Jupiter

Sera a tutti...
Ultimamente si parlava di quanto si odi il "come stai?" spesso falso della gente...
Ebbene, ultimamente lo sto sperimentando.
Soprattutto sto sperimentando il "come stai?" degli "amici", che non conduce a nulla!
E' un brutto periodo per me. Io non parlo mai con le persone del perchè mi sento male, ormai non capisco nemmeno io (almeno in parte) perchè sono infelice. Dopo un po' che ci sei dentro la condizione di infelicità diventa una costante che non devi nemmeno più spiegare.
Comunque... Sono uscita con un caro amico, mi ha chiesto come andava e io ho cercato un po' di spiegarmi... Ma sembrava sorvolare sulla cosa... come se... non so neanche spiegarlo. Come se i miei problemi fossero superflui e/o non gliene importasse, come se pensasse di non poterci fare nulla... E cambiava discorso. E metteva in mezzo i suoi, di problemi.
Non ho avuto alcun aiuto. Non ho trovato nessun conforto.
Ed è così praticamente sempre.

Come si fa allora a non chiudersi in se stessi?
Ti rendi conto di essere triste, non ti senti capita, stai zitta, diventi una maschera buia a noiosa, vedi che crei disagio alle persone che hai intorno perchè non sanno che dirti, esci meno perchè non vuoi dare fastidio, diventi sempre più evitante, peggiori e sei solo più triste... è un tremendo circolo vizioso e non sai come uscirne.

Parlare con le persone non serve a nulla... Ma allora una persona cosa deve fare? Più che prendere a testate il muro, non saprei.

Tribe

"Come stai ?", ma anche "BUONA SERATA" ad ogni ora del giorno, anche se il sole "spacca" di brutto. Mettere alla voce "tendenzialmente clichés".

AshtrayGirl

Non ho provato esattamente le tue sensazioni, ma un pò ti capisco. Io a volte mi sfogo ma ultimamente quando sto male manco riesco a capire bene il perchè, come potrei parlarne con un altro essere umano?Mi viene il mal di testa a pensarci. Poi non mi va di ammorbare la gente :3 (succede solo per certe cose)

Jupiter

Esattamente per questo mi chiudo... Però fa un male bestia dopo un po' avere tutte le cose che ti pesano dentro.
Soprattutto quando iniziano a essere confuse e non sai dove andare a sbattere la testa... io non penso che da sola andrò a finire da qualche parte.

rocketmail_89

Il genere umano è alla frutta. Avrei voluto essere un lombrico

Artyom

Ti capisco benissimo. Anche per me è stato così. La cosa peggiore probabilmente è stata realizzare che la risposta doveva essere per forza "bene", perché loro si aspettavano solo questa.
Come scritto nell'altro thread dobbiamo considerarla più una domanda di rito, che di reale interessamento per la nostra condizione.
Io sono giunto a questa conclusione: fondamentalmente tutti hanno problemi, e la maggior parte delle persone ha poca voglia di ascoltare quelli degli altri.
Pensa ricordo ancora una volta di un periodo molto buio in cui mi confidai con un'amica dei miei istinti suicidari (chiamiamoli così per non andare troppo nello specifico). Sai cosa vidi sul suo volto? disgusto. E non puoi immaginare che "bell'effetto" che ebbe su di me...
Credo che ci si possa confidare solamente con persone che sanno di cosa stiamo parlando, e quindi mi riferisco a coloro che magari ci sono già passati, oppure a persone dotate di un'estrema sensibilità tali da poter ascoltare i problemi altrui con molta attenzione e comprensione.

In una condizione simile non puoi far altro se non chiuderti perché non sai in che direzione puoi aprirti. Il circolo vizioso è la parte peggiore perché tende a farti affondare sempre più. Non c'è più luce, c'è solo l'oscurità dei nostri problemi che ci trascina sempre più a fondo.
Forse se ne può uscire, ma ritengo che chi si ritrova nelle nostre condizioni, porterà sempre con sé il rischio di caderci nuovamente.

Parlare con le persone può servire, ma, come detto, solamente se sono dotate di una grande empatia, altrimenti è meglio evitare.
Ci sarebbe anche il discorso terapeutico, ma bisogna essere pronti anche in quel caso a sbattere contro altri muri, perché non sempre si incontra il terapeuta giusto per noi alla prima seduta.

BigBen

Mi sembra un po' l'impronta anche della condizione in cui viviamo oggi. Aspetti della vita come morte, vecchiaia, malattia o altri problemi sono un tabu e vanno nascosti.
Tutti devono essere felici, uscire, comprare, produrre. Non pensare al problema.
Ah che bello è natale, tutti sono più buoni, in fila al centro commerciale...

Keith

E' esattamente quello che provo, mi sono gradualmente allontanato dai pochi amici che avevo perché non ho ricevuto alcuna parola di conforto, suggerimento o anche semplicemente una battuta simpatica, ma sempre risposte infastidite del tipo "non ti puoi lamentare, c'è chi sta peggio, etc. etc."
Se qualcuno mi chiede aiuto cerco di ascoltare, mi immedesimo nella situazione e di dare un consiglio, certo magari non un consiglio da commarella di paese, ma qualcosa di diverso, anche sopra le righe,ma almeno ci provo.
Arrivi a confessare di essere depresso, di vivere situazioni di mobbing e stress sul lavoro e gli amici di una vita ti fanno i sorrisini.. e allora sai che c'è, è normale che uno si chiuda in se stesso, sta 6 ore al giorno sui siti e nei forum, almeno trovi qualche cristiano con cui scambiare 2 parole, condividere stati d'animo.
Certo, non è la soluzione migliore, ci si isola, ma è l'unico modo possibile.

Keith

anche io