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08-04-2015, 20:01
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#21
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Esperto
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 442
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Assolutamente sì. Ho sempre avuto paura di essere giudicata male e criticata dagli altri, è un problema che mi porto dietro da sempre. Quando faccio qualcosa mi chiedo sempre che cosa potrebbe pensare la gente e la cosa purtroppo mi blocca e mi provoca enormi frustrazioni, perché se ci penso razionalmente so la maggior parte delle persone non sa manco che esisto.
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08-04-2015, 20:21
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#22
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
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Quote:
Originariamente inviata da OhNo!
Si credo che il punto sia questo, alla fine è tutto riconducibile ad una bassa stima di se. Ma c'è qualcuno che è effettivamente riuscito ad esporsi alle situazioni temute, modificando di conseguenza i propri pensieri? Francamente mi pare uno scoglio insormontabile.
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Si, ho provqto a rispondere prima!
P.s. Lo scoglio spesso e' meno ripido di quello che sembra
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08-04-2015, 21:42
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#23
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Si può sicuramente cambiare, come biomotivato ci ha dimostrato. Quanto sia possibile cambiare non te lo so dire.
Personalmente non è molto che ho scoperto la terapia cognitivo-comportamentale però qualche miglioramento già lo noto. Secondo me la parte più difficile non è tanto esporsi alle situazioni temute quanto riuscire a identificare i pensieri negativi che sono automatici e collegati gli uni agli altri.
Non solo, ci sono anche diversi gradi di profondità dei pensieri stessi, per cui alcuni sono più immediati, altri più radicati nel profondo.
Insomma è come un labirinto e non è facile districarsi.
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09-04-2015, 00:17
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Certamente la paura del giudizio altrui è il mio principale problema.
Sono sempre un pò scettico quando leggo qui nel forum utenti che dicono "del giudizio altrui me ne frego"... ma come si fa ad essere sociofobici senza temere il giudizio degli altri? Dubito che si possa esserlo.
Comunque, è interessante quanto ha scritto Biomotivato. Io credo che l'unica via sia, non certo e non solo affidarsi a "ragionamenti", ma interiorizzarli, farli diventare qualcosa di cui siamo realmente convinti, anche a livello "inconscio" usando il termine in maniera atecnica.
Come fare ovviamente non lo so.
Detto questo, penso che si debba lavorare da una parte sull'autostima, perché è chiaro che se sono convinto di valere temerò meno il giudizio negativo degli altri; dall'altra parte sgombrare il campo da standard perfezionistici, rendendosi conto che le persone non pretendono da noi la perfezione e quotidianamente si accettano le une con le altre nonostante i difetti; infine bisogna capire e interiorizzare il concetto per cui il giudizio negativo non è una condanna a morte, alle persone capita quotidianamente di essere disapprovate eppure ciò non comporta conseguenze di nessun tipo nè blocca le loro azioni.
Noi stessi abbiamo amici o parenti che magari hanno dei difetti (es. un amico ritardatario) e li critichiamo, ma non per questo li demoliamo come persone nel complesso e tantomeno pensiamo di interrompere il rapporto.
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09-04-2015, 10:00
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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boh uno puo aver paura del giudizio altrui se almeno una volta è stato positivo , e quindi per mantenere il giudizio positivo devi sforzarti , ma se il giudizio è sempre stato na mer*a nn c è problema .
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09-04-2015, 13:42
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#26
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
boh uno puo aver paura del giudizio altrui se almeno una volta è stato positivo , e quindi per mantenere il giudizio positivo devi sforzarti , ma se il giudizio è sempre stato na mer*a nn c è problema .
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Interessante sta cosa.
A me infatti mettono in difficoltà anche i giudizi positivi.Perché cammino sul filo e ho paura di deluderlo, dice la psico
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09-04-2015, 13:53
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#27
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 997
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Quando vengo giudicato positivamente tendo a sminuire la cosa o, in qualche caso, addirittura a non credere alla persona che esprime il giudizio; ma credo che questo capiti a molti.
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09-04-2015, 16:12
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#28
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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In effetti non è facile nemmeno rapportarsi ai giudizi positivi. E' un pò l'altro lato della medaglia.
Io, avendo una bassa autostima, tendo inconsciamente a sminuire i commenti positivi che ricevo. Però sta di fatto che me li ricordo tutti, a dimostrazione del fatto che ne ho bisogno, come di prendere una boccata d'aria fresca.
In teoria bisognerebbe saper prescindere dai complimenti e dai giudizi positivi altrui, esattamente come da quelli negativi. Però è molto difficile avere una tale autostima e sicurezza di se, io certamente non sono ancora giunto a quel punto, quindi devo "appoggiarmi" ai complimenti migliori come fossero delle stampelle per la mia claudicante autostima.
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09-04-2015, 17:56
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#29
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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@Biomotivato: per quanto mi riguarda è quell'impossibilità di essere colti che mi terrorizza, soprattutto mi terrorizza l'idea di essere fraintesa, o di finire incastrata in una forma (cristallizzata nello sguardo altrui); da qui la coazione a mostrarmi, l'idea di non poter essere "conosciuta" mi fa sentire terribilmente sola e al centro di una finzione estenuante, da qui l'isolamento.
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09-04-2015, 20:58
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#30
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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ma sì, sarà una cosa a livello inconscio, e menomale che ce l'ho (penso)
quelli talmente pieni di sè da non riuscire a vedere più lontano di 10cm dal loro naso e che non mettono in dubbio neppure per due secondi le proprie idee o il proprio modo di rapportarsi con gli altri sono peggio....
detto ciò ci vuole equilibrio nelle cose ._.
il giudizio delle persone deve contare nella misura in cui noi sappiamo "pesare" queste persone
altrimenti si diventa banderuole...
se mia madre non approva una mia scelta è normalissimo che io ci soffra, persino è capibile che io venga condizionato nelle stesse scelte da questa cosa... (sta poi a noi trovare un grado accettabile di emancipazione emotiva senza rovinare i rapporti)
diventa preoccupante quando invece gli stessi patimenti e condizionamenti arrivano in conseguenza di un possibile giudizio dato dal primo passante o dal collega cretino o ancora dall'idea stessa che ho della massa informe di conoscenze superficiali...
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09-04-2015, 21:05
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#31
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
boh uno puo aver paura del giudizio altrui se almeno una volta è stato positivo , e quindi per mantenere il giudizio positivo devi sforzarti , ma se il giudizio è sempre stato na mer*a nn c è problema .
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Hai ragionissimo ed è anche il mio pensiero. Se vieni giudicata brutta, strana, malata mentale, incapace perché preoccuparsi?
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09-04-2015, 21:47
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#32
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da OhNo!
Non creo questa discussione sotto forma di sondaggio perchè sarebbe troppo semplicistico ridurre le possibilità a 2 o 3 scelte. Comunque, c'è qualcuno che sente di avere questo problema? Ho aperto la discussione perchè ultimamente ci ho fatto caso, ed ho notato che praticamente tutto ciò che mi sono precluso, recentemente o in passato, è stato a causa della paura di essere giudicato. "Cosa penseranno gli altri?" "Dev'essere una stupidaggine, meglio non farla, così eviterò di essere deriso" ecc. Per quanti di voi è così? Pensate che il problema sia innato o derivante da esperienze passate che hanno iniziato a farvi credere che gli altri siano subito pronti a giudicarvi? Con che frequenza vi accorgete che le vostre paure sono irrazionali, e quanto invece credete siano fondate?
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Risposta sintetica: come tutti i sociofobici e timidi la paura del giudizio altrui permea la mia vita in ogni recesso e la condiziona in quasi ogni aspetto. Mi accorgo spesso che le mie paure sono irrazionali e quasi sempre infondate ma se le sapessi esorcizzare e affrontare non sarei più timido, inadatto alla vita e sociofobico.
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11-04-2015, 12:02
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Bisogna rendersi indipendenti dal giudizio degli altri.
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11-04-2015, 12:54
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#34
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Esperto
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 894
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Beh ma è chiaro che ci siano delle forme di giudizio effettivamente importanti, ma il timore di essere giudicati per un brutto voto, per dire, credo sia comune a tutta l'umanità. Io parlo di quei giudizi che alla prova dei fatti non comportano conseguenze importanti. Ad esempio: se vado ad un concerto, io faccio fatica a mettermi a cantare le canzoni, anche se le conosco, perchè mi vergogno, ho paura di dimenticarmi magicamente le parole, di muovermi in maniera imbarazzante ecc. ecc. Ma in realtà nessuno sta a vedere me, io potrei anche muovere le labbra a caso e ballare come un ippopotamo che nessuno se ne accorgerebbe, ma quando sono lì proprio non ce la faccio. Questo è un esempio di paura del giudizio degli altri che so essere irrazionale ma che non riesco ad estirpare. Oppure, riprendendo un esempio scolastico: un conto è aver paura del giudizio del professore, che magari conta qualcosa perchè poi ti deve affibbiare un voto, un conto è bloccarsi per paura del giudizio dei propri compagni di classe, del quale alla fine dei conti chissenefrega. Nell'esempio del biglietto sul pullman, tutti temono il giudizio del controllore perchè ti fa la multa, ma magari nessuno pensa al giudizio delle altre persone che sono sul pullman, che non ha alcuna conseguenza per te. Ma io faccio riferimento proprio alla paura del giudizio di questi ultimi, non a quello del controllore che trovo perfettamente normale. Io parlo di questo tipo di paure, di quelle che la gente "normale", credo, non prenderebbe in considerazione.
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11-04-2015, 14:09
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#35
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da OhNo!
Beh ma è chiaro che ci siano delle forme di giudizio effettivamente importanti, ma il timore di essere giudicati per un brutto voto, per dire, credo sia comune a tutta l'umanità. Io parlo di quei giudizi che alla prova dei fatti non comportano conseguenze importanti. Ad esempio: se vado ad un concerto, io faccio fatica a mettermi a cantare le canzoni, anche se le conosco, perchè mi vergogno, ho paura di dimenticarmi magicamente le parole, di muovermi in maniera imbarazzante ecc. ecc. Ma in realtà nessuno sta a vedere me, io potrei anche muovere le labbra a caso e ballare come un ippopotamo che nessuno se ne accorgerebbe, ma quando sono lì proprio non ce la faccio. Questo è un esempio di paura del giudizio degli altri che so essere irrazionale ma che non riesco ad estirpare. Oppure, riprendendo un esempio scolastico: un conto è aver paura del giudizio del professore, che magari conta qualcosa perchè poi ti deve affibbiare un voto, un conto è bloccarsi per paura del giudizio dei propri compagni di classe, del quale alla fine dei conti chissenefrega. Nell'esempio del biglietto sul pullman, tutti temono il giudizio del controllore perchè ti fa la multa, ma magari nessuno pensa al giudizio delle altre persone che sono sul pullman, che non ha alcuna conseguenza per te. Ma io faccio riferimento proprio alla paura del giudizio di questi ultimi, non a quello del controllore che trovo perfettamente normale. Io parlo di questo tipo di paure, di quelle che la gente "normale", credo, non prenderebbe in considerazione.
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Ma certo, credo che sia chiaro che ti riferisci / ci riferiamo a questo tipo di timore, ti sei spiegato benissimo.
Quando invece si tratta di cose serie (datore di lavoro, clienti per un professionista, l'ispettore per un funzionario pubblico, ma ci aggiungo anche i familiari e i parenti più stretti ecc.) è del tutto normale e "non disfunzionale" stare attenti all'altrui giudizio.
Comunque anche nel caso dei giudizi "seri" bisognerebbe aprire un capitolo a parte, e cioè che è molto importante avere la capacità di ricevere il giudizio negativo, seppur serio (es. un licenziamento, una bocciatura a un esame) e non dargli una rilevanza maggiore di quella che ha. Spesso incassiamo i giudizi negativi su cose specifiche e li ingigantiamo fino a farli diventare delle bocciature della nostra intera persona, quando così non è. E anche questo è un problema di autostima.
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11-04-2015, 14:42
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#36
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Bisogna rendersi indipendenti dal giudizio degli altri.
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Non so chi possa essere in disaccordo.
Posto che l'indipendenza totale è impossibile( o comunque nociva peggio della FS), a chi è condizionato dal giudizio in modo così pervasivo non basta dire "bisogna".
E poi non vedo a che possa servire porsi un obiettivo così alto, se non a sentirsi ancora più falliti e in colpa.
Al massimo si potranno ottenere piccoli e faticosi risultati, e per quello che non si riesce a realizzare, bisogna perdonarsi.Quello sí che bisogna, ed è un diritto di chi vive la fatica, l'ansia, i sensi di colpa e la frustrazione di non essere abbastanza ogni giorno.
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11-04-2015, 15:28
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#37
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Esperto
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 894
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XL io ragiono esattamente come te, ma questi sono ragionamenti di persone che hanno determinate problematiche e che infatti si iscrivono a fobiasociale.com. Io conosco gente che si comporta senza curarsi minimamente del giudizio altrui, spesso li sento dire stronzate immani che se uscissero dalla mia bocca comporterebbero un mio isolamento forzato dal mondo per una settimana come purificazione, e che nonostante questo godono di molta più stima di uno come me che invece misura ogni singola azione, quindi evidentemente il problema sta da un'altra parte. Si torna sempre al solito discorso, che non a caso è stato affrontato anche in un altro topic recentemente (non ricordo quale): la buona stima sociale te la costruisci fino ad un certo punto, perchè secondo la mia esperienza se parti da una buona base (sempre la solita solfa: aspetto fisico, soldi dal punto di vista puramente materiale, ma anche carisma innato o buone capacità relazionali in generale) ti si perdona volentieri tutto, se invece sei un povero coglione puoi sforzarti quanto vuoi che tanto non risolverai mai nulla. Alla luce di questo, il singolo comportamento come la figura di merda a scuola conta relativamente, se ti vogliono escludere ti escludono indipendentemente da essa, e se non ti vogliono escludere non ti escludono indipendentemente da essa.
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11-04-2015, 15:43
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#38
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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temo tantissimo queste situazioni..in passato addirittura tremavo anche per dire qualche stupidata..ogni volta che devo fare qualcosa rimugino e rimugino
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11-04-2015, 16:05
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#39
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da OhNo!
XL io ragiono esattamente come te, ma questi sono ragionamenti di persone che hanno determinate problematiche e che infatti si iscrivono a fobiasociale.com. Io conosco gente che si comporta senza curarsi minimamente del giudizio altrui, spesso li sento dire stronzate immani che se uscissero dalla mia bocca comporterebbero un mio isolamento forzato dal mondo per una settimana come purificazione, e che nonostante questo godono di molta più stima di uno come me che invece misura ogni singola azione, quindi evidentemente il problema sta da un'altra parte. Si torna sempre al solito discorso, che non a caso è stato affrontato anche in un altro topic recentemente (non ricordo quale): la buona stima sociale te la costruisci fino ad un certo punto, perchè secondo la mia esperienza se parti da una buona base (sempre la solita solfa: aspetto fisico, soldi dal punto di vista puramente materiale, ma anche carisma innato o buone capacità relazionali in generale) ti si perdona volentieri tutto, se invece sei un povero coglione puoi sforzarti quanto vuoi che tanto non risolverai mai nulla. Alla luce di questo, il singolo comportamento come la figura di merda a scuola conta relativamente, se ti vogliono escludere ti escludono indipendentemente da essa, e se non ti vogliono escludere non ti escludono indipendentemente da essa.
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Sono d'accordo con questa impostazione del discorso. Unica cosa: nella "buona base" cui ti riferisci io darei molto più peso alle capacità relazionali rispetto ai soldi e all'aspetto fisico che contano molto meno salvo casi eccezionali.
A questo punto del discorso inserisco anche un tema importante che è il cambiare ambiente. Proprio perché, come notavi tu, in un certo ambiente si rischia di essere "segnati", ciò non deve togliere la speranza, magari finita la scuola per chi è più giovane, di cambiare del tutto ambiente e inserirsi meglio in quello nuovo grazie a capacità di relazione che sono migliorate rispetto a quelle che si avevano una volta.
Io alle medie ero sfigatello, alle superiori ero un mezzo-sfigatello, all'università ero già diventato uno nè carne nè pesce, ultimamente quando conosco persone nuove noto che non esiste alcun pregiudizio nei miei confronti derivante dal mio aspetto e dalle mie capacità di "small talk", certo si vede che sono timido ma sta diventando uno stigma sempre più sfumato.
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11-04-2015, 16:50
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#40
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Non facciamo l'errore di assolutizzare il timore del giudizio come una cosa assolutamente sbagliata. Perchè l'indifferenza a critiche ed elogi è propria di altre patologie come il disturbo schizoide o quello antisociale.
Muttley ha usato l'espressione corretta, bisogna rendersi NON dipendenti dal giudizio altrui, cioè il fatto di fare o meno un azione non deve dipendere da quello che pensano gli altri ma da quello che credimo sia giusto o sbagliato.
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