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Vecchio 16-08-2017, 21:15   #1
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Quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un'altra domanda. Qual è la caratteristica umana più universale? La paura,o la pigrizia?
Tratto dal film d'animazione waking life.
La prima volta che ho visto waking life sono rimasto rapito dalle parole qui sopra.
Ora volevo chiedere a voi,riallacciandomi alla domanda del film,quanto hai influito la paura e quanto la pigrizia nel vostro disturbo?
Quante volte avete evitato per vero e puro terrore e quante invece solo per pigrizia?
Vecchio 16-08-2017, 21:20   #2
Principiante
 

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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un'altra domanda. Qual è la caratteristica umana più universale? La paura,o la pigrizia?
Tratto dal film d'animazione waking life.
La prima volta che ho visto waking life sono rimasto rapito dalle parole qui sopra.
Ora volevo chiedere a voi,riallacciandomi alla domanda del film,quanto hai influito la paura e quanto la pigrizia nel vostro disturbo?
Quante volte avete evitato per vero e puro terrore e quante invece solo per pigrizia?
Boh. Per quel che mi riguarda, paura e pigrizia sono i miei due grandi difetti. Quelli che hanno dominato e domineranno tutta la mia vita.
Non saprei quantificare su quale dei due abbia inciso di più. Forse la paura.
Ringraziamenti da
cancellato18966 (16-08-2017)
Vecchio 17-08-2017, 00:31   #3
Intermedio
L'avatar di Evitante88
 

Nel mio caso credo la paura perchè mi ha imprigionato in una routine che mi ha portato ad essere svogliato e pigro.
Ringraziamenti da
cancellato18966 (17-08-2017)
Vecchio 17-08-2017, 00:40   #4
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Nel mio caso è solo paura, cioè la fobia sociale, unita a un'incredibile sfiga esistenziale, del tipo che qualsiasi cosa possa andare storta, va storta.
Se solo non avessi paura, e avessi un minimo di fortuna, non sarei mai pigro, perché potrei fare ciò desidero, del quale non mi stanco mai.
Il tizio in questo film non ha considerato la fortuna, o meglio, la casualità degli eventi?
Vecchio 17-08-2017, 00:53   #5
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Il discorso del tizio era un po piú vasto,io ho preso solo il pezzo che mi interessava.
Qua sotto ti metto il discorso completo se magari ti puo interessare.

Ci sono due tipi di sofferenti a questo mondo: quelli che soffrono per una carenza di vita e quelli che soffrono per una sovrabbondanza di vita. Io mi sono sempre ritrovato nella seconda categoria. Se ci pensi un attimo, quasi tutti i comportamenti dell'uomo e le sue attività in sostanza non sono diverse da quelle degli animali. Le più avanzate tecnologie e la nostra abilità artigiana ci portano al livello dei super-scimpanzé, non di più. In realtà la differenza fra, diciamo, Platone e Nietzsche e l'uomo medio, è maggiore di quella che esiste fra lo scimpanzé e l'uomo medio. Il regno del vero spirito, del vero artista, del santo, del filosofo, sono in pochi a raggiungerlo. Perché così pochi? Perché la storia del mondo e l'evoluzione non sono esempi di progresso ma piuttosto un'infinita e futile addizione di zeri? Non si sono sviluppati i valori più importanti. Diamine, i Greci 3000 anni fa non erano certo meno progrediti di noi. Allora quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un'altra domanda. Qual è la caratteristica umana più universale? La paura. O la pigrizia.

Tu pensi che se nella vita avessi avuto piú fortuna,questo avrebbe mutato la tua condizione di malato attuale?
Vecchio 17-08-2017, 01:13   #6
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Il discorso del tizio era un po piú vasto,io ho preso solo il pezzo che mi interessava.
Qua sotto ti metto il discorso completo se magari ti puo interessare.

Ci sono due tipi di sofferenti a questo mondo: quelli che soffrono per una carenza di vita e quelli che soffrono per una sovrabbondanza di vita. Io mi sono sempre ritrovato nella seconda categoria. Se ci pensi un attimo, quasi tutti i comportamenti dell'uomo e le sue attività in sostanza non sono diverse da quelle degli animali. Le più avanzate tecnologie e la nostra abilità artigiana ci portano al livello dei super-scimpanzé, non di più. In realtà la differenza fra, diciamo, Platone e Nietzsche e l'uomo medio, è maggiore di quella che esiste fra lo scimpanzé e l'uomo medio. Il regno del vero spirito, del vero artista, del santo, del filosofo, sono in pochi a raggiungerlo. Perché così pochi? Perché la storia del mondo e l'evoluzione non sono esempi di progresso ma piuttosto un'infinita e futile addizione di zeri? Non si sono sviluppati i valori più importanti. Diamine, i Greci 3000 anni fa non erano certo meno progrediti di noi. Allora quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un'altra domanda. Qual è la caratteristica umana più universale? La paura. O la pigrizia.

Tu pensi che se nella vita avessi avuto piú fortuna,questo avrebbe mutato la tua condizione di malato attuale?
Assolutamente sì, non credo si possa ridurre tutto a paura o pigrizia.
Se uno nasce in Vietnam ed è costretto fin da piccolo a diventare un militare, per poi andare a morire in guerra, non è stata paura o pigrizia ad avergli impedito di arrivare al suo potenziale, ma è stata solo sfortuna, o meglio, casualità.
Sì forse in un certo senso paura, paura di ribellarsi, ma se ribellarsi sarebbe equivalso a morte, poco sarebbe cambiato, il potenziale non lo avrebbe raggiunto lo stesso.
La casualità degli eventi è una componente fondamentale del non raggiungimento del potenziale, l'inconsapevolezza è un'altra.
La maggior parte degli umani sono inconsapevoli del proprio potenziale, perché proprio non arrivano a pensare di avere un potenziale filosofico/artistico/spirituale ecc.
L'essere umano è molto influenzabile, e in una società dove la vita è schematizzata come: nascita-crescita-lavoro-famiglia-morte, non ci si sofferma nel cercare la vera strada per il potenziale, si esegue semplicemente, e ciecamente, uno schema ritenuto quello giusto per vivere dagli altri, e di conseguenza, dalla maggior parte degli umani.
Questo non per paura o pigrizia, ma appunto per inconsapevolezza, non c'è neppure la possibilità di essere pigri o di avere paura di qualcosa, questo qualcosa non lo si immagina neanche...

Per rispondere alla tua domanda, sì penso che con un po' di fortuna in più avrei potuto avere una vita diversa già da almeno un anno; non dico che sarei stato più o meno malato, ma avrei potuto avere delle svolte nella mia vita, con alcune scelte che, dopo accurata analisi, avrebbero dovuto nel 99% dei casi aiutarmi a raggiungere un bel pezzetto del mio potenziale (ma invece si sono rivelate fallimentari, appunto per la mia incredibile sfiga esistenziale).

Ultima modifica di Strange Man; 17-08-2017 a 01:15.
Vecchio 17-08-2017, 01:32   #7
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Si anche la casualitá ha il suo peso,io ad esempio se non avessi avuto problemi al cuore sin da bambino penso che molte cose sarebberò andate diversamente nella mia vita.
Effetivamente l'uomo medio non è neppure cosciente del problema esistenziale,paradossalmente colui che ignora è piú felice.
Se potessi rinascere ti piacerebbe rinascere uomo ignorante e spensierato?
Ringraziamenti da
Strange Man (17-08-2017)
Vecchio 17-08-2017, 01:54   #8
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Si anche la casualitá ha il suo peso,io ad esempio se non avessi avuto problemi al cuore sin da bambino penso che molte cose sarebberò andate diversamente nella mia vita.
Effetivamente l'uomo medio non è neppure cosciente del problema esistenziale,paradossalmente colui che ignora è piú felice.
Se potessi rinascere ti piacerebbe rinascere uomo ignorante e spensierato?
Bella domanda.
Ti rispondo: mai!
Preferisco la sofferenza, con la speranza di poter raggiungere il mio potenziale nell'unica occasione di vita a disposizione (dopo la morte, non avrò più un'occasione simile).
Una vita spensierata, passata unicamente ad alimentare cellule e a riprodursi, per me è da un punto di vista universale una vita estremamente triste, e fondamentalmente inutile, si spreca l'unica occasione a disposizione per fare cosa? Seguire le regole degli altri, natura compresa.
Preferisco essere "innaturale" e fare qualcosa di più del semplice "spostare" la data di morte di qualche anno più in là...
Magari da un punto di vista oggettivo sarò sempre un corpo di cellule in decadimento, ma preferisco usare ogni mia cellula per raggiungere qualcosa, piuttosto che lasciarla morire senza utilità.
Mi riservo il beneficio del dubbio spirituale, e non avrò alcun rimorso nel momento in cui morirò, se mai riuscirò a raggiungere il mio potenziale.
Vecchio 17-08-2017, 10:38   #9
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Bella domanda.
Ti rispondo: mai!
Preferisco la sofferenza, con la speranza di poter raggiungere il mio potenziale nell'unica occasione di vita a disposizione (dopo la morte, non avrò più un'occasione simile).
Una vita spensierata, passata unicamente ad alimentare cellule e a riprodursi, per me è da un punto di vista universale una vita estremamente triste, e fondamentalmente inutile, si spreca l'unica occasione a disposizione per fare cosa? Seguire le regole degli altri, natura compresa.
Preferisco essere "innaturale" e fare qualcosa di più del semplice "spostare" la data di morte di qualche anno più in là...
Magari da un punto di vista oggettivo sarò sempre un corpo di cellule in decadimento, ma preferisco usare ogni mia cellula per raggiungere qualcosa, piuttosto che lasciarla morire senza utilità.
Mi riservo il beneficio del dubbio spirituale, e non avrò alcun rimorso nel momento in cui morirò, se mai riuscirò a raggiungere il mio potenziale.
La penso esattamente come te,ma tu non tieni conto dell'immenso poter dell'ignoranza.
Se nascessi ignorante non ti porresti nemmeno il problema,non saresti conscio di un qualcosa al di la,sareti sempicemente felice.
Magari chi lo sa nell'universo ci sono degli esseri molto piú tristi e evoluti di noi che invidiano la nostra situazione attuale.
Vecchio 17-08-2017, 22:57   #10
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
La penso esattamente come te,ma tu non tieni conto dell'immenso poter dell'ignoranza.
Se nascessi ignorante non ti porresti nemmeno il problema,non saresti conscio di un qualcosa al di la,sareti sempicemente felice.
Magari chi lo sa nell'universo ci sono degli esseri molto piú tristi e evoluti di noi che invidiano la nostra situazione attuale.
Sì è vero, però da un punto di vista universale vivrei comunque una vita triste, magari non me ne renderei conto poiché ignorante, ma butterei comunque la mia unica occasione di vita...
Preferisco pormi il problema e soffrire, ma anche avere la consapevolezza e la possibilità per cambiare una vita altrimenti destinata ad essere buttata, mentre al contrario, se fossi "ignorante", la mia vita sarebbe buttata senza possibilità di cambiamento...
Vecchio 17-08-2017, 23:39   #11
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Sì è vero, però da un punto di vista universale vivrei comunque una vita triste, magari non me ne renderei conto poiché ignorante, ma butterei comunque la mia unica occasione di vita...
Preferisco pormi il problema e soffrire, ma anche avere la consapevolezza e la possibilità per cambiare una vita altrimenti destinata ad essere buttata, mentre al contrario, se fossi "ignorante", la mia vita sarebbe buttata senza possibilità di cambiamento...
In realtá buttiamo via la vita piú noi personaggi strani che un uomo normale,se vogliamo trovare alle cose un senso,un senso c'è,mantenimemto della specie e sopravvivenza,molte volte noi questo non lo facciamo.
Vecchio 17-08-2017, 23:56   #12
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
In realtá buttiamo via la vita piú noi personaggi strani che un uomo normale,se vogliamo trovare alle cose un senso,un senso c'è,mantenimemto della specie e sopravvivenza,molte volte noi questo non lo facciamo.
Ecco, invece per me è l'esatto opposto.
Il mantenimento della specie, la riproduzione, è solo l'andamento meccanico della vita, ciò che la natura, in un certo senso, "impone".
Ma essendo io un essere senziente (parlo di me, ma il discorso è applicabile a chiunque), posso decidere di non seguire regole, neppure quelle della natura.
Dedicare la vita al lavoro, per poter sopravvivere e riprodursi (modello della società attuale), è per me semplicemente un seguire delle regole, degli schemi, dei dettami, che di fatto si adattano all'andamento naturale della vita, ma essendo noi senzienti, e per questo, differenti dagli animali (che invece sono "costretti" ad agire secondo le regole della natura), abbiamo la capacità di andare oltre il meccanico svolgimento della vita.
Io, ad esempio, sto cercando di distaccarmi il più possibile dalle regole della natura, dagli istinti, che sono per me inutili nello svolgimento ideale della mia vita, dato che ambisco a raggiungere il mio potenziale (artistico principalmente, ma anche spirituale e filosofico).
Seguire le regole, per me, rappresenta semplicemente un muro alla vera vita; una vita passata unicamente a sopravvivere e riprodursi, sempre per me, è fondamentalmente una vita sprecata, buttata nell'eseguire meccanicamente il minimo che la natura ci mette a disposizione, potenzialmente.
Vecchio 18-08-2017, 00:11   #13
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Ecco, invece per me è l'esatto opposto.
Il mantenimento della specie, la riproduzione, è solo l'andamento meccanico della vita, ciò che la natura, in un certo senso, "impone".
Ma essendo io un essere senziente (parlo di me, ma il discorso è applicabile a chiunque), posso decidere di non seguire regole, neppure quelle della natura.
Dedicare la vita al lavoro, per poter sopravvivere e riprodursi (modello della società attuale), è per me semplicemente un seguire delle regole, degli schemi, dei dettami, che di fatto si adattano all'andamento naturale della vita, ma essendo noi senzienti, e per questo, differenti dagli animali (che invece sono "costretti" ad agire secondo le regole della natura), abbiamo la capacità di andare oltre il meccanico svolgimento della vita.
Io, ad esempio, sto cercando di distaccarmi il più possibile dalle regole della natura, dagli istinti, che sono per me inutili nello svolgimento ideale della mia vita, dato che ambisco a raggiungere il mio potenziale (artistico principalmente, ma anche spirituale e filosofico).
Seguire le regole, per me, rappresenta semplicemente un muro alla vera vita; una vita passata unicamente a sopravvivere e riprodursi, sempre per me, è fondamentalmente una vita sprecata, buttata nell'eseguire meccanicamente il minimo che la natura ci mette a disposizione, potenzialmente.
Anche io la penso similmente a te,ma siamo sicuri che tutte queste nostre idee non siano solo illusioni?Il nostro corpo e la nostra mente vanno contro il nostro stile di vita,anche la natura fa lo stesso,allora perchè siamo così sicuri di non esserei noi in torto?
Vecchio 18-08-2017, 00:32   #14
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Anche io la penso similmente a te,ma siamo sicuri che tutte queste nostre idee non siano solo illusioni?Il nostro corpo e la nostra mente vanno contro il nostro stile di vita,anche la natura fa lo stesso,allora perchè siamo così sicuri di non esserei noi in torto?
In merito, almeno per me, non esiste ragione o torto, perché di fatto non sappiamo quale sia la strada giusta o quella sbagliata, non sappiamo se esiste un Dio, e se anche esistesse, non ci ha detto quale strada è quella giusta (è cattivo )
Per me l'unica strada giusta è quella che sentiamo giusta per noi, di fatto potrei essere io a sprecare la mia vita nel fare di più del semplice riprodursi, magari quel "di più" non esiste ed è un'illusione, ma io sento che quella strada è quella giusta per me, e se anche fosse un'illusione, preferisco viverla, perché ormai non posso, e non riesco, a considerare altre strade.
Se si tratta di un'illusione è comunque un'illusione che a me piace, quindi mi va bene, di fatto qualsiasi cosa può essere un'illusione, anche il meccanico vivere e riprodursi...
Vecchio 18-08-2017, 00:38   #15
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
In merito, almeno per me, non esiste ragione o torto, perché di fatto non sappiamo quale sia la strada giusta o quella sbagliata, non sappiamo se esiste un Dio, e se anche esistesse, non ci ha detto quale strada è quella giusta (è cattivo )
Per me l'unica strada giusta è quella che sentiamo giusta per noi, di fatto potrei essere io a sprecare la mia vita nel fare di più del semplice riprodursi, magari quel "di più" non esiste ed è un'illusione, ma io sento che quella strada è quella giusta per me, e se anche fosse un'illusione, preferisco viverla, perché ormai non posso, e non riesco, a considerare altre strade.
Se si tratta di un'illusione è comunque un'illusione che a me piace, quindi mi va bene, di fatto qualsiasi cosa può essere un'illusione, anche il meccanico vivere e riprodursi...
Se sei qua evidentemente non stai bene,forse pensi di stare bene nella tua situazione solo perchè non ne hai provate altre.
Sto confutando ogni tua domanda solo per avere il piacere di scoprire la risposta.
Mi sembra un po di fare un discorso con uno specchio,siamo simili a livello di pensiero,se continiamo a risponderci di opposti potrá scaturirne qualcosa di interessante?
Vecchio 18-08-2017, 00:58   #16
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Se sei qua evidentemente non stai bene,forse pensi di stare bene nella tua situazione solo perchè non ne hai provate altre.
Sto confutando ogni tua domanda solo per avere il piacere di scoprire la risposta.
Mi sembra un po di fare un discorso con uno specchio,siamo simili a livello di pensiero,se continiamo a risponderci di opposti potrá scaturirne qualcosa di interessante?
Lol, vediamo dove andremo a finire

Allora, sì in effetti se sto qua è perché non sto bene, ma non sto bene proprio perché la strada che io vedo come la migliore, non mi è al momento accessibile.
Io non è che sto bene nella mia situazione, anzi, è la mia situazione a non farmi stare bene, ma se uscissi dalla mia situazione, in favore della strada che io vedo come migliore, starei bene, probabilmente.
Se avessi raggiunto il mio potenziale, quindi il mio "stare bene", starei appunto bene, ma al momento questo potenziale non l'ho raggiunto.
Tuttavia, ho obiettivamente speranza di poterlo raggiungere, essendo giovane, ed essendo comunque in continuo miglioramento; di fatto, se prima avevo anche problemi pratici e mancanza di conoscenze, oltre alla fobia, adesso invece mi è rimasta solo la fobia come problema principale (oltre alla depressione e ad altri problemi, che comunque credo dipendano dalla fobia).
Se superassi la fobia, quindi, molto probabilmente riuscirei a raggiungere (certo con pazienza e costanza), il mio potenziale, almeno in buona parte.
Ovviamente serve fortuna, o casualità favorevole, perché in precedenza ho fatto alcuni tentativi per provare a migliorare quel tanto che bastava per fare lo step successivo, ma questi tentativi sono stati fallimentari per motivi assolutamente casuali e imprevedibili (ricollegandomi al discorso sfiga esistenziale )
Vecchio 18-08-2017, 01:07   #17
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Lol, vediamo dove andremo a finire

Allora, sì in effetti se sto qua è perché non sto bene, ma non sto bene proprio perché la strada che io vedo come la migliore, non mi è al momento accessibile.
Io non è che sto bene nella mia situazione, anzi, è la mia situazione a non farmi stare bene, ma se uscissi dalla mia situazione, in favore della strada che io vedo come migliore, starei bene, probabilmente.
Se avessi raggiunto il mio potenziale, quindi il mio "stare bene", starei appunto bene, ma al momento questo potenziale non l'ho raggiunto.
Tuttavia, ho obiettivamente speranza di poterlo raggiungere, essendo giovane, ed essendo comunque in continuo miglioramento; di fatto, se prima avevo anche problemi pratici e mancanza di conoscenze, oltre alla fobia, adesso invece mi è rimasta solo la fobia come problema principale (oltre alla depressione e ad altri problemi, che comunque credo dipendano dalla fobia).
Se superassi la fobia, quindi, molto probabilmente riuscirei a raggiungere (certo con pazienza e costanza), il mio potenziale, almeno in buona parte.
Ovviamente serve fortuna, o casualità favorevole, perché in precedenza ho fatto alcuni tentativi per provare a migliorare quel tanto che bastava per fare lo step successivo, ma questi tentativi sono stati fallimentari per motivi assolutamente casuali e imprevedibili (ricollegandomi al discorso sfiga esistenziale )
Se prima non riesci ad accontentarti di quello che riesci a fare adesso,dopo,non riuscirai ad accontentarti comunque.
Se vuoi metterla nel filosofico,ogni desiderio porta sempre piú sofferenza che benessere.
Vecchio 18-08-2017, 01:13   #18
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Se prima non riesci ad accontentarti di quello che riesci a fare adesso,dopo,non riuscirai ad accontentarti comunque.
Se vuoi metterla nel filosofico,ogni desiderio porta sempre piú sofferenza che benessere.
Non riesco ad accontentarmi perché so di poter fare molto di più.
Ovviamente non ambisco a raggiungere la totale realizzazione perché, come dici, non ci si accontenta mai, l'uomo non può essere mai completamente soddisfatto, quindi la totale realizzazione non esiste.
Ambisco a raggiungere un compromesso che mi faccia stare bene, un compromesso tra quello che avrò realizzato e quello che vorrei realizzare, ma che non mi faccia soffrire quanto soffro ora, perché attualmente quello che vorrei realizzare è tantissimo (mentre, realizzando, ridurrei il gap, e soffrirei di meno).
Vecchio 18-08-2017, 01:28   #19
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Non riesco ad accontentarmi perché so di poter fare molto di più.
Ovviamente non ambisco a raggiungere la totale realizzazione perché, come dici, non ci si accontenta mai, l'uomo non può essere mai completamente soddisfatto, quindi la totale realizzazione non esiste.
Ambisco a raggiungere un compromesso che mi faccia stare bene, un compromesso tra quello che avrò realizzato e quello che vorrei realizzare, ma che non mi faccia soffrire quanto soffro ora, perché attualmente quello che vorrei realizzare è tantissimo (mentre, realizzando, ridurrei il gap, e soffrirei di meno).
Non sarebbe meglio non aspettarsi niente?
Vecchio 18-08-2017, 01:46   #20
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Originariamente inviata da Sottosuolo Visualizza il messaggio
Non sarebbe meglio non aspettarsi niente?
No, per me no, non aspettarsi niente equivarrebbe allo sfruttare meccanicamente la vita nel suo minimo potenziale, fare giusto il minimo (riproduzione e sopravvivenza) perché non ci si aspetta nulla di più...
Per me è impossibile accontentarmi di ciò, una volta raggiunto un certo grado di consapevolezza è impossibile tornare indietro, si può fare finta di nulla, ma alla lunga la sofferenza esplode ed è anche peggio, lo so per esperienza personale.
Nascere e vivere inconsapevoli già sarebbe un altro discorso ma, fondamentalmente, si vivrebbe sempre una vita sfruttata al più minimo potenziale disponibile...
Ringraziamenti da
cancellato18966 (18-08-2017)
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