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19-05-2015, 13:28
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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In questi giorni i miei genitori cominciano a pressarmi pesantemente sulla questione del lavoro. Ho quasi 20 anni e dicono che è ora che io faccia qualcosa, e grazie all'uso di alcune frasi, riescono anche a farmi sentire in colpa per la mia inadeguatezza. Sto arrivando al limite della sopportazione e non so cosa fare. Il fatto è che non so nemmeno che lavoro fare, ma il solo pensiero di dover fare qualcosa per otto ore di fila mi distrugge ancor prima di cominciare. Ma fosse solo questo. Il problema più grande è che ho una vera e propria fobia del lavoro. L'ambiente lavorativo è qualcosa di serio, di rigido, dove "non si scherza più", dove si entra ufficialmente nel mondo degli adulti, quel mondo che prima appariva così lontano. Bisogna svolgere una mansione ben precisa, e bisogna svolgerla bene e senza sbagliare. Bisogna interagire con tanta gente per più volte al giorno. Non bisogna essere impacciati, non bisogna essere timidi, non bisogna andare nel panico se ti chiedono di fare qualcosa velocemente. Ed è qui che arriva il problema. Io sono tutto il contrario: timido, impacciato, tendo ad andare nel panico e a fare casini appena mi chiedono qualcosa, soffro di ansia, di nausea, mi scoraggio terribilmente non appena qualcuno mi sgrida dal vivo, basta una parola per buttare a terra il mio umore. Sarei capace di non reggere anche una sola ora di lavoro. Il solo pensiero mi fa tremare e mi fa venire voglia di piangere. C'è qualcuno che reagisce come me di fronte al lavoro? Avete trovato delle soluzioni? O semplicemente ci avete rinunciato pur avendo possibilità di farlo?
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19-05-2015, 13:38
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,193
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anche io ho i tuoi stessi problemi e ho il terrore del lavoro, infatti non sono riuscito a tenere nessuno dei lavori che ho "fatto" in passato... è una situazione di merda...
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19-05-2015, 13:40
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,745
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anchio avevo dei problemi durante i miei 2 stage, sempre relazionali, ed è per questo oltre ad altro che non mi hanno tenuto oltre.... mannaggia.
però dico la verità io piu che paura non ho voglia di lavorare..... si sono messo malissimo..
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19-05-2015, 13:44
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,021
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Io vedo il lavoro come un traguardo ormai molto vicino al quale velocemente sto arrivando, una volta arrivatoci non farò altro che salire in cima ad un palazzo e buttarmi di sotto salutando la mia libertà. E la mia vita. A parte gli scherzi, so come ti senti... a volte mi viene l'ansia a pensare a me stesso fra dieci anni, proprio non riesco ad vedermi; da un lato spero di avere una famiglia felice, con qualcuno che mi ami e magari dei figli, dall'altro riesco a vedere solo oscurità. Ho sempre trovato la normale routine scolastica insostenibile, chissà una routine lavorativa come hai detto tu seria e dove non c'è più spazio per fantasia o divertimento. Cerca qualcosa part-time magari, anche se so che da te è ancora più difficile trovarlo... inizia per gradi, accetterai tutto questo più facilmente, come probabilmente farò io. Un altro modo per lavorare più serenamente dev'essere fare un lavoro che piace, ma anche questo è un lusso che soprattutto oggi giorno non ci possiamo permettere. La gente è diventata così stupida arrivando perfino a dar la colpa agli immigrati se non possono fare il lavoro che gli piace, non capisce che siamo tutti sulla stessa barca. La cosa più importante sarebbe avere uno scopo, qualcuno per cui vivere, fare sforzi, anche impazzire... chissà. Non sei solo.
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Ultima modifica di Gummo; 19-05-2015 a 13:55.
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19-05-2015, 13:44
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#5
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Principiante
Qui dal: Apr 2015
Messaggi: 53
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Quote:
Originariamente inviata da marcoonizuka
In questi giorni i miei genitori cominciano a pressarmi pesantemente sulla questione del lavoro. Ho quasi 20 anni e dicono che è ora che io faccia qualcosa, e grazie all'uso di alcune frasi, riescono anche a farmi sentire in colpa per la mia inadeguatezza. Sto arrivando al limite della sopportazione e non so cosa fare. Il fatto è che non so nemmeno che lavoro fare, ma il solo pensiero di dover fare qualcosa per otto ore di fila mi distrugge ancor prima di cominciare. Ma fosse solo questo. Il problema più grande è che ho una vera e propria fobia del lavoro. L'ambiente lavorativo è qualcosa di serio, di rigido, dove "non si scherza più", dove si entra ufficialmente nel mondo degli adulti, quel mondo che prima appariva così lontano. Bisogna svolgere una mansione ben precisa, e bisogna svolgerla bene e senza sbagliare. Bisogna interagire con tanta gente per più volte al giorno. Non bisogna essere impacciati, non bisogna essere timidi, non bisogna andare nel panico se ti chiedono di fare qualcosa velocemente. Ed è qui che arriva il problema. Io sono tutto il contrario: timido, impacciato, tendo ad andare nel panico e a fare casini appena mi chiedono qualcosa, soffro di ansia, di nausea, mi scoraggio terribilmente non appena qualcuno mi sgrida dal vivo, basta una parola per buttare a terra il mio umore. Sarei capace di non reggere anche una sola ora di lavoro. Il solo pensiero mi fa tremare e mi fa venire voglia di piangere. C'è qualcuno che reagisce come me di fronte al lavoro? Avete trovato delle soluzioni? O semplicemente ci avete rinunciato pur avendo possibilità di farlo?
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Hai già fatto qualche lavoro?
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19-05-2015, 13:46
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,194
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Anche io a 20 anni ero nella tua situazione ( non che ora sia migliorata più di tanto, ma almeno mi sono decisa ad andarci senza troppi problemi ). Ricordo che mia madre mi trovò lavoro come cassiera al Carrefour... non ne ero felice, ma decisi di provare. È stata una cosa abbastanza infernale, soprattutto per i clienti che criticavano ogni minimo errore A volte non ci andavo trovando scuse (es. "Ho perso il pullman" "C'è sciopero dei mezzi")... Fortunatamente era un tirocinio di soli 3 mesi.
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19-05-2015, 13:47
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#7
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Sickle
anche io ho i tuoi stessi problemi e ho il terrore del lavoro, infatti non sono riuscito a tenere nessuno dei lavori che ho "fatto" in passato... è una situazione di merda...
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Tra i tanti campi che la fobia sociale va ad intaccare, anche quello lavorativo doveva metterci in mezzo
Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN
anchio avevo dei problemi durante i miei 2 stage, sempre relazionali, ed è per questo oltre ad altro che non mi hanno tenuto oltre.... mannaggia.
però dico la verità io piu che paura non ho voglia di lavorare..... si sono messo malissimo..
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Non che io abbia poi questa grande voglia, non nascondo che sono molto pigro. Ma non è quello il problema principale, ma appunto le paure che non mi fanno stare sereno. Tempo fa avevo provato a lavorare con mio padre ma dopo poco tempo ho lasciato proprio perché ogni giorno era un costante incubo per me, a causa di ansia, nausea e casini che combinavo.
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19-05-2015, 13:49
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Mi iscrivo al club, vi leggo con interesse e magari cercherò di scrivere qualcosa
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19-05-2015, 13:53
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Nashi
Hai già fatto qualche lavoro?
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Ho lavorato per un periodo con mio padre che fa il muratore, davo una mano per le faccende più leggere, visto che non ho un fisico abbastanza "possente" per arrivare a fare le cose che fa lui. Poi un giorno ho anche svolto volantinaggio, o meglio, non sono stato in grado di svolgerlo al meglio. Vuoi perché il tizio mi ha spiegato male ed in modo generico le aree in cui dovevo consegnare, vuoi perché anche io ero in ansia e forse un altro al mio posto sarebbe stato comunque in grado di capire con pochi indizi (anche perché io non conosco bene il mio paese, esco poco, non so i nomi delle vie o di alcune zone), ho finito per consegnare gran parte dei volantini in una zona che non mi era stata richiesta. Mi sono preso una strigliata dal tizio che mi ha sgridato urlando davanti a tutti in mezzo alla strada, poi il giorno dopo mi ha dato 15 euro per farmi contento, dicendo che mi avrebbe comunque richiamato. Invece non mi ha più chiamato, io sono rimasto traumatizzato e la mia paura verso il lavoro è aumentata di cento volte.
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19-05-2015, 13:54
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#10
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Io più che altro non so che lavoro fare e non avendo motivazione penso che mi stancherei molto facilmente, per questo motivo non riesco a combinare niente neanche all'uni.
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19-05-2015, 13:59
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Roberto97
Io vedo il lavoro come un traguardo ormai molto vicino al quale velocemente sto arrivando, una volta arrivatoci non farò altro che salire in cima ad un palazzo e buttarmi di sotto salutando la mia libertà. E la mia vita. A parte gli scherzi, so come ti senti... a volte mi viene l'ansia a pensare a me stesso fra dieci anni, proprio non riesco ad vedermi; da un lato spero di avere una famiglia felice, con qualcuno che mi ami e magari dei figli, dall'altro riesco a vedere solo oscurità. Ho sempre trovato la normale routine scolastica insostenibile, chissà una routine lavorativa come hai detto tu seria e dove non c'è più spazio per fantasia o divertimento. Cerca qualcosa part-time magari, anche se so che da te è ancora più difficile trovarlo... inizia per gradi, accetterai tutto questo più facilmente, come probabilmente farò io. Un altro modo per lavorare più serenamente dev'essere fare un lavoro che piace, ma anche questo è un lusso che soprattutto oggi giorno non ci possiamo permettere. La gente è diventata così stupida arrivando perfino a dar la colpa agli immigrati se non possono fare il lavoro che gli piace, non capisce che siamo tutti sulla stessa barca. La cosa più importante sarebbe avere uno scopo, qualcuno per cui vivere, fare sforzi, anche impazzire... chissà. Non sei solo.
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Già, hai detto bene... trovare uno scopo o qualcuno per cui vivere, è quello il vero motore della vita che consentirebbe di sopportare anche maggiori sforzi ed affrontare a testa alta e in maniera più efficiente alcune paure.
Quote:
Originariamente inviata da PeppermintCandy
Anche io a 20 anni ero nella tua situazione ( non che ora sia migliorata più di tanto, ma almeno mi sono decisa ad andarci senza troppi problemi ). Ricordo che mia madre mi trovò lavoro come cassiera al Carrefour... non ne ero felice, ma decisi di provare. È stata una cosa abbastanza infernale, soprattutto per i clienti che criticavano ogni minimo errore A volte non ci andavo trovando scuse (es. "Ho perso il pullman" "C'è sciopero dei mezzi")... Fortunatamente era un tirocinio di soli 3 mesi.
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Credo proprio che io farei qualcosa di simile
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19-05-2015, 14:01
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Io più che altro non so che lavoro fare e non avendo motivazione penso che mi stancherei molto facilmente, per questo motivo non riesco a combinare niente neanche all'uni.
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Io vado a scuola serale e solo per cinque ore mi stanco terribilmente, mi deprimo, mi annoio, figurarsi otto...
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19-05-2015, 14:21
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,039
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Non é detto che sul posto di lavoro non ci sia spazio per lo scherzo, dipende dall'ambiente.
Consiglio cmq di cercare un lavoro che piace, o cmq accettabile. Se provate a fare un lavoro e vedete che non vi piace,abbandonate subito, a meno che non abbiate impellente bisogno di denaro, senza perdere mesi o anni preziosi in attività che non vi calzano.
Non credete alle frottole che bisogna accettare tutto a qualsiasi prezzo,il lavoro va scelto anche "a pelle". Ve lo dice uno che si é accontentato e che ora é amaramente pentito.
Fate della vostra vita un capolavoro (cit.)
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19-05-2015, 14:55
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#14
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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I lavori in cui ho fatto bene sono stati quelli in cui si svolgevano in pochi o comunque con contatti limitati con il pubblico e di movimento: avevo provato a fare un lavoro da ufficio ma con risultati decisamente scadenti. Non mi sono mai trovato bene in ambienti troppo affollati o con troppe interazioni.....e ultimamente in un'esperienza di lavoro a chiamata mi sono reso conto che sono pure refrattario a essere comandato e alle critiche senza riuscire a nasconderlo troppo...
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Ultima modifica di Wolferstein; 19-05-2015 a 22:14.
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19-05-2015, 15:34
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,756
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A 20 anni studiavo e mi dicevo che tempo per pensare al lavoro ce n'era ancora tanto.
Così ho "perso" tempo a studiare e sono arrivata a 30 anni che il tempo per pensare al lavoro sta finendo.
A 30 anni una persona normale ha già maturato almeno qualche esperienza, io nessuna. E più anni passano più il lavoro mi spaventa, non mi sento adeguata a far nulla...ho persino paura a portare a mano il mio curriculum, ho paura di essere giudicata, di sembrare ridicola... perchè chi l'assumerebbe una trentenne senza esperienza che non sa fare niente quando ci sono decine e decine di ventenni spigliati e volenterosi disponibili?
Se mai ci fosse qualcuno che mi farebbe lavorare, ho paura di dover fare chilometri per raggiungere il posto, cambiare autobus o treni...arriverei già mezza rincoglionita al lavoro e il rischio di mandare tutti a quel paese ed essere cacciata sarebbe alto. Ho paura dei rimproveri, delle sollecitazioni, di rompere le cose, di non saper fare i compiti che mi vengono assegnati.
Ho paura di deludere tutti... ma tanto lo sto già facendo.
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Ultima modifica di Leucina; 19-05-2015 a 15:37.
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19-05-2015, 15:52
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#16
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Intermedio
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Appennino meridionale
Messaggi: 117
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io mi ritrovo in una parte del tuo stesso dilemma. E pensa che di anni ne ho molti più di te..
Ho riflettuto spesso amaramente sul fatto che, se hai una forta idea di cosa vorresti diventare, professionalmente, nella vita, e ti impegni al massimo per raggiungere lo scopo, puoi già contare su un eccellente punto di partenza. Timido o non timido...
Comunque, sei molto giovane, e hai senza dubbio un notevole vantaggio ad adattarti a situazioni nuove, rispetto ad altri che sono più avanti nell'età.
Poi dovresti provare a capire cosa preferisci: lavorare come aiuto muratore ti è piaciuto?
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19-05-2015, 16:01
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Flying_higher
io mi ritrovo in una parte del tuo stesso dilemma. E pensa che di anni ne ho molti più di te..
Ho riflettuto spesso amaramente sul fatto che, se hai una forta idea di cosa vorresti diventare, professionalmente, nella vita, e ti impegni al massimo per raggiungere lo scopo, puoi già contare su un eccellente punto di partenza. Timido o non timido...
Comunque, sei molto giovane, e hai senza dubbio un notevole vantaggio ad adattarti a situazioni nuove, rispetto ad altri che sono più avanti nell'età.
Poi dovresti provare a capire cosa preferisci: lavorare come aiuto muratore ti è piaciuto?
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No, per niente... è stato uno dei periodi peggiori della mia vita. E' un lavoro disumano e incredibilmente stancante, e pensare che non facevo nemmeno le cose che faceva mio padre. Preferirei lavori non incentrati sulla manualità, con poca interazione sociale. Ma in ogni caso la paura c'è sempre, ed è tanta.
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19-05-2015, 16:01
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#18
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Principiante
Qui dal: Apr 2015
Messaggi: 53
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Quote:
Originariamente inviata da marcoonizuka
Ho lavorato per un periodo con mio padre che fa il muratore, davo una mano per le faccende più leggere, visto che non ho un fisico abbastanza "possente" per arrivare a fare le cose che fa lui. Poi un giorno ho anche svolto volantinaggio, o meglio, non sono stato in grado di svolgerlo al meglio. Vuoi perché il tizio mi ha spiegato male ed in modo generico le aree in cui dovevo consegnare, vuoi perché anche io ero in ansia e forse un altro al mio posto sarebbe stato comunque in grado di capire con pochi indizi (anche perché io non conosco bene il mio paese, esco poco, non so i nomi delle vie o di alcune zone), ho finito per consegnare gran parte dei volantini in una zona che non mi era stata richiesta. Mi sono preso una strigliata dal tizio che mi ha sgridato urlando davanti a tutti in mezzo alla strada, poi il giorno dopo mi ha dato 15 euro per farmi contento, dicendo che mi avrebbe comunque richiamato. Invece non mi ha più chiamato, io sono rimasto traumatizzato e la mia paura verso il lavoro è aumentata di cento volte.
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Mi ricordo di aver letto, sei quel ragazzo che aveva lasciato la scuola e ripreso vero?
Comunque mi spiace, forse hai bisogno di trovare dei lavoretti più tranquilli e che ti facciano lavorare da solo, qualcosa che ti piaccia un minimo, magari qualcosa da casa con internet
Con un gps potresti fare il postino d'estate forse
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19-05-2015, 16:23
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Sono cresciuto in una famiglia in cui le cause per mobbing abbondano. Cause che hanno assorbito tutte le loro energie e le loro attenzioni lontano dai problemi che stavo iniziando ad avere io negli anni in cui sarebbero serviti di più, detto questo non nutro nessun risentimento e non ho nulla di cui lamentarmi rispetto al rapporto che ho con i miei genitori (in parte recuperato dopo 10 anni di silenzi reciproci).Detto nella più completa sincerità con me stesso: sto tirando lunga l'università che avrei potuto finire perfettamente in tempo,per rinviare questo problema il più possibile, nella speranza di trovare una soluzione. Ti auguro di trovare la tua strada, ma non ho consigli da darti.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 19-05-2015 a 16:25.
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19-05-2015, 16:24
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Reagisco come te, ma lavoro da 9anni, anche se non stabile e cambio ambiente di continuo, e ho avuto qualche pausa.
Non ho soluzioni e non sono mai migliorata dalla FS nonostante la continua esposizione, oggi per esempio ho avuto una riunione fobica e stavo male da ieri sera.
Semplicemente lavoro perché devo, e non sento di avere alternative, e meno ancora quando vivevo dai miei.Questa è la mia "soluzione" al blocco:il senso del dovere sociale, famigliare, personale.
Che faresti se i tuoi ti dessero un ultimatum?
Ogni giorno conto compulsivamente le ore che devo stare fuori casa, e sarà sempre cosí finché reggo, poi non so.
Quando avevo 20anni e non avevo esperienze,non ero così consapevole come te delle mie fobie e disagi, ma mi rendevo conto di avere reazioni e preoccupazioni eccessive rispetto agli altri, e quando provavo ad esternarle alle persone vicine,mi rispondevano che era solo dovuto al fatto che ero "giovane"e dovevo"farmi le ossa"come tutti, e speravo avessero ragione.Invece non è andata così, e a 25anni ho scoperto che si chiamava fobia sociale e me la tengo.
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Ultima modifica di claire; 19-05-2015 a 16:35.
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