Volevo portare in giudizio una teoria che ormai applico o cerco di applicare sempre nella mia vita rispetto alla problematica "ansia-paura".
Ho purtroppo avuto nella mia vita vari periodi più o meno lunghi in cui ho potuto rapportarmi con ansia, paura e depressione. Tralasciando la depressione, caso più complesso. Ho avuto sempre la tendenza a creare teorie riguardo all'esperienze che mi accadevano in vita, teorie che mi potevano aiutare ad affrontare il mondo.
Quando ho avuto problemi realmente grossi con ansia e paura è stato molto difficile capire come relazionarmi con esse. Questo è quello a cui sono giunto:
Rispetto all'ansia: sono giunto alla conclusione che l'unico modo è distrarsi, qualsiasi modalità di combatterla peggiora soltanto la situazione, accettare la cosa e fare qualsiasi cosa per distrarsi, senza dargli conto o peso. Ho preso ansiolitici soltanto per sfinimento, ma non li consiglio, meglio l'ansia molte volte piuttosto che la dipendenza
Rispetto alla paura invece ho trovato essa come una manna dal cielo, perchè a differenza dell'ansia c'è qualcosa a cui è rivolta, cioè tu hai paura di qualcosa, di una situazione, di una cosa, di una persona, quindi hai la possibilità di affrontare tale situazione, hai la possibilità di metterti nella situazione che ti fa paura. Ho trovato in questa possibilità molti dei miei miglioramenti.
Ora ogni volta che ho paura di qualcosa faccio in modo che non mi sfugga la possibilità di fare quella cosa di cui ho paura, solo per il fatto che ne ho paura. Ho notato che dietro ogni mia paura c'era la reale possibilità di cambiare, di superare i miei complessi. Nella situazione di cui avevo paura venivo messo realmente di fronte, in mezzo a ciò che vedo come la traumaticità del passato.
Ho notato che l'evento pauroso mi dava la reale possibilità di riscrivere l'evento passato in cui non avevo per qualsiasi motivo agito o non avuto la consapevolezza o maturità che ho adesso.
Un esempio: il mio primo innamoramento è stato rivolto ad una ragazza che prendeva il pullman alla mia stessa fermata ogni mattina, che ho fissato per anni, senza andare mai a parlargli. Questo mi ha portato a vivere con estremo rimorso tutta la situazione. Ogni volta che pensavo a lei, pensavo al rimorso di non avergli parlato. Dopo 7 anni l'ho rivista, ho provato le stesse cose di quando ne avevo 15 di anni, stesso innamoramento, stessa paura, questa volta però con una maturità diversa. Ho quindi preso tutte le mie forze e ci sono andato a parlare e gli ho anche chiesto di uscire, lei mi ha detto che era fidanzata, io ci sono rimasto estremamente male, ma allo stesso tempo dopo qualche giorno, è passato tutto, tra cui il rimorso.
Ogni paura credo che ci metta di nuovo davanti la possibilità di riscrivere la nostra storia, di superare i nostri traumi e malesseri
Credo che dietro ogni paura ci sia una nuova possibilità di essere felici.
Bisogna rigiocare di nuovo il gioco, con occhi nuovi però.
In questo caso ho fatto un esempio semplice, ma credo che la stessa cosa valga rispetto a traumi di cui non si ha neanche il ricordo.
Per questo credo che coraggio e paura siano le porte per uscire dall'inferno del malessere.
Questa è la mia personale teoria, cosa ne pensate?