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Vecchio 13-11-2013, 15:29   #1
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L'avatar di Tom Dickens
 

Ciao a tutti, con questa discussione volevo solo sentire se anche a qualcun'altro accadono le mie stesse cose. Entro di più nei particolari, ho 17 anni e sono in quarta liceo. La mia vita è davvero frustrante, per quanto riguarda esperienze come feste, divertimento e cose del genere. Nonostante ciò, la cosa che mi preoccupa di più, è che non ho mai provato concretamente a cambiare questa situazione, ci ho pensato e ripensato su milioni di volte, perdendo la concentrazione su altre cose come scuola ecc.
Il fatto è che non mi piace la mia vita, ma sostanzialmente non ho neanche mai fatto niente per cambiarla, perchè ho paura che potrebbe peggiorare ancor di più. Io vorrei uscire dal tunnel, ma non so come sia possibile, a volte mi sembra che mi piaccia stare così. Non riesco a dare una svolta alla mia deprimente vita.
Qualche volta ho pensato di andare da uno psicologo, ma mi vergogno troppo.
A volte sono contento di essere così, introverso, solitario e pensieroso, ma altre invece mi odio e vorrei essere un'altra persona.
Cosa mi consigliereste di fare? Vorrei delle risposte adeguate e non tipo: Mi dispiace, sono anch'io nella tua stessa situazione, ciao ; oppure altro del genere.
Grazie se avete letto, a presto...
Vecchio 13-11-2013, 15:36   #2
Principiante
 

la vita è come un film.. scorre scorre verso la fine

scusa la risposta depressa.. ma pure io sono così e non cosa dirti.. io non sono in grado di cambiare

Ultima modifica di indifferente; 13-11-2013 a 15:39.
Vecchio 13-11-2013, 15:42   #3
Avanzato
L'avatar di Tom Dickens
 

Lo so, ed è vero, ma se davvero fosse un film, almeno un briciolo di gioia o un momento felice potrebbe (dovrebbe) riservarlo. La vita è un film, ma io voglio cambiare il copione...
Vecchio 13-11-2013, 16:27   #4
Esperto
L'avatar di utopia?
 

è quel di cui parlo spesso e ho anche aperto qualche tread a proposito

quel che ci passa per la testa, se ben sviluppato, potrebbe sfuggirci di mano e diventare un vero e proprio mondo a parte, che, essendo stato creato da noi stessi, diventa quasi una cuccia, un letto caldo e morbido nel quale andarsi a riposare quando quel che ci circonda è troppo complicato o faticoso

non è un male, anzi, il problema è che quel qualcosa va gestito

quando siamo, come hai detto tu, in mezzo alla gente, a feste, in situazioni divertenti, può accadere che noi, da quel comodo e caldo letto, fatichiamo a scendere, e osserviamo la situazione dall'esterno come se noi non ne facessimo parte

avete detto "la vita è come un film", ecco, direi piuttosto che quando siamo in quel letto è quel che ci circonda a diventare un film, e noi non facciamo altro che riflettere sul come recitano i vari attori, quasi fossimo recensori, e contemporaneamente sulla parte che dovremmo interpretare noi stessi in quel film. ma, a furia di riflettere, la scena passa, e noi non ne abbiamo minimamente preso parte, perchè troppo impegnati a guardarla dall'esterno e a cercare di capire come prenderne parte

alla fine, quando la scena è passata e noi non ci siamo spostati da quel letto, probabilmente avremo avuto un ottima percezione profonda e sensata di quel che è accaduto, percezione che chi invece pensava solo a godersi il momento non avrà sviluppato, vedremo gli altri attori tornarsene a casa con lo stipendio della recita appena portata a termine, e noi perennemente con le tasche vuote

certo, da quel letto analizzando quel che ci circonda possiamo riempirci la testa di pensieri profondi, ma son pensieri che vanno ad alimentare altri pensieri e così via, e così invece di vivere quel che circonda si finisce con l'analizzarlo in maniera sempre più profonda senza mai prenderne parte

bando a metafore analogie e robe varie; il modo migliore per vivere un momento è, pultroppo, prenderne parte senza riflettere troppo sulle parti che ognuno ha in quell'avvenimento

ti dico che io ci ho provato ultimamente, e ci ho ottenuto senz'altro un certo risultato sociale positivo, ma dentro di me a comportarmi "come mi viene" mi sento quasi uno sciocco, non mi riconosco, quel qualcuno che sono quando sono con qualche amico e me la scherzo allegramente mi sembra tanto uno sciocco, quel qualcuno dentro me che osserva la situazione dall'esterno fa un "nono" con la testa e ogni tanto qualche facepalm, ma quel qualcuno dentro me era lo stesso che fino a qualche tempo fa mi faceva "non-vivere" quel che mi circonda e risolveva sempre col mandarmi in apatia, nell'eterno riflettere su quel che mi circonda e sull'assurdità di quel che mi circonda

non devi prendere parte all'assurdità che ti circonda, devi prenderne parte in maniera neutrale, senza lasciarti trasportare, lasciando al momento giusto sia correre il bimbo che vuole giocare sia il rude censore che si facepalma quando quel bambino fa qualche cavolata

scusa il wall of text, spero d'aver spiegato quel che volevo dirti in maniera comprensibile
Vecchio 13-11-2013, 16:29   #5
Banned
 

Io ho due anni in più di te e mi riconosco nella tua situazione Se posso darti un consiglio, ti dico di andare da uno psicologo, se ti senti di doverlo provare anch'io mi vergognavo, ma ora so di aver fatto la scelta giusta.....e se non vuoi spendere o non vuoi farlo sapere ai tuoi, puoi andare all'asl, sono bravi anche li Purtroppo credo sia un difetto di noi che siamo qua su questo forum, sentiamo un'apatia e un mal di vivere talmente forte che non riusciamo a farcela, tutto ci sembra inutile...quello che ti posso dire è di concentrarti sulle tue passioni, le tue ambinzioni, trovare qualcosa per cui lottare.....al limite prova a pensare cosa succederebbe se non agissi, prova a dirti "svegliamoci che se no qua mi gioco tutto", fa leva sull'orgoglio
Vecchio 13-11-2013, 16:47   #6
Avanzato
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E' proprio questo il problema, l'interesse per qualcosa, questa situazione mi allontana sempre più dalla realtà e purtroppo non so come agire...
Vecchio 13-11-2013, 16:52   #7
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è quel di cui parlo spesso e ho anche aperto qualche tread a proposito

quel che ci passa per la testa, se ben sviluppato, potrebbe sfuggirci di mano e diventare un vero e proprio mondo a parte, che, essendo stato creato da noi stessi, diventa quasi una cuccia, un letto caldo e morbido nel quale andarsi a riposare quando quel che ci circonda è troppo complicato o faticoso

non è un male, anzi, il problema è che quel qualcosa va gestito

quando siamo, come hai detto tu, in mezzo alla gente, a feste, in situazioni divertenti, può accadere che noi, da quel comodo e caldo letto, fatichiamo a scendere, e osserviamo la situazione dall'esterno come se noi non ne facessimo parte

avete detto "la vita è come un film", ecco, direi piuttosto che quando siamo in quel letto è quel che ci circonda a diventare un film, e noi non facciamo altro che riflettere sul come recitano i vari attori, quasi fossimo recensori, e contemporaneamente sulla parte che dovremmo interpretare noi stessi in quel film. ma, a furia di riflettere, la scena passa, e noi non ne abbiamo minimamente preso parte, perchè troppo impegnati a guardarla dall'esterno e a cercare di capire come prenderne parte

alla fine, quando la scena è passata e noi non ci siamo spostati da quel letto, probabilmente avremo avuto un ottima percezione profonda e sensata di quel che è accaduto, percezione che chi invece pensava solo a godersi il momento non avrà sviluppato, vedremo gli altri attori tornarsene a casa con lo stipendio della recita appena portata a termine, e noi perennemente con le tasche vuote

certo, da quel letto analizzando quel che ci circonda possiamo riempirci la testa di pensieri profondi, ma son pensieri che vanno ad alimentare altri pensieri e così via, e così invece di vivere quel che circonda si finisce con l'analizzarlo in maniera sempre più profonda senza mai prenderne parte

bando a metafore analogie e robe varie; il modo migliore per vivere un momento è, pultroppo, prenderne parte senza riflettere troppo sulle parti che ognuno ha in quell'avvenimento

ti dico che io ci ho provato ultimamente, e ci ho ottenuto senz'altro un certo risultato sociale positivo, ma dentro di me a comportarmi "come mi viene" mi sento quasi uno sciocco, non mi riconosco, quel qualcuno che sono quando sono con qualche amico e me la scherzo allegramente mi sembra tanto uno sciocco, quel qualcuno dentro me che osserva la situazione dall'esterno fa un "nono" con la testa e ogni tanto qualche facepalm, ma quel qualcuno dentro me era lo stesso che fino a qualche tempo fa mi faceva "non-vivere" quel che mi circonda e risolveva sempre col mandarmi in apatia, nell'eterno riflettere su quel che mi circonda e sull'assurdità di quel che mi circonda

non devi prendere parte all'assurdità che ti circonda, devi prenderne parte in maniera neutrale, senza lasciarti trasportare, lasciando al momento giusto sia correre il bimbo che vuole giocare sia il rude censore che si facepalma quando quel bambino fa qualche cavolata

scusa il wall of text, spero d'aver spiegato quel che volevo dirti in maniera comprensibile

La tua è un ottima risposta e devo dire che tutte le parole che hai detto sono come specchiarsi e vedere il proprio riflesso davanti ad uno specchio.
Io penso molto, troppo, quello che pensano di me, quello che potrebbero pensare se agissi in quella maniera, quello che potrebbero pensare di me se non agissi e così via, e poi sono bloccato, come se ci fosse un lucchetto che mi impedisce di aprirmi e far vedere che non sono il fantasma di tutti i giorni, ma sono uno come tanti, purtroppo a volte penso davvero troppo e mi faccio film immaginari e ci sto su delle ore, invece di prendere e uscire con gli amici, se ne avessi... intendo di veri amici, perchè ormai trovare un amico che sia davvero fedele e che ci tenga a te è difficilissimo se non impossibile.
Vecchio 13-11-2013, 16:58   #8
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quel che ci passa per la testa, se ben sviluppato, potrebbe sfuggirci di mano e diventare un vero e proprio mondo a parte, che, essendo stato creato da noi stessi, diventa quasi una cuccia, un letto caldo e morbido nel quale andarsi a riposare quando quel che ci circonda è troppo complicato o faticoso

non è un male, anzi, il problema è che quel qualcosa va gestito

quando siamo, come hai detto tu, in mezzo alla gente, a feste, in situazioni divertenti, può accadere che noi, da quel comodo e caldo letto, fatichiamo a scendere, e osserviamo la situazione dall'esterno come se noi non ne facessimo parte

avete detto "la vita è come un film", ecco, direi piuttosto che quando siamo in quel letto è quel che ci circonda a diventare un film, e noi non facciamo altro che riflettere sul come recitano i vari attori, quasi fossimo recensori, e contemporaneamente sulla parte che dovremmo interpretare noi stessi in quel film. ma, a furia di riflettere, la scena passa, e noi non ne abbiamo minimamente preso parte, perchè troppo impegnati a guardarla dall'esterno e a cercare di capire come prenderne parte

alla fine, quando la scena è passata e noi non ci siamo spostati da quel letto, probabilmente avremo avuto un ottima percezione profonda e sensata di quel che è accaduto, percezione che chi invece pensava solo a godersi il momento non avrà sviluppato, vedremo gli altri attori tornarsene a casa con lo stipendio della recita appena portata a termine, e noi perennemente con le tasche vuote

certo, da quel letto analizzando quel che ci circonda possiamo riempirci la testa di pensieri profondi, ma son pensieri che vanno ad alimentare altri pensieri e così via, e così invece di vivere quel che circonda si finisce con l'analizzarlo in maniera sempre più profonda senza mai prenderne parte

bando a metafore analogie e robe varie; il modo migliore per vivere un momento è, pultroppo, prenderne parte senza riflettere troppo sulle parti che ognuno ha in quell'avvenimento

ti dico che io ci ho provato ultimamente, e ci ho ottenuto senz'altro un certo risultato sociale positivo, ma dentro di me a comportarmi "come mi viene" mi sento quasi uno sciocco, non mi riconosco, quel qualcuno che sono quando sono con qualche amico e me la scherzo allegramente mi sembra tanto uno sciocco, quel qualcuno dentro me che osserva la situazione dall'esterno fa un "nono" con la testa e ogni tanto qualche facepalm, ma quel qualcuno dentro me era lo stesso che fino a qualche tempo fa mi faceva "non-vivere" quel che mi circonda e risolveva sempre col mandarmi in apatia, nell'eterno riflettere su quel che mi circonda e sull'assurdità di quel che mi circonda

non devi prendere parte all'assurdità che ti circonda, devi prenderne parte in maniera neutrale, senza lasciarti trasportare, lasciando al momento giusto sia correre il bimbo che vuole giocare sia il rude censore che si facepalma quando quel bambino fa qualche cavolata

scusa il wall of text, spero d'aver spiegato quel che volevo dirti in maniera comprensibile




comunque tom, lo so che ci si perde nell'irreale, solo che non deve succedere...se vai ancora a scuola, prova a fare pratica con la tua classe, buttati senza pensarci
Vecchio 13-11-2013, 17:04   #9
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Ciao a tutti, con questa discussione volevo solo sentire se anche a qualcun'altro accadono le mie stesse cose. Entro di più nei particolari, ho 17 anni e sono in quarta liceo. La mia vita è davvero frustrante, per quanto riguarda esperienze come feste, divertimento e cose del genere. Nonostante ciò, la cosa che mi preoccupa di più, è che non ho mai provato concretamente a cambiare questa situazione, ci ho pensato e ripensato su milioni di volte, perdendo la concentrazione su altre cose come scuola ecc.
Il fatto è che non mi piace la mia vita, ma sostanzialmente non ho neanche mai fatto niente per cambiarla, perchè ho paura che potrebbe peggiorare ancor di più. Io vorrei uscire dal tunnel, ma non so come sia possibile, a volte mi sembra che mi piaccia stare così. Non riesco a dare una svolta alla mia deprimente vita.
Qualche volta ho pensato di andare da uno psicologo, ma mi vergogno troppo.
A volte sono contento di essere così, introverso, solitario e pensieroso, ma altre invece mi odio e vorrei essere un'altra persona.
Cosa mi consigliereste di fare? Vorrei delle risposte adeguate e non tipo: Mi dispiace, sono anch'io nella tua stessa situazione, ciao ; oppure altro del genere.
Grazie se avete letto, a presto...
Anch'io come te ho 17 anni e faccio la 4° liceo. Ho letto anche la tua presentazione e devo dire che in alcuni punti mi trovo in una situazione simile alla tua...
Rispetto a quello che hai scritto qui, non sono un 'maestro di vita', un guru o uno psicologo, né tanto meno uno con grande esperienza nella società, quindi non posso darti consigli veri e propri, e mi limito solo a dirti quello che faccio io per migliorare la mia vita e per combattere la solitudine..
Anzitutto di solito scelgo sempre di stare con le persone con le quali posso andare d'accordo e 'essere me stesso' e di fare le 'attività' che mi piacciono: facendo sport e volontariato ho potuto conoscere la maggior parte di quelli che considero oggi 'amici' ... di solito non vado per esempio a feste o cose del genere anche se mi invitano perché mi troverei come un pesce fuor d'acqua e rischierei di fare brutte figure.. preferirei a quel punto stare a casa da solo... Se ti interessa qualcosa in particolare potresti quindi iniziare un corso, magari poi conosci gente come te, ti fai nuovi amici...L'importante è comunque non isolarsi ..
Poi io cerco di pensare il meno possibile alla mia situazione o fare paragoni con altre persone, altrimenti diventerebbe peggio...

Andare da uno psicologo inoltre nn è assolutamente un cosa di cui ti devi vergognare, anzi è un valido aiuto. Ne hai parlato coi tuoi (dello psicologo, della tua 'difficoltà')?


PS:Lo so, sono cose molto banali
Vecchio 13-11-2013, 17:07   #10
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Originariamente inviata da Al One Visualizza il messaggio
Anch'io come te ho 17 anni e faccio la 4° liceo. Ho letto anche la tua presentazione e devo dire che in alcuni punti mi trovo in una situazione simile alla tua...
Rispetto a quello che hai scritto qui, non sono un 'maestro di vita', un guru o uno psicologo, né tanto meno uno con grande esperienza nella società, quindi non posso darti consigli veri e propri, e mi limito solo a dirti quello che faccio io per migliorare la mia vita e per combattere la solitudine..
Anzitutto di solito scelgo sempre di stare con le persone con le quali posso andare d'accordo e 'essere me stesso' e di fare le 'attività' che mi piacciono: facendo sport e volontariato ho potuto conoscere la maggior parte di quelli che considero oggi 'amici' ... di solito non vado per esempio a feste o cose del genere anche se mi invitano perché mi troverei come un pesce fuor d'acqua e rischierei di fare brutte figure.. preferirei a quel punto stare a casa da solo... Se ti interessa qualcosa in particolare potresti quindi iniziare un corso, magari poi conosci gente come te, ti fai nuovi amici...L'importante è comunque non isolarsi ..
Poi io cerco di pensare il meno possibile alla mia situazione o fare paragoni con altre persone, altrimenti diventerebbe peggio...

Andare da uno psicologo inoltre nn è assolutamente un cosa di cui ti devi vergognare, anzi è un valido aiuto. Ne hai parlato coi tuoi (dello psicologo, della tua 'difficoltà')?


PS:Lo so, sono cose molto banali

E' difficile per me, voglio dire.. almeno tu ricevi gli inviti, invece nel mio caso i miei conoscenti, non amici, mi escludono dall'inizio.
Comunque, no, no ho parlato ai miei della situazione e dello psicologo, ma mi vedono tutti i giorni, quindi hanno capito che qualcosa non va...
Vecchio 13-11-2013, 17:22   #11
Esperto
L'avatar di utopia?
 

per quel che posso consigliarti, sfrutta la tua attuale presa di coscienza per imparare qualcosa e sfruttare quel qualcosa in futuro o con le persone che conoscerai di qui in poi; le persone che frequenti attualmente probabilmente tra qualche anno nemmeno le vedrai più in fotografia e sarà importante il rapportarsi a persone nuove, il che sarà relativamente più facile perchè, proprio perchè nuove, non avranno pregiudizi atti a stroncare un tuo possibile rapporto con loro come invece hanno le persone che, come hai scritto, ora ti evitano e/o ignorano
Vecchio 13-11-2013, 17:28   #12
Avanzato
L'avatar di Tom Dickens
 

Spero solo di uscire da questo tunnel.
Vecchio 13-11-2013, 18:26   #13
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Tom Dickens Visualizza il messaggio
Spero solo di uscire da questo tunnel.
per il fatto dello psicologo anch'io mi vergognavo e mi chiedevo cosa pensavano gli altri di me se ci andavo e cosa pensava lui.. ma fidati lui è pagato per ascoltarti e non ti giudica (ovviamente devi trovare quello adatto a te.. non tutti lo sono)

non ti garantisco che cambiano le cose.. nel mio caso non stanno cambiando anche se ci vado da poco e ho poche speranze.. però piuttosto che fissare il muro vai dallo psicologo.. fatti forza almeno su questa cosa altrimenti diventa difficile.. poniti questo obbiettivo.. entri in una stanza ti presenti con lui e rispondi a qualche domanda che ti farà.. è stato difficile all'inizio anche per me e per i sociofobici ma vedrai che ce la fai
Vecchio 13-11-2013, 19:34   #14
Principiante
L'avatar di NothingElse
 

E' brutto da dire ma anche io a volte vorrei essere un'altra persona.. Come ti capisco!
Vecchio 13-11-2013, 19:42   #15
Esperto
L'avatar di varykino
 

il segreto è non pensarci
Vecchio 13-11-2013, 20:10   #16
Esperto
 

hai ancora tempo la pensavo come te un pò di tempo fa, ma adesso ho scoperto con piacere che la mia situazione è cambiata un anno fa non pensavo che un anno dopo sarei stato così
Vecchio 13-11-2013, 20:19   #17
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per il fatto dello psicologo anch'io mi vergognavo e mi chiedevo cosa pensavano gli altri di me se ci andavo e cosa pensava lui.. ma fidati lui è pagato per ascoltarti e non ti giudica (ovviamente devi trovare quello adatto a te.. non tutti lo sono)

non ti garantisco che cambiano le cose.. nel mio caso non stanno cambiando anche se ci vado da poco e ho poche speranze.. però piuttosto che fissare il muro vai dallo psicologo.. fatti forza almeno su questa cosa altrimenti diventa difficile.. poniti questo obbiettivo.. entri in una stanza ti presenti con lui e rispondi a qualche domanda che ti farà.. è stato difficile all'inizio anche per me e per i sociofobici ma vedrai che ce la fai
Il problema è che non so se mi potrebbe aiutare, ma soprattutto ho paura che potrebbe essere solo uno sperpero inutile di soldi, che dovranno inevitabilmente pagare i miei. Poi, insomma, voglio dire, a me piacerebbe risolvere tutto da solo, senza far sapere agli altri la situazione, ma man mano che il tempo passa, i miei hanno notato che le cose non vanno come dovrebbero andare e cominciano a sospettare e io invece non so cosa fare per niente, se dirlo e andare oppure se non dirlo e provare da solo, ma di sicuro da solo non ho fatto e non farò niente... poi lo psicologo mi incute un pò di timore, non paura, ma il fatto che sia li per studiarmi e ho anche paura dell'esito che potrebbe dare al mio caso...
Vecchio 13-11-2013, 20:50   #18
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Il problema è che non so se mi potrebbe aiutare, ma soprattutto ho paura che potrebbe essere solo uno sperpero inutile di soldi, che dovranno inevitabilmente pagare i miei. Poi, insomma, voglio dire, a me piacerebbe risolvere tutto da solo, senza far sapere agli altri la situazione, ma man mano che il tempo passa, i miei hanno notato che le cose non vanno come dovrebbero andare e cominciano a sospettare e io invece non so cosa fare per niente, se dirlo e andare oppure se non dirlo e provare da solo, ma di sicuro da solo non ho fatto e non farò niente... poi lo psicologo mi incute un pò di timore, non paura, ma il fatto che sia li per studiarmi e ho anche paura dell'esito che potrebbe dare al mio caso...
quelli dell'asl sono gratuiti, e da me ci puoi anche andare senza impegnativa

e poi tranquillo, non è che ti guardano con aria di superiorità cercando di analizzarti come se fossi una cavia xD cercano di mettersi sulla tua stessa lunghezza d'onda ma senza fartelo notare, come una chiaccherata tra amici
Vecchio 13-11-2013, 21:42   #19
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quelli dell'asl sono gratuiti, e da me ci puoi anche andare senza impegnativa

e poi tranquillo, non è che ti guardano con aria di superiorità cercando di analizzarti come se fossi una cavia xD cercano di mettersi sulla tua stessa lunghezza d'onda ma senza fartelo notare, come una chiaccherata tra amici
Voglio trovare il coraggio di andare dallo psicologo, mia mamma ha avuto un periodo davvero stressante a lavoro 1 anno fa e ha frequentato uno psicologo, ora loro due sono amici, quindi in teoria, non ci dovrebbero essere problemi nel presentarmelo... ma ho paura di fare il primo passo, come per tutte le altre cose del resto...
Vecchio 14-11-2013, 14:57   #20
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comunque tom, lo so che ci si perde nell'irreale, solo che non deve succedere...se vai ancora a scuola, prova a fare pratica con la tua classe, buttati senza pensarci
No credimi, almeno a me sembra impossibile... spero solo che questi 2 anni passino in fretta...
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