Anche io non ho un buon rapporto con barbiere/parrucchiere. Sino all'età di 18-19 anni mio padre facebva venire un "barbiere" a casa, e tagliava capelli a lui, a me e amio fratello. Praticamente era un ex barbiere, molto attempato, che avendo vinto il concorso per postino, esercitava abusivamente la sua vecchia professione. Altrettanto vecchi erano gli stili di taglio, praticamente sapeva fare solo 2 tipi di tagli da uomo e ai bambini era risevato il taglio corto, anzi cortissimo, quando negli anni 1976-1988 andavano capelli abbastanza lunghi, tipo bambino della Kinder per capirci. Ricordo per me era un dramma presentarmi a scuola così conciato, e i pianti che mi facevo per le prese in giro dei compagni, tanto più che all'epoca avevo le orecchie a sventola. Che brutto periodo. Credo che mio padre e mia madre preferissero il tipo di cui sopra perchè costava poco, e alle mie richieste di andare da un altro barbiere adducevano scuse sulle carenze igieniche (
lì vanno parecchie persone a fare i tagli e non si sa cosa si portano addosso!), oppure esprimevano disappunto sui chiacchericci e "interrogatori" dei barbieri stessi più che degli altri clienti (
cosa fai, cosa non fai, dove stai, chi conosci...). I miei genitori non erano molto espansivi socialmente e così ho sopportato per molto tempo.
Dai 19 anni circa potendo avere un poco di denaro iniziai ad andare da barbieri/parrucchieri di una grande città. Ogni volta andavo da uno diverso così non davo la possibilità di conoscermi e di farmi fare domande. Una volta però avevo urgenza e andai dal barbiere della mia cittadina dove andava mio fratello. Il tipo, senza conoscermi, durante il taglio iniziò a farmi un interrogatorio degno di un film poliziesco. Non sapevo come uscirmene tanto più che era anche lento. Allora dissi che lavoravo fuori, non ero mai lì e che comunque suo cliente era mio fratello....
Dalla padella nella brace: non riusciva a capire chi fosse mio fratello, e domandava, e diceva.... Finalmente finì questa tortura e non ci sono andato mai più.
Poi andai a lavorare in un'altra regione e vivevo in un paesino piccolissimo. Mi conoscevano tutti e questa cosa, unitamente allo stare lontano dalla mia famiglia, mi ha aiutato a relazionarmi meglio con gli altri, soprattutto con i "curiosi". Andavo sempre dallo stesso parrucchiere e mi faceva pochissime domande, però ebbi modo di dire qualcosa di me perchè era una persona educata e tutto sommato discreta. Lì ho vissuto per 6 anni, e quando ci torno in visita vado sempre da lui a fare il taglio.
Nella mia cittadina sono tornato a viverci da 4 anni, e iniziai ad andare da un barbiere di una cittadina vicina. Non mi faceva domande, all'inizio, finchè da un annetto ha iniziato ad incuriosirsi su chi sono e cosa faccio. Mi faceva domande del tipo "ma tu fai il cuoco?". Non faccio il cuoco, e si capiva che era il suo maldestro modo di stabilire un contatto comunicativo in cui avrei soddisfatto la sua curiosità. Per un attimo ero stato tentato di rispondere di si, ma avrebbe aperto un vaso di Pandora a cui non sarei riuscito a stare dietro. Così dissi che facevo il contadino, il che è in parte vero, e lo dissi per avere un maggiore controllo sulle mie risposte.
Sto pensando ultimamente di cambiare e andare da un parrucchiere della mia cittadina: qualche settimana fa ho accompagnato un amico venutomi a trovare che aveva nescessità di un taglio. Non avendo riferimenti sono andato da uno del quale un altro amico mi aveva accennato essere molto bravo. In quell'occasione ho notato, infatti, che oltre essere bravo, è giovane, discreto e anche economico.
Vi farò sapere