di banalità. Paradossalmente però il mio comportamento a volte viene interpretato come snobistico, supponente o presuntuoso. Cioè se io manifesto una non voglia a fare qualche attività per esempio passo da disfattista o guastafeste.
Penso che sia più il non poter controllare una situazione non inizialmente confinata e precedentemente definita.
In realtà l'ho enfatizzata un po' nel senso che se fosse sempre e fedelmente come descritta sarei già impazzito e solo; spesso si tratta di ansia anticipatoria e poi si placa se la situazione appare circoscritta oppure si acuisce se la situazione è variabile.
P.s: dimenticavo un fattore determinante ma non esclusivo: soffro di iperidrosi; a volte è la causa principale della fobia di interagire, a volte è secondaria e l'ansia rimane lo stesso.
Vecchio 02-08-2014, 18:18   #8
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Lascia stare di tirare a indovinare su quali siano i giudizi che gli altri hanno di te: non ci azzecchiamo mai, spesso sono ache totalemente opposti e quindi non vale manco la pena perderci il tempo

Ma nello specifico, che pensieri ti vengono in mente mentre stai con gli altri? E' qesto che mi interessa. Voglio sapere che passa per la tua mente, quali sono i discorsi che ti fai e che ti portano a stare male con gli altri (se si puo', viato che forse il caso tuo e' simile al mio e magari so dirti qualcosa)

Hai avuto sempre questo atteggiamento?
Vecchio 02-08-2014, 18:29   #9
Principiante
 

Capita che il pensiero fisso sia attendere frementemente il momento in cui si tornerà a casa, alternando stai di agitazione e insofferenza sempre più o meno mascherata (non plateale). L'altro pensiero fisso è appunto quello di cercare di apparire più rilassato possibile per cercare di non dare nulla a vedere.

In passato al massimo si manifestava un ansia anticipatoria ma poi sostanzialmente me la godevo se era piacevole la situazione o al massimo mi annoiavo.

Ultima modifica di marzio; 02-08-2014 a 18:43.
Vecchio 02-08-2014, 18:41   #10
Esperto
L'avatar di Keith
 

è capitato anche a me, le persone sono sempre le stesse e non ci stiamo più bene, forse perchè non stiamo bene con noi stessi, c'è qualche situazione o contrasto o mancanza nella nostra vita che va risolta..
Nel mio lungo percorso di introspezione, ancora in corso, per quanto mi riguarda ho sviluppato questa teoria:
malessere personale --> evitamento

Se con queste persone ti senti a disagio, per ora cerca di mollarle un pò, alla fine perchè frequentarle per forza e stare male? Magari non abbandonarle del tutto, mantieni i contatti, nel frattempo cerca di stare da solo, di fare altre attività o conoscere altra gente. Oppure semplicemente capita che le amicizie si esauriscano e ne vanno fatte di nuove. Ognuno di noi ha la sua spiegazione dentro di se, alcuni la trovano, altri hanno bisogno di aiuti esterni, ma di solito il conflitto si trova..è che ci vuole un pò di impegno a cercarlo..e a risolverlo
Vecchio 02-08-2014, 18:47   #11
Esperto
L'avatar di Myway
 

avevo letto licantropo.....oggi sto mezzo mbriaco....
Vecchio 02-08-2014, 21:10   #12
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Quote:
Originariamente inviata da marzio Visualizza il messaggio
Capita che il pensiero fisso sia attendere frementemente il momento in cui si tornerà a casa, alternando stai di agitazione e insofferenza sempre più o meno mascherata (non plateale). L'altro pensiero fisso è appunto quello di cercare di apparire più rilassato possibile per cercare di non dare nulla a vedere.

In passato al massimo si manifestava un ansia anticipatoria ma poi sostanzialmente me la godevo se era piacevole la situazione o al massimo mi annoiavo.
Capisco.. pero' questi pensieri vengono dopo, nel senso: mi trovo male con la compagnia --> quando esco con loro non vedo l'ora di tornarmene a casa. Anche l'agitazione ha un motivo dietro. La voglia di tornare a casa non nasce dal nulla, ha una base dietro, ci sono motivi. Sono questi che mi piacerebbe conoscere meglio
Vecchio 04-08-2014, 16:36   #13
Principiante
 

Pensavo di averti già risposto. Forse non ho compreso bene la domanda. Potresti farmi degli esempi di cosa intendi?
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