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06-08-2017, 15:16
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#1
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 30
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Ciao a tutti del forum! sono un ragazzo di 28 anni e sono in procinto di terminare la specialistica in ingegneria. Il punto è che l'università e la mia routine quotidiana mi ha creato come una sorta di guscio protettivo, oltre il quale non riesco a intravedere nulla. Ho paura per il futuro dopo la laurea (e ovviamente abilitazione, ma quella è una parentesi), considerato che non ho mai avuto esperienze lavorative alle spalle (nemmeno minime) e per di più non ho alcun punto di partenza per cominciare. Da sempre mi sento inadeguato al mondo lavorativo, un pò per carattere mio un pò per mancanza di competenze reali, che all'università mi hanno dato ma molto sommariamente e troppo mischiate tra loro. Ho il terrore di sbagliare, di presentarmi ai colloqui (sempre se mi chiamano) e dover giustificare un curriculum che, laurea a parte, non ha nient'altro. Penso di aver sbagliato qualcosa, ma forse mi sto autocriticando troppo, o mi faccio troppi complessi, anche per il fatto che ormai ho 28 anni, e ho passato 10 anni (tra triennale e specialistica) con i miei alti e bassi, oltre al fatto che in un certo momento del mio percorso è entrata nella mia vita, come un ospite molto indesiderato, l'ansia e la depressione, che mi hanno dato molti problemi e grane in tutti questi anni, dovendo anche accettare di curarmi e cercare di risolvere anche questo problema (che per molti purtroppo non considerano un vero problema). Che consigli mi potreste dare? vi ringrazio anticipatamente e vi auguro un buon pomeriggio
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06-08-2017, 15:43
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Ingegneria dovrebbe essere una laurea molto spendibile. Certo 28 anni non sono pochi, e dipende forse anche il voto, però in generale qualcosa dovresti trovare. Mi sarei preoccupato di più fosse stata un'altra laurea.
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06-08-2017, 21:52
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#3
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 30
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Quello che mi pesa di più è forse la mia età... Temo sempre di essere indietro in confronto a tanti altri, scelte sbagliate, tante cose che assieme mi hanno portato a questa fobia
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06-08-2017, 23:44
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,729
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Io ho trovato il mio primo lavoro serio a 27 anni, senza avere le tue credenziali, manco per niente. Se sei riuscito a crearti un guscio protettivo nell'inferno universitario sappi che hai ben poco da temere, riusciresti ad abituarti presto.
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07-08-2017, 08:59
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#5
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 30
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Davvero? Pensi veramente che l'università sia peggio che nel mondo lavorativo? La mia paura è proprio il contrario... Che l'università sia un mondo più semplice (nel senso più di routine, situazioni gestibili, ovvie) rispetto al mondo lavorativo, molto variegato, dove tutto è un punto interrogativo
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07-08-2017, 12:10
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#6
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Principiante
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Liguria
Messaggi: 93
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Conosco diverse persone laureate in ingegneria che come età arrivavano quasi ai 30 al tempo della laurea ma che hanno trovato lavoro nel giro di poco. E' perfettamente normale che nel tuo curriculum tu non abbia esperienze lavorative, in fin dei conti stavi studiando. Come e se dovresti giustificare o no il tuo lungo percorso di studi in un colloquio non lo so sinceramente, se sei in cura da uno specialista io mi confronterei con lui su questo punto in modo da farmi consigliare, probabilmente avrà già affrontato casi simili al tuo. Per il resto il mondo del lavoro è sempre una routine allo stesso modo di quella universitaria, è questione di abitudine, far bene il proprio lavoro e impegnarsi per farlo.
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07-08-2017, 12:47
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#7
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 15
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beh.. no, complessi non sono.
Io non ho nemmeno il diploma (mancava l'esame di stato, ma per problemi familiari e di mantenimento ho mollato, psicologicamente sono crollato), io mi sono sempre sentito una merd*, cacciato di casa con la forza e abbandonato una seconda volta, quindi come vuoi che mi senta ?
L'università per me è un miraggio, cosi ho deciso di studiare per conto mio e con estrema calma, senza 'esami', ho bisogno di recuperare la mia integrità, il mio spazio vitale di studio che non sia imposto, che sia scevro e orientato a sviluppare un progetto, magari morirò disoccupato, ma adesso mi viene la nausea quando sento parlare di lavoro, la nausea.
Ho provato a reagire, ma poi si infilano i disagi affettivi, solitudine, quindi io dipendo dalle emozioni che provo, non mi basta lavorare per lavorare, devo unire questi 2 aspetti lavoro+amore per il lavoro+condivisione con le persone è la mia natura, altrimenti fallisco o mollo dopo 2 mesi.
Io il lavoro non lo cerco piu, solo se capitano le situazioni in merito a questo, per il momento preferisco conoscere persone al di là del lavoro che fanno, tranne che per l'informatica in cui ho una gran resistenza e duttilità, ma in questo campo se non hai un diploma, se non sai programmare (non mi piace per niente la programmazione, mi annoia tantissimo e mi consuma un sacco di energie nel definire ogni variabile, ed è estremamente lungo come lavoro e io sono un tipo veloce, immediato) per cui - non vali niente e io sono uno di quelli, ma non sono un neet, sono una persona che ha esaurito l'energia per fare cose che non portano senso, valore, ho già passato il dolore di cio che non ti piace fare, dopo 30 anni quasi, a meno che non vuoi tirar su famiglia, le cose importanti sono poche: le persone, nella loro semplicità e immediatezza e cio che con loro si può condividere, se viene fuori un lavoro ben venga, ma deve essere spontaneo, le forzature con me non funzionano, conosco bene la violenza psicologica, mi allontana
Il lavoro da soddisfazione, a me dà soddisfazione il lavoro fatto in un certo modo, anche da un'idea di gruppo, da un'entusiasmo insieme, allora li si che lavoro 25 ore al giorno, altrimenti per me non è lavoro, è devitalizzazione.
Scusate questo sfogo.. ma ultimamente sono piuttosto sotto stress
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07-08-2017, 21:25
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#8
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 30
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Mi dispiace per il tuo stato d'animo e la tua situazione, spero che troverai la forza per andare avanti e realizzarti nella vita.
Vi ringrazio per i consigli, purtroppo sono sempre fissato su questo problema, forse è anche dovuto al fatto che vorrei realizzarmi ma non riesco ad avere la forza per fare il passo in avanti ed entrare nel mondo lavorativo, anche il fattore psicologico gioca per me un ruolo importante, a partire dall'invidia nei confronti degli altri (che magari sono sistemati e conducono una vita ricca, non hanno fobie, tentennamenti, al pari di me, colmo di paure e fobie, tra le quali quella di guidare l'auto, che avevo scritto in un post a parte), al fatto di voler dimostrare a tutti di essere capace (anche se allo stato attuale lo sono ben poco), di dare soddisfazione ai miei, a parenti che ripongono forse troppe speranze in me, e tutto ciò ovviamente mi crea disagio, perché non so se riuscirò a farcela.
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08-08-2017, 00:11
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,006
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Quote:
Originariamente inviata da cuc
Ciao a tutti del forum! sono un ragazzo di 28 anni e sono in procinto di terminare la specialistica in ingegneria. Il punto è che l'università e la mia routine quotidiana mi ha creato come una sorta di guscio protettivo, oltre il quale non riesco a intravedere nulla. Ho paura per il futuro dopo la laurea (e ovviamente abilitazione, ma quella è una parentesi), considerato che non ho mai avuto esperienze lavorative alle spalle (nemmeno minime) e per di più non ho alcun punto di partenza per cominciare. Da sempre mi sento inadeguato al mondo lavorativo, un pò per carattere mio un pò per mancanza di competenze reali, che all'università mi hanno dato ma molto sommariamente e troppo mischiate tra loro. Ho il terrore di sbagliare, di presentarmi ai colloqui (sempre se mi chiamano) e dover giustificare un curriculum che, laurea a parte, non ha nient'altro. Penso di aver sbagliato qualcosa, ma forse mi sto autocriticando troppo, o mi faccio troppi complessi, anche per il fatto che ormai ho 28 anni, e ho passato 10 anni (tra triennale e specialistica) con i miei alti e bassi, oltre al fatto che in un certo momento del mio percorso è entrata nella mia vita, come un ospite molto indesiderato, l'ansia e la depressione, che mi hanno dato molti problemi e grane in tutti questi anni, dovendo anche accettare di curarmi e cercare di risolvere anche questo problema (che per molti purtroppo non considerano un vero problema). Che consigli mi potreste dare? vi ringrazio anticipatamente e vi auguro un buon pomeriggio
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Anche io sono uno studente di ingegneria fuori corso e come te ho un gran paura al pensiero di andare a lavorare
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08-08-2017, 11:06
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#10
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 30
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Che poi lo studiare è a tutti gli effetti un lavoro intellettuale, ma agli occhi dello Stato è come se non facessimo nulla (assolutamente sbagliato) perchè ovviamente non retribuiti. Posso capire che lavorare può essere più faticoso rispetto allo studiare (dipende che lavoro ovviamente), però posso anche non caricare mattoni o zappare la terra sotto il sole cocente, ma la stanchezza la sento pure io, mentalmente intendo. Su 12 mesi l'anno un momento per staccare il cervello praticamente non c'è, festività a parte. Anche in estate, dove in teoria molti fanno vacanza il mio cervello è, anche se fossi in un'isola tropicale, rivolto allo studio e alle scadenze che mi aspettano per darmi le materie alla sessione autunnale...
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21-10-2017, 14:34
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#11
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Avanzato
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 355
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Hai mai pensato a toglierti qualche anno?
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